Rai Radio3: si rinnova “Wikiradio”

Prende il via una nuova versione di “Wikiradio”, il programma pomeridiano di Rai Radio3. I dettagli nel comunicato.

Per dodici anni “Wikiradio”, la trasmissione di Radio3 in onda alle 14 dal lunedì al venerdì, ha raccontato quotidianamente una vicenda storica accaduta proprio quel giorno.

Settimana dopo settimana, ha costruito un’enciclopedia radiofonica realizzata impastando nuove fonti e materiali del passato.

Dopo dodici anni, la trasmissione si rinnova.

Dal 16 gennaio nasce “Wikiradio. Le voci della Storia”, la nuova enciclopedia di Radio3 che riorganizza la memoria storica attenendosi a cinque categorie ricorrenti ogni settimana: il lunedì è riservato ai discorsi, il martedì alle immagini fotografiche, il mercoledì agli influencer nella Storia (ovvero personaggi che per qualche motivo cambieranno il corso degli eventi), il giovedì ai carteggi, il venerdì ai luoghi (raccontati attraverso la testimonianza di chi li ha attraversati in momenti cruciali).

Ogni giorno studiosi, storici, esperti e critici, a partire da un documento sonoro, dalla descrizione di un’immagine o dalla lettura di un testo, raccontano il nostro recente passato per un pubblico appassionato, curioso, interessato a riflettere, comprendere e interpretare il presente attraverso la conoscenza approfondita della storia.

“Wikiradio. Le voci della Storia” diventa così non solo un’enciclopedia sonora, ma anche un omaggio alla storia orale, che quotidianamente aiuta a preservare, divulgare e attualizzare, grazie anche al supporto del prezioso archivio Rai, baule di voci e suoni originali del passato.

Il nuovo format di Wikiradio sarà presentato il 15 gennaio 2024 in un luogo rappresentativo: la Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, a Roma.

Quel giorno la prima trasmissione della nuova stagione sarà eccezionalmente realizzata in diretta, e introdotta dal direttore editoriale dell’Istituto Treccani, Massimo Bray.

Dalle 14 alle 15 cinque esperti – Umberto Gentiloni, Alessandra Mauro, Maria Cristina Marcuzzo, Francesco Fiorentino, Arnaldo Colasanti – presenteranno cinque fonti storiche risalenti a un anno cruciale, il 1946: il discorso di Alcide De Gasperi alla conferenza di pace pronunciato il 10 agosto a Parigi, lo scatto di Margaret Bourke-White di Gandhi all’arcolaio, il pensiero dell’economista J.M. Keynes, il carteggio tra Hannah Arendt e il drammaturgo Hermann Broch, la fondazione della Casa della cultura di Milano.

Ad accompagnare dal vivo la puntata ci sarà la musica di Riccardo Manzi.

(Comunicato stampa)

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Andrea Borgnino racconta a Wikiradio la storia di Voice of peace

È una storia bellissima e davvero intrigante quella raccontata da Andrea Borgnino giovedì 19 maggio nel corso di ‘Wikiradio’ su Radio3 e riguarda la ‘radio pirata’ Voice of peace, che, quasi cinquant’anni fa, il 20 maggio 1973, iniziò le sue trasmissioni a bordo di una nave da trasporto in Medio Oriente.

Spiegata con dovizia di particolari e debitamente arricchita con molto materiale originale d’epoca (soprattutto le trasmissioni stesse dell’emittente), quella narrata su ‘Wikiradio’ è la vicenda quasi incredibile e rocambolesca di una Radio (certo meno nota di Radio Caroline ma importante e significativa anche dal punto di vista politico) che aveva ‘il destino nel suo nome’, verrebbe da dire.

Voice of Peace (in ebraico, Kol HaShalom) è stata infatti una stazione dal chiaro intento pacifista, rispetto alle infinite tensioni del Medio Oriente, che ha trasmesso per oltre 20 anni (fino al novembre 1993) dall’ex nave mercantile olandese MV Peace, ancorata al largo della costa israeliana nel Mediterraneo orientale. Fondata da Abie Nathan (personaggio-chiave di tutta la storia) e dalla Peace Ship Foundation con sede a New York, la Radio si rivolgeva principalmente (ma non esclusivamente) a Israele e si faceva promotrice dei valori di una pacifica convivenza appunto in Medio Oriente.

Ma c’era anche molta musica (in genere ‘pop’) in onda, presentata principalmente da disk-jockey britannici che trasmettevano ugualmente in diretta dalla nave. Non mancavano, naturalmente, gli spot pubblicitari, che servivano a finanziare l’emittente e tutta l’operazione e anche questa, agli inizi, fu ‘una rivoluzione’.

Inizialmente, la stazione trasmetteva sulle Onde Medie, cui nel 1980 aggiunse un segnale FM. Le trasmissioni venivano effettuate principalmente in inglese, ma talora anche in ebraico, arabo e francese.

Impressionante poi la vicenda legale di Voice of Peace, che fu per un certo periodo tollerata di fatto dal Governo israeliano (data anche la notorietà di Abie Nathan nel Paese) ma poi, data la popolarità acquisita, fu anche osteggiata e Nathan fu anzi anche arrestato. In un continuo tira e molla, si tentò in più occasioni di ‘regolarizzare’ dal punto di vista legale l’emittente e di farle lasciare le acque internazionali ma anche di ‘controllarne’ e ‘ammorbidirne’ i messaggi pacifisti.

Alla fine Nathan decise di affondare intenzionalmente la nave proprio in acque internazionali il 28 novembre 1993, quando sembrava che in Medio Oriente ci fossero concrete prospettive di pace (gli accordi di Oslo), e così chiuse la stazione, anche a causa delle pesanti perdite economiche accumulate. Nathan in seguito fu prima colpito da un ictus nel 1997 e poi morì a Tel Aviv il 27 agosto 2008.

Ma qualcuno provò anche a prendere il testimone da lui. In particolare ci fu un rilancio di Voice of peace come stazione on line nell’agosto 2009, con il successivo varo anche di una seconda rete, The Voice of Peace Classics, nel 2014. Ma anche queste esperienze si sono concluse con la fine delle trasmissioni il 18 luglio 2020, anche a causa della pandemia.

Quello raccontato è naturalmente solo uno degli ‘intriganti’ interventi di Andrea Borgnino a Radio3 (non solo a ‘Wikiradio’ ma su temi quasi sempre ‘radiofonici’) ed è poi molto nota la sua recente esperienza di responsabile dei contenuti di Radio Teche Tè, emittente che si basa sull’immenso archivio di RadioRai.

Ma da poco c’è anche di più. Borgnino infatti ora si occupa anche della nuova piattaforma RaiPlay Sound, che riunisce l’offerta podcast della Rai. Intervistato da Paolo Restuccia per storygenius.it, ha rilasciato dichiarazioni sempre interessanti. Leggete qui:

“L’altro giorno stavo scaricando dall’archivio delle vecchie registrazioni degli storici ‘avvisi ai naviganti’ (qualcuno li ricorderà sicuramente; N.d.R.) che venivano trasmessi di notte. Erano uno strano flusso di informazioni, tutto analogico, un elenco lunghissimo di informazioni sul meteo e sulle boe, sui fari, qualcosa di veramente unico. Mi piacerebbe usare queste voci antiche e aggiungere della musica elettronica, qualcosa per raccontare come la radio è sempre stata uno strumento vitale per chi navigava”.

Quanto a RaiPlay Sound, “mi ritrovo a fare l’editore e quindi a scegliere nuovi contenuti, nuovi autori, e nello stesso tempo a dare spazio e visibilità a tutti i canali di RadioRai. E poi a curare la comunicazione all’interno della Rai del mondo dell’audio, in un’azienda che è nata per fare Tv o Radio. È un’esperienza molto molto interessante”.

La novità principale di RaiPlay Sound è l’offerta: “Ci sono oltre 60 nuovi podcast ‘originali’ e quindi nuovi contenuti, ci sono le audiodescrizioni e quindi la possibilità di ascoltare oltre 200 programmi tv o film e fiction. Ci sono poi molti audiolibri e contenuti d’archivio. C’è un motore di ricerca molto potente per poter cercare e personalizzare questi contenuti”.

Ci sarebbe abbastanza per ingolosire – crediamo – qualsiasi lettore di FM-world ma c’è ancora di più: Borgnino sta difatti anche lavorando a un nuovo radiodocumentario sempre per Radio3 “su una storia che arriva dagli anni ‘70, sugli studi segreti radio/tv della Rai da usare in caso di golpe”. Qualcosa di simile si è visto di recente su ‘Atlantide’ di La7 ed è stata una scoperta storica davvero memorabile.

Mauro Roffi
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