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A parlarne è stato il ministro dei beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, in un convegno a Palazzo Reale in apertura della Milano Music Week, dove ha spiegato che la nuova legge sullo spettacolo adesso lo permette.
"C'è una cosa che la nuova legge consente - ha detto -, una delle norme più nascoste, è immaginare come possiamo prevedere quote di obbligatorietà di trasmissione della musica italiana. In Francia - ha aggiunto - ci sono quote per le radio. Noi vedremo".
Come ipotesi alternativa all'obbligatorietà ci potrebbe essere quella di una forma di premialità per chi promuove artisti e produzioni "made in Italy".
Intanto il ministro Franceschini ha sottolineato altri aspetti, quali quelli della legge per lo spettacolo dal vivo che era "attesa da anni e corona un'intensa attività a favore della musica".
Negli ultimi tre anni c'è stato "un fondo di 500.000 euro per il jazz, finora mai sostenuto dallo Stato, è stato adeguato il corrispettivo dovuto per i diritti di copia privata a favore degli autori indirizzandone una parte allo sviluppo dei progetti di under 35, è stata estesa la validità della card cultura per i diciottenni all'acquisto di musica e di biglietti per i concerti, è stato reso permanente il tax credit musica con agevolazioni fiscali a favore di produttori e impresari musicali, è stata introdotta l'IVA agevolata al 10% per i concerti ed è stata rilanciata la Festa della Musica, con eventi in tutta Italia per il solstizio d'estate".
"Tutto questo - ha concluso il Ministro, - perché crediamo fermamente nel valore della creatività, un patrimonio che ci siamo impegnati e ci impegneremo a difendere e promuovere il più possibile".