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17 Febbraio 2024
Sei messe in scena prodotte dal Teatro Stabile di Bolzano nell’ambito di “Wordbox-Parole per il Teatro” per celebrare i cento anni della nascita della radio italiana. Le propone la serie “L’Italia alla radio” di Roberto Cavosi, in onda dal Teatro Comunale di Bolzano in diretta da lunedì 19 febbraio alle 20.30 su Rai Radio3. Un progetto creato e prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, in collaborazione con Rai Radio3 e Rai Sede di Bolzano.
«"Italia alla Radio" è la fotografia di 100 anni di storia del nostro paese vissuta attraverso la memoria della Radio. Sei momenti salienti della nostra storia che si intrecciano ad altrettante vicende private, la grande e la piccola storia che insieme raccontano tanto degli italiani nel loro ultimo secolo di vita», dichiara Andrea Montanari, direttore di Rai Radio3. Le letture sceniche sono un omaggio ai 100 anni di “vita” della radiofonia pubblica italiana (nata come U.R.I. quindi E.I.A.R. e infine R.A.I.) e raccontano le vicende italiane dalla Seconda guerra mondiale alla strage di Nassirya.
«Siamo felici e orgogliosi di collaborare nuovamente con Rai Radio3 e Rai Sede di Bolzano per questo nuovo progetto che promuove a livello nazionale la nuova drammaturgia in tutte le sue forme», afferma Walter Zambaldi, direttore del Teatro Stabile di Bolzano.
«Trasmettere in diretta nazionale le letture sceniche scritte da Roberto Cavosi, inoltre, amplifica e potenzia lo spirito con cui è nato il format “Wordbox - Parole per il teatro”: una vera e propria fucina di ricerca testuale che porta il pubblico a diretto contatto con le parole, alla scoperta di testi sempre nuovi e di come vengono interpretati dagli attori».
«La Sede Rai di Bolzano è onorata di partecipare alla realizzazione di “L’Italia alla Radio” iniziativa che ribadisce la proficua collaborazione tra Rai Radio 3 e Teatro Stabile di Bolzano». commenta Paolo Mazzucato, direttore della Sede Rai di Bolzano. «Una sinergia cui teniamo particolarmente perché nata per celebrare un anniversario fondamentale per la storia culturale del nostro paese come i 100 anni di vita della radiofonia pubblica italiana».
Benché i sei episodi siano slegati e indipendenti l’uno dall’altro e la loro messa in onda si snodi dal 19 febbraio al 6 ottobre 2024, il filo conduttore costante della serie radiofonica “L’Italia alla radio” è rappresentato dalla famiglia. Il concetto di famiglia viene infatti declinato nelle sue più svariate accezioni. Nel bene e nel male la famiglia è stata ed è tutt’ora il nucleo portante del Paese, suo specchio e sua metafora. Famiglie tradizionali, particolari, emblematiche, si alternano raccontandoci il loro “piccolo vivere” in contrapposizione ai grandi avvenimenti di cui naturalmente è immancabile messaggero la radio. I racconti saranno infatti punteggiati da frammenti di giornali radio, musiche e trasmissioni degli anni dei quali si parla.
A interpretare il primo episodio trasmesso il 19 febbraio alle 20.30 e intitolato “Una famiglia di vetro” saranno Martina Altinier e Roberto Stocchi, chiamati a dare vita a una metafora sulla fragilità umana, ambientata tra il 1940 e il ’45, che viene raccontata la notte in cui si festeggiava il nuovo millennio. Giovedì 14 marzo sempre alle 20.30 andrà in scena e in onda “Una piccola famiglia”. La puntata interpretata dallo stesso Cavosi affiancato da Salvatore Cutrì, Daniela Giordano, Alessandra Limetti e Maria Giulia Scarcella, tratteggia una vicenda accaduta nel 1969, ma che abbraccia tutti gli anni ’60 fino all’inizio del terrorismo. Lunedì 22 aprile sempre alle 20.30 Alessandra Limetti, Marta Marchi, Alberto Onofrietti, Flora Sarrubbo e Maria Giulia Scarcella saranno gli interpreti della puntata intitolata “La famiglia ai tempi della diossina” che racconta il disastro di Seveso del 1976, visto da una coppia relegata come tante altre in un Motel di Assago per sfuggire al veleno che appestava l’aria.
(Comunicato stampa)
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