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Aldo Grasso contro le ‘radiovisioni’: “Il bello della radio è l’invisibile”

Aldo Grasso contro le 'radiovisioni': "Il bello della radio è l’invisibile"

20 Ottobre 2020

Aldo Grasso si scaglia contro la visual radio. In uno dei suoi seguiti editoriali sul 'Corriere della Sera', il noto critico radiotelevisivo sostiene che l'ascolto della radio è principalmente mobile, per cui il video diventa una forzatura.

Aldo Grasso si scaglia contro la visual radio.

In uno dei suoi seguiti editoriali sul 'Corriere della Sera', il noto critico radiotelevisivo sostiene che l'ascolto della radio è principalmente mobile, per cui il video diventa una forzatura.

In particolare, Grasso fa riferimento alla nuova versione visual di Rai Radio2, lanciata a fine settembre su RaiPlay.

"Radio2 sembra una specie di tv di serie B", tuona senza mezzi termini.

"Il tesoro più grande della radio è la sua straordinaria capacità di creare delle fisionomie auditive, altrettanto spiccate e inconfondibili di quelle visive" - aggiunge - "di dare libero sfogo all’immaginazione dell’ascoltatore. Il bello della radio è l’invisibile".

Affermazioni nette, senza alcun riferimento ai network che già da tempo si avvalgono della cosiddetta 'radiovisione'.

Parole condivisibili? O affermazioni che - in seguito anche alla presenza dei social network - fanno riferimento ad un tipo di radio che ormai non c'è più?

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