Torna il “World Radio Day”: la giornata sarà ‘celebrata’ il 20 febbraio a Milano

Torna anche quest’anno il “World Radio Day”.

La Giornata Mondiale della Radio – la cui data ufficiale è quella del 13 febbraio – sarà celebrata in Italia da un grande evento, organizzato da Radio Speaker, in programma la settimana successiva – giovedì 20 febbraio – al Talent Garden Calabiana di Milano.

Diversi gli ospiti in programma, in una giornata-evento ricca di iniziative, di cui trovate i dettagli nel comunicato stampa che segue.

Presente anche quest’anno FM-world, protagonista di interviste ‘dietro le quinte’, che saranno disponibili sia sui nostri canali, sia sul programma televisivo nazionale Is Good For You, con cui è stata rinnovata la sinergia.

Ma non solo, perchè il coinvolgimento di FM-world (insieme a Newslinet) sarà anche nella moderazione di alcuni panel che si terranno in parallelo all’evento principale.

Ulteriori dettagli nel comunicato stampa.

Il 20 febbraio 2025 torna il World Radio Day, la Giornata Mondiale della Radio istituita dall’UNESCO. L’evento gratuito, organizzato da Radio Speaker, celebra il mezzo radiofonico in tutte le sue forme ed espressioni.

Giunto alla sua quinta edizione, il World Radio Day si terrà giovedì 20 febbraio 2025 nella suggestiva cornice del Talent Garden Calabiana di Milano. Una scelta di data strategica: a differenza degli anni precedenti, quando si svolgeva il 13 febbraio (giorno ufficiale UNESCO dedicato alla radio), l’evento è stato spostato per evitare sovrapposizioni con il Festival di Sanremo, garantendo così la partecipazione di tutte le emittenti radiofoniche senza ostacoli.

“È il quinto anno consecutivo che Radio Speaker organizza il World Radio Day – spiega Giorgio d’Ecclesia, CEO & Founder di Radio Speaker – un successo straordinario che raduna oltre tremila persone e unisce l’intera industria radiofonica italiana. Quest’anno, oltre ai professionisti della radio, saranno presenti rappresentanti delle istituzioni come AgCom e Mimit, dell’industria discografica, delle collecting dei diritti d’autore e numerose aziende di settore. Sarà una giornata dedicata alla formazione, alle interviste con le star della radio e al networking, per professionisti e appassionati di un mezzo che raggiunge oltre 36 milioni di ascoltatori ogni giorno.”

Tra gli ospiti già confermati di questa nuova edizione: Marco Mazzoli con l’intero Zoo di 105 (Radio 105); Nicola Savino, Gianluca Gazzoli e Wad (Radio Deejay); Walter Pizzulli (m2o); Melissa Greta Marchetto e Andrea Rock (Virgin Radio); Giuseppe Cruciani, Pierluigi Pardo e Sebastiano Barisoni (Radio 24); Tamara Donà e Giancarlo Cattaneo (RMC); Pippo Pelo (Radio Kiss Kiss); Daniela Cappelletti (Radio Italia); Claudio Cecchetto (Radio Cecchetto) e molti altri ancora si stanno aggiungendo giorno dopo giorno. Il programma e l’elenco aggiornato in tempo reale è disponibile sul sito www.worldradioday.it.

Il tema scelto dall’UNESCO per il World Radio Day 2025 è “Radio e Cambiamento Climatico”. Considerata il mezzo di comunicazione più affidabile, la radio giocherà un ruolo chiave nell’affrontare e divulgare le sfide legate al cambiamento climatico. Il 2025 rappresenta un anno cruciale: secondo l’Accordo di Parigi, le emissioni globali di gas serra dovranno raggiungere il loro picco massimo, iniziando poi a diminuire per limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C. In questo scenario, la radio si conferma uno strumento essenziale per: sensibilizzare il pubblico, diffondere informazioni verificate, dare voce alle comunità più colpite dalle emergenze climatiche.

L’evento è realizzato con il patrocinio di Rai Radio, Confindustria Radio Televisioni e Aeranti Corallo. Tra i partner dell’evento: SCF, SIAE – Società italiana degli Autori ed Editori, EarOne, BvMedia, Radiosa, Dizione.it, Voxyl, Voci.fm, Audiospace, Radio 24, Palladio Acoustics, Chedo, Xperi, Xdevel, Vocalden, Tela, Programmiradiofonici.it e centinaia di radio Nazionali, Locali, Web e Universitarie.

Il World Radio Day è un evento ad accesso libero, per partecipare è necessario scaricare il pass gratuito dal sito ufficiale.

Maggiori informazioni: www.worldradioday.it.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Un volo di cinquant’anni: Federico l’Olandese Volante si racconta a FM-world

Da pirata su Veronica a Radio Norba passando dalla RMC di Noel Coutisson, 105, RTL 102.5 e tante altre emittenti. Dopo il saluto agli ascoltatori avvenuto il 29 dicembre 2024, FM-world ha deciso di contattare Federico L’Olandese Volante per parlare di radio tra passato, presente e futuro.

L’intervista/conversazione ha avuto luogo martedì 7 gennaio 2025; l’audio originale è disponibile cliccando QUI.

L’intervista

FM-World (Marco Hugo Barsotti): Tu sei venuto in Italia abbastanza giovane, attorno ai 22 anni, come riporta Wikipedia. Anzi sei giunto a Monaco. Com’era Monte Carlo a quei tempi?

Federico l’Olandese Volante (F.OV.): Molto prima, perché mio padre è stato console olandese a Milano negli anni ’50, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Poi lui è andato in pensione molto presto dal servizio diplomatico e quando era in Italia si era innamorato del Lago di Garda, dove ha comprato un terreno a Riva del Garda (Torbole, N.d.R.) e dove ha poi costruito un albergo.

Lido blu a Torbole 

Praticamente siamo arrivati con la famiglia in Italia nel ’58, io avevo 8 anni all’epoca e sono del ’50. Anche i miei fratelli hanno fatto le scuole in Italia, poi per varie vicissitudini mio padre ha venduto l’albergo e siamo tornati in Olanda quando avevo 16 anni. Lì ho finito il liceo e mi sono iscritto ad architettura e ho cominciato a lavorare nel ’68 per Radio Veronica che era una radio offshore che trasmetteva da un vecchio peschereccio arrugginito fuori dalle acque territoriali. In onde medie facevamo praticamente tutto il nord Europa perché lì è tutta pianura, non ci sono montagne.

Radio Veronica con i suoi 192 metri la prendevi a Londra, Amsterdam, Bruxelles, Parigi, un’utenza di più o meno 30 milioni di persone. Era molto interessante anche perché le radio nazionali all’epoca avevano dei limiti dei monopoli e non facevano tantissima pubblicità. Ma c’era un potenziale di pubblicità… aziende che stavano spingendo prodotti per giovani come jeans, Coca-Cola e altre cose e che non trovavano assolutamente spazio. Perciò le radio offshore erano anche un grandissimo business soprattutto pubblicitario. Essendo in acque internazionali potevano fare pubblicità anche per le sigarette che all’epoca andavano tantissimo. La facevamo anche a RMC, non so se ricordi…

FM-world: Sì, ricordo, “Muratti Ambassadorrrrr“…

F.O.V.: Sì, Herbert Pagani, il programma addirittura si chiamava “Fumorama“.

205 metri

FM-World: Raccontaci di Coutisson, di come era lavorare a Radio Monte Carlo in quei tempi così lontani.

F.OV.: Coutison è un mezzo genio, anche se aveva un paio di difetti grossi, uno era quello di apprezzare il buon vino francese.

Dopo le 5 di pomeriggio non ci si poteva più parlare perché era impegnato con il suo Pernod. Ma lui ha inventato un sacco di giochi, di situazioni radiofoniche, ha inventato il clock radiofonico.

Lui veniva da France Inter e poi è stato assunto a Radio Monte Carlo per far fruttare questa frequenza (205 metri, 1466 Kc). Sfruttare questo diritto che aveva il Principato di trasmettere in Italia.

Il problema era la pubblicità, perciò Coutisson la risolse andando alla Sipra, ovvero la concessionaria ufficiale della RAI, prendendo anche la concessione della pubblicità di Radio Monte Carlo.

La Sipra era ben contenta, era un feudo DC all’epoca, perciò dicevano “Radio Monte Carlo non può trasmettere in Italia… figurati, la pubblicità la vendiamo noi“. Così aveva risolto tutti i problemi. E così siamo stati la prima radio privata italiana, per così dire. Quando sono andato via avevamo 8 milioni di ascoltatori.

Modernizzare la conduzione… nel 1978

Coutisson voleva qualcuno che modernizzasse il parco speaker, poiché erano tutti troppo tradizionali, italiani che si ispiravano a Boncompagni e alla RAI. O a Supersonic: uno stile troppo ufficiale.

Io ho tradotto lo stile anglosassone, il DJ… quello che tiene il parlato contenuto – anche nei limiti dei dischi – quello che si fa regia da solo, si manda i jingle, fa una emissione molto movimentata.

E, negli anni a seguire, nelle private ho sentito tanti piccoli “Federichi”, qualcuno che in parte si ispirava a me.

Fonici del sindacato

FM-World: A RMC avevate il regista o facevate da soli ?

F.OV.: A Monte Carlo avevamo il regista perché nel Principato c’è un sindacato molto forte, francese, che obbliga tutti gli speaker ad avere un regista.

Anche quando uscivamo per esempio a fare le interviste – io diverse volte sono andato a Londra a intervistare i Pink Floyd – ti obbligavano a portare dietro il tecnico con il registratore. Con il Nagra.

Non potevi registrare tu da solo, serviva il tecnico ed era proprio il sindacato a imporre questa cosa.

E tuttora il sindacato obbliga ad esempio l’editore di Radio Monte Carlo, prima Hazan poi RadioMediaset, a tenere aperta una sede nel Principato. Con dei tecnici – almeno 3 o 4 francesi – anche se non trasmettono.

Credo che ci siano solo uno o due speaker che fanno qualcosa nel weekend, tutto il resto è Milano, però devi avere qualcuno nel Principato, se no non può chiamarla Radio Monte Carlo, questa è la condizione proprio del contratto.

105

FM-World: Secondo sempre Wikipedia poi sei andato ad aiutare Hazan appunto a strutturare 105. Come era lavorare con Hazan?

F.OV.: Non era facile. Dobbiamo dire innanzitutto che lui veniva da una ricca famiglia, suo padre era il socio di Khashoggi (Adnan, non Jamal, N.d.R.), uno dei più grandi commercianti d’armi del mondo che aveva il suo panfilo (Nabila, l’attuale “Trump Princess” N.d.R.) nel porto di Monte Carlo dove aveva l’ufficio.
Nota: FM-world non ha potuto verificare da altre fonti questa associazione tra il padre di Alberto Hazan e Khashoggi.

Audiola

Così Alberto ha investito… aveva già l’Audiola, una ditta che produceva autoradio e per fare pubblicità alla sua Audiola ha messo su una radio. Poi ha visto il business e allora è andato a cercare qualcuno che gli potesse dare una mano e ha preso Cecchetto e me. Noi due abbiamo praticamente messo su la radio con i criteri che all’epoca nessuno che faceva radio aveva.

La radio libera era in Italia una roba così astratta dove ogni ragazzo che aveva un po’ di dischi a casa li portava, blaterava al microfono e metteva i dischi suoi, ma non c’era nessuna forma, nessuna organizzazione.

Poi piano piano arrivarono le radio tipo Milano International, tipo Deejay, tipo noi, ma in realtà noi molto prima di Deejay.  Lui aveva preso anche un paio di americani esperti di radio che gli misero a posto tutto il palinsesto. Questo su consiglio della moglie americana. Perciò 105 è nata così. Io sono arrivato a Milano nel ’78, da Monte Carlo facevo una trasmissione anche a Radio2 e mi sono messo a lavorare con Hazan che è stata una felice collaborazione durata 12 anni.

Mezzo Clock

FM-World: Avevate il clock?

F.OV.: No, all’inizio no, però poi sono arrivati gli americani che ci hanno messo subito il famoso clock.

Prima avevamo metà clock a nostra disposizione con dei brani di nostra scelta, però approvati dalla programmazione e poi l’altra metà era programmazione imposta, cioè già scritta.

Perciò io avevo il foglio della mia scaletta che a metà era vuota e potevo metterci cinque, sei dischi e gli altri sei erano invece quelli che avevano già messo loro, perché la radio doveva suonare in una certa maniera. Tutt’ora se senti 105 capisci che è lei, ha un suo suono, una sua musica.

Radio con lo stampino

FM-World:  Se segui il gruppo Talkmedia di FM-world saprai che la critica che fanno tanti lettori è che le radio, i network tendono ad essere molto simili. Mi sembra qualcosa di analogo a quanto hai detto tu in una famosa dichiarazione subito prima di lasciare R101…

F.OV.: Tuttora la condivido e io ho lasciato la radio e i programmi proprio anche per quello. Anche perché non mi trovo più tanto con quella musica di adesso, non che sono uno che è fanatico solo del passato, però voglio un po’ più di spazio.

Poi dopo cinquant’anni che fai un programma, sempre dalle cinque alle sette o dalle tre alle cinque, tutte le volte puntuale, perfetto, professionale, a un certo punto ti rompi anche le scatole. Io adesso ho deciso di ritirarmi in Tunisia, dove ho preso una casa sul mare, prendo la pensione e le tasse sono ragionevoli.

Ho un mio studio, mi ha chiamato per esempio RTL, mi hanno chiamato tante radio, per esempio Radio Rock a Roma che vogliono che io faccia dei podcast sulla storia della musica e altre cose. Perciò vediamo di portare avanti il discorso… non più con dei programmi live, ma con dei podcast dove io tiro fuori il mio know-how del passato, le interviste che ho fatto, la storia delle varie band.

FM-World: Oggi tu cosa ascolti? Senti BBC Radio One? Veronica ?

F.OV.: Un po’ di radio internazionali, con la app, sai… ma non solo: un po’ di Radio Deejay, Virgin, Radio Rock di Roma, un po’ di radio locali. Ma non le radio “popolari”.

FM-World: Niente in olandese, per dire?

F.OV.: Sì, ogni tanto ho ascoltato anche Radio Veronica, che è diventata ormai una radio nazionale non più pirata, hanno dato le licenze e sono tutt’ora apprezzati.

DJ, anyone?

FM-World: Tornando alle radio di oggi… se guardiamo i corsi proposti dalle varie scuole di radiofonia, ne trovi per conduttore, per fonico – che oltretutto è una parola che sembra del secolo scorso – e non c’è un corso per DJ. È scomparso di recente Johnny Walker della BBC, ho ascoltato tutto il suo podcast (disponibile cliccando QUI), una specie di autobiografia. Lui si definiva DJ, ancora all’età avanzata che aveva.

F.OV.: Il DJ secondo me in Italia l’abbiamo completamente diviso tra speaker radio e DJ da discoteca e le due categorie non si toccano. Claudio Cecchetto all’epoca ha chiamato la sua radio DJ (Deejay) perché appunto i suoi speaker erano DJ, poi è cambiato tutto, ora non si reputano più DJ, ma appunto speaker radiofonici o animatori radiofonici o giornalisti radiofonici.

Ma noi ai tempi di RMC avevamo sempre la cuffia in testa, sentivamo la musica.

All’epoca io avevo un ritorno in cuffia delle onde medie, con quel fading che era veramente da impazzire, ma sì, sentivamo la musica.

Stipendi da fame

Però oggi, il mestiere di speaker radiofonico non è più come una volta. E poi oggi ci sono stipendi da fame.

Io ho guadagnato un sacco di soldi negli anni 80-90, ero ben pagato. Ma adesso ai ragazzi, se gli va bene, danno 2.500 euro al mese, che per vivere a Milano o Roma non possono bastare. Non è un mestiere dove puoi dire “divento ricco”, mentre noi all’epoca facevamo le serate, facevamo i produttori discografici, facevamo gli speaker. Io a RTL all’epoca guadagnavo veramente bene (c.f.r. podcast, N.d.R.). Ti pagavano in base alla tua qualità, alla tua professionalità.

FM-World: L’ultima cosa che volevo chiederti è questa: tu hai vissuto nel tuo Paese, poi a Monte Carlo, poi a Milano e infine al Sud. Come ci vedi noi italiani, come vedi l’Italia?

F.OV.:  Ci sono un po’ d’Italia diverse. Io sono arrivato qui al sud nel 2015, la Puglia è molto bella, si sta bene, ho un sacco di amici qua, ma all’inizio era una realtà provinciale.

Poi in questi 10 anni si è sviluppata tantissimo, la Puglia e la Radio. Norba con la storia di Battiti ha fatto furore, ha sostituito il vecchio Festivalbar. Hanno fatto passi da gigante, non c’è niente da dire. Non è più “una radio del Sud”: è una radio italiana, proprio come quelle del Nord.

UItim’ora

Come avevamo sospettato, quando un DJ dice che “appende la cuffia al chiodo”, la cosa risulta sempre provvisoria: ecco qui una bella novità arrivata a sorpresa oggi direttamente da RTL 102.5 e che farà sicuramente piacere a tutti. (M.H.B. per FM-world)

World Radio Day: ‘FM world’ ospite della ‘giornata evento’ organizzata da Radio Speaker a Milano

Lunedì 13 febbraio si celebra il World Radio Day 2023, la Giornata Mondiale della Radio istituita dall’UNESCO.

A Milano, l’evento – organizzato come sempre da Radio Speaker, quest’anno con la partnership di FM-world – si tiene al Talent Garden Isola, in diretta streaming sul sito www.worldradioday.it.

Una giornata aperta al pubblico – ad ingresso gratuito – per incontrare dal vivo i più grandi protagonisti delle Radio italiane, che si avvicenderanno sul palco dalle 10.00 alle 18.00.

Tra i tanti ospiti che presenzieranno all’iniziativa: Giuseppe Cruciani di Radio 24; Marco Mazzoli di Radio 105; Linus, La Pina, Daniele Bossari, Gianluca Gazzoli di Radio Deejay; Wad di Radio Deejay e m2o; Fernando Proce di R101; DJ Ringo di Virgin Radio; Rosaria Renna di RMC; Roberto Sergio di Radio Rai; Claudio Cecchetto; Federica Gentile di RTL 102.5 e Radio Zeta; Petra Loreggian di RDS; Luca Telese di Giornale Radio; Paoletta di Radio Italia; Beppe Cuva di Radio Subasio; Luca De Gennaro di Radio Capital; Gianni Prandi, editore di Radio Bruno; Alan Palmieri di Radio Norba; Max Poli di Radio KissKiss.

Presenti al World Radio Day anche Gianluca Busi (CEO di 22HBG) e Nicola Franceschini (direttore di FM-world), intervistati nel primo pomeriggio dai conduttori Giorgio d’Ecclesia e Giulia Gullaci.

Oltre al sito ufficiale www.worldradioday.it, l’evento potrà essere seguito su tutti i canali social di Radio Speaker.

Il tema del World Radio Day 2023 scelto dall’UNESCO: Radio e Pace

La guerra non è soltanto un conflitto armato, ma anche un conflitto sulla narrativa raccontata dai media.

Questa narrativa può acuire la tensione o mantenere condizioni di pace – ad esempio, è importante la responsabilità dei media nei toni del dibattito politico intorno alle elezioni.

La Radio ha un ruolo importante nel moderare le tensioni e prevenire che il clima si esasperi, portando le persone a un atteggiamento più sereno e costruttivo. Il suo compito è informare i cittadini con imparzialità, offrendo dialogo tra le diverse parti.

Come recita la Costituzione dell’UNESCO: “Dato che le guerre nascono dalle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che deve essere costruita la difesa della Pace”.

Il World Radio Day ricorda la grande importanza della Radio come pilastro della prevenzione di conflitti e la costruzione della Pace.

World Radio Day: il 13 febbraio una giornata-evento a Milano

Si avvicina la Giornata Mondiale della Radio. Radio Speaker sarà a Milano, in un grande evento realizzato con il supporto di FM-world. I dettagli nel comunicato.

Lunedì 13 febbraio si celebra il World Radio Day 2023, la Giornata Mondiale della Radio istituita dall’UNESCO.

L’evento, organizzato da Radio Speaker (quest’anno con FM-world come partner), sarà live al Talent Garden Isola di Milano e in diretta streaming sul sito ufficiale: www.worldradioday.it.

Una giornata aperta al pubblico per incontrare dal vivo i più grandi protagonisti delle Radio italiane, che si avvicenderanno sul palco dalle 10.00 alle 18.00.

Giunto alla sua terza edizione, il World Radio Day in Italia si celebra per la prima volta dal vivo, nella suggestiva location del Talent Garden Isola di Milano, in Piazza Città della Lombardia.

L’ingresso sarà gratuito per tutti e aperto al pubblico, con capienza limitata.

I più grandi protagonisti delle Radio italiane prenderanno la parola nell’arco della giornata-evento.

Tra i tanti ospiti sono già stati svelati: Giuseppe Cruciani di Radio 24; Marco Mazzoli di Radio 105; Linus, La Pina, Daniele Bossari, Gianluca Gazzoli di Radio Deejay; Wad di Radio Deejay e M2o; Fernando Proce di R101; DJ Ringo di Virgin Radio; Rosaria Renna di RMC; Roberto Sergio Radio Rai; Claudio Cecchetto; Federica Gentile di RTL 102.5 e Radio Zeta; Petra Loreggian di RDS; Luca Telese Giornale Radio; Paoletta di Radio Italia; Beppe Cuva di Radio Subasio; Luca De Gennaro di Radio Capital; Gianni Prandi, editore di Radio Bruno; Alan Palmieri di Radio Norba; Max Poli di Radio KissKiss.

Nei prossimi giorni verranno svelati i nomi di altri grandi protagonisti della Radio e della musica.

L’appuntamento è lunedì 13 febbraio dalle 10.00 alle 18.00 al Talent Garden Isola, in Piazza Città della Lombardia a Milano. L’ingresso sarà libero tutto il giorno, fino a esaurimento posti.

L’evento potrà essere seguito anche in diretta streaming sul sito ufficiale www.worldradioday.it e su tutti i canali social di Radio Speaker.

Il tema del World Radio Day 2023 scelto dall’UNESCO: Radio e Pace

La guerra non è soltanto un conflitto armato, ma anche un conflitto sulla narrativa raccontata dai media.

Questa narrativa può acuire la tensione o mantenere condizioni di pace – ad esempio, è importante la responsabilità dei media nei toni del dibattito politico intorno alle elezioni.

La Radio ha un ruolo importante nel moderare le tensioni e prevenire che il clima si esasperi, portando le persone a un atteggiamento più sereno e costruttivo. Il suo compito è informare i cittadini con imparzialità, offrendo dialogo tra le diverse parti.

Come recita la Costituzione dell’UNESCO: “Dato che le guerre nascono dalle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che deve essere costruita la difesa della Pace”.

Il World Radio Day ricorda la grande importanza della Radio come pilastro della prevenzione di conflitti e la costruzione della Pace.