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19 Luglio 2023
Il dato emerge dalla "Relazione annuale 2023" di AGCOM.
Rispetto al 2019 - riporta l'Autorità - si registra, nel giorno medio, una contrazione degli ascoltatori superiore al milione. In compenso, aumenta il tempo dedicato all’ascolto radiofonico, con circa il 3% in più di minuti medi in un anno, 2,4% in più rispetto al 2019.
AGCOM sottolinea che nel 2022 è cresciuto il numero degli italiani che ascoltano le trasmissioni radiofoniche fuori di casa (+5% in un anno) e in particolare durante i tragitti in automobile rispetto ad altri luoghi di ascolto. Si è ridotto invece l’ascolto domestico (-12,2%) e quello ibrido (sia fuori che dentro la propria abitazione, -1,1%).
È tornato a crescere, dopo la riduzione dovuta alla pandemia - riporta la relazione - l’ascolto in automobile (+2,7%), mentre è diminuito quello tramite apparecchi fissi (-6%).
L’ascolto radiofonico sul web aumenta, anche se in maniera differenziata: se il consumo attraverso PC e tablet rallenta (-5,2%), decisamente più significativo è il ricorso ai device innovativi per seguire le trasmissioni radiofoniche da parte degli italiani (il 4,3% in più di individui ha seguito la radio mediante lo smartphone e il 29,2% in più dei radioascoltatori attraverso lo smart speaker/assistenti vocali).
Positivi i ricavi derivanti dall’esercizio dell’attività radiofonica, passati da 585 milioni di euro a 603 milioni nel 2022: una crescita pari al 3,1% (inferiore a quella del precedente anno), tuttavia non idonea a consentire di recuperare quanto perso rispetto al periodo antecedente la pandemia.
Resta aperto - conclude AGCOM - il tema della rilevazione degli indici di ascolto, con l’auspicio che, anche in questo settore, si proceda con l’utilizzo di una JIC (Joint Industry Committee).
A oggi, infatti, l’adozione, da parte delle radio, del modello Moc (Media Owner Committees), relativo alle sole radio iscritte, non garantisce la corretta rappresentazione del mercato nel suo complesso. È altresì opportuno che le rilevazioni degli indici di ascolto e di lettura dei diversi mezzi di comunicazione, su qualsiasi piattaforma di distribuzione e di diffusione, si conformino a criteri di correttezza metodologica, trasparenza, verificabilità e certificazione da parte di soggetti indipendenti e siano realizzate da organismi dotati della massima rappresentatività dell’intero settore di riferimento.
Allo stato - termina la relazione relativa al settore 'radio' - l’impianto metodologico, basato su interviste telefoniche e sulla ricostruzione di abitudini attraverso il ricordo, si presenta anacronistico e non rispondente alle esigenze del mercato.
* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]