50 giga al mese in auto: come potrebbe cambiare l’ascolto della radio?
La graduale trasformazione dell’ascolto della radio in macchina sta procedendo a passi da gigante.
Mentre su alcune vetture si sta inserendo di serie il DAB+ (in vista dell’ampiamente preannunciata data del 2020), arriva la proposta di Fiat Panda che, in sinergia con Wind, lancia la prima auto con 50 GB al mese di traffico dati inclusi.
Un’offerta che tramite un router permetterà di connettere via WiFi fino a 15 dispositivi e di trasformare il display dell’autoradio, attraverso la già esistente app Uconnect, in un dispositivo che mette a disposizione qualsiasi tipo di streaming (compresi quelli dell’app di FM-world), oltre a qualsiasi altro tipo di intrattenimento messo a disposizione oggi dalla rete.
E grazie al roaming gratuito nei Paesi dell’Unione Europea, il pacchetto potrà essere esportato in buona parte del Vecchio Continente.
A questo punto, l’unico segnale utile diventa quello del gestore telefonico che fornisce i dati, superando in blocco qualsiasi tipo di interferenza o fruscio che possa derivare da una frequenza analogica disturbata. E soprattutto, senza porre alcun problema all’utente nell’utilizzo di dati extra, rispetto a quello del proprio piano telefonico (unico vero limite che finora poteva frenare la fruizione del web in auto).
La potenza del brand di ogni singola emittente diventa così uno dei principali attrattori, in un mondo dove non è più la pulizia del segnale a fare la differenza.
Ed il loro posizionamento più o meno visibile negli aggregatori sarà un’altra variabile non certo trascurabile, ai fini delle reperibilità di una determinata radio e quindi del suo conseguente ascolto.