Rocco Hunt al Messaggero: “Anni fa rappare in napoletano non era cool, le radio chiedevano di tradurre in italiano”

“Oggi rappare in napoletano è cool, non lo era dieci anni fa”.

A sostenerlo è Rocco Hunt in una intervista rilasciata al “Messaggero”, dove racconta un episodio specifico legato alle radio.

Nel 2014, il rapper – all’epoca diciannovenne – partecipò a Sanremo con “Nu juorno buono”, vincendo tra le giovani proposte.

Una vittoria che però ebbe un retroscena: “Le radio” – racconta Rocco Hunt“mi chiesero di tradurre i versi in italiano. Scesi a compromessi. Oggi non lo rifarei”.

Da “Mare Fuori” ad artisti quali Geolier e Capo Plaza oggi godono di forte popolarità, evidenziando un cambiamento ‘nazionale’ nel rapporto con la lingua parteopea.

E – a proposito di radio – vanno menzionati anche ii progetti Rai Radio Live Napoli e RTL 102.5 Napulè, emittenti digitali presenti in DAB+ e sulle app, che portano in tutta Italia le sonorità di oggi e di ieri della musica e della cultura napoletana.

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