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08 Dicembre 2022
È altresì promosso grazie al contributo di Fondazione CR, Comune di Firenze, Regione Toscana Toscanaincontemporanea 2022, Città Metropolitana di Firenze, Kingdom of the Netherland, Rappresentanza Generale delle Fiandre in Italia, Unicoop Firenze, in collaborazione con Fondazione Archivio Diaristico Nazionale e Cango Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni. E proprio presso il Cango Cantieri Culturali Goldonetta, in via Santa Maria 25 a Firenze, si tiene il 9, 10 e 11 dicembre la manifestazione.
Ma di cosa si tratta?
Come proclamano gli organizzatori, lo scopo è quello di allestire “una festa per celebrare l’arte di narrare senza immagini, un festival dedicato all’ascolto collettivo di opere radiofoniche e podcast”. Per cui vengono ospitati e presentati, fra gli altri, lavori di Talia Augustidis, Pauline Augustyn, Chloe Barreau e Lilith Primavera, Giorgio Bandini, Sara de Monchy, Camille Descroix, Erica Heilman, Nanna Hauge Kristensen, Le Collectf Wow!, Lieselot Mariën, Eva Moeraert, Martina Melilli & Botafuego, Ariel Mejia, Phoebe McIndoe, Mauro Pescio e Alice Pontiggia.
Oltre alle sessioni di ascolto, Lucia Festival (il riferimento è alla notissima Santa non vedente) è anche un seminario sul podcasting per l’infanzia, un calendario di podcast live, ‘riscaldamenti sensoriali’, masterclass, incontri con autori e audio maker. Dirigono il tutto Carola Haupt e Ilaria Gadenz.
Anche quest’anno, inoltre, i lavori audio di Lucia Festival saranno disponibili per l’ascolto online sul sito luciafestival.org e, grazie alla collaborazione con SDIAF e MLOL, saranno accessibili anche dal portale DigiToscana MediaLibraryOnline - la biblioteca digitale toscana ad accesso libero - per gli utenti di tutte le reti bibliotecarie della Toscana.
Come si vede, l’impronta è a carattere culturale ed educativo più che commerciale e qui i podcast vengono considerati soprattutto come possibili successori dei famosi ‘audiolibri’. Non mancheranno però la competizione e i premi finali.
Il festival presenta narrazioni audio provenienti da tutto il mondo e lo fa grazie alla produzione curata di video di sottotitolazione - in italiano e inglese - per agevolarne l’accessibilità linguistica. Questa edizione, poi, è dedicata in particolare “ai confini del corpo, all’esplosione dei suoi limiti imposti e percepiti, alle energie che lo attraversano, alle sue identità multiple e mutevoli, alla porosità tra singolo e gruppo, alle coreografie dei riti collettivi e delle isterie di massa”.
Se dell’approfondimento su podcast e infanzia sarà sicuramente protagonista la notissima Radio Immaginaria, mi piace dedicare qualche riga allo spazio dedicato a Giorgio Bandini.
Bandini è stato autore e regista radiofonico, televisivo e teatrale.
Tra i grandi maestri della stagione sperimentale della Radio italiana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, ha innovato e rinnovato i tradizionali generi radiofonici: a lui, ad esempio, va ricondotta la nascita della docufiction, il documentario radiofonico che incontra il diario sonoro e le riprese audio fatte dal vivo - coi primi strumenti di registrazione portatili - ma anche la fiction, con la partecipazione di attori che interpretano personaggi reali o inventati.
Tra il 1966 e il 1969 Bandini ha firmato i testi e la regia di due radiodrammi, ‘Il guerriero scomparso’ e ‘Il guerriero in provincia’, un dittico che si sviluppava intorno al rapporto tra l’individuo e la società e che lasciava trasparire i temi caldi di quegli anni: la migrazione interna, i conflitti di classe, il rapporto tra città e provincia.
Di Bandini parlerà anche Rodolfo Sacchettini, che fra l’altro ha pubblicato tre volumi sulla storia del radiodramma italiano (La radiofonica arte invisibile, 2011, Scrittori alla radio, 2018, Letteratura per sola voce, 2022) e collabora con l’Enciclopedia Treccani e con Radio 3 Rai per Il teatro di Radio 3 e Wikiradio. Su Rete Toscana Classica, infine, ha da tempo una rubrica bimensile dedicata al teatro.