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CRTV: “Il DAB rappresenta un segmento strategico del futuro del settore radiofonico”

CRTV: "Il DAB rappresenta un segmento strategico del futuro del settore radiofonico"

30 Novembre 2023

Si è tenuta, al cinema Barberini di Roma, l’Assemblea generale di Confindustria Radio Televisioni, a dieci anni dalla sua nascita.

Diversi i professionisti presenti, che hanno rilasciato dichiarazioni sul presente e sul futuro del settore.

Tra gli altri, si è parlato di radio con Francesco Dini del direttivo CRTV per quanto concerne la radiofonia nazionale.

“Il DAB rappresenta un segmento strategico del futuro di questo settore e dovrà continuare a convivere con la tecnologia FM", ha dichiarato Dini, "ma è il digitale che ha permesso alla radio di moltiplicare e differenziare l'offerta e di dedicare le proprie risorse all'innovazione del prodotto, di adattarsi ad ogni device. È importante, perciò, supportare la transizione verso il digitale attraverso l'adozione dei ricevitori DAB”.

A nome del settore, ha poi rinnovato poi la richiesta al Governo “di equiparare le proprie aziende a quelle energivore, ricordando che la radio svolge un servizio pubblico essenziale e di interesse generale”.

A seguire, riportiamo i comunicati integrali.

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Si è aperta oggi, al cinema Barberini di Roma, l’Assemblea generale di Confindustria radio televisioni, che celebra i dieci anni dell’associazione di categoria delle imprese televisive e radiofoniche italiane. Dopo la relazione del presidente di CRTV, Franco Siddi, sono stati trasmessi i messaggi di saluto di Marinella Soldi, presidente della Rai, Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, Urbano Cairo, presidente di Cairo Communications, Alessandro Araimo, general manager e amministratore delegato di Warner Bros-Discovery Sud Europa, Maurizio Giunco, presidente dell’associazione Tv locali e FRT in CRTV e di Francesco Dini, Radio Nazionali, CRTV.

“Alla Rai si chiedono un linguaggio, una scelta dei temi, una qualità e una credibilità che i player commerciali possono ignorare. Noi non solo non dobbiamo ignorare queste richieste e queste aspettative ma dobbiamo farne un prodotto distintivo, contenuti unici e vincenti” afferma Marinella Soldi. “ Il futuro del servizio pubblico per il presidente dell’azienda di viale Mazzini “non può che essere una Rai media company digitale, capace di essere centrale nella vita degli utenti, anche dei giovani. La sfida è ardua, cambiare è complesso. Servono certezze, coraggio e una visione chiara del ruolo del servizio pubblico, come pilastro della democrazia”.

L’amministratore delegato di Mediaset Piersilvio Berlusconi ricorda che l’Italia è il Paese in cui vengono dedicate meno risorse pro capite per singolo abitante al settore radiotelevisivo “e questo è un errore. È un errore perché proprio oggi il ruolo degli editori veri, che sono garanzia di serietà, è un ruolo fondamentale e oserei dire unico. Mediaset oltre ad essere impegnata costantemente nel fare l’editore, in Italia e in Spagna, sta lavorando a un ambizioso progetto per la creazione di un broadcaster europeo, che vuol dire una piattaforma tecnologica e di distribuzione di contenuti e della pubblicità internazionale, a cui crediamo moltissimo. È un orgoglio per noi che per una volta sia un'azienda italiana a spingere verso lo sviluppo internazionale e non a essere acquistata da aziende straniere”.

Urbano Cairo centra il suo ragionamento sui sostegni al comparto: “Siamo gli unici che non hanno avuto misure di sostegno, come è accaduto per altri settori contigui al nostro con i tax credit, misure che sarebbero certamente molto giuste anche per i programmi che facciamo. C’è attenzione a questi temi da parte del governo, la nostra associazione sta lavorando con impegno, questo è un mondo in grande trasformazione  che va preservato per mantenere e sviluppare i valori comuni”.

Alessandro Araimo pone l’accento su due temi che stanno a cuore agli operatori: “mai come in questo momento, con limiti tra i mercati molto labili, è importante garantire a tutti equità, lo stesso sistema di regole che offra certezza di contesto. Il secondo ambito nel quale è fondamentale che le istituzioni ci seguano, e anche rapidamente, è la strutturazione di sistemi incentivanti, che motivino tutti gli operatori a continuare a investire in questo settore. Un settore che non deve essere sopportato ma, al contrario, supportato per poter garantire, anche nei prossimi anni, una crescita che noi siamo in grado di mettere in campo”.

Maurizio Giunco sottolinea che il settore radiotelevisivo locale rappresenta “un importante presidio di pluralismo, grazie al quale i nostri territori così variegati e così diversi fra loro, trovano voce, esprimono la loro identità, amplificano le loro istanze” che ha aggiunto “Il comparto è capace di mobilitarsi: la tv, in caso di emergenze, con dirette in esterna fino a 10 ore quotidiane, la radio locale con la informazione, allerte, comunicati di servizio di pubblica utilità. Non riesco ad immaginare elezioni amministrative, comunali e regionali senza il settore radiotelevisivo locale. Un patrimonio, un valore, che non può em non deve essere disperso”.

Infine, Francesco Dini sostiene che “Il DAB rappresenta un segmento strategico del futuro di questo settore e dovrà continuare a convivere con la tecnologia FM, ma è il digitale che ha permesso alla radio di moltiplicare e differenziare l'offerta e di dedicare le proprie risorse all'innovazione del prodotto, di adattarsi ad ogni device. È importante, perciò, supportare la transizione verso il digitale attraverso l'adozione dei ricevitori DAB”. A nome del settore Dini rinnova poi la richiesta al governo “di equiparare le proprie aziende a quelle energivore, ricordando che la radio svolge un servizio pubblico essenziale e di interesse generale”.

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La nostra non è stata solo una assemblea meramente celebrativa, per festeggiare degnamente i primi dieci anni di Confindustria Radio Televisioni, ma piuttosto un’assemblea esecutiva, attiva, che vuole guardare al futuro con intensità, coraggio, e lungimiranza e che attende risposte dai decisori politici”.  Lo dice, concludendo l’assemblea di CRTV, che si è svolta oggi al cinema Barberini di Roma, Franco Siddi. Il presidente di Confindustria Radio Televisioni ha chiuso la giornata con alcune considerazioni finali rivolte ai relatori istituzionali.

E’ un momento di grandi trasformazioni per la tecnologia con conseguenze anche per “il costume” degli italiani. E tv e radio non fanno eccezione costituendo un centro di interesse e di partecipazione dei cittadini”. Il Presidente di Agcom, Giacomo Lasorella, ha sottolineato come sono molte le tematiche di grande rilevanza nel nuovo ecosistema digitale, oltre all’allocazione delle risorse,  pluralità dell’informazione, tutela dei minori, trasparenza del mercato.

La sfida è quella di creare un piano di gioco omogeneo con gli Ott (Over the top)”, ha dichiarato attraverso la collaborazione  con l’Europa sui nuovi regolamenti  (DSA, DMA, EMFA), oltre che sul  fronte della pirateria . L’Autorità insieme alla Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza ha attivato una piattaforma avanzata che consente di intervenire per il blocco dei contenuti diffusi illecitamente, partendo da quelli sportivi.

Siddi ha registrato con favore le iniziative dall’Autorità per i nuovi equilibri del sistema, sottolineando in particolare le attività per la pianificazione del DAB, e per l’aggiornamento delle regole per la par condicio, e, per la prominence, l’urgenza di intervento anche a livello europeo.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha ricordato che è in corso un aggiornamento del Tusma, ha manifestato la volontà di procedere a una riforma del codice di autoregolamentazione media e minori e, tra gli impegni per il futuro del settore, di sostenere la digitalizzazione della radio (Dab+) garantendo al contempo le trasmissioni in Fm. Il Ministro si è inoltre espresso sulla necessità di portare quanto prima a compimento il passaggio definitivo al nuovo digitale terrestre dvb-t2 e di garantire come la pari accessibilità dei contenuti sulle Smart tv.

Al governo il presidente di Confindustria Radio Tv ribadisce che il comparto radiotelevisivo “chiede un supporto per investimenti, formazione di nuove competenze, tax credit sulle produzioni e accessibilità vera e concreta al mondo nuovo che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale ci consegnano. Per non patire più la concorrenza, spesso sleale, che arriva dagli operatori globalizzati che ormai incidono sulle sorti delle nostre democrazie”.

Il ministro Urso – ha continuato Siddi – ci ha ricordato che uno dei suoi primi atti è stato quello di promuovere un Tavolo sulle comunicazioni elettroniche radiofoniche e televisive. È vero, ed è ora il momento di riprendere quel confronto, in vista degli sviluppi del nostro comparto”.

Il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, ha definito il settore radiotelevisivo come strategico, e in quanto tale che deve investire, perchè la competizione indotta dalle nuove tecnologie è fortissima.

Il presidente di CRTV, rilanciando quanto affermato dal Presidente Carlo Bonomi ha concluso insistendo sul valore  di una “coesione di fondo delle imprese che vogliono fare sistema nel PaeseÈ importante quanto sta facendo Confindustria, in una visione di democrazia e crescita delle imprese, come detto da Bonomi, anche recuperando concretamente ogni potenzialità innovativa del PNRR attraverso una seria e incisiva politica di riforme strutturali. Condividiamo questo appello e chiediamo che venga raccolto da politica e istituzioni. Noi ci siamo e ci saremo. E faremo di tutto per portare avanti con coerenza fino in fondo tutte queste nostre attività”.

Il nostro settore – ha detto Siddi - ha un suo DNA che va difeso tutelato a tutti i livelli dalle nostre istituzioni, in Italia e in Europa. Partendo da questo possiamo affrontare con coraggio e lungimiranza tutti i cambiamenti che il mondo nuovo ci propone ogni giorno”.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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