“Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!”: arriva la finalissima su Rai Radio3

Giovedì 1° giugno alle ore 20.30 si svolgerà la finale della seconda edizione di “Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!”, il concorso lirico internazionale di Rai Radio3.

Si tratta del primo concorso ‘sui generis’ promosso dalla Rai, dopo lo storico Premio Callas degli anni ’80.

Nelle 6 puntate che hanno selezionato i finalisti, si sono sfidate in diretta dalla Sala A di via Asiago, straordinarie voci provenienti da tutto il mondo.

La finale del 1° giugno si svolgerà, invece, al Teatro dell’Opera di Roma che, per volontà del sovrintendente Francesco Giambrone, ha messo a disposizione la sua orchestra diretta dal maestro Carlo Donadio.

I giovani finalisti, preparati dalla pianista Sabrina Trojse, proveranno l’emozione di calcare uno dei palchi più importanti al mondo.

In diretta su Rai Radio3, alle 20.30, una giuria composta da Francesco Giambrone, il soprano Anna Pirozzi, Cecilia Gasdia, sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, e come sempre da Enrico Stinchelli e Michele Suozzo, decreterà la vincitrice/il vincitore della seconda edizione del concorso “Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!”.

La sigla sarà cantata dal vivo dal rapper Lorenzo Cappadone in arte KD-One, ospite musicale sarà Tosca.

La vincitrice della prima edizione Maria Novella Malfatti canterà, per poi ‘cedere lo scettro’ al nuovo vincitore.

E ci sarà Danilo Rossi, violista di fama che suonerà in duo con un’allieva del conservatorio di musica della Svizzera italiana.

L’evento è aperto al pubblico fino ad esaurimento posti.

(Comunicato stampa)

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70-80.it rilancia lo sceneggiato radiofonico con la storia di Tony Manero

70-80.it, l’emittente digitale diffusa su tutte le piattaforme digitali anche in versione ‘visual’, rilancia lo sceneggiato radiofonico con l’opera “Studio 45: la vera storia di Antonio Manero, in arte Tony Manero. Quello vero”.

Non hanno inventato nulla, tengono onestamente a precisare da 70-80.it a riguardo di “Studio 45: la vera storia di Antonio Manero, in arte Tony Manero. Quello vero”.

“Abbiamo semplicemente spolverato e modernizzato gli antichi sceneggiati radiofonici della RAI, anzi dell’EIAR”, spiegano a FM-world.

“Il momento ci pareva giusto per farlo”, ci spiega Patrizia Cavallin – che abbiamo intervistato – station manager di 70-80.it, visual radio (IP, DAB+ in Lombardia, Piemonte e Lazio, DTT in Lombardia, Piemonte e Liguria) di cui ci siamo già occupati su queste pagine.

* Perché giusto farlo ora?

Perché siamo alla vigilia di un momento storico che riscriverà completamente le regole della radiofonia. Si chiude l’era del segnale più forte e parte quella del contenuto più attraente, del brand di garanzia (che identifica il format a favore dell’utente) e, ovviamente, dell’omnicanalità (che supera la multipiattaforma). Cambiamento non significa, però, solo novità, ma anche – e appunto – riscoperta. Come quella degli sceneggiati RAI degli anni 40, 50 e 60. Ovviamente attualizzati.

* Quale è l’idea?

Si tratta di una sitcom radiofonica depositata come opera originale alla SIAE: “Studio 45: la vera storia di Antonio Manero, in arte Tony Manero. Quello vero”.

* Intuitivamente ispirato alla Febbre del sabato sera?

Sì. Antonio Manero è un adolescente di una città di provincia del sud Italia del 1978. E’ carino, allegro, ha smesso di studiare due anni fa perché preferiva avere quattro soldi in tasca per divertirsi. Antonio ora è diventato famoso, perché è, anagraficamente, il vero Tony Manero, il personaggio interpretato da John Travolta ne La febbre del sabato sera. E come Tony Manero ora ha iniziato a vestirsi, pettinarsi, atteggiarsi e, nel limite del possibile, a ballare. Ora tutti lo vogliono: le ragazze, gli amici, le discoteche, le radio, le tv. La vita di Antonio inizia a cambiare velocemente ed anche il suo carattere, la sua personalità. La fiction segue la sua evoluzione (o involuzione, dipende dalla prospettiva) lungo un’Italia in pieno tumulto socio-politico-culturale, tra il terrorismo e l’uscita dalla crisi petrolifera della prima metà degli anni ’70, cavalcando l’onda musicale della disco-music.

* Quanto dura il programma e quando va in onda?

Due volte al giorno, alle 11.30 e 17.30, sette giorni su sette. Ogni puntata, che dura mezz’ora, vede 4 speech.

* Chi interpreta Antonio Manero?

Enzo Mauri, speaker, doppiatore ed attore, parte dello staff di 70-80.it dall’inizio. Lui è Tony Manero e lui raccoglie intorno a sé tutti i numerosi personaggi della sitcom. E’ un one man show dove Enzo riesce a tradurre lo storyboard costituito da centinaia di interventi progressivi che costituiscono la prima stagione della sitcom, che arriverà a settembre.

* Che, immaginiamo, nelle aspettative non si esaurirà all’ambito radiofonico.

L’idea è forte e quindi ne prevediamo uno sviluppo come podcast, come libro (Enzo Mauri è, come noto, anche uno scrittore) e magari in teatro. Vediamo.

* Sicuramente un modo originale di conciliare parola e musica.

Come avete scritto più volte, 70-80.it nasce come laboratorio tecnologico ed editoriale ed è quindi naturale che certe sperimentazioni avvengano qui.

Radio Sportiva: al via la nuova campagna pubblicitaria sulle strade della Lombardia

Dallo scorso venerdì 26 maggio, Radio Sportiva è attiva con una campagna di comunicazione sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla regione Lombardia, attraverso svariati media, tra cui la Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Discovery Italia con i canali Dmax, Eurosport, Nove e Motor Trend.

Lo rende noto un comunicato.

In collaborazione con la società “Camion Vela 24”, Radio Sportiva ha deciso di promuoversi anche per le vie delle città lombarde: 22 “Camion Vela” pubblicitari saranno visibili dagli ascoltatori per le strade della regione, con una massiccia presenza nell’area di Milano e hinterland, Monza e Brianza, Varese, nonchè Verbania e laghi.

I mezzi pubblicitari (di dimensione 6mt x 3mt, 4mt x 3mt e 6mt x 9 mt – chiamati Big Sail, camion vela unici in Italia, alti quanto un palazzo di tre piani) con le loro affissioni itineranti, promuoveranno il brand ed il claim “Raccontiamo Emozioni 24 ore su 24”.

La particolarità della campagna pubblicitaria sono i 2 camion vela “Big Sail”, mezzi impattanti che si possono incontrare per le vie di Milano.

Calcio, ciclismo, basket, tennis, Radio Sportiva racconta in tempo reale, 24 ore su 24, emozioni che solo lo sport sa regalare.

Radio Sportiva è un’emittente radiofonica privata con un’ampia copertura sul territorio nazionale che conta oltre 1.073.000 ascoltatori giornalieri – Dati TER Annuale 2022.

Trasmette su varie frequenze FM e DAB+, nonchè streaming su radiosportiva.com e via app.

(Comunicato stampa)

Dino Brown: “Novità radiofoniche dal 5 giugno”

“Nuove news radiofoniche! Da lunedì 5 giugno in arrivo Belle Novità!”.

L’annuncio arriva da Dino Brown.

Il noto dj ha postato sui social l’annuncio, aggiungendo – in un commento – che da lunedì cambierà radio e che questo giovedì fornirà ulteriori informazioni.

Conseguentemente è terminata la collaborazione con Radio 906 Network e – probabilmente – con le emittenti collegate nel circuito.

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Radio Popolare: il “Bar Sport” festeggia quarant’anni

Quarant’anni fa, esordiva su Radio Popolare il “Bar Sport”.

Era il 25 maggio 1983, quando la Juventus giocava la Coppa dei Campioni ad Atene contro l’Amburgo, che avrebbe poi avuto la meglio sui bianconeri.

A guardare quella partita, tra milioni di italiani, c’era anche Sergio Ferrentino che sui social riprende un post dell’amico e collega Sandro Pellò.

“Noi eravamo a vederla a casa di Giordano S, un amico”, scrive. “Noi eravamo Sergio Ferrentino, che non si chiamava ancora ‘La Regia’, ed io, che mi chiamavo già ‘Pellò’. Alla fine eravamo distrutti, vuoti, mogi e depressi come uno stracchino. Come se non bastasse, il buon Ferrentino, che era un boss di Radio Popolare, dopo doveva andare proprio in radio per fare la notturna. Come potevo lasciarlo solo? Ci sono andato anch’ io che di notturne radiofoniche non ne avevo mai fatte. Non era difficile, bastava andare lì, aprire i microfoni, dire ogni tanto qualcosa di brillante, mandare un po’ di buona musica e rispondere alle telefonate del popolo della notte”.

E lì accade la novità: “Quella sera, però, sotto il peso del macinio magathiano sembrava un’impresa impossibile. Per fortuna per radio non si vedono le facce… allora andammo. Aprimmo i microfoni e nacque Bar Sport. Cioè, in realtà quella notte non era ancora Bar Sport. Quella notte fu la Grande Scoperta. La Rivoluzione. L’ARMAGEDDOM”.

Il post continua raccontando che “Radio Popolare era ancora in via Pasteur; era una radio libera, ma libera veramente, una radio tosta, una radio che faceva politica, ma per davvero. Una radio seria, di sindacali, di notiziari, di lotta e di impegno. Una Radio militante. C’erano già state cose ironiche e satiriche come ‘Passati col Rosso’, ma la sostanza era quella di un’emittente impegnata e con un concetto di impegno profondo e radicato tra i suoi ascoltatori. Non c’era spazio per i cazzoni. O almeno così credevamo. Quella sera scoprimmo l’Altra Radio Popolare. Bastò aprire i microfoni e fummo sepolti di telefonate. Fummo sepolti di ‘Grazie Magath’, ‘Gobbi di merda’, ‘Via i polacchi dall’Italia’ riferendosi a Boniek, mica al Papa o a quelli che puliscono i parabrezza ai semafori che, tra l’altro, allora non c erano ancora (quelli agli incroci non c’erano, il Papa c’era, ma lui è tifoso del Widzev Lotz e non da fastidio a nessuno)”.

Pellò prosegue sottolineando il “Colpo di scena: la Giovane Sinistra Più o Meno Militante Milanese era un coacervo di tifosi. Ma di tifosi quelli veri, quelli bastardi e fetentoni. Quelli che piacevano a noi. Quelli come noi. Mica quei fighetti che ‘sono tifoso di…, ma soprattutto amo il bel calcio’ o ‘seguo poco e guardo la Nazionale’ o stronzate tipo ‘calcio: oppio dei popoli’. Tifosi di cuore e di pancia, profondi e sinceri. Quei tifosi ci stavano massacrando, ci stavano friggendo a fuoco mica tanto lento, ma, parliamoci chiaro, se Stein non avesse preso quel colpo di testa di Bettega in tuffo o quel siluro di Cabrini, se quella merda di Rainea avesse dato il rigore su Platini, se tutto fosse andato come avrebbe dovuto andare, quei bastardoni sarebbero rimasti chiusi in casa, belli schisci e noi avremmo detto più o meno le stesse cose”.

Il post termina evidenziando che “Fu una dura notte. Durissima. Ma come dice il poeta, ‘dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior’. Noi, infatti, eravamo nella merda, ma un barlume di lucidità rimaneva in noi. E in quella nicchia si accese il lumicino dell’Idea. Come dicevamo, quella notte non era ancora Bar Sport, ma che c’era ‘qualcosa’ era evidente. La sorpresa fu forte, ma anche con lo stomaco chiuso e le corna spezzate non potevamo essere insensibili a cosa c’eravamo trovati di fronte. L’Idea rimase lì e ce la portammo dentro per tutta l’estate. Poi, a settembre, il Ferrentino mi chiama. Lui, che di radio ci capiva per davvero, aveva dato forma all’Idea. ‘Facciamo una trasmissione di calcio’ – mi dice – ‘trova un altro paio di pirla’. ‘La facciamo la domenica sera’. ‘Ma la domenica sera c’è la Domenica Sportiva!’ – ci dico io. ‘Chissenefrega, la facciamo lo stesso, vedrai che funziona’. Aveva ragione”.

Giovedì scorso, il programma ha celebrato i suoi quarant’anni con uno speciale a cui hanno partecipato celebri (oggi) ex-voci del “Bar”: Giorgio Lauro (Un giorno da pecora – Radio1), Marco Ardemagni (Caterpillar AM – Radio2) e Carlo Taranto (Gialappa’s Band).

Ma non solo: sabato 10 giugno, quando l’Inter giocherà la finale di Champions League contro il Manchester City, torneranno tutti in onda per una radiocronaca emozionante e commemorativa nello stesso tempo.

Il tutto, come sempre, da Radio Popolare.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la collaborazione)

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Due ex-compagne di classe si ritrovano dopo 50 anni grazie a “Le Lunatiche”

“È davvero una bella storia, racchiude a suo modo la magia che solo la radio può creare”.

Federica Elmi sintetizza così un episodio accaduto nel corso de ‘Le Lunatiche’, il programma notturno che conduce nel weekend di Rai Radio2 con Jodie Alivernini.

Tutto parte da un episodio accaduto alcune settimane fa.

“Ricordate la notizia di qualche settimana fa della nonnina novantasettenne di nome Fiorella che attraverso i social di sua nipote ha lanciato un appello per ritrovare i suoi compagni di classe?”, scrive sui social. “Scherzandoci su una notte durante ‘Le Lunatiche’ Jodie ed io abbiamo aperto le linee a tutti coloro che volevano ritrovare qualcuno che avevano perso di vista nel corso della vita”.

Succede che una certa Claudia – fedelissima del programma – lancia l’appello per cercare Angela, la sua compagna di banco quando frequentava il Liceo Visconti di Roma.

Il messaggio sembra passare inevaso, fino a quando “stanotte ha chiamato Angela – che di suo non è per niente nottambula – e ci ha detto che ha saputo da un suo amico che è un nostro ascoltatore che una sua vecchia amica la stava cercando e che aveva lanciato un appello tramite ‘Le Lunatiche'”.

E così “grazie alla ‘magia della radio’ oggi due vecchie amiche si ritrovano dopo credo una cinquantina di anni e io me ne vado a letto con gli occhi lucidi per l’emozione che provo nell’essere parte di questa piccola – e al tempo stesso immensa – magia che è (e resta sempre) la nostra amata scatola magica”, conclude Federica Elmi.

“Le Lunatiche” – lo ricordiamo – è in onda ogni fine settimana su Rai Radio2 (anche al canale 202 del digitale terrestre) a partire dalla mezzanotte.

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