Rassegna Stampa Radiorama Settembre 2018

Rassegna Stampa mensile a cura di Giampiero Bernardini.

Onde medie, tanto rumore per nulla
di Roberto Perotti IW2EVK da Radio Kit Elettronica 6/7 2018

Dopo quasi due anni di attesa e innumerevoli solleciti da parte dei partecipanti sono stati pubblicati i nomi dei vincitori delle frequenze in onde medie messe in bando dal MISE dopo la diffida europea e relativa minaccia di sanzione. Purtroppo, come avevano sospettato subito molti dei partecipanti, il tutto è finito nel solito «pasticcio all’italiana».

Ma vediamo come la cosa si è evoluta nel tempo e come è terminata.

Gli antefatti. Per anni la RAI ha operato in regime di completo monopolio sulle frequenze radio TV, in quanto si pensava che l’ingresso dei privati non avrebbe dato garanzie di neutralità e democrazia al mezzo. In verità si temeva da un lato una concorrenza agguerrita sul lato pubblicitario, e sul lato politico la possibilità di accesso al mezzo non controllato da gruppi editoriali legati a poteri forti. Fatto sta che con le prime operazioni non autorizzate intorno al 1975 da parte di radio e TV private, relativi sequestri e interventi giudiziari si arrivò alla legge Mammì sull’emittenza privata, che buona o no, ci ha permesso di avere una TV e FM accessibile a nuovi editori.
Per le medie invece, ritenute di interesse strategico negli anni ’70-80 per la loro copertura (anche migliaia di chilometri di notte, vedi il «Notturno italiano» ascoltato in tutta Europa) il monopolio RAI continuava invariato. Erano gli anni della guerra fredda e
quest’ultima avveniva anche sulle frequenze medie e corte di qui e di là del muro. Chi non si ricorda i programmi delle radio dell’est infarciti di «pistolotti politici»? Cade il muro, ma in Italia non si muove nulla. A interrompere questa quiete è un cittadino indignato, Giorgio Marsiglio, dipendente pubblico in Veneto, laurea in Legge, che ricorre solitario alla Commissione Ue. Marsiglio argomenta che nessun bene può essere sottratto al libero gioco della concorrenza, e l’Europa gli dà piena ragione. La conseguenza immediata è che
si rischia una procedura d’infrazione, che tradotta in linguaggio comune significa una multa da milioni di euro se non si elimina il blocco ai privati sulle onde medie. Preoccupata di evitare la sicura sanzione di Bruxelles, l’Italia stabilisce che le frequenze siano aperte ai privati (questo, nella Legge Comunitaria del 2014). Quindi incarica il MISE di eseguire un primo giro chiedendo ufficialmente a operatori, cittadini e tecnici quali
sarebbero stati i criteri da seguire per la valutazione dei soggetti che avrebbero partecipato al bando.

Molto bene direte voi. Infatti centinaia di PEC giungono al MISE con i suggerimenti su come eseguire la selezione. Alla fine il MISE però non si smentisce, e da buon carrozzone burocratico tira fuori una serie di frequenze assegnate all’Italia nel piano delle frequenze europee nel 1975 e relative schede con ubicazione e potenze in gioco.

Ora, anche un ingenuo sa che in più di quarant’anni nell’elettronica è come se fossero passati secoli, che la situazione geopolitica è totalmente cambiata, che posti ameni dove mettere un traliccio ora sono quartieri di condomini. Ma il MISE no, anzi limita anche la possibilità di spostare il punto di emissione oltre un tot di km dal punto previsto nel 1975. Se volete divertirvi fate come ho fatto io: scaricate le schede dal sito dal MISE e su googlemaps inserite latitudine e longitudine: vedrete che sorprese!!

CLICCA QUI 

Comunque qualche centinaio di partecipanti inviano la richiesta, forse sperando in un ravvedimento del ministero. Fra loro appaiono società come Monradio del gruppo Mondadori e altri gruppi famosi oltre a piccole realtà editoriali che cercano frequenze libere impossibili da trovare in FM.
Domande CLICCA QUI

Alcuni si beccano subito una diffida a trasmettere nell’attesa, altri passati mesi e mesi senza notizie rinunciano. Cominciano a notarsi fra i contendenti società che appaiono più che intenzionate a operare una stazione a vendere la licenza speculandoci sopra. Oh, tutto legale, si può fare, ma certo non una buona notizia per le nuove leve dell’etere italiano. Finalmente la montagna partorisce il topolino. A fine maggio il MISE pubblica il risultato della selezione operata.

La pagina con le assegnazioni per le OM frequenze asincrone e isocanale: 2 documenti CLICCA QUI

Da centinaia di richieste i vincitori sono una decina, che fra l’altro si aggiudicano più frequenze in varie località. Solo alcune sono andate a emittenti radio vere, il resto ai venditori di frequenze. Alcune frequenze restano addirittura non assegnate per mancanza di richieste accettate. Sarebbe potuta essere una grande occasione per la radiofonia italiana, ormai con le frequenze FM non più assegnate da anni e vendute a peso d’oro senza che le radio locali possano aggiudicarsele. Invece come previsto, a ormai ventun giorni dall’editto, nessuna nuova attivazione. Anzi, le uniche stazioni costanti e attive sono quelle diffidate dal trasmettere o che non hanno partecipato al bando subodorando una perdita di tempo e soldi. Dubito fortemente che ci siano cacce all’antenna da parte del ministero, che ha comunque assolto l’unica cosa che interessava, cioè schivare il mega multone della comunità Europea. Il mio parere è che la cosa andrà avanti alla greca, cioè con radio pirate nel vero senso della parola sino a quando qualche politico lungimirante metterà una pezza alla cosa.

Quindi se volevate la vostra radio di quartiere, di comunità montana, di istituto scolastico, non vi resta che ignorare e trasmettere a bassa potenza. So che questa mia scandalizzerà molti, ma per una volta cerchiamo di essere pragmatici: se i CB, le radio e le TV private avessero aspettato per trasmettere il benestare del ministero PT sarebbero ancora al palo!

Buone trasmissioni quindi ai nuovi operatori, legali o no delle onde medie, e siate innovatori. Di radio che sono la fotocopia una dell’altra ne abbiamo già centinaia in FM e sul WEB!

Radio Coltano Marconi on air su 1305 kHz
di LC, 06 Set 2018 Portale Italradio

Con un messaggio sul proprio profilo Facebook, Radio Coltano Marconi ha annunciato il 5 settembre l’attivazione di una frequenza d’onda media: “Adesso vi possiamo svelare la novità; da oggi potrete ascoltare Radio Coltano Marconi anche in Onde Medie sulla frequenza dei 1305 kHz. Buon ascolto!” Le prime osservazioni. La radio sarà media partner del Forum Italradio di dicembre 2018.

Come ci conferma il professor Filippo Giannetti, nel tardo pomeriggio del 5 settembre, è avvenuta l’accensione del trasmettitore di Radio Coltano Marconi, che finora andava in onda solamente via web. Per il momento, l’impianto trasmittente è in una configurazione ancora molto sperimentale e molto precaria che ne limita enormemente le prestazioni ma si prevedono entro breve alcuni adeguamenti tecnici che dovrebbero potenziarne la portata.

Lungo la costa toscana, alcune prove di ricezione hanno rivelato ancora a una cinquantina di km di distanza un un discreto segnale, almeno all’esterno. All’interno il rumore delle varie apparecchiature elettriche ed elettroniche crea invece, a tale distanza, una barriera che impedisce la ricezione.

Ricordiamo che a Coltano, a pochi metri da ciò che rimane della stazione marconiana, è installato il trasmettitore Rai (Radio 1) su 657 kHz che copre una ampia area d’Italia e – di notte – in Europa come testimoniano numerosi ascoltatori.

Visita il sito di Radio Coltano Marconi CLICCA QUI


Avviso agli ascoltatori da RDE 1584 kHz Trieste

By Rde, www.radiodiffusioneeuropea.net Agosto 22o, 2018

In data 22 agosto 2018 Radio Diffusione Europea è stata vittima di un atto di sabotaggio al
trasmettitore dei 1584 khz.

Dopo mesi passati a subire attacchi indiscriminati atti a colpire la credibilità dell’emittente da parte di operatori radiofonici illegali, ora un nuovo tentativo di far tacere una voce libera non schierata e indipendente dai poteri forti. Una voce che evidentemente fa paura.

Se questa è la strada intrapresa per interrompere un progetto sano, professionale e in sicura crescita in termini di ascolti e apprezzamenti a tutti i livelli, avvisiamo che è una strada sbagliata. Siamo al lavoro per individuare con ogni mezzo gli artefici di tale scempio e contemporaneamente ripristinare tecnicamente il sito di trasmissione.
Chiunque voglia aiutarci con ogni mezzo, sposando la causa di una emittente veramente libera e di tutti. può contattarci all’indirizzo mail [email protected] o al numero 3459945637. Le nostre trasmissioni proseguono via web fino ad avvenuto ripristino all’indirizzo www.radiodiffusioneeuropea.net o tramite applicazione TuneIn. Scusandoci per il disagio vi auguriamo ora più che mai buon ascolto!
Ass. Am Group


Verso la chiusura di WWV e WWVH

By Myradiowaves, http://www.myradiowaves.com/ Agosto 11, 2018

The National Institute of Standards and Technology (NIST) FY 2019 budget request includes shutting down “NIST radio stations in Colorado and Hawaii” — in other words, WWV and WWVH. Radio amateurs, HF listeners, and others around the world routinely make use of the time and frequency standard signals, which also include propagation information. NIST said eliminating funding currently “supporting fundamental measurement dissemination” would include putting WWV and WWVH off the air for a saving of $6.3 million. The overall NIST FY 2019 budget request is $127 million, which, the agency said, is a net decrease of $49 million from FY 2018 levels.

“The proposed reductions will allow NIST to consolidate and focus on narrower core [fundamental] measurement programs while meeting budget levels,” the agency said in its FY 2019 budget summary. “NIST will focus on basic research while reducing funding for efforts applying some of its breakthroughs into new measurement applications.

The FY 2019 proposed budget cuts developed earlier this year came to light via Tom Witherspoon, K4SWL, who maintains The SWLing Post website, after a number of viewers called it to his attention. He posted an article on his blog.

“I’ve always considered WWV and WWVH to be the heartbeat of the shortwaves here in North America — a constant, timely companion and brilliant gauge of HF propagation,” Witherspoon wrote. I assumed both stations would be some of the last to go silent on the shortwaves.”

NIST said other “illustrative” cuts in the FY 2019 budget include:
– $3.5 million for Lab to Market, which seeks to accelerate technology transfer from federal laboratories.
– $6.6 million in environmental measurements projects across NIST laboratories, including work measuring the impact of aerosols on pollution and climate change, and gas reference materials used by industry to reduce costs of complying with regulations.
– $5.8 million eliminating the NIST Greenhouse Gas (GHG) Measurements program, including Urban Dome research grants to advance the direct measurement of GHG emissions on the scale of cities or regions.
– $6.7 million in forensic science, reducing the program size to $7.3 million by prioritizing measurement science in the NIST labs and eliminating program management functions and external grants for the Organization of Scientific Area Committees for Forensic Science and the Forensic Science Center of Excellence.
– $4.1 million in R&D targeting application of NIST quantum breakthroughs to applied measurement needs, including temperature and atmospheric gas metrology

“I find this budget request very disappointing,” Witherspoon said with respect to the proposed elimination of WWV and WWVH. “Let’s hope, somehow, this does not come to fruition.” He said The SWLing Post would be tracking and posting any new developments.

Bougainville may be about to get shortwave radio back
www.radionz.co.nz Agosto 2, 2018

There are plans in Papua New Guinea to restore short wave radio services in Bougainville.

The service, run by the national broadcaster NBC, ended when Bougainville became engulfed in a civil war nearly 30 years ago. But the regional member for Bougainville in the PNG parliament, Joe Lera, got a positive response when he suggested a beefed up service was needed to improve the dissemination of information, especially leading into the referendum on possible independence.

Mr Lera told Don Wiseman radio is vital in the rural areas because these regions do not have ready access to newspapers or television, and the current FM signal is inadequate.

(Image: Many remote communities in Pacific island countries rely on shortwave radio).

L’Austria avanza sul fronte del DAB+
Dal gruppo FB Bandscan FM, traduzione di Roberto Sadun, 9 agosto 2018

Con il nuovo standard radio digitale DAB+ e le nuove offerte radiofoniche nazionali in Austria, la mappa radio europea chiude una zona vuota nella regione DACH. Fino a 15 programmi radiofonici nazionali per l’Austria a partire dal 2019 all’inizio, entro il 2020 con una copertura dell’83% della popolazione austriaca.
Riconoscimento della radio digitale DAB+ come parte cruciale della futura infrastruttura multimediale in Austria e in Europa.

Ora è fissato – l’Austria si unisce con la comunicazione licenza corrente le garanzie nelle comunicazioni austriaco nel gruppo dei paesi europei avanzati uno che renderà lo standard radio digitale DAB+ in Austria nella primavera del 2019 programmi radiofonici nuovo credito. Quasi tutti i paesi europei hanno già lanciato con successo DAB+ e, a livello internazionale, sempre più paesi si stanno unendo alla nuova tecnologia di trasmissione radio digitale terrestre.

ORS comm GmbH & Co KG è stato assegnato a Bunde un’ampia multisala, un pacchetto di canali fino a 15 stazioni radio ricevuto e assunto il compito di espandere la copertura DAB+ in tutta l’Austria. Il piano è quello di mettere tra aprile 2019 e il settembre 2020 in più fasi, sempre più emittenti in funzione, in modo che quasi il 85% della popolazione austriaca godrà radio digitale terrestre con una serie di nuove offerte del programma entro i prossimi 2 anni già. Nella zona di Vienna è già alle MUX 15 stazioni radio regionali nelle zone di confine, numerosi altri digitale terrestre ricevuti da tutti i paesi limitrofi.

Le seguenti stazioni saranno disponibili in Austria a partire dal prossimo anno tramite DAB+:

Radio 88.6
Radio Arabella
Energia radio
Antenna rock
Radio Maria
Centro tecnico radiofonico
Radio Maxima
ARBÖ radio del traffico
ERF Plus Austria
Radio classica
Lounge FM

Sono inoltre disponibili la guida elettronica dei programmi (EPG) DAB + e le informazioni sul traffico (TPG) fornite da ORS.

Negli ultimi anni, l’operazione pilota e ora controllano il funzionamento nella Grande Vienna Digital Radio Austria ha ricevuto una grande quantità di email da radioascoltatori interessati e ascoltare la radio da tutte le province, con domande su quando DAB possono essere + ha ricevuto lo scorso nella loro vita e di lavoro posti e perché esattamente Nell’innovativa Austria, lo sviluppo è stato così lento. Infine, ora possiamo rispondere a queste domande chiaramente e la pazienza delle persone non è sempre tesa. Digital recuperando.
L’Associazione Digital Radio Austria ha compiuto sforzi intensi negli ultimi anni per promuovere la diffusione dello standard di trasmissione Digital Audio Broadcasting (DAB+) in Austria. Così si vuole raggiungere, infine, con i paesi di punta in Europa, come la Svizzera, la Germania o in Norvegia, mentre in tutti gli altri paesi europei, la diffusione pubblica dei motori dell’innovazione e la digitalizzazione per la radio. “Il nostro obiettivo
è fornire a tutti gli ascoltatori in Austria più servizi radio su DAB+. Siamo molto soddisfatti della decisione licenza positivo ai ORS per la copertura radio nazionale nel MUX I. Dopo la costituzione ottimale della radio regionale copertura MUX II nella Vienna/Bassa Austria, vediamo l’ora di una rapida introduzione della DAB+ con più servizi radio in Austria a livello. deve essere spera che la radio pubblica ripensare il suo blocco e le
transizioni ad un modello di alleanza comune per il futuro promettente della radio.”, dice un Wolfgang Struber, presidente dell’associazione Digital Radio Austria, soddisfatto con l’inizio della regolare funzionamento del DAB+ scioperi in Austria e più lontano “, come un altro passo importante per l’ulteriore sviluppo della radio interoperabilità dei ricevitori radio digitali è (ricezione di DAB+ e programmi FM): l’interoperabilità dei ricevitori radio digitali è un importante contributo allo sviluppo di reti e servizi di comunicazione, e un totale di Rafforzare il mercato unico delle comunicazioni elettroniche nell’UE.

Ecco l’attuale decisione del Parlamento europeo in merito alla transizione alla radio digitale DAB+ molto gradita. Il riconoscimento della radio digitale DAB + come parte cruciale della futura infrastruttura multimediale è un passo importante che crea opportunità per nuovi servizi innovativi e rafforza la varietà di offerte per gli ascoltatori. Qui speriamo per una politica dei media attiva processi decisionali a livello nazionale in Austria al fine di preservare le opportunità future e continuare a stabilire radio preferita Medium #1 degli austriaci nel mondo digitale”.

Testo originale: clicca qui


Il sito di Radio Australia oscurato dal governo cinese. Il bello di Internet


China officially bans ABC website, claims internet is ‘fully open’
www.abc.net.au Settembre 2, 2018

China’s cyber security regulator has confirmed it has censored the ABC’s website for breaching the country’s internet rules and regulations, but has declined to say how. The ABC’s website and apps are usually accessible to Chinese web users and are not subject to the “Great Firewall” of censorship, but access was abruptly stopped on August 22.

After repeated requests for clarification, an official from the Office of the Central Cyberspace Affairs Commission dictated a statement to the ABC:

“China’s internet is fully open. We welcome internet enterprises from all over the world to provide good information to the netizens of China.”

“However, state cyber sovereignty rights shall be maintained towards some overseas websites violating China’s laws and regulations, spreading rumours, pornographic information, gambling, violent terrorism and some other illegal harmful information which will endanger state security and damage national pride.”

The official, who declined to provide his name,
said government departments, “have the right to
take technical measures to block dissemination”.

Officials at two separate Chinese government
departments have declined to specify how the
ABC allegedly violated Chinese laws or cite any
content as an example.

Access to other Australian news websites inside
China, including those of Fairfax, News Limited
and SBS, appears not to have been affected.
Diplomats at the Australian embassy in Beijing
are aware of what they have described as “current difficulties” in accessing the ABC website in China, but DFAT has declined to comment further.

Access to the ABC site stopped the day after the Australian government announced rules that would block two Chinese telecommunications companies from participating in the roll-out of the 5G infrastructure network. The decision, primarily affecting tech giant Huawei, was a major blow for the company and prompted China’s Foreign Ministry to urge Australia to “abandon ideological prejudice”. But official sources in China’s government say it is unlikely the Huawei decision prompted the censoring of the website.

It also comes about a year after the ABC began running a new Chinese language news service, which replaced the Australia Plus website.

Australia Plus had been set up in collaboration with a Chinese state media outlet, was hosted on a Chinese domain and was subject to Beijing’s censorship.
What’s behind Huawei anxiety?

Political editor Andrew Probyn takes a deep dive into Huawei’s history to unpick the anxiety within the Australian intelligence community.

More broadly China has been scathing of Australian media reports over the past 18 months, which officials blame for worsening ties between the two countries.

Diplomatic sources in Beijing earlier this year said Chinese officials were particularly unhappy with the ABC’s reports because it is a publicly funded broadcaster.

Chinese censors routinely block some international news websites such as the Chinese language versions of the New York Times and BBC.

English-language sites are less commonly blocked, but the BBC site has been censored since a recent switch to encrypted HTTPS technology.

While China’s government is now preventing its citizens from accessing ABC content, China’s state media outlets are free to access Australian audiences online and through the CCTV and CGTN channels on pay television.

Rassegna Stampa Radiorama Agosto 2018

Rassegna Stampa mensile a cura di Giampiero Bernardini.

Tratta dal numero n.83 di Agosto 2018 di Radiorama, rivista online edita dall’Associazione AIR: www.air-radio.it e scaricabile (assieme ai numeri precedenti) al link:
http://www.air-radio.it/index.php/radiorama/

Per chi volesse scaricare il pdf, potete trovarlo qui:
http://www.air-radio.it/wp-content/uploads/2018/08/Radiorama-n.83-v1.pdf

Nuovo misterioso «lampo radio» dall’Universo remoto

Lo strumento canadese Chime ha rilevato un segnale anomalo, di appena due millisecondi, a una frequenza mai registrata prima. Si tratta di un “fast radio burst”, associati a eventi di grande potenza come buchi neri o supernove, ancora difficili da interpretare. Anche l’ipotesi “alieni” non può essere esclusa

(di Matteo Marini – 8 agosto 2018 Repubblica.it )
Un segnale durato due millesimi di secondo, quanto basta per inviare un telegramma ai colleghi di tutto il mondo e annunciare di aver scoperto qualcosa di strano provenire dall’Universo remoto. Un veloce lampo radio registrato dal Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment – CHIME – (nella foto) nella British Columbia ha attirato l’attenzione della comunità scientifica perché ha caratteristiche anomale a quelle registrate finora in questo tipo di fenomeni, la cui origine è ancora sconosciuta.

I FAST RADIO BURST

I ‘lampi radio veloci’ o fast radio burst sono emissioni, flash radio, che spesso arrivano a noi dal remoto universo e si pensa possano essere originati da eventi violentissimi come supernove o buchi neri. Se ne sa molto poco perché, finora, ne sono stati ‘ascoltati’ appena una trentina (il primo nel 2007) e non si riesce a prevedere da dove arriveranno e quando. Il FRB 180725A catturato dall’osservatorio canadese è durato una frazione di secondo ma a una frequenza mai registrata prima: 580 Megahertz. Si tratta del primo scoperto a una frequenza inferiore ai 700 Mhz e questo infittisce ancora di più il mistero legato a questi fenomeni.
Il segnale è arrivato il 25 luglio, una volta controllato che non si fosse trattato di un disturbo ambientale o di un’altra origine terrestre, Patrick Boyle, della McGill University, ha diramato un telegramma astronomico per condividere la scoperta. Nel quale menziona anche altri lampi radio con frequenza ancora inferiore, fino a 400 MHz.

BUCHI NERI, PULSAR O ALIENI?

La spiegazione per questi flash dallo spazio sono diverse. All’inizio del 2018 il giovane ricercatore italiano Daniele Michilli si è guadagnato la copertina di Science con uno studio su una sorgente di Frb scoperta alcuni anni fa: era la prima e unica mai osservata con emissioni ripetitive. Michilli scoprì che si trattava di una stella di neutroni, una pulsar che probabilmente si trova vicino a un buco nero. Questi lampi si formano quindi un ambiente estremo, con campi magnetici molto intensi. Ci sono pochi posti nell’Universo con
caratteristiche simili. I buchi neri sono uno di questi.

Ma vista l’imprevedibilità e, ora, la diversità dei vari segnali che sono stati rilevati a frequenze inaspettate, le ipotesi sulla loro origine sono ancora tutte sul tavolo. Persino quella che contempla una civiltà aliena, altamente tecnologica, che magari tenta di comunicare con noi. A volte però la risposta è molto meno affascinante. Nel 2015, misteriosi lampi radio all’osservatorio Parkes in Australia furono finalmente identificati
dopo 17 anni: venivano dal forno a microonde della zona relax che gli stessi ricercatori usavano per scaldarsi il pranzo.

Sarà proprio lo strumento Chime a gettare luce d’ora in avanti sull’enigma dei Fast radio burst. Ha una forma molto particolare: quattro antenne simili a tubi tagliati a metà, lunghi 100 metri e larghi una ventina. È progettato per cercare e mappare l’idrogeno nel lontano universo ma si è rivelato molto utile anche per rilevare i Frb. Quando sarà pienamente operativo (ha iniziato a lavorare a marzo 2018), potrebbe trovarne oltre 12 al giorno, secondo i suoi operatori. Non resta che accenderlo e aspettare.

The DAB Radio Project in Norway Is Derailing

(29 luglio 2018 digitalradioinsider.blogspot.com )
Increasing political and business demands for a return to FM
For the first time daily listening to national radio is down under 50% in Norway. Last week down to 48,5% from 51,2% the week before according to Kantar TNS. Although the Norwegians now have an increased number of on-air channels to choose from there is a widespread discontent with DAB replacing FM. For several reasons DAB is far for becoming popular as projected by the public broadcaster NRK and other
promoters.
There are frustration with the globally unique move trying to force the population to replace their FM  receivers with DAB+. Most Norwegians are aware of this have not been done before in any other country.
Also that most countries as neighbouring Finland and Sweden are not going to switch to DAB . Norwegians driving into Sweden for summer holidays in July also discover the sharp contrast in sound quality between the public broadcasting channels in Norway on DAB and in Sweden on FM.

The most common reported problems with DAB are:
– Failing geographical coverage especially countryside and at sea
– Frequent drop outs or distorted sound while driving a car or a boat
– Inferior sound quality (compared to FM and on-line radio) with no true stereo
– High battery consumption for portables.

The DAB promoters had plan this to be the summer of DAB but it did not go their way at all. According to polls there are no signs of acceptance by the listeners. And resistance against the DAB project is increasing since the switch-off year 2017. Frequently articles and editorials negative to DAB are published in major and regional newspapers. Still, it is quite impossible to find any positive news about DAB anywhere. The only
positive contributions are published by persons connected to the DAB lobby. They will tell you that there no problems with DAB. If there is a problem it is the listener’s fault (installation, antenna etc).

The pod radio series ”Hvem slutet lyset på FM” (Who switched off the light for FM?) has been published in 24 parts since March this year. Today, more than 31.000 downloads have been registred. There are several Facebook groups engaging the opposition to DAB radio. The group ”Nej til tvångsinføring av DAB” (No to compulsive DAB) has more than 9.000 members and is still moving.
Norwegians are discovering that the transition to DAB+ was a project initiated and operated by a limited group of persons working at the public broadcaster NRK, the two commercial foreign-owned broadcasters Bauer and MTG and an official at the Ministry of Culture. Fueled by EBU and the lobby organisation WorldDAB.

The project has not market been driven by listeners demand or by a clean political initiative. In polls 60% or more and not happy with the FM switch-off. The nation is increasingly coming to the conclusion that the DAB project is a tragic mistake.

The switch-off has been followed by a dramatic decrease in listenership. Listening numbers from 2018 suggests that the national channels combined has lost more than 15% of their listeners compared to 2016.
However, this number does not include local radio stations which are still broadcasting on FM. Many of them reports a doubling or tripling of their listening figures. Cross-border FM listening is not reported. Approx. 5% of Norwegians are estimated listening to Swedish FM radio which is reaching about half of the population.

PPM numbers from Kantar TNS shows that only 48,5% of the population listened to national channels daily in week 28. (local radio not included) .This is the worst listening figures ever recorded in Norway and, although a dip in summer is normal, this has led to loud voices demanding a reopening of FM. Neighbouring Finland and Sweden (with no DAB) have daily listening of 68-75%.

I have been on this trip from start, writes Arne-Inge Christophersen at the media bureau Hausmann. It is tragical to experience that radio is not the media channel it was. The only reason is the FM switch-off and the introduction of DAB – in the only country in Europe. In ad biz magazine Kampanje he writes that radio listenership is probably the lowest since 1945 and that radio is becoming less attractive for advertiser. He ends his article with ”the cow is not dead, but the grass is withering”.

This week, Senterpartiet (Center Party), a leading liberal opposition party in the Parliament, made a clear statement: Reopen FM! Media spokesperson MP Åslaug Sem-Jacobsen says: It is vital for both media diversity or the safety of our country that radio listening is increased to a very different level. To secure the future of radio we have to switch the national FM-band back on before even more listeners disappears.

Meanwhile there are reports that also MPs from other parties are reconsidering their support for the 2017 FM switch-off. One of the three parties in the coalition government – Frp, the Progress Party – also have an FM switch-back inscribed in its political program. With an increasingly vocal opinion against DAB and for FM radio it looks like radio will be in focus on the political scene when the Norwegians are returning from their holidays in August.

Also read
Political demands to reopen FM in Norway (Radionytt.no)
Trolig laveste lyttertall for radio i Norge etter krigen (Kampanje)
Laveste radiolytting siden 2. verdenskrig med DAB (Nettavisen)
The Nordic Expert Group technical evaluation report:
Crucial technical problems with the DAB system
Norwegian MP: DAB Radio in Norway Is a Tragedy
50 Percent of Norwegians Do Not Switch to DAB. Rather Stay on FM
Why DAB Radio in Norway, But Not in Sweden?

Radio, Manzoni mantiene il primato della pubblictà. Vola Deejay

(Repubblica.it 25 luglio 2018) MILANO – A.Manzoni & C. rafforza la sua leadership come concessionaria nel settore pubblicitario in radio grazie agli ottimi risultati delle emittenti del gruppo Gedi (di cui fa parte Repubblica).Ogni giorno 13,5 milioni di ascoltatori si sintonizzano su Radio Deejay, Radio Italia, Radio Capital, Radio m2o. I dati arrivano dell’indagine RadioTer relativi agli ascolti del mezzo Radio nel primo semestre 2018, condotta da Gfk/Ipsos.
Spicca il risultato di Radio Deejay, che con i suoi 5.160.000 ascoltatori nel giorno medio si posiziona sul podio delle emittenti nazionali.
Ottime le performance sul dati del quarto d’ora medio, che con 474.000 ascoltatori registra il maggior incremento tra le principali emittenti nazionali, pari al +10% rispetto all’anno 2017. Un successo che si replica anche sui social, dove Deejay risulta il brand più
seguito a livello nazionale con 2,2 milioni di follower su Facebook, 2,3 milioni su
Twitter, 450.000 su Instagram.

Il suo sito è inoltre primo in assoluto tra quelli delle radio italiane con un’audience media giornaliera di 201.706 nel mese di giugno 2018, secondo dati Audiweb. “La risposta degli ascoltatori a ogni nostro evento, la leadership indiscussa nel mondo digitale e la crescita del 10% della permanenza media nel quarto d’ora sottolineano in maniera unica il legame che c’è tra noi e il nostro pubblico, un sentimento così profondo da farne un fenomeno inimitabile. Siamo molto orgogliosi”, ha commentato il direttore artistico Linus.

Ottimo risultato anche per Radio Italia, l’emittente di Mario Volanti partecipata dal gruppo GEDI, che con 5.148.000 ascoltatori nel giorno medio si conferma tra i leader. L’emittente è molto attiva sul territorio con numerosi eventi sia sportivi che musicali di primo ordine come i Tour di Lorenzo Jovanotti, Cesare Cremonini e Vasco Rossi. Con Radio Italia Live – Il Concerto ha contattato 10 milioni di persone allargando il target anche ad un pubblico più giovane grazie all’introduzione di Radio Italia Rap.
Stabile intanto Radio Capital, con 1.554.000 ascoltatori al giorno. Forte della sua nuova direzione, affidata a Massimo Giannini, editorialista, l’emittente si prepara a lanciare, per la prossima stagione, novità sul palinsesto concentrandosi sempre sul mix tra informazione e musica. Sono invece 1.558.000 gli ascoltatori nel giorno medio di m2o, altra personalità esclusiva nel comparto radiofonico, che segue e anticipa gusti e tendenze, capace di creare e stimolare costantemente un’audience altamente ricettiva e attiva.

FM – Primo semestre 2018: calano gli ascolti, impennata di Kiss Kiss e Radiofreccia

(https://www.fm-world.it/ 24 luglio 2018) Un milione di ascoltatori in meno rispetto al primo semestre di un anno fa e alcune variazioni importanti tra le emittenti nazionali. Sono usciti i dati del primo semestre 2018 dell’indagine Tavolo Editori Radio, relativi al periodo 30 gennaio – 25 giugno 2018.

Nel giorno medio ieri, gli ascoltatori della radio scendono da 35.540.000 a 34.535.000 contatti quotidiani.

RTL 102.5 è sempre prima, ma con 7.559.000 rispetto ai precedenti 8.483.000. Al secondo posto RDS con 5.641.000 (-60.000), mentre al terzo si consolida Radio Deejay (5.160.000, -72.000) a brevissima distanza da Radio Italia Solo Musica Italiana (5.148.000, -109.000).
Quinto posto per Radio 105 con 4.744.000 (-208.000), seguita da Radio1 Rai (3.784.000, -146.000).

Expoit per Radio Kiss Kiss che, in controtendenza con le altre emittenti, ottiene una sensibile crescita: oggi è a 2.917.000 con un guadagno di 493.000 unità.
Scende di conseguenza all’ottavo posto Radio2 Rai con 2.670.000 (-29.000), seguita a breve distanza da Virgin Radio (2.566.000, -188.000) e da Radio 24 (2.197.000, +53.000).

Chiude la soglia dei due milioni (in undicesima posizione) R101 con 2.060.000 (-15.000).

La classifica prosegue con m2o (1.598.000, -152.000) e Radio Capital (1.554.000, -90.000), mentre in quattrodicesima posizione si colloca Radio Monte Carlo (1.375.000, -25.000).

Radio3 Rai è a quota 1.275.000 (-110.000), mentre Radiofreccia sfiora il milione arrivando a quota 990.000 (+323.000).

Chiude la classifica delle nazionali Isoradio che passa da 910.000 a 790.000, rispetto al primo semestre del 2017.

La RTBF prépare la fin de la diffusion en AM de La Première et de VivaCité

(By La Première, https://www.rtbf.be/ 18 giugno 2018) En préparation à l’arrivée massive prochaine de la radio numérique DAB+ en Belgique, la RTBF poursuit son processus
d’extinction des ondes moyennes en réduisant les heures de diffusion quotidienne de son émetteur de Wavre 621 kHz.

Depuis le 31 mai, cet émetteur qui couvre en ondes moyennes toute la Belgique et au-delà, fonctionne tous les jours entre 6h et 20 heures (au lieu de 5h à minuit précédemment). Cette diminution s’inscrit dans un plan d’extinction progressif des émissions en modulation d’amplitude (AM) à la RTBF comme dans toute l’Europe.

Le mode de diffusion en modulation d’amplitude (qui comprend les ondes moyennes, les ondes longues et les ondes courtes) a été le premier mode de diffusion de la radio au siècle dernier, avant d’être progressivement remplacé par celui en fréquences modulées (FM) à partir des années 60.

Le DAB+ prend le relais de l’AM, trop gourmande en électricité 
Depuis une dizaine d’années, avec le développement progressif de la technologie de diffusion numérique DAB+ qui prend le relais de la diffusion en analogique AM puis en FM, la plupart des grandes radios qui émettaient en modulation d’amplitude ont décidé d’arrêter cette ancienne technologie. C’est le cas depuis un certain temps déjà chez nos voisins de la VRT et de Radio France par exemple. Tout comme pour l’émetteur anglais en ondes moyennes de BBC World Service arrêté il y a quelques années, qu’on peut maintenant écouter en DAB+ à Bruxelles. Il faut dire que tous ces émetteurs qui fonctionnent dans cette ancienne technologie analogique sont extrêmement gourmands en électricité.

La RTBF, qui est la dernière à émettre encore en ondes moyennes en Belgique, a établi une politique progressive de l’arrêt de ses émetteurs en modulation d’amplitude (AM) : les ondes courtes tout d’abord il y a une dizaine d’années, suivies de deux émetteurs en ondes moyennes en province de Liège et du Luxembourg. Restent actuellement un émetteur régional en ondes moyennes à Houdeng en Hainaut (relais de VivaCité sur 1125 KHz – 20 kWatts) et l’émetteur national très puissant de Wavre (621khz – 300 kWatts) qui relaie les programmes de La Première et les émissions sportives de VivaCité en soirée et le week-end.

Extinction progressive
En prévision du lancement massif de la radio numérique DAB+ en Belgique l’an prochain, la RTBF a décidé d’entamer un processus d’extinction progressif de la diffusion de ses émissions en ondes moyennes : tout d’abord une réduction de 5 heures par jour des émissions aux faibles heures d’écoute (avant 6h et après 20h) de son émetteur le plus puissant émettant sur 621 kHz depuis Wavre, avant l’arrêt complet de ses deux
derniers émetteurs en ondes moyennes dans les prochains mois.

La stratégie consiste à éteindre la plus ancienne technologie (AM) au moment du lancement massif d’une nouvelle (le DAB+), tout en poursuivant la diffusion simultanée en FM durant encore plusieurs années avant l’arrêt également de cette dernière technologie de diffusion analogique pour basculer dans le full digital DAB+/IP comme l’a fait la Norvège l’an dernier.

Difficulté de trouver des récepteurs AM/FM sur le marché
Les auditeurs ont déjà de plus en plus de difficulté de trouver des récepteurs AM/FM. Ils sont remplacés par les récepteurs (FM)/DAB+/internet car l’avenir de la diffusion radio est au tout numérique hybride couplant le DAB+ et l’internet (IP). Le DAB+ pour une écoute massive des programmes radio à large audience et en direct, l’internet pour une écoute de programmes plus pointus, ou à la demande ou en dehors du bassin de diffusion principal (Bruxelles et Wallonie pour la RTBF), comme à l’étranger. Et c’est dans cette stratégie que s’inscrit pleinement la RTBF en procédant par étapes successives par respect pour son public afin de lui laisser le temps de s’équiper des nouvelles technologies.

Une campagne d’information importante précèdera dans les prochains mois l’arrêt des deux derniers émetteurs AM de La Première et de VivaCité au moment du lancement du DAB+ (déjà en test par la RTBF et donc audible depuis 2012 quasi partout à Bruxelles et en Wallonie pour Classic 21 et La Première notamment).

Nous écouter sur Auvio

Rappelons enfin qu’il est aussi possible d’écouter les programmes radio de la RTBF, en direct et à la demande, partout dans le monde depuis les sites internet des six chaînes de la RTBF et depuis les sites et les applications mobiles rtbf.be, Auvio et Radioplayer.be.
La Modulation d’amplitude (AM) : il s’agit de la première technologie de diffusion de la radio, lancée il y a une centaine d’années. On distingue trois bandes de fréquences (selon la longueur d’ondes) : les ondes courtes (OC ou SW), les ondes moyennes (OM ou MW) et les ondes longues (OL ou LW).

La Fréquence Modulée (FM) : il s’agit de la deuxième technologie de diffusion de la radio, qui s’est développée à partir des années 60 et qui est encore aujourd’hui le moyen le plus largement utilisé pour écouter la radio.

La radio numérique DAB+ : il s’agit de la dernière technologie développée pour la diffusion de la radio, en DAB (compression en MPEG 2) tout d’abord dans les années 80 et ensuite en DAB+ (compression en MPEG4) depuis la fin des années 2000 et qui est en train de se généraliser en Europe. À la différence des deux premières technologies qui sont analogiques, le DAB+ est numérique. Son lancement massif dans toute la Belgique est prévu pour l’an prochain.

La radio numérique par internet: il s’agit d’un tout autre moyen de diffusion numérique, qui utilise l’IP (internet protocol) comme technologie de transmission et qui, à la différence des trois autres technologies dites ” broadcast ” (réception gratuite pour l’auditeur), nécessite une connexion à internet.

Wall Street Tries Shortwave Radio to Make High-Frequency Trades Across the Atlantic

(By David Schneider, spectrum.ieee.org 1 giugno 2018) In 2010, the company Spread Networks completed a fiber-optic cable linking two key trading hubs: Chicago and New York (or rather New Jersey, where Wall Street has its computerized trading equipment). That cable, built at a cost of some US $300 million, took the most direct route between those two points and shaved more than a millisecond from what had formerly been the shortest round-trip travel time for information: 14.5 milliseconds.

That tiny time savings was a boon for highfrequency financial traders, who could take
advantage of it to buy or sell before others learned of distant price shifts. This general
strategy, called latency arbitrage, has driven a technological arms race in the trading world, with companies competing fiercely to send information from one trading center to another in the minimum possible time.

The next salvo came shortly after Spread Networks’ cable started pulsing with light.
Companies such as McKay Brothers built special microwave links between those same
two trading centers. As anyone who has taken Physics 101 knows, electromagnetic waves
travel much faster through air than glass, so with the help of properly engineered radio equipment, microwave signals can readily beat out light in glass fiber.

A similar battle appears to be taking place now across the Atlantic, where information to
guide lucrative trades traditionally flows through fiber-optic submarine cables. In 2015,
Hibernia Networks (which was later acquired by GTT), together with TE Subcom, completed a 4,600-kilometer fiber-optic cable that followed a specially direct route between New York with London to offer the least delay—requiring only 59 milliseconds for a signal to make the round trip. Hibernia expected that its cable would service high frequency traders with the fastest possible connection between the two cities.

That cable, too, is in now peril of being beaten by radio waves. No, trading companies are not planning to array microwave towers on buoys across the Atlantic. But they seem to be pursuing the next-best thing—using shortwave radio to transmit trading information across the ocean the old-fashioned way.

Shortwave radio is venerable technology, dating back to the early part of the 20th century. Radio amateurs, often called hams, use it to contact one another around the world with modest equipment. So it’s surprising, really, that high-frequency traders have only lately begun to take advantage of this technique. But that appears to be what is happening.
I say “appears” because there’s only indirect evidence that traders are pursuing this approach. Most comes from Bob Van Valzah, a software engineer and networking specialist who characterizes himself as a “latency buster.” By chance, he stumbled on an odd-looking cell tower in West Chicago, near where he lives, and after much investigation (which he detailed in a blog post) concluded that the giant antennas sprouting from
it were sending signals about goings on at the Chicago Mercantile Exchange to trading centers in Europe.

Who exactly is using this link? If you dig through the FCC’s online license database, you can find that although the official licensee for the West Chicago tower that Van Valzah investigated was awarded to one company, the “real party of interest” is IMC B.V., a technology-driven trading firm that has invested in McKay Brothers and thus is no stranger to the value of low-latency radio links.
It’s likely that the high-frequency traders using shortwave bands are facing significant technical challenges.
And this is not the only example. “There are three different companies that have built million-dollar cornfields,” says Van Valzah, referring to giant shortwave antennas located
in agricultural lands near Chicago.
Exactly what frequencies they are using to transmit and how often is anyone’s guess. “If I were more ambitious,” says Van Valzah, “I’d get a spectrum analyzer and put up a pup tent” next to one of those antennas to find out.

Communications on shortwave, or high-frequency (HF) bands, as any radio amateur will tell you, is an iffy affair, because these long-distance transmissions depend on the configuration of the ionosphere, which in turn depends on such factors as time of day and the intensity of sunspots. Right now, the sun is at the very worst part of its 11-year cycle as far as shortwave communications goes. So it’s likely that the high-frequency
traders using shortwave bands are facing significant technical challenges.
Even if the integrity of the link itself were not a problem, those traders will have to contend with much lower bandwidth than they are used to. That means that they won’t be able to transmit very much information about price shifts—perhaps just a few bytes at a time (presumably well encrypted). If they tried to send more at the low data rates that shortwave affords, the time required would wipe out any latency gains over communications by fiber.

Still, with low-orbit satellites still not able to provide such fast communication links and lots of money to be made this way, it makes good sense that high-frequency traders are giving shortwave a try. What’s still a mystery to me, though, is why they didn’t attempt this many years ago.

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IEEE Spectrum’s general technology blog, featuring news, analysis, and opinions about engineering, consumer electronics, and technology and society, from the editorial staff and freelance contributors.

Si aggira in città con un disturbatore di frequenze, bloccato dalla Polizia

(www.altoadige.it 20 luglio 2018) BOLZANO. Nella giornata di mercoledì 18 luglio, il personale della Squadra Mobile della Questura di Bolzano, durante un servizio finalizzato a prevenire e reprimere reati contro il patrimonio, ha denunciato un soggetto che si aggirava in città pronto a utilizzare un dispositivo noto come “jammer”, prodotto il cui uso è consentito solo alle forze di polizia o esclusivamente per scopi militari.

In particolare l’uomo, un cittadino croato di 53 anni, è stato notato dagli operatori di polizia mentre osservava con attenzione alcune auto in sosta. Fermato dagli agenti, a seguito di un sommario controllo del borsello, è stato rinvenuto uno “jammer”. Tale strumento è un disturbatore di frequenza utilizzato per inibire trasmissioni in radiofrequenza. A secondo del tipo di utilizzo il jammer funziona a diverse frequenze inondando l’ambiente di onde radio che hanno il solo scopo di “sovrastare” e quindi disturbare i segnali di trasmissione.

Nello specifico le pratiche di “jamming” vengono spesso impiegate per “mettere a tappeto” molti sistemi di antifurti in particolar modo gli antifurti satellitari di autoveicoli per disturbare i segnali GSM e GPS, ma è in grado anche di eliminare il segnale del cellulare e di disturbare le radiofrequenze di altri sistemi elettronici.
L’uomo è stato denunciato, in stato di libertà, alla locale Autorità Giudiziaria.

Iraq. Radio Maria «on air» a Erbil per i cristiani della piana di Ninive

(da Avvenire.it 4 agosto 2018) Dopo due anni «pioneristici» finalmente Radio Maria inizia le trasmissioni «ufficiali» a Erbil, nel Kurdistan iracheno. Adesso l’emittente, presente in 71 Paesi, dispone finalmente di una sede degna di questo nome, di una frequenza che copre tutta la piana di Ninive ed anche di una licenza ufficiale di trasmissione in FM sui 104.9 MHz.
«Può essere l’inizio di una Radio Maria per i cristiani iracheni – afferma il direttore, padre Livio Fanzaga -. C’è un contributo di programmi da parte di Radio Mariam (la radio
Maria in lingua araba con programmi diffusi in diversi Paesi, ndr), ma anche una produzione locale propria, che viene realizzata grazie ai nostri tecnici e ai volontari. Inoltre
ci hanno garantito che ci daranno un’altra frequenza verso le zone di guerra. È vero che tanti cristiani sono fuggiti, ma tanti ce ne sono ancora e credo che la Madonna voglia essere vicino a questi che sono rimasti, per dimostrare il conforto di Radio Maria a chi ha
avuto il coraggio di rimanere».

Le prime trasmissioni iniziarono nell’autunno del 2016 proprio per servire i circa 150mila rifugiati cristiano fuggiti in Kurdistan per scampare alla furia assassina dei terroristi del Daesh (Isis) La presenza di Radio Mariam nel mondo arabo è ormai radicata. Ci sono studi mobili, come quelli in Giordania ormai storici. E c’è la possibilità di trasmettere concretamente due o tre volte alla settimana dal Libano. Così come ci sono gli studi mobili anche in Egitto, «ma la situazione è molto pericolosa», ricorda padre Livio. Poi la Siria, dove viene anche trasmessa la Messa da Aleppo.

Per saperne di più su Radio Maria nel mondo CLICCA QUI
Per vedere alcuni video di Radio Maria a Erbil CLICCA QUI

Nuovi dati Radio Monitor: RTL conferma il vertice

RTL 102.5 sempre più leader degli ascolti: è questa, in estrema sintesi, l’analisi dei nuovi dati Radio Monitor relativi a 120.000 casi compresi tra marzo 2012 e marzo 2013.

L’ascolto nel giorno medio ieri del network di Suraci sfiora ormai i 7 milioni, raggiungendo quota 6.878.000. Complessivamente non sono molte le variazioni che possiamo evidenziare nell’ultima indagine.

Al secondo posto troviamo Radio Deejay con 5.171.000, seguita da Radio 105 con 4.909.000. Quarto posto per RDS, anch’essa poco distante dalle due reti antecedenti, ed oggi a quota 4.758.000. Prosegue lo slancio di Radio Italia Solo Musica Italiana, con l’ottima performance di 4.573.000 ed una quinta posizione sempre più stabile.

Soltanto sesta Radio 1 Rai (4.399.000), seguita – a debita distanza – da Radio 2 (3.041.000). Tornando ai network, all’ottavo posto si posiziona Virgin Radio (2.384.000), mentre R 101 totalizza 2.069.000 ed è l’ultima emittente che resiste sopra la soglia psicologica dei due milioni di contatti quotidiani.
Proseguendo con la chart delle emittenti nazionali più ascoltate, troviamo in posizione n.10 Radio 24 (1.896.000), tallonata da Kiss Kiss (1.883.000). Mantiene un buon posizionamento m2o (1.670.000), anche se avvicinata dalla sorella Radio Capital (1.639.000).

Quattordicesima è Radio Maria (1.457.000), seguita da Radio 3 (1.356.000) e Radio Monte Carlo (1.256.000). Fanalino di coda come sempre Radio Radicale (279.000).

Poche le novità a livello regionale, dove le superstation ai vertici restano sempre le stesse. Tuttavia, dalla Lombardia arriva una curiosità importante: l’iscrizione all’indagine di Radio Peter Flowers. Sta per tornare in onda una delle emittenti che ha fatto la storia della radiofonia?

In attesa di risposta, ricordiamo che i dati sono disponibili in versione integrale all’indirizzo http://radiomonitor.it/dox/RadioMonitor_dati_1o_trimestre_2013.pdf

Dati Radio Monitor: RTL è la più ascoltata

Questi i dati d’ascolto delle emittenti nazionali iscritte all’indagine Radio Monitor (120.000 casi, anno 2012, giorno medio ieri)

1) RTL 102.5 – 6.698.000
2) Radio Deejay – 5.231.000
3) Radio 105 – 4.911.000
4) RDS – 4.727.000
5) Radio Italia Solo Musica Italiana – 4.420.000
6) Rai Radio1 – 4.399.000
7) Rai Radio2 – 3.076.000
8 ) Virgin Radio – 2.322.000
9) R 101 – 2.102.000
10) Radio 24 – 1.867.000
11) Radio Kiss Kiss – 1.831.000
12) m2o – 1.659.000
13) Radio Capital – 1.578.000
14) Radio Maria – 1.453.000
15) Rai Radio3 – 1.386.000
16) Radio Monte Carlo – 1.235.000
17) Radio Radicale – 294.000

Questi i dati nei sette giorni

1) RTL 102.5 – 22.104.000
2) RDS – 18.790.000
3) Radio Deejay – 13.905.000
4) Radio Italia Solo Musica Italiana – 12.195.000
5) Rai Radio1 – 11.733.000
6) R 101 – 11.317.000
7) Radio 105 – 9.544.000
8 ) Rai Radio2 – 7.308.000
9) Radio Monte Carlo – 6.854.000
10) Virgin Radio 6.672.000
11) Radio Kiss Kiss – 6.370.000
12) Radio Capital – 6.049.000
13) Radio 24 – 4.333.000
14) Radio Maria – 4.166.000
15) m2o – 3.965.000
16) Rai Radio3 – 2.480.000
17) Radio Radicale – 1.471.000

Questi i dati nel quarto d’ora medio (AQH)

1) RTL 102.5 – 570.000
2) Radio 105 – 540.000
3) Radio Deejay – 425.000
4) RDS – 353.000
5) Radio Italia Solo Musica Italiana – 343.000
6) Rai Radio1 – 341.000
7) Rai Radio2 – 258.000
8 ) Virgin Radio – 185.000
9) R 101 – 159.000
10) Radio 24 – 144.000
11) Radio Capital – 126.000
12) Rai Radio3 – 116.000
13) Radio Maria 115.000
14) m2o – 105.000
14) Radio Kiss Kiss – 105.000
16) Radio Monte Carlo – 90.000
17) Radio Radicale – 13.000

Guarda i dati della prima tranche radio monitor

Si ringrazia per la collaborazione Andrea Giordano

 

Falsi in rete, su RTL 102.5 e Radio Maria

RTL 102.5 annuncia la morte di Bruno Arena? Un falso.
L’emittente di Suraci, tramite una nota, afferma che “in rete si è diffusa una notizia falsa e destituita di ogni fondamento: su alcuni siti si scrive che RTL 102.5 avrebbe annunciato la morte di Bruno Arena, il comico dei Fichi d’India che da giorni è ricoverato in ospedale a causa di una emorragia celebrale. Naturalmente non si dice né chi né quando avrebbe dato questa notizia. Semplicemente perché questa notizia non è mai stata diffusa da RTL 102.5″.

Soltanto pochi giorni fa, inoltre, si era diffusa sul web la voce che, in seguito ad un errore tecnico, Radio Maria avrebbe trasmesso brani dei Megadeth e dei Cannibal Corpse. Anche in questo caso è arrivata tempestiva la smentita di Padre Livio Fanzaga: “Metal su Radio Maria? A noi non risulta“.

Fonti:
http://tv.fanpage.it/rtl-102-5-smentisce-la-notizia-di-bruno-arena-morto/
http://www.tio.ch/News/People/718106/Metal-su-Radio-Maria-Non-risulta-assolutamente/

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