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Quello che sta accadendo quest'anno, forse, ci sta facendo capire che l'utilizzo di più piattaforme per cercare musica e intrattenimento sta indebolendo il potere che le emittenti hanno sui singoli brani. Sia chiaro, non sta calando l'ascolto della radio, ma non è più "il mezzo unico" che consente ad un pezzo di diventare la canzone che tutti cantiamo sotto la doccia.
Il caso, ormai noto ai più, è quello del giovane rapper Fabio Rovazzi. A fine febbraio, è uscito "Andiamo a comandare". Sebbene alle spalle ci sia Fedez, di cui qualsiasi cosa esca finisce direttamente nelle airplay delle principali radio, la tendenza della radiofonia italiana è quella di non programmarlo (fatta qualche rara eccezione). L'estate è ancora lontana al momento della pubblicazione, ma il brano comincia a "girare" sul web fino a quando, condivisione dopo condivisione, arriva alle oltre 40 milioni di visualizzazioni su Youtube.
A distanza di mesi, radio e tv non possono più ignorare il fenomeno e così Rovazzi entra timidamente nell'FM e nelle principali manifestazione musicali dell'estate.
Oggi lo conoscono (quasi) tutti, soprattutto i più giovani, tanto che - in concomitanza di un evento potenzialmente drammatico come l'uscita di pista dell'aereo ad Orio al Serio, fortunatamente conclusosi senza gravi conseguenze - il claim improvvisato "con l'aereo in tangenziale, andiamo a comandare" viene condiviso da migliaia e migliaia di persone.
Qual è dunque la situazione in agosto, in piena estate, al centro di quelli che sono i tormentoni di stagione?
La classifica di iTunes vede "Andiamo a comandare" al vertice dei brani più scaricati, lasciando al secondo posto Alvaro Soler con "Sofia" (che gode, al contrario, di grande favore da parte dei media "tradizionali").
Su Spotify, al momento della pubblicazione dell'articolo, il brano di Rovazzi è l'italiano più ascoltato. Considerando anche le produzioni straniere, si colloca comunque al terzo posto, dopo Drake e Major Lazer.
E in radio? Nessuna traccia nei primi venti di EarOne, il sito più consultato per capire quali sono le tendenze sulle principali emittenti italiane. Al vertice, è stabile da tempo Jovanotti con "Ragazza magica", mentre gli altri pezzi italiani in top ten sono quelli di Max Gazzè, Zucchero, J-Ax & Fedez e Tiromancino.
E infine, non mancano riviste di settore che si scagliano contro i giovani fenomeni "usa e getta" del web (di cui Rovazzi farebbe parte), sostenendo che si è persa la cultura musicale.
Trent'anni fa "Vamos a la playa" dei Righeira era cultura musicale? O semplicemente esistono generi musicali differenti, alcuni impegnati e altri più "leggeri"?
Perchè casomai non cercare di capire il motivo del successo di "Andiamo a comandare", senza giudicare i più giovani, sostenendo che sbagliano a prescindere?
E intanto, mentre gli adulti pontificano, i giovani "comandano" le classifiche. Divertendosi.
Nicola Franceschini