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Adesso, a pace fatta con i francesi (che, come noto, sono anche i primi azionisti di Tim-Telecom Italia), il tentativo di unire le attività italo-spagnole è potuto ripartire, questa volta con migliori possibilità di realizzazione, e nelle scorse settimane era stata lanciata da Piersilvio Berlusconi un’Opas per realizzare il totale controllo della società spagnola, appunto.
È di questi giorni l’annuncio dell’esito dell’operazione, che, se non è del tutto quello sperato, non sembra pregiudicare l’obiettivo finale di cui sopra. E pertanto se l’Opas (Offerta pubblico di acquisto e scambio delle azioni iberiche) non ha potuto far conseguire l’assorbimento completo di Mediaset España, ora si punta con decisione alla fusione.
Il risultato finale dell’Opas lanciata dal Biscione sulla società spagnola, della quale deteneva già oltre il 55%, è che a breve Mediaset controllerà quasi l’83% del totale e, a partire dall’inizio dell’anno prossimo, potrà procedere con la fusione. In dettaglio all’offerta su Mediaset España ha aderito il 27,23% del capitale della società iberica, ragion per cui il Biscione ha ora un totale dell’82,92% della controllata spagnola.
Si restava però sotto la soglia minima dell’85% stabilita dall’operazione. Mfe ha però comunicato la decisione di rinunciare alla condizione di efficacia dell’offerta. In conseguenza della rinuncia alla ‘condizione soglia’, l’offerta è dunque comunque efficace e ‘alla data stabilita’, il Biscione «acquisterà la totalità delle azioni portate in adesione», come spiega una nota di Mfe. Ora Mediaset, fra l’altro, detiene il controllo di fatto dell’assemblea del gruppo spagnolo, che sarebbe stato ottenuto oltre qualsiasi soglia superiore al 75%.
Il Biscione «esprime soddisfazione per l’esito positivo dell’Opas spagnola: il mercato ha premiato il progetto industriale europeo, assicurando alla nostra società oltre i tre quarti dei diritti di voto di Mediaset España». Pertanto, «ora può cominciare la fase due come già indicato nel prospetto informativo», poiché questo «è solo il primo passo di un percorso verso la creazione di un gruppo paneuropeo composto da Tv nazionali focalizzate sulla produzione di contenuti locali che potranno beneficiare di una piattaforma tecnologica e commerciale globale. Un polo in grado di affrontare la competizione internazionale con solidità e dimensione europea».
Resta il problema della Germania, dove il gruppo è sì il primo azionista di una società di grande importanza nel campo televisivo come ProSiebenSat1 ma non è stato mai ammesso nella ‘stanza dei bottoni’. Mediaset qui continua così ad ‘arrotondare’ le sue quote e attende il momento migliore per riuscire a ‘farsi valere’ nella gestione.
Mauro Roffi
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