“Perchè i media nazionali considerano poco le radio regionali?”: la riflessione di Gigio Rosa
“Secondo voi, il mestiere dello speaker radiofonico è rappresentato più da chi trasmette in un network che copre la nazione intera o da chi trasmette su una radio legata ad un territorio più ristretto (locale/regionale)?”.
La domanda la pone un noto conduttore dell’etere interregionale campano, che ha ‘militato’ anche in nazionale: Gigio Rosa.
Da anni una della voci di punta di Radio Marte, Gigio Rosa – tramite il gruppo Talkmedia di FM-world – ha posto una questione interessante e che ha generato diversi commenti.
“La risposta più ovvia” – spiega Rosa nel post – “è che si tratta di due approcci differenti a questo straordinario lavoro e che quindi non sarebbe corretto assegnare a qualcuno una sorta di ‘titolarità’. I primi, quelli nazionali, hanno molti più paletti, responsabilità, frasario e tempi, oltre a limitazioni dialettali (se osservate) e molte altre dinamiche di cui tener conto, in primis il parlare ad un pubblico certamente più ampio, posizionato geograficamente tra i quattro punti cardinali della penisola, a tratti diviso, culturalmente differente. I secondi, quelli regionali/locali, hanno dinanzi problematiche analoghe ma di diverso tipo: più attenzione alla cultura del territorio, contenuti più familiari agli ascoltatori del bacino, riferimenti sportivi a squadre, presenza più frequente in esterna. Entrambi conoscono benissimo il mestiere e tutti i suoi aspetti, le tecniche e le difficoltà e soprattutto, sanno a quale pubblico si rivolgono”.
“In molti casi” – conclude la riflessione – “i ‘regionali’ sono delle vere e proprie ‘stars’ nelle zone in cui operano, spesso anche più popolari ‘percentualmente’, dei colleghi nazionali, anche digitalmente (followers etc.)”.
La domanda che si pone Rosa, in conclusione è: “Come mai per interviste, pareri, opinioni, i media si rivolgono sempre e comunque agli speaker nazionali e mai a quelli locali, eventualmente scelti con equilibrate logiche zonali (ne basterebbero appena tre per rappresentare lo stivale)? È un fenomeno alquanto strano, a maggior ragione che il mondo digitale sta cancellando ogni giorno di più, latitudini e distanze fisiche, di conseguenza maggior potenzialità e competitività tra emittenti e quindi anche tra le voci; oltretutto alcune militano contemporaneamente sia in una nazionale che in una regionale, a dimostrazione che il divario professionale/tecnico/artistico è sempre più sottile. È soggezione da numeri? Fascino della potenza? Errata valutazione della competenze?“.
E i commenti, inevitabilmente, non sono mancati.
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