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Terminato lo switch-off Tv in tutta Italia

Terminato lo switch-off Tv in tutta Italia

02 Luglio 2022

Nei giorni scorsi si è conclusa la lunga operazione di switch-off nel mondo delle Tv italiane, con la Campania (dove non sembra essere successo nulla di ‘clamoroso’, al contrario del Lazio) per ciò che riguarda le ultime regioni in cui le emittenti locali sono passate su nuove frequenze e numerazioni, e con gli ultimi ‘assestamenti’ anche fra i mux nazionali. In quest’ultimo caso i movimenti sono stati piuttosto rilevanti, perché sono stati spenti gli ultimi mux le cui frequenze dovevano passare alle Tlc per il 5G entro il predetto 30 giugno, con conseguente ‘trasloco’ di una bella quantità di emittenti su altri mux. C’è poi il ‘caso Retecapri’, di cui diremo.

Chi ha avuto l’accortezza di effettuare le ‘canoniche’ risintonizzazioni magari può essersi accorto relativamente di tutte queste novità, ma in specifico sono stati spenti definitivamente i mux Mediaset 4, TIMB 2 (ora tutto è stato peraltro rinominato come ‘Persidera’) e La3 (ancora presente in alcune parti d’Italia), oltre all’ultima rete di Canale Italia. Per la quasi totalità i canali televisivi, di ‘visual radio’ e anche semplicemente radiofonici (di cui diremo) presenti su questi mux non più attivi sono stati trasferiti appunto su altre frequenze.

Qualche eccezione però c’è e riguarda i canali veneti La9 e Telemoda (gruppo Osti), al momento non più visibili in nazionale, e soprattutto Bom Channel (con ‘dentro’ Go-Tv da qualche settimana e attivo anche sul fronte HBBTV) alla numerazione 68. Il canale torinese al momento non è più visibile sul digitale terrestre e avverte il pubblico sul sito che per rivederlo ‘bisognerà aspettare l’arrivo di nuove frequenze’.

Una novità è poi che Radio Radio Tv alla numerazione nazionale 253 è stata sì ‘ricollocata’ ma ora trasmette in video in HBBTV e non più ‘in chiaro’. Raddoppia invece la presenza di Cusano Italia Tv, che aggiunge alla consueta numerazione 264 anche quella 234.

Alla numerazione 252 ‘stabilizzato’ il segnale di Radio Libertà, l’emittente considerata ‘vicina’ alla Lega, che ora trasmette tuttavia in video solo un cartello con il logo e naturalmente il ‘sonoro’ della Radio. La scelta ‘contraria’ - si sa - l’ha fatta invece RDS, che sul digitale terrestre è presente solo con RDS Social Tv e non in semplice ‘versione audio’.

A proposito di audio, a parte le ‘Visual Radio’ nazionali, che sono rimaste tutte al loro posto (con la novità già segnalata su FM-world per RTL 102.5 News), sono tuttora presenti alle ‘numerazioni 700’ le Radio GEDI, quelle di Mediaset, RTL 102.5, Radio Italia, Radio Maria e Radio Vaticana Italia.

Questa situazione delle Radio però il Ministero non l’ha mai ‘chiarita’ del tutto. Nei mux locali le Radio, pur con qualche singola eccezione in poche regioni, sono state eliminate e così è stato per le Radio della Rai. Perché le private nazionali sono invece ancora presenti? Non si capisce bene ma, a dirla tutta, non si capisce neppure bene perché tante Radio siano state tolte dal digitale terrestre nelle varie regioni italiane. E perché la Rai ha spento invece persino le ‘generaliste’ Radio 1, 2 e 3, autopenalizzandosi non poco? Anche qui non è chiarissimo.

Dicevamo però dello spegnimento del mux Retecapri, che doveva effettivamente ‘uscire di scena’ ma ci doveva essere anche - almeno si pensava - in contemporanea, come avvenuto con tutti gli altri mux nazionali, una sostituzione con la nuova rete nazionale n. 12 (o almeno pluri-regionale), che però il Ministero non ha ancora assegnato (la procedura non è infatti ancora terminata). Ugualmente devono essere ancora comunicati i risultati relativi ad alcuni residui mux di 2° livello in varie regioni per le Tv locali, finora non assegnati per mancanza di ‘pretendenti’.

A fare le spese dei ritardi però sono state tutte le emittenti televisive e radiofoniche presenti finora nel mux Retecapri, che non hanno potuto o voluto ‘traslocare altrove’. Parliamo della stessa Retecapri (e di Radio Capri), naturalmente, ma anche di molte altre stazioni di vario tipo, fra cui la ‘versione video’ (sia pure statica) di Radio Mater, da poco in onda, e le emittenti di quel gruppo Amici di cui abbiamo parlato relativamente al Lazio. Per tutte queste emittenti (del gruppo farà parte anche Bom Channel?) si spera che la situazione si possa risolvere presto.

Mauro Roffi
[email protected]

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