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31 Ottobre 2023
In genere selezioniamo numerosi argomenti, ma in quest'ultima settimana uno ha riscosso un particolare successo, con contributi diretti da parte di importanti conduttori e opinion-maker.
Si tratta ovviamente del caso RTL 102.5 Best, che ha visto terminare la conduzione in onda da parte di alcuni dei principali nomi storici della radiofonia italiana.
Questi solo alcuni dei nomi che poco più di un anno fa erano stati chiamati ai microfoni di una delle radio (solo) digitali del gruppo RTL, quella dedicata ai maggiori successi di sempre. Come riportato da un nostro precedente articolo, è stato Mauro Micheloni stesso a spiegare quanto avvenuto, a commento di post a cura di Franco Lazzari.
I lettori possono trovare quanto spiegato da Micheloni tra i commenti al post sopra riportato.
Ma torniamo a Talkmedia, dove tutto ha avuto inizio con un messaggio di Nicola Franceschini:
Venerdì 27 ottobre è stata una mattinata emozionante su RTL 102.5 Best. Gianni Riso, in onda dalle 9 alle 11, ha salutato con commozione gli ascoltatori, congedandosi dalla radio in cui è stato protagonista negli ultimi anni.
Nei numerosi commenti, Gianni Riso viene ricordato come "un grande", "numero uno" e "uno che la radio la sa fare". In molti hanno espresso dispiacere per la sua dipartita, sottolineando le sue qualità di conduttore e la capacità di selezionare ottima musica, in particolare la disco music degli anni '70 e '80.
Qualcuno ha fatto notare che a 71 anni ci si può serenamente ritirare dalle scene, ma c'è anche chi si interroga sui motivi di questo e altri recenti addii a RTL 102.5 Best, chiedendosi se ci siano problemi dietro le quinte. C'è chi ha colto nella canzone "The Final Countdown" trasmessa durante la trasmissione un implicito messaggio di commiato.
Diversi radioascoltatori invitano Gianni Riso a continuare altrove la carriera radiofonica, magari in altre emittenti che trasmettono musica anni '80 e che sarebbero felici di averlo.
Non solo Riso
Ma Gianni Riso non era che il primo degli addii. A breve distanza di tempo, un nuovo post di Nicola Franceschini informava che "Il progetto 'RTL 102.5 Best', lanciato come canale dedicato alla musica anni '60, '70, '80 e '90, va avanti ma con un palinsesto ridimensionato".
La notizia ha suscitato grande dispiacere tra tanti appassionati radioascoltatori, che ricordano con nostalgia alcune delle voci storiche che hanno contribuito al successo di RTL 102.5 Best. "Che peccato", commenta un utente, mentre un altro sottolinea come "non hanno fatto nemmeno in tempo a consumare tutta la chiavetta del caffè".
Diversi puntano il dito contro la scelta di essere solo su DAB, tecnologia "ancora un disastro" secondo alcuni, con problemi di copertura del segnale e malfunzionamenti.
Secondo un commentatore, il pubblico di riferimento di RTL 102.5 Best ("ultra sessantenni") è abituato ad ascoltare la radio in FM con apparecchio radio classico e il passaggio al digitale rischia di tagliarlo fuori.
Facile affermazione, ma non provata da alcun dato numerico sull'età media degli ascoltatori e sul fatto che chi supera i 60 anni non dovrebbe comprendere il mondo digitale, aggiungiamo noi.
Particolarmente interessante il commento di un'ex conduttrice di Zeta e Doc: "Avendo lavorato sia a Radio Zeta che a RTL 102,500 DOC l'idea che mi sono fatta è che il DAB non funziona (...) Io penso che il DAB sia stato fortemente sopravvalutato dal gruppo RTL, che probabilmente pensava che sarebbe bastato il marchio a far crescere queste radio (...)"
Non sono mancate osservazioni più polemiche, come quella di chi definisce i conduttori licenziati "dinosauri" ormai privi di smalto, mentre altri li difendono ricordando il loro contributo fondamentale alla radiofonia italiana.
In breve, i commenti più interessanti cadono in due categorie: quella di chi ritiene che BEST non avesse una formula vincente (per il tipo di musica, per il ritmo imposto dall'automazione, per i conduttori selezionati) e quelli di chi mette in dubbio la sostenibilità di un progetto solo digitale. Riguardo alla prima osservazione ci limitiamo a osservare che BEST fa parte di un gruppo creato da uno degli editori più di successo d'Italia, con una track record probabilmente migliore di quello di molti critici.
Più interessante - e forse preoccupante - la seconda osservazione: se davvero DAB e IP non permettono di fare emergere progetti nuovi, neppure con il supporto di un nome prestigioso allora dovremmo davvero ripensare i tanti entusiasmi per quello che viene chiamato "switch off dell'FM".
Anche perché quei pochi megahertz non servono proprio a nessuno. (M.H.B. per FM-World)