Usigrai: “La linea editoriale di Radio1 in mano agli esterni”

Usigrai contro la linea editoriale di Rai Radio1. I dettagli del comunicato.

«L’appalto a conduttori esterni di gran parte dei programmi di Radio 1 sta producendo un’inaccettabile involuzione dell’offerta informativa della Rai e del canale radiofonico a vocazione all-news».

Così l’Esecutivo Usigrai in una nota diffusa venerdì 13 dicembre 2024.

«Per l’ennesima volta – incalza il sindacatoil Cdr del Giornale Radio Rai denuncia lo strumentale utilizzo del Servizio Pubblico da parte di conduttori esterni che stanno piegando, insieme ai loro ospiti, la linea editoriale di Radio Uno su posizioni antistoriche e oscurantiste, come quelle rappresentate dall’esponente della Lega Simone Pillon nel suo intervento a Giù la Maschera, che offendono la dignità delle persone e l’intelligenza di chi ci ascolta. Condividiamo il richiamo del Cdr al direttore Pionati, perché risponda di una linea editoriale che da tempo non appare coerente con il piano editoriale approvato dalla redazione».

(Comunicato stampa)

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Sciopero giornalisti Rai: il comunicato Usigrai e la risposta dell’azienda

Oggi, lunedì 6 maggio, i giornalisti e le giornaliste della Rai sono in sciopero, come anticipato già nelle scorse settimane.

Questo il comunicato Usigrai che ne spiega le motivazioni:

Lunedì 6 maggio, i giornalisti e le giornaliste della Rai per la prima volta dopo molti anni si asterranno totalmente dal lavoro, per protestare contro le scelte del vertice aziendale, che accorpa testate senza discuterne col sindacato, non sostituisce coloro che vanno in pensione o in maternità, facendo ricadere i carichi di lavoro su chi resta, senza una selezione pubblica e senza stabilizzare i precari, taglia la retribuzione, cancellando unilateralmente il premio di risultato, ma non solo. In questi giorni è diventato di dominio pubblico, il tentativo della Rai di censurare un monologo sul 25 aprile, salvo poi, in evidente difficoltà, cercare di trasformarla in una questione economica. Preferiamo perdere uno o più giorni di paga che perdere la nostra libertà, convinti che la libertà e l’autonomia del Servizio Pubblico siano un valore di tutti e la Rai è di tutti.

A sua volta, la Rai ha replicato al comunicato, affermando quanto segue:

La decisione del sindacato Usigrai di scioperare su motivazioni che nulla hanno a che vedere con i diritti dei lavoratori si inquadra in motivazioni ideologiche e politiche. L’attuale governance dell rai sta lavorando per trasformare il servizio pubblico in una modella Digital Media Company. Un lavoro complesso che ha trovato attuazione inuma coraggioso Piano Industriale, votato dal Consiglio d’Amministrazione della Rai e oggi in via di realizzazione dell’intera azienda. I giornalisti che lavorano nelle testate della Rai rappresentano una risorsa fondamentale nell’espletamento del lavoro di informazione e approfondimento che è alla base dell’esistenza del Servizio Pubblico. Per questo si sta lavorando ad un nuovo modello in linea con le nuove sfide del giornalismo e che non mette in discussione diritti acquisiti, né posti di lavoro. Nel merito delle contestazioni Usigrai: Alcuna censura o bavaglio è stato messo sull’informazione e si invita Usigrai a cessare di promuovere fake news che generano danno d’immagine all’azienda. L’azienda ha proceduto all’adeguamento del sistema premiante dei giornalisti a quello di tutti gli altri dipendenti. L’impossibilità, nell’attuale quadro economico, di aprire nuovi concorsi pubblici per nuove assunzioni giornalistiche a fronte di un organico di oltre 2000 unità, mentre di rendono invece necessari processi di ottimizzazione che consentano di valorizzare l’organico esistente. In questa direzione vanno le razionalizzazioni approvate dal Cda Rai. Lo sciopero del sindacato Usigrai, a un mese dalle elezioni europee, oltre a impoverire l’offerta informativa, espone il Servizio Pubblico a strumentalizzazioni politiche, privando i cittadini del fondamentale diritto all’informazione, caposaldo della democrazia. 

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USIGRai: “Quali saranno le conseguenze sulla raccolta pubblicitaria di Radio Rai, senza dati d’ascolto?”

L’organizzazione sindacale USIGRai ha diramato un comunicato, dopo la pubblicazione degli ultimi dati d’ascolto del ‘mezzo’, dove non sono presenti le emittenti radiofoniche della Rai.

Tramite una nota pubblicata dall’ANSA e ripresa dalla FNSI, ci si chiede “quali siano state le conseguenze sulla raccolta pubblicitaria nel 2023 e quale potrebbe essere il danno nel 2024”, non disponendo di numeri pubblici che ne certifichino gli ascolti.

Il sindacato chiede “si riunisca di nuovo il tavolo di confronto tra azienda, USIGRai e cdr, che si occupi in concreto del futuro della Radio”.

L’articolo è disponibile cliccando QUI.

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Lutto al Giornale Radio Rai: è morta Lucia Coppa

È lutto in Rai per la scomparsa della giornalista radiofonica Lucia Coppa.

Aveva 69 anni.

Per lungo tempo ‘voce’ del Giornale Radio, era stata attiva anche nell’Usigrai.

Ed è proprio il sindacato a ricordarla con questo messaggio pubblicato via social:

“Lucia Coppa ci ha lasciato. Giornalista del Giornale Radio Rai, Lucia è stata per anni anche una dirigente dell’Usigrai e ha dedicato al sindacato molte delle sue energie; è anche grazie al suo lungo impegno sulla parità di genere che il tema ha assunto un ruolo centrale nella discussione all’interno della Rai, cosi come si devono alla sua sensibilità alcune iniziative sociali che L’Usigrai ancora oggi porta avanti. L’insegnamento che Lucia ci lascia è quello di non perdere mai, anche nell’azione sindacale, quella capacità di volgere lo sguardo, di accorgersi di chi è rimasto indietro. Grazie Lucia”.

Le esequie si sono tenute sabato 1° luglio nella chiesa SS.Trinità a Villa Chigi.

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Usigrai: bisogna rilanciare il Giornale Radio e Rai Sport

Serve un rilancio del Giornale Radio Rai: a denunciarlo è l’Usigrai, l’Unione Sindacale dei Giornalisti Rai.

“Mentre i vertici Rai sono imbambolati aspettando illegittime indicazioni dal governo – si legge in una nota – il Giornale Radio muore”.

L’Usigrai sottolinea che “il mercato radiofonico è più vivo che mai, Mediaset prosegue il suo shopping indisturbato, e la Rai? La Rai sta a guardare”.

Il Giornale Radio Rai non può continuare ad essere guidato da una direzione ad interim, secondo l’Unione sindacale, ma ha bisogno di una guida stabile e duratura.

Infine, l’esecutivo di Usigrai, ritiene che di una guida stabile abbia bisogno anche Rai Sport “con un piano editoriale forte che rilanci il ruolo del Servizio Pubblico nello sport. Per entrambe le testate serve marcare una forte discontinuità rispetto al passato: finalmente devono essere ritenuti due settori centrali della Rai. E sarebbe bastato leggere i giornali d’estate per capire quanto i cittadini hanno bisogno e si aspettano tanto dallo sport e dalla radio del Servizio Pubblico”.

La nota è ripresa dal sito della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana.