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Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha deciso nei giorni scorsi in tema di deleghe ai viceministri e alla sottosegretaria Ascani, come si attendeva da qualche tempo per avere un quadro più chiaro delle competenze di ciascuno e degli interlocutori, anche (nel nostro caso) per tutto il mondo radiotelevisivo, che a questo Dicastero fa riferimento su molte questioni.
In specifico, come scrive lo stesso Ministero, “alla viceministra Alessandra Todde (M5S) sono delegate le azioni sulle crisi aziendali e le cosiddette ‘città intelligenti’, mentre il viceministro Gilberto Pichetto Fratin (Fi) si occuperà delle politiche industriali e delle piccole e medie imprese, Made in Italy, commercio, concorrenza, consumatori, lotta alla contraffazione. Alla sottosegretaria Anna Ascani (PD; N.d.R.) è stata affidata la delega sulla banda ultralarga, le telecomunicazioni, il digitale e il sistema cooperativo”.
Il Ministro Giorgetti (Lega), infine, “si riserva in tutte le materie l’attività normativa, l’individuazione delle priorità, nomine, piani e programma e tutte le decisioni di particolare importanza”.
Quello di cui si occuperà Giorgetti direttamente, come si vede, è un po’ generico, ma diciamo che il ministro leghista sulle ‘grandi questioni’ vorrà assolutamente avere voce in capitolo, come si suol dire, e fra queste dovrebbe rientrare sicuramente la problematica della Rai, dove è fra l’altro iniziato il processo che dovrebbe portare, di qui a pochi mesi, al rinnovo del Cda e dell’attuale dirigenza.
Vedremo invece se l’interlocutrice ‘principale’ per le questioni radiotelevisive sarà, come pare di capire, Anna Ascani, anche se il pressante problema del passaggio al ‘nuovo digitale televisivo’, che sta pesantemente condizionando la vita delle Tv italiane in questo periodo, dovrebbe a sua volta, verosimilmente, vedere Giorgetti ‘essere della partita’.
Fra i commenti, va registrato quello di Confindustria Radio Tv, nella persona del presidente Franco Siddi:
“Con l’assegnazione delle deleghe da parte del Ministro Giorgetti, il mondo radiotelevisivo che è rappresentato da Confindustria Radio Televisioni confida che possa rapidamente riprendere il confronto attivo con il Ministero dello Sviluppo Economico anche nelle sue articolazioni delegate, per affrontare concretamente i nodi della transizione alla nuova fase del digitale terrestre, con particolare riferimento al refarming della cosiddetta banda 700”.
E, a conferma di quanto dicevamo, Siddi ha aggiunto: “E ciò sia che il confronto avvenga direttamente con il Ministro, che ha comunicato di riservare a sé le materie dell’attività normativa e l’individuazione delle priorità, sia per quanto concerne le deleghe per le telecomunicazioni e il digitale attribuite alla sottosegretaria Anna Ascani. Confindustria Radio Tv fa ad entrambi i migliori auguri (e con loro ai viceministri Todde e Pichetto Fratin), confermando l’impegno ad operare con concretezza e realismo per i processi innovativi necessari, che hanno bisogno di una importante messa a punto”.
In Friuli è stata avviata una raccolta di firme per chiedere una maggiore presenza della lingua friulana sulla Rai, che potrebbe passare, secondo i promotori dell’iniziativa, attraverso la creazione di una struttura autonoma del servizio pubblico dedicata alla Radio e alla Televisione in lingua friulana, da realizzarsi a Udine. A promuovere l’idea è, in particolare, il movimento politico Patto per l’Autonomia.
In un comunicato stampa si sostiene che “nonostante le risorse aggiuntive, la programmazione televisiva Rai in lingua friulana negli ultimi mesi è stata particolarmente limitata, comprendendo per lo più la trasmissione di repliche, e solo recentemente si è avuta notizia di una produzione originale nuova in lavorazione. Né sono stati stipulati contratti per l’assunzione di personale dedicato.
Non ci accontentiamo più delle briciole. Il friulano ha la stessa dignità delle altre lingue minoritarie presenti nel servizio pubblico radiotelevisivo, dignità riconosciuta dalla Costituzione italiana, dalle leggi statali ed europee. È tempo che la minoranza linguistica friulana veda riconosciuti i suoi diritti, in particolare all’informazione radiofonica e televisiva nella sua lingua. È una questione di giustizia e una battaglia di civiltà”.
Viene poi sottolineato come “in Alto Adige/Südtirol, a fronte di 40 mila parlanti il ladino, la Rai preveda 366 ore annue di trasmissioni radiofoniche e 123 ore televisive, prodotte da una redazione giornalistica e da una struttura di programmi ladini, mentre la comunità di lingua friulana (parlata da oltre 600 mila persone) fino a oggi si è dovuta accontentare di 90 ore annue di radiofonia, oltre alle quali, con l’atto integrato, sono state previste 17,5 di radiofonia e 16,5 di programmi televisivi”.
L’ideale, secondo il Patto, sarebbe poi appunto la creazione di una struttura autonoma dedicata alla Radio e alla Televisione in lingua friulana a Udine, con l’assegnazione di una redazione specifica e l’assunzione “di personale competente e formato”; infine si dovrebbe provvedere al potenziamento più generale della redazione di Udine della Rai, “negli anni depauperata”, con il ripristino delle sedi di corrispondenza di Pordenone e di Gorizia.
Non posso non citare in questa rubrica un recente lutto che ha colpito particolarmente Recanati ma anche un po’ tutte le Marche, in particolare nel campo televisivo.
Il riferimento è naturalmente alla morte di don Dino Issini, il parroco che costruì la chiesa di Cristo Redentore a Recanati ma che soprattutto negli anni ’70 diede vita prima a Radio Sound e poi alla Tv locale Tvrs. Si è spento all’inizio di aprile all’ospedale di Camerino, dove era stato ricoverato dopo aver contratto il Covid. Aveva 86 anni.
A Recanati era stato ‘un’istituzione’ per molti anni e molti lo ricordano tuttora per l’impegno che aveva sempre profuso per i giovani: proprio per loro, infatti, aveva dato vita all’emittente radiofonica e poi a quella che era diventata negli anni una vera protagonista fra le Tv locali delle Marche, appunto Tvrs, che ancor oggi primeggia per notorietà, produzioni e ascolto.
Don Dino, nella sua ansia di difendere con vigore Tvrs e il suo impegno di emittente locale di stampo informativo, aveva anche avuto alcuni momenti di notorietà a livello nazionale, più o meno all’epoca in cui erano all’opera associazioni combattive come Terzo Polo.
Ricordo di averlo conosciuto personalmente quando era ancora in pieno vigore ed era ‘uno spettacolo’ per la forza, l’impegno totale, la combattività, la tenacia e l’onestà con cui difendeva la ‘sua’ Tvrs e il suo impegno nel fare una bella emittente televisiva, autonoma da tutti, anche da almeno una parte del mondo cattolico, a quanto sembrava di capire.
Poi l’età e il mutare dei tempi lo avevano progressivamente allontanato dal mondo televisivo, che aveva amato e perseguito da precursore, in una regione che, all’epoca, non brillava certo per la quantità e la qualità delle emittenti presenti. Viene da dire che persone così, e anche preti così, forse non ce ne sono più, purtroppo.
Torniamo in Friuli per segnalare che udinetoday.it cita il bel caso di un’emittente web ‘di montagna’ che, oltre a svolgere bene il suo compito ‘di servizio’ per la comunità in cui opera, è riuscita anche nella bella impresa di primeggiare a livello nazionale:
“Era il 2014 quando l’allora quattordicenne Federico Morocutti mandò ‘in onda’ sul web la prima diretta. Da allora Radio Tausia, emittente radiofonica che trasmette… da Tausia, piccola frazione del comune di Treppo Ligosullo (nell’affascinante territorio delle Alpi Carniche; N.d.R.), ne ha fatta di strada. A tal punto che webradioitaliane.it, il primo aggregatore di sole Web Radio in Italia, l’ha eletta ‘Miglior Web Radio Italiana 2020-2021’ su oltre 400 emittenti”.
Oltretutto per Radio Tausia non è neppure la prima volta che accade, visto che già nel 2019 aveva vinto un premio, sempre da parte di webradioitaliane.it, come ‘miglior Web Radio emergente’.
Dopo la prima diretta del 2014, Morocutti, in realtà, si era fermato per un po’: ma nel 2016 aveva deciso di ripartire e assieme a Evan Bortolotti aveva ripreso le trasmissioni. Successivamente si sono aggiunti Jonni Moro, Rosalinda Dituri e Dalila Dorotea. E i cinque ragazzi nell’agosto 2018 hanno anche costituito l’associazione culturale Radio Tausia e nel gennaio 2019 hanno iniziato le trasmissioni 24 ore su 24 sul sito radiotausia.it.
Il tutto con ottimi risultati, come si vede.
Mette un po’ tristezza ricordare il bel passato di qualche decennio fa a La Spezia e osservare insieme, in contemporanea, la realtà odierna nel campo dell’emittenza radiofonica locale in questa parte di Liguria, decisamente ‘sottotono’ (per usare un eufemismo). L’edizione spezzina del ‘Secolo XIX’, però, l’ha voluto fare in un interessante articolo a firma di Sondra Coggio. Ne riportiamo alcune parti:
“È (oggi) un affermato psicologo, Edo Tosi. Il 19 marzo del 1976 era ancora uno studente universitario, quando fondò la primissima emittente libera spezzina, Radio Spezia 102.600. Il nome era legato alla frequenza. Trasmetteva da un bilocale alla Lizza, nel clima anni ’70 ricco di idee, fermenti, protagonismo civico, voglia di cambiare il mondo.
Radio Spezia fu la prima di una gloriosa serie di emittenti libere, colonna sonora di una generazione tanto diversa da quella digitale di oggi. E a scrivere quella pagina furono dei ragazzi giovanissimi…
‘È difficile spiegare quel mondo ai ragazzi anni 2000 - ammette Massimo Baldino Caratozzolo - ; attraverso le Radio ci si conosceva, si socializzava, si assumevano impegni, si rispettavano orari. Ricordo il primo programma, dedicato a Lucio Battisti, con ‘Ancora tu’. Di lì a poco aprì la nostra prima rivale, Radio Spezia International, all’ex mulino della Chiappa, in via Monfalcone’…”.
“Quei dj presero poi le strade più disparate - continua l’articolo - . Musicisti come Oliviero Lacagnina, attori come Lucio Caratozzolo e futuri giornalisti, tanti, del ‘Secolo XIX’. Fare dei nomi significherebbe escluderne troppi. Quel 19 marzo 1976 non fu un San Giuseppe come tanti. Fu un inizio”.
Nacque poi Radio Golfo dei Poeti, che trasmetteva da Sarbia e puntava soprattutto sulle dediche, i giochi, la disco. E fra quei ragazzi passò anche Pera dj, l’attuale sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini.
La storia continua con Radio Spezia Sound, Radio Alto Tirreno, mutata poi in Astroradio (l’ultima a ‘cedere’), mentre nel 1977 nacque Radio Centro Spezia, poi nota come Radio Liguria 91. E ancora Radio Onda Spezzina, Radio Liguria, Radio Studio 3. E tante altre.
Nelle zone vicine non erano da meno: “In riviera risuonava già Radio Levanto Val di Vara, in Val di Magra Radio Sarzana e Radio Sarzana Stereo confluirono in Radio Sei e a Castelnuovo debuttò Radio Attiva, poi Contatto Radio”.
Purtroppo quel grande fermento sembra proprio essere un lontano ricordo.
Su litaliaindigitale.it si trovano sempre notizie di indubbio interesse, che, se riguardano in prima istanza le emittenti televisive, spesso coinvolgono anche quelle radiofoniche, anche perché, come si sa, la ‘commistione’ fra i due mezzi è ormai molto avanzata.
Parlando di alcune delle ultime modifiche che ci sono state nel mux Telepontina (A) del Lazio, ecco allora che litaliaindigitale segnala che “per quanto riguarda Tele Lazio Nord, trasmessa sulla LCN 629 (H.264) con la nuova denominazione Gtv Intermotori,… in alcuni orari, oltre alla programmazione di Super Six e Ka-Boom, trasmette anche la visual radio dell’emittente radiofonica web Non è la Radio”.
Di che si tratta? Secondo i promotori, “Non è la Radio (di Roma; N.d.R.) è un nuovo ambizioso progetto editoriale, un progetto giovane che nasce con l’intento di ridare energia, vigore e freschezza al mondo della comunicazione…
Non è la Radio è una rete che unisce Radio, Tv, Internet e tutti i social non solo da un punto di vista tecnico (aspetto curato con la massima professionalità) ma anche dando modo agli utenti di interagire sui social e in Radio, nelle fasce della mattina e del pomeriggio, nei vari contenitori: musicali, ironici, politici, sportivi, del gossip e gastronomici.
Non è la Radio è (poi) una testata giornalistica strutturata, con un sito aggiornato puntualmente con le ultime notizie.
Non è la Radio ha una Radio e una Tv, le cui trasmissioni sono trasmesse in streaming sul sito web e sull’applicazione”.
Di proprietà della Dadaumpa srl, Non è la Radio è diretta da Luca D’Alessandro. Fra i redattori, ci sono Francesco Tomei (già “nella storica emittente Radio Incontro”), Mirko Borghesi (nato giornalisticamente nel ‘Piccolo Gruppo’ di Michele Plastino), Alessio Grifantini (vent’anni di esperienza come speaker radiofonico e attivo anche in Tv) e Francesco di Giovanni (giornalista pubblicista prima, divulgatore scientifico poi).
Ma non è finita qui, perché a distanza di pochi giorni ancora litaliaindigitale segnala che sempre nel mux TelePontina (A) alla numerazione 697 (oppure 656, è da accertare meglio) è stata inserita un’ulteriore emittente radiofonica capitolina in ‘versione video’, denominata Radio Colonna Tv.
Anche qui ho indagato un po’ e ho constatato come si tratti di una Web Radio (di buona fattura) nata qualche anno fa “per vivere e dare voce al Centro di Roma”.
Spieghiamo meglio leggendo l’autopresentazione di Radio Colonna: “Il Centro di Roma con i suoi tantissimi negozi, ristoranti e alberghi che si alternano a monumenti, chiese, musei e palazzi storici, non è solo una City dello shopping e dell’arte unica al mondo, è anche un ricchissimo archivio di ricordi e una inesauribile fonte di notizie e di opportunità.
Alla Galleria Alberto Sordi, storico bene architettonico e moderno centro commerciale immerso in questa City, si ispira Radio Colonna, Web Radio che riprende il nome originario della Galleria, puntando a diventare un comodo mezzo per informarsi e conoscere la Roma di ieri e di oggi”.
Forte di “un taglio dinamico e leggero”, con “spunti di ricercatezza e fantasia”, Radio Colonna alterna le news sulle eccellenze del Centro di Roma a “scelte musicali mirate per un pubblico romano e cosmopolita (cantautori, jazz, classica, operistica)”.
Sperando, naturalmente, che nel Centro di Roma e a Roma in generale i turisti italiani e stranieri possano tornare al più presto.
Sinergia tra la Asd Cittanovese di calcio e l’emittente calabrese Radio Eco Sud, con sede appunto a Cittanova (Reggio Calabria). La società calcistica del presidente Rocco Guerrisi e l’emittente, infatti, hanno consolidato il precedente rapporto di collaborazione, che vedrà adesso la Radio cittanovese impegnata a coadiuvare l’Asd anche nelle attività di comunicazione.
La partnership darà modo a Radio Eco Sud di confermare il suo ruolo di moderno canale di informazione, intrattenimento e approfondimento, in grado di accompagnare gli ascoltatori - anche non tifosi giallorossi - all’interno del ‘mondo Cittanova Calcio’, rafforzando i rapporti con la comunità cittanovese ed il territorio pianigiano. Si è così realizzata una forma di collaborazione in grado di raccontare senza filtri, con chiarezza e competenza, la vita della squadra e della società, che si apre direttamente al mondo della radiofonia.
La partnership prevede un rapporto costante con focus riguardanti la squadra e tutti i suoi protagonisti, analisi tecnico-tattiche, interviste e radiocronache. Radio Eco Sud garantirà poi la cronaca in diretta delle partite della squadra giallorossa, grazie ai contributi di Guido Contestabile, Pasquale De Pietro e Gianni Giorgiò.
Si rinvigorisce in questo modo anche un rapporto affettivo che legava Rocco Guerrisi proprio a Radio Eco Sud, di cui era stato socio fondatore più di 40 anni fa.
Interessante iniziativa di Radio Chiamalasicilia (si noti, fra l’altro, il bisenso), emittente in onda on line su spreaker. Ecco l’invito che è stato rivolto agli ascoltatori:
“Palermo è croce e delizia per i suoi abitanti e per i visitatori. Una città dalle potenzialità straordinarie ma dove i disservizi sono all’ordine del giorno.
Cosa non sopportate di Palermo? Radio Chiamalasicilia intende dare voce a tutti con una trasmissione dedicata dal nome ‘La Voce di Palermo’. Uno spazio libero per le vostre denunce e segnalazioni, ma anche per le proposte virtuose, le idee, i suggerimenti che possono migliorare la nostra città. Tutte le segnalazioni pervenute saranno ‘attenzionate’, per poi trasmetterle con puntate dedicate sulla nostra Radio Chiamalasicilia, su spreaker”.
L’emittente in questione è realizzata ed autogestita dall’Associazione Chi ama la Sicilia dal 12 dicembre 2014, in diretta live ogni settimana. Questi i propositi dichiarati:
“Cosa possiamo fare noi siciliani per la nostra Sicilia? Cerchiamo di fare rete, creare sinergia per raccogliere e promuovere iniziative positive per la nostra città e la nostra regione. Come associazione, raccontiamo le nostre esperienze, come esempio di ciò che si può realizzare, allo scopo di ispirare, lanciare e condividere altre iniziative che gli ascoltatori di Radio Chiamalasicilia vorranno suggerire. Lanceremo proposte di collaborazione fattiva sul nostro territorio per promuovere cultura, rispetto dell’ambiente, valorizzazione degli individui, solidarietà... Sempre e comunque in maniera apartitica, apolitica e gratuita. In diretta tutte le settimane”.