paolofox

Paolo Fox si racconta a Radio LatteMiele

Inedito appuntamento, domenica 6 aprile alle 21.00, su Radio LatteMiele. I dettagli nel comunicato.

Lo avete chiesto in tanti e ora è finalmente diventato realtà. Radio LatteMiele è orgogliosa di annunciare un evento unico e imperdibile.

Per la prima volta, Paolo Fox, l’astrologo più amato d’Italia, si racconta ai microfoni dell’emittente giallonera nella monografia radiofonica “I Numeri 1”.

Conosciuto per la sua estrema riservatezza e per la scelta di partecipare esclusivamente a programmi televisivi selezionati, Paolo Fox si racconterà eccezionalmente ai microfoni di Radio LatteMiele, emittente di sola musica italiana con cui collabora da più di vent’anni.

L’appuntamento, condotto dalla giornalista Anna Patti nel programma “I Numeri 1”, rappresenta un’occasione unica e irripetibile per ascoltare un Paolo Fox inedito, che torna sotto i riflettori per soddisfare la curiosità dei fedelissimi del verbo foxiano, che da sempre si affidano alle sue attesissime previsioni.

Durante l’appuntamento radiofonico serale, in onda domenica 6 aprile alle 21.00, l’astrologo più amato dagli italiani parlerà del suo percorso, della sua visione sull’astrologia e, forse, svelerà qualche dettaglio inedito sulla sua vita e professione.

L’intervista andrà in onda su Radio LatteMiele. Ascoltala in FM, in streaming sull’app e sul sito lattemiele.com.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

WhatsApp Image 2025 03 25 at 17.09.40

Myles Smith su Radio Zeta, l’intervista in onda mercoledì pomeriggio

Myles Smith ospite di Radio Zeta. I dettagli nel comunicato.

Mercoledì 26 marzo alle 16.00, in “Collettivo Zeta” su Radio Zeta, andrà in onda l’intervista a Myles Smith, registrata sabato scorso da Giulia Laura Abbiati al Fabrique di Milano.

Si tratta di una chiacchierata imperdibile dove l’artista si racconta a tutto tondo.

Radio Zeta pubblicherà anche un reel – in collaborazione con RTL 102.5 – e l’intervista sarà on line su RTL 102.5 Play.

Originario di Luton, la crescita di Myles Smith nel panorama musicale è stata straordinariamente rapida.

Nominato come Up Next Artist di Apple e Next Artist di Deezer, il cantautore inglese di recente ha registrato il tutto esaurito per il suo tour di 35 date nel Nord America e il suo tour nel Regno Unito dell’anno prossimo è già completamente sold out.

Grazie ad una miscela unica di influenze folk, americane e pop, unita ad un approccio “fai da te”, Myles Smith si sta ritagliando un proprio spazio nell’industria musicale, creando una connessione genuina e autentica con il suo pubblico.

Inoltre, con canzoni come “Solo” e “My Home”, non solo si è guadagnato l’ammirazione e la devozione dei suoi fan, ma anche riconoscimenti importanti da parte della critica.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

WhatsApp Image 2025 03 19 at 10.58.15

Dagli esordi a Studio 1 alla direzione di m2o: Albertino si racconta a “Milano in FM *Seventies-Eighties*”

La storia della radio private torna protagonista sul canale youtube “Milano in FM *Seventies-Eighties*”, a cura di Edo Bacci.

Protagonista dell’intervista è Alberto Di Molfetta, ovvero Albertino.

Nella prima parte della intensa chiacchierata (la seconda metà uscirà la prossima settimana), sono diversi i temi affrontati dal direttore artistico di m2o, nonché ‘storica voce’ del “Deejay Time”.

Dai primi passi nel mondo radiofonico avvenuti nel 1978 a Studio 1 Lombardia di Cusano Milanino all’approdo a Radio Music mentre ancora frequentava le scuole superiori.

E ancora, la chiamata di Gigio D’Ambrosio che nel 1982 gli propone di trasmettere a Radio Milano International (dove va in onda con il nome di “Alberto Ray”), fino alla proposta di entrare a fare parte dello staff di Radio Deejay all’inizio del 1984.

L’intervista ad Albertino è disponibile sul canale youtube condiviso qui sotto.


* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

toni 1

Cinquant’anni di radio private – Marco Toni: “Come ho fatto partire Radio Parma 102”

Cinquant’anni di radio private: dopo aver parlato di contenuti e organizzazione con Rino Borra passiamo ad occuparci di tecnica. Antenne, trasmettitori recuperati o prodotti a fatica prima che nascesse un’industria a supporto dell’emittenza privata. L’intervista con Marco Toni è talmente lunga che non sappiamo se riusciremo a farla stare in due o in tre articoli: comunque questo è il primo, si parte dal novembre 1974 si passa per Radio Parma e si arriva all’incontro con un tal Angelino.

Seguirà, ça va sans dire, Radio Milano International.

Marco Toni

Marco è stato il primo responsabile tecnico di Radio Parma.  Questa la qualifica formale, ma quella reale potrebbe essere “colui che ha reso tutto possibile”. Marco è stato in seguito ingegnere progettista a Siemens dove ha sviluppato i sistemi di antenna cellulari invisibili per società quali Wind. Dopo la guerra del Golfo ha ricevuto un encomio solenne per aver realizzato il sistema che neutralizzava le trasmissioni radio di Saddam Hussein.

Il giorno dell’intervista aveva 87 anni e 11 mesi (non ha precisato i giorni); l’intervista ha avuto luogo il 4 marzo 2025 (ovviamente in collegamento wireless via Facetime 5G Nizza-Parma).

L’intervista

FM-world: Dunque prima di RMI parte Radio Parma.

M.T.: Sì, sì: Radio Parma è nata il primo gennaio del ’75, in via Cavallotti a Parma.

La pare tecnica mia, quella editoriale di un giornalista un po’ in difficoltà con la Gazzetta di Parma. E poi  Virginio Menozzi, che era segretario di una sezione della DC, di un paesone in provincia di Parma.

Erano un po’ tutti in fibrillazione, dati anche i momenti di allora: c’era bisogno di libertà, di poter dire qualcosa di diverso, c’era questa necessità.

Però la radio non è nata…. come radio, è stata una mia idea sotto questa forma. Loro volevano fare la TV.

Allora ero uno studente lavoratore, ero un tecnico di primo livello all’ENEL di Fidenza, e avevo anche costruito da tempo una grossa stazione trasmittente come radioamatore. E mi collegavo regolarmente tutte le settimane con il Venezuela, dove c’era un parmigiano e faceva parlare i suoi familiari.  C’era la guerra fredda, c’erano dei momenti abbastanza seri, abbastanza caldi, però mi lasciavano fare perché ero un tecnico di primo livello all’ENEL, ero un dirigente.

Un certo Beppe Sacchi

Loro avevamo sentito dire, letto su qualche giornale, che un c’era un certo signor Beppe, Beppe Sacchi di Biella che aveva fatto la TV, ma la TV via cavo. E così vengono a chiedere a me e anche alle poste, se si poteva fare la TV via etere.

Il primo (…forse) banco di Radio Parma

Alle poste hanno gli rispondono “è una cosa impossibile, però se ne volete sapere qualcosa, andate da questo signore che di etere se ne intende“: ed ero io.

Ci manda il direttore delle poste

Si presentano questi due individui alle 10 del mattino. Mi dicono: “Lei è Marco Toni?” – “” – “Guardi, noi… noi ci manda da lei… il direttore delle poste di Parma, perché vorremmo fare la TV via etere”.

Non si può, non si può la TV via etere”, dico: “c’è il monopolio, non so se lo sa”.

Ma aggiungo: “Ma perché volete fare subito una TV via etere? Fate prima la radio: io c’ho un trasmettitore, trasmettete e fate delle prove, cominciate via radio”.

La prima antenna

TRC-1

Poi un giorno, guarda un po’, prendo la radio rivista dei radioamatori e c’è la pubblicità di un surplusario di Livorno che vendeva i TRC-1. (il famoso primo trasmettitore militare di RMI N.d.R.)

Costava, ma io prendevo anche un bel po’ di soldi all’ENEL, allora ne mando a prendere uno.

Questo coso arrivava… e finiva a 100. 100 Megahertz: faceva 60-100, ne ho uno qui.

Dentro è complicatissimo, ma con lo schema riesco… mi metto lì per mio sfizio e comincio a modificarlo.

Mi dico, dove finisce la radio? (l’FM per la RAI dei tempi, eccettuato il canale stereo, era sempre sotto i 100 MHz, N.d.R.)

Dove finisce la radio (anzi oltre)

Mi dico: beh io mi metto lì, subito dopo, se riesco, subito dopo. Questo trasmettitore era controllato al quarzo ma con  una complicazione di filtro, un casino… e  riesco a fare il 102 (sintonizzarlo su 102 MHz, anche se c’è chi sostiene fosse 102.360: esattamente come RMI che era su 100.88 ma nonostante abbiamo ripetuto tre volte la domanda non abbiamo capito il motivo N.d.R).

Lo metto in funzione e ha anche una bella potenza, con quell’unica valvola VHF che ne ho ancora.

Qui siamo a Novembre 1974, eh! Ancora stavo provando. Un giorno viene Virginio Menozzi (il fondatore di Radio Parma) con un politico un po’ defenestrato. Mi dicono: vieni con noi che andiamo all’autogrill dell’autostrada di Sarzana dove c’è l’onorevole…  non ricordo. Mi dicono è del controllo della RAI (forse commissione parlamentare di Vigilanza, N.d.R.), così chiediamo a lui se si può fare la radio: se ci risponde bene, se no andiamo da Spadaccia o da Pannella e chiediamo a loro.

E così lo incontriamo: era un parlamentare  dei Repubblicani, non so se te li ricordi…

FM-world: Quelli che hanno ucciso la TV a colori, o meglio le industrie della TV a colori italiane.

M.T.: TV a Colori? Quelli dell’edera!

FM-world: La Malfa.

M.T.:  Sì, ecco, La Malfa, bravo, perfetto. Ma non era La Malfa, che incontrammo.

Vorremmo fare una radio libera

Diciamo, senta, noi vorremmo fare una radio, una radio libera via etere.

C’è il monopolio, vi legano, vi ci trovate con le manette…” Ma noi vogliamo provare.

Tu metti il mixer, io il trasmettitore

Per farla breve, con il futuro direttore Drapkind  (“socialista”), andiamo nel magazzino. Beh, c’è tutto quello che serve:  un tavolo con i giradischi, il microfono, il mixerino. Il trasmettitore lo metto io.

Poi in questa casa vecchia che c’è ancora in fondo via Garibaldi di Parma, mi organizzo, studio l’antenna, faccio l’antenna, trovo il traliccetto, preparo tutto quanto, e il primo gennaio, una giornata fredda, mezzo piovosa, mezzo ghiaccio, col tetto antico che si scivolava da tutte le parti, senza dire niente a nessuno perché doveva essere tutto un segreto, accendo il trasmettitore, attacco il mixer, attacco tutto quanto e si sente… e si sente.

In tutta Parma si sente: e non si è mai più fermata, da quel momento ha cominciato a essere famosa per quella rivista… la conosci?

A casa mia ricevo chi voglio

Era Millecanali (“Millecanali TV“, perché quando nacque c’era praticamente solo Sacchi e la sua Tele Biella: e infatti il sottotitolo era “rivista di CATV, CCTV e Audiovisivi” e di radio proprio non si parlava, N.d.R.).

Millecanali lo gestiva la GBC, ci scriveva allora un giornalista molto di sinistra, molto di sinistra che era Eduardo Fleischer con sua moglie.

Lui a Radio Parma ha dato risalto, perché voleva la libertà, anche se era tutto un po’ un fuorilegge. Insomma, era proprio una cosa proletaria.

FM-world: Adesso Edoardo Fleischner fa il professore la domenica al programma “Media e Dintorni” su Radio Radicale.

Angelino Borra

M.T.: Beh, senti, un giorno finalmente l’Angelino Borra – che avevo conosciuto prima – torna a contattarmi…. sarà stato febbraio?… febbraio 1975. Dice “Ne hai fatto uno sui 101?”

Sì, ne ho proprio fatto uno sui 101, a metà strada fra i 100 e i 102“, rispondo.

E così siamo partiti in macchina, abbiamo portato su il trasmettitore, il cavo e l’antenna e li abbiamo portati su in via Locatelli che era buio, era buio e… (segue)

(M.H.B. per FM-world)

proposta

Fare servizio alla comunità: il caso di Radio Proposta Aosta

Radio Proposta Aosta è una delle realtà comunitarie operative in Italia.

La sede è nel cuore del capoluogo e, grazie ad una capillare rete di 26 ripetitori, copre interamente la regione di pertinenza.

L’emittente è una radio cattolica, ma propone anche programmi di servizio per l’intera comunità, oltre a musica e hit.

Lo spiega chiaramente l’amministratore Don Daniele Frimaire, in una intervista rilasciata a Max Pandini.

“Noi andiamo nei posti anche commercialmente non interessanti” – esordisce il religioso, senza lasciare adito a dubbi – “perchè siamo una radio comunitaria del territorio e vogliamo essere presenti ovunque”.

Tra le attività più importanti ‘coperte’ da Radio Proposta Aosta – per esempio – c’è stato il seguito del Giro della Valle d’Aosta, non solo in audio ma anche in video, con droni e attrezzatture professionali e all’avanguardia, grazie ad una regia mobile realizzata dallo stesso Don Daniele.

E il pubblico apprezza questa attenzione al territorio, che si riflette anche sulle iniziative più piccole e locali.

Ma come si mantiene economicamente una radio comunitaria, che ha minori possibilità di cedere spazi di palinsesto alla pubblicità?

“Al di là degli spot, nel nostro caso abbiamo fatto investimenti e affittiamo alcune delle nostre postazioni”, spiega nell’intervista, dove si parla anche della regia mobile audio-video, messa a disposizione per chi ne avesse necessità.

Questo e molto altro nel video disponibile online in versione integrale, cliccando qui sotto.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

jody

Jody Cecchetto: “Il web per me è ‘casa’, ma amo la radio e chi la fa da tanto tempo”

Conduttore radiofonico e televisivo, attore e protagonista dei social: Jody Cecchetto – figlio del noto Claudio – è una persona poliedrica, interessata a tutto tondo al mondo della comunicazione.

Lo abbiamo incontrato al World Radio Day, dove è stato uno degli ospiti dei “talk” della giornata.

A margine dell’evento, ci siamo confrontati con lui sulle sue tante attività, sul suo rapporto con la radio e… su quel manifesto che – ai tempi della nascita di Radio Capital Music Network – lo vedeva ritratto col padre, ancora piccolissimo.


* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]