Vicky Mangone conduce il nuovo talk-show del mattino di Giornale Radio

Novità nel palinsesto di Giornale Radio da lunedì 22 novembre.

Ogni giorno, dalle 9.00 alle 10.30, sarà in onda in una nuova versione estesa di “Tempo Presente”.

La pillola quotidiana che Vicky Mangone conduce da qualche tempo sull’emittente digitale, diventa così un programma di 90 minuti con ospiti, approfondimenti, interazione con gli ascoltatori, notizie in tempo reale e tutto ciò che serve sapere ogni giorno.

All’interno, anche la rubrica “Usi e Consumi”, uno spazio che sta dalla parte del consumatore e che ogni mattina consiglia il meglio per gli acquisti.

Alcune pillole con il meglio del programma di quella giornata saranno poi trasmesse nel corso del palinsesto pomeridiano e serale.

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Vicky Mangone entra nel team di Giornale Radio

Vicky Mangone, nuova voce protagonista di Giornale Radio.

La celebre speaker, da lunedì 29 marzo, si occuperà di due rubriche quotidiane: “Tempo Presente” (cosa c’è da sapere) e “Usi e Consumi” (sempre dalla parte di chi compra).

Reduce da una trentennale esperienza come voce di punta presso Radio LatteMiele, inizierà un nuovo percorso professionale sui canali di Giornale Radio.

“La mission di Giornale Radio è da sempre caratterizzata dall’offerta di prodotti di qualità eccellente, questa è la ragione per cui abbiamo deciso di fare entrare nel team una conduttrice del calibro di Vicky Mangone. La sua voce e la sua carriera professionale hanno contribuito al successo della radiofonia in Italia e continuerà a farlo nella sua nuova casa, Giornale Radio”, ha dichiarato Domenico Zambarelli, editore di Giornale Radio.

Queste le prime parole di Vicky Mangone: “Sono felice di cominciare questa nuova avventura con Giornale Radio, una casa accogliente dove potrò portare avanti, con ulteriore approfondimento, le tematiche a me care sui diritti dei consumatori e sull’attualità. Ho trovato nel team un entusiasmo che mi ha riportato ai miei esordi, è stato come fare un tuffo nel passato. Avanti tutta, allora! Vi aspetto!”.

Di seguito invece le parole di Daniele Biacchessi, direttore editoriale di Giornale Radio: “L’arrivo di Vicky Mangone a Giornale Radio è importante sul piano della forma della conduzione e della sostanza dei contenuti. Con lei ci sarà maggiore attenzione al concetto di pubblica utilità sui temi dei consumi e sulla qualità dei prodotti, oltre che a donare con la sua voce un vento di leggerezza intelligente a tutto il nostro prodotto”.

Infine, la dichiarazione di Marco Biondi, station manager di Giornale Radio: “Vicky è sicuramente un grande acquisto per noi, la sua professionalità e la sua competenza sono un ulteriore valore aggiunto per Giornale Radio, una radio che vuole essere sempre di più dalla parte di chi ci ascolta”.

(Comunicato stampa)

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Vicky Mangone torna in radio: da dicembre su Love FM

Vicky Mangone è pronta per tornare in radio.

A fine estate, aveva annunciato a FM-world il suo addio a Lattemiele dopo trent’anni, anticipando nuovi progetti.

Ora l’ufficiale ritorno ‘on air’.

“Il sabato mattina potrete ascoltarmi, insieme ai miei ospiti, su Love FM, dichiara sui social, specificando che il tutto avverrà “a partire da dicembre”.

E per Love FM è un momento indubbiamente importante, con il nuovo ingresso di Marco Corona (che ha esordito lo scorso 16 novembre) e con una nuova rubrica a cura di Sara Lucarini.

Inoltre Love FM si è recentemente arricchita di altre 4 reti tematiche: Love FM Xmas, Love FM Gourmet, Love FM Boutique e Love FM On the Road.

La superstation, presente in FM in sette regioni ed ascoltabile ovviamente su LoveFM.it, è disponibile anche sull’app di FM-world.

(Si ringrazia Alessandro Remia per la collaborazione)

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Vicky Mangone lascia LatteMiele e si prepara a nuovi progetti

Ci sono nomi della radiofonia che sono fortemente legati ad un’emittente precisa.

Uno di questi è quello di Vicky Mangone che per trent’anni è stata la voce di LatteMiele.

Da qualche settimana, la nota conduttrice ha scelto di abbandonare la rete che le ha dato la popolarità. L’abbiamo intervistata per capire quali sono le novità che la riguardano.

  • Partiamo dai tuoi esordi. Quando e come ti sei avvicinata alla radio?

Ne parlo molto volentieri dei miei esordi: tempi lontani e nettamente diversi da quelli attuali. Un’epoca nella quale la radio rappresentava una sorta di miracolo, una palestra per la formazione e la crescita, un luogo dove socializzare e condividere con “quelli come te” le tue stesse passioni. La prima volta che misi piede in radio fu in seconda media. Andai a visitare lo studio di quella che all’epoca era la radio più seguita della mia città, Bolzano: Radio Spitfire. In quel preciso istante decisi che quello sarebbe stato il mio mondo. La prima volta che andai in onda fu 4 anni più tardi, a 16 anni. Me lo ricordo come fosse adesso: domenica 13 marzo 1983, ore 10.00. Dovevo sostituire Sergio Pittino che si era preso una brutta influenza. Dediche e richieste con musica liscio: sognavo un esordio un po’ diverso, ma in quel momento mi sono baciata i gomiti.

  • Quali sono state le tue esperienze?

Ricordo una radio molto interessante nella quale lavorai sul finire degli anni 80. Si chiamava Radio One. Una radio regionale con sede nelle Marche davvero innovativa per l’epoca, molto attenta al mercato musicale USA e alla conduzione decisamente “avanti” rispetto alle tecniche del periodo. L’editore, Maurilio Cordone, fu molto illuminante per la mia professione. Mi piace citare anche l’esperienza a Radio Linea, altra radio marchigiana. So che è diventata una realtà molto forte sul territorio. Marco Adami lo ricordo come un ragazzo con un entusiasmo pazzesco.

  • Tutti ti conosciamo per la tua importante carriera a LatteMiele. Come sei arrivata a questa radio?

Radio LatteMiele arrivò per caso nel 1990. Conobbi l’editore durante una serata che presentavo sulla riviera romagnola. Una di quelle cose tipo “voci nuove”. A fine serata mi propose di lavorare nella sua emittente. Feci la valigia la sera stessa. Due giorni dopo ero in onda.

  • Che ruoli hai ricoperto al suo interno? E per quanti anni hai trasmesso in questa emittente?

In tutto sono 30 anni (con due anni sabbatici che mi hanno portato a Roma alla scuola di cinema a Cinecittà. Una delle esperienze più formative della mia vita). Trent’anni in quella che è stata la Radio che ho amato di più e che ho visto crescere. In tanti anni ho ricoperto un po’ tutti i ruoli: dalle relazioni con le case discografiche, alla programmazione musicale. Sono stata il volto della radio in tutte le esterne, tutte le manifestazioni, i concerti e gli eventi on the road. E per la serie “toglietemi tutto ma non il microfono”, sono andata in onda tutti i santi giorni sempre con immutato entusiasmo: nel magazine del mattino o nelle interviste del pomeriggio con gli ospiti in studio. Ho intervistato i più grandi: Piero Angela, Andrea Camilleri, Umberto Veronesi. Medici, politici, giornalisti, scrittori e poi musicisti. Tanti. Tutti. Ho anche parlato per anni di buone pratiche, di consumi, di ecologia e salute nella trasmissione “Usi&Consumi” alla quale è stato assegnato il premio “Vincenzo Dona” dell’Unione Nazionale Consumatori come “Miglior servizio Radiotelevisivo” del 2009.

  • Di recente, il tuo addio a LatteMiele dopo alcuni anni in cui l’emittente ha cambiato proprietà e sede. Che cosa ti ha spinto a questo passo? Scelta personale o nuove prospettive all’orizzonte?

Immaginate di essere sposato con la persona dei vostri sogni e improvvisamente, una mattina, ve la ritrovate in cucina, completamente stravolta nelle sembianze per mano di un chirurgo plastico maldestro. Ecco, è un po’ quello che è successo a me: non riconoscevo più la “mia” radio e per lei avevo finito le parole, che per una che fa il mio mestiere significa che l’amore è al capolinea. Dopo aver preso questa decisione sono andata in vacanza. Avevo bisogno di sedimentare. Volevo raccogliere le idee e ascoltare della musica. L’ho fatto e ho riscoperto dei vecchi vinili di James Taylor, Sade, Eagles, Aretha Franklin, Otis Redding. Ho anche cambiato casa, ora vivo in campagna. Mi sto ricaricando e, nel frattempo, sto vagliando alcune proposte. Con calma.

  • E, più in generale, come vedi il futuro della radiofonia? Che cosa ascolteremo tra 10 o 20 anni, in un mondo sempre più digitale?

E qua ci vorrebbe un bel distinguo: radiofonia intesa come modalità di diffusione o come operai delle parole? Nella prima parte non mi ci addentro più di tanto. Stiamo vivendo in un periodo di grandi cambiamenti. L’arrivo del DAB+ regalerà un po’ di riscatti ma anche tante delusioni. L’aspetto che più mi interessa, invece, è quello della radio “da dentro”. Ecco, il futuro della radiofonia in questo senso, un po’ di sonno me lo toglie: sento in giro scelte editoriali molto discutibili, dove a prevalere sono conduzioni superficiali e omologazione musicale. C’è poca anima, poche idee, poco studio. Troppa improvvisazione azzardata. Ho sempre ritenuto che le parole abbiano un peso specifico considerevole e nessun radiofonico dovrebbe permettersi di utilizzarle senza prima riflettere, conoscere, prepararsi. Lo ritengo poco rispettoso nei confronti dell’ascoltatore che ha scelto di seguire te e non un altro. Io prima di essere conduttrice sono ascoltatrice e presto la mia attenzione solo quando avverto competenza.

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