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12 Ottobre 2022
Lo scorso martedì 4 ottobre, nell’ambito del Prix Italia 2022 (come abbiamo puntualmente riferito su FM-world), si è svolto a Bari l’importante convegno ‘Sustainable Sound - From Radio to Public Service Audio’, nel corso del quale un bel panel di esperti si è confrontato sulle prospettive della Radio (e appunto del mondo dell’audio complessivamente inteso) al tempo di piattaforme digitali, algoritmi, comandi digitali e podcast. Il tutto in occasione della presentazione del volume, coordinato dall’Ufficio Studi della Rai, “Ecosistema Audio-suono. Dalla Radio all’Audio di servizio pubblico”, nell’ambito del quale l’Ufficio Studi di Confindustria Radio Tv ha curato l’analisi del Sistema Audio-Suono visto dall’Italia. Su questo libro, di indubbio interesse, torneremo presto.
Secondo quanto evidenziato nel corso dell’evento pugliese, comunque, la Radio rimane la fonte sonora più ascoltata (con oltre il 50% del tempo di ascolto), ma i nuovi formati disponibili hanno influenzato le modalità di ascolto. Lo smartphone è così il dispositivo più utilizzato in Italia per ascoltare i podcast (79%) e gli audiolibri (81%), e, secondo i dati dell’Osservatorio Smart & Connected Car del Polimi, circa il 40% del parco auto circolante è composto da automobili connesse. In uno scenario totalmente variegato e in trasformazione, è pertanto necessaria, secondo la citata associazione CRTV, una riflessione sulle sfide del futuro.
Durante il suo intervento a Bari, il presidente di Confindustria Radio Tv Franco Siddi ha evidenziato come: “Il sistema audio nei prossimi dieci anni sarà sempre più ibridato tra audio lineare, in diretta dal vivo, e digitale con contenuti specifici o on demand. Per fronteggiare questa rivoluzione è necessaria una strategia soft di accompagnamento intelligente che non lasci indietro i pubblici tradizionali, composti perlopiù da anziani, pur guadagnandone di nuovi, anche se, con un audio sempre più frammentato tra i giovani. Lo studio indica che il modo migliore per affrontare la sfida che si sta giocando sul campo dell’ascolto è essere sostenibili, sia dal punto di vista ecologico che economico”.
Siddi ha poi illustrato le citate sfide più importanti che ci aspettano: “Tra questi il DAB è sicuramente un passaggio ineludibile che deve vedere impegnate l’Italia e l’Europa, perché l’infrastruttura DAB è necessaria per ammodernare il nostro Paese ed assicurare una qualità di trasmissione audio ovunque. Finché questo processo non riguarderà tutti gli attori del sistema, non sarà possibile dire di fare Servizio Pubblico”.
Ma c’è un altro ‘fronte’ importante da considerare. È l’evoluzione delle misurazioni, che nello scenario della Radio ibrida, “devono evolversi man mano che il campo si allarga”.
L’ultima sfida individuata durante l’intervento è quella dell’interdipendenza del lavoro e della connessione continua, che portano alla necessità di mettere a punto nuove figure professionali trasversali che lavorino tra loro.
Infine una notizia di un certo rilievo: “Confindustria Radio Tv può annunciare che il suo Ufficio Studi ha impostato una piattaforma di monitoraggio del sistema audio allargato (inclusi i servizi di streaming e i contenuti on-demand come podcast e audiolibri). Tale database permetterà di elaborare dati ed analisi ad uso interno per gli associati CRTV e, periodicamente, dati pubblici sull’evoluzione del mercato”.
Mauro Roffi
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