Radio Nané: nasce una nuova emittente a Torino

Ha preso il via una nuova emittente a Torino.

Si tratta di Radio Nané, nata sull’esperienza e sulla storia di Radio Reporter, dal 1976 una delle primissime realtà del capoluogo piemontese.

All’interno di questo percorso – riporta un comunicato – “si propone di diventare un punto importante dell’informazione torinese, simbolo di quella radio che manca nella nostra città: elegante, raffinata e soprattutto attenta alla qualità dei contenuti”.

La modulazione avviene sui 99.9 MHz.

Il sito internet è radionane.it.

(Si ringraziano Michelangelo Borello e Bruno Grosso per la segnalazione)

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Radio Monte Carlo stringe una partnership con Turismo Torino e Provincia

Nasce una partnership tra Radio Monte Carlo e Turismo Torino e Provincia.

I dettagli nel seguente comunicato.

Turismo Torino e Provincia dal primo settembre ha una “Radio Ufficiale”: Radio Monte Carlo, emittente del Gruppo RadioMediaset. L’accordo di collaborazione siglato tra l’ATL e la radio italiana del Principato di Monaco ha come obiettivo la promozione dal punto di vista turistico della destinazione Torino e provincia.

La media partnership prevede una serie di attività on air, on field, digital & social dal 1 settembre sino al 31 settembre 2023.

Tra le varie attività si evidenzia la programmazione da parte di Radio Monte Carlo di una serie di appuntamenti on air per raccontare e far vivere in prima persona le diverse experience da vivere sul territorio: dall’iniziativa Extra Vermouth per gustare il più celebre vino aromatizzato italiano accompagnato da 4 assaggi di piatti tipici piemontesi a 1 assaggio dolce alla Merenda Reale, il rito tanto amato da Casa Savoia a base di cioccolata calda con la pasticceria artigianale da assaporare in alcuni locali e caffè storici; da Artissima, una delle più importanti fiere di arte contemporanea a livello europeo all’Audi Fis Ski World Cup (la Coppa del Mondo di Sci Alpino) a Sestriere; o ancora la Torino+Piemonte Card, la speciale card turistica per visitare liberamente i musei e le Residenze Reali, il Tour Movie On The Road o la 500 Experience, l’itinerario guidato alla scoperta della provincia di Torino a bordo di una 500, con tappe per degustazione di prodotti tipici.

I programmi dell’emittente, il sito web radiomontecarlo.net e i social network di Radio Monte Carlo daranno ampio risalto alla collaborazione.

“Siamo orgogliosi di questa partnership – sottolinea Marcella Gaspardone, Manager Turismo Torino e Provincia – in quanto ci permette di raccontare il nostro territorio ad un pubblico nazionale che segue “la radio italiana del Principato di Monaco” caratterizzato da uno spiccato interesse per il mondo dei viaggi e della cultura”.

Turismo Torino e Provincia, per contro, garantirà la visibilità del logo di Radio Monte Carlo con esclusiva di settore su tutti i materiali previsti di comunicazione legati alle iniziative selezionate e all’interno degli Uffici del Turismo e nelle location coinvolte; non mancherà il coinvolgimento dei canali social dell’ATL (FB, IG e Linkedin) e delle newsletter mensili previste nel periodo della partnership per supportare le iniziative selezionate.

“Questa è una partnership cui teniamo molto perché Radio Monte Carlo ogni giorno sceglie di valorizzare luoghi d’arte e di cultura italiani” – afferma Stefano Bragatto, direttore di Radio Monte Carlo – “La collaborazione con Torino Turismo e Provincia è pienamente coerente con la nostra linea editoriale che intende valorizzare luoghi e tradizioni così da offrire ai nostri ascoltatori occasioni per conoscere meglio e amare il nostro Paese”.

(Comunicato stampa)

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Estate in città? A Torino, è boom per il Museo della Radio e della Tv

Il mese di agosto 2022 ha registrato numeri importanti per il turismo in Italia.

A beneficiarne, non solo mare e montagna, ma anche le città d’arte.

Tra queste c’è Torino che, secondo i dati forniti da Confesercenti, andrà chiudendo il mese più caldo con risultati lusinghieri: una media di circa il 60% delle camere degli alberghi prenotate.

Grazie ai turisti, ma anche ai torinesi rimasti in città, il sistema museale ha ottenuto dati lusinghieri.

A trarne beneficio, c’è pure il Museo delle Radio e della Tv di via Verdi 16.

Nei primi venti giorni del mese, sono stati 7.000 a visitarlo. Un vero record, se confrontato ai quasi 30.000 dall’inizio dell’anno.

Al suo interno, pezzi rari e unici che riguardano non solo radio e tv, ma anche il telegrafo.

Il museo è in continuo aggiornamento ed arricchimento: in un recente servizio del Tgr Rai, è stato annuncio che il 26 agosto si aggiungerà alla collezione di cimeli anche il vestito indossato da Rosanna Vaudetti, quando annunciò l’inizio delle trasmissioni a colori.

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DAB+: Radio Digitale Piemonte cambia frequenza e migliora la copertura

Cambio di frequenza per Radio Digitiale Piemonte, mux torinese che passa dal 12D al 5B.

I dettagli nel comunicato.

Radio Digitale Piemonte, operatore di rete per la radiofonia digitale terrestre in tecnica Dab+, facente parte del sistema associativo Aeranti-Corallo, ha ricevuto nei giorni scorsi l’autorizzazione ministeriale per modificare la propria frequenza di trasmissione (c.d. “blocco di diffusione”), al fine di risolvere alcune problematiche interferenziali che ne limitavano la ricevibilità.

La nuova frequenza di trasmissione di Radio Digitale Piemonte – già operativa – è il blocco 5B (in luogo del precedente 12D). Il sito di trasmissione è il Colle della Maddalena (TO), da cui viene servita la provincia di Torino e parte della provincia di Cuneo. Nelle prossime settimane verrà, inoltre, attivato un ulteriore impianto per implementare ulteriormente il servizio in provincia di Cuneo.

Radio Digitale Piemonte trasporta, attualmente, i segnali di n. 18 imprese radiofoniche locali: Amica Radio, Hot Block, Radio City Solo Musica Italiana, Radio Alba, RBE, Radio Bruno, Radio Bruno Gold, Radio Canelli Monferrato Solo Musica Italiana, Radio City, Radio Dora, Radio Frejus, Radio Mater, Radio Piemonte Sound, Radio Vallebelbo National Sanremo, TRS Radio, Radio Birikina, Radio Piterpan, Radio Viva Fm Torino.

L’Amministratore unico della Radio Digitale Piemonte, Elena Porta, ha espresso la propria grande soddisfazione per il sostanziale miglioramento del servizio.

Soddisfazione anche da parte del coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, che ha evidenziato l’importanza della presenza dell’emittenza radiofonica locale in tutte le piattaforme trasmissive.

(Comunicato stampa)

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Eurovision Song Contest: grande festa a Torino

Ora che tutto è finito con una vera festa di pubblico e di ascolti viene una gran voglia di dire: ‘Io l’avevo detto’. Era prevedibile questa settimana di gloria per la città di Torino, per chi ha organizzato e gestito, da ogni punto di vista, questa manifestazione (che in fondo scopriamo per la prima volta direttamente, dopo tanti anni), per l’Ebu e per la Rai, soprattutto? Sì, era immaginabile, almeno, perché poi se ci mettiamo qualche volta d’impegno, noi italiani le cose le sappiamo fare meglio di altri, magari.

Era immaginabile, dunque, che andasse (quasi) tutto bene, così come era prevedibile la vittoria dell’Ucraina, in una situazione di sanguinosa guerra d’invasione che ha portato il pubblico (non ‘la critica’, magari) a solidarizzare per forza di cose con quel Paese martoriato, al di là del valore della canzone, non male, poi, ma magari meno bella di alcune altre (personalmente mi piacevano di più brani come quello del Portogallo o dell’Olanda e, se ci riferiamo alle voci in campo, quello della Gran Bretagna).

È persino ovvio che l’Eurovision Song Contest non poteva sottrarsi alle pesantissima situazione provocata in Europa dal conflitto russo-ucraino e si è capito subito, quando la Russia, che era più o meno sempre stata presente, è stata esclusa, per forza di cose dalla gara e dal confronto canoro con gli altri Paesi. A quel punto una vittoria dell’Ucraina era nell’ordine delle cose, non fosse altro che per solidarietà (come il televoto ha sancito), e ogni altra considerazione è da rinviare all’anno prossimo, quando una situazione ‘normale’ e normalizzata consentirà – almeno è nelle speranze di tutti – di tornare a parlare davvero di musica in senso stretto e all’Ucraina, nuovo Paese ospitante, di avere la grande occasione di essere la sede dell’Eurovision Song Contest 2023 e di far segnare (e sognare) la propria rinascita. La grande suggestione è già quella di andare a Mariupol ma tutto è per adesso purtroppo lontanissimo dall’attuale orrenda realtà.

Dal sogno di rinascita dell’Ucraina anche grazie all’Eurovision Song Contest 2023 eccoci alla realtà di un 2022 che ha segnato invece il grande successo di una manifestazione che ci fa uscire davvero dall’epoca del Covid e che grazie all’Italia è tornata ad essere una festa vera, di musica, di giovani che fanno musica, di occasione di incontro e di confronto fra popoli, che evidentemente non si limita all’ambito strettamente musicale. Vero linguaggio universale, al pari e forse persino più del calcio e dello sport, la musica ha offerto anche un’occasione a Torino e al nostro Paese che mancava davvero da troppo tempo.

Si diceva infatti da tanti anni che la Rai e l’Italia non volevano veramente vincere la gara, perché poi tocca organizzare l’anno seguente tutta la kermesse e la sfida è di quelle toste sul serio.

Stavolta però ci è toccato, dopo tanti anni, e rivedere oggi la lontana edizione di Cinecittà dell’Eurofestival (ma sì, mi piace ancora chiamarlo così) con Cutugno fa tanta tenerezza. Oggi il format è ultrablindato dalla ferrea organizzazione dell’Ebu, sgarrare non è possibile, anche se ci fossero errori marchiani della produzione televisiva di turno, in qualche modo si rimedierebbe e le due serate di semifinale, in questo senso, sono apparse persino ‘fredde’, calcolate al minuto, fin troppo ‘prevedibili’ (a parte l’eliminazione di Achille Lauro e di San Marino). Il ‘porca vacca’ di Laura Pausini era sembrato il massimo della ‘trasgressione’ possibile in una festa musicale che trasforma ogni canzone in un piccolo grande show di Tv, musica, danza, luci e colori e che per questo prevede forzatamente le basi musicali e non l’orchestra, come a Sanremo.

Serve poi una ‘mentalità diversa’ nella produzione televisiva, che deve avere in questo caso un autentico ‘respiro internazionale’, sfida che per noi italiani è ancora complicata da sostenere, a partire da presentatori che maneggino bene l’inglese come vera ‘lingua franca’. La scelta di Cattelan e di Mika da parte della Rai è parsa a questo punto indovinata e anche Laura Pausini se l’è cavata, in un ruolo che le pesava un po’ ma che ha affrontato con il solito entusiasmo contagioso.

E se il nazional-popolare doveva pur avere qualche spazio (non siamo a Sanremo ma all’Eurofestival, appunto), la scelta di un contrappunto in italiano affidato al sagace Gabriele Corsi, a Carolina Di Domenico e alla follie di Cristiano Malgioglio ha anch’essa pagato. La Rai ha sbagliato poco stavolta, la riuscita della sfida è stata effettiva e l’audience ottenuta è lì a dimostrarlo. Persino qualche sbavatura che mi è parso di riscontrare in chiusura – dai mancati collegamenti con alcuni Paesi nel magnifico meccanismo di voto finale alla scomparsa del tabellone nel momento clou del televoto, alla durata della kermesse, di qualche minuto più lunga del previsto, stavolta – ha ‘umanizzato’ in fondo quel meccanismo ferreo di cui si diceva, che si è sciolto un po’ nel tripudio finale.

L’altra vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2022 sembra poi essere stata Torino, che ha saputo impegnarsi nel modo migliore, anche in termini di costi e di strutture, e che sembra tornata all’entusiasmo delle Olimpiadi di qualche anno fa, effettivo ‘cambio di passo’ per una città per troppo tempo vista come chiusa, fredda (a sua volta) e apatica e invece dimostratasi aperta, calda e accogliente.

Spiace sempre quando una cosa bella finisce e così è anche per l’Eurovision Song Contest 2022, che magari poteva ricordare meglio e più a lungo quest’anno, rispetto a quanto effettivamente fatto, Raffaella Carrà, che ne era una delle ‘anime’ più autentiche, vitale, professionale, entusiasta, aperta al mondo e persino icona del mondo gay (per molti versi protagonista della kermesse continentale) com’era; non a caso ‘Raffa’, quando la sventurata Italia snobbava la manifestazione, la commentava per la Spagna o per quel mondo spagnolo che le era tanto caro e il risultato era sempre eccellente.

Spesso si paragona infine questo benedetto Eurofestival (mi scuso di nuovo per chiamarlo ancora così) all’altro grande ricordo di noi ‘vecchietti’ in dimensione continentale, per così dire: ‘Giochi senza frontiere’, va da sè. Perchè non si riesce a rifarlo? È davvero troppo complesso, è un’impresa realmente impossibile, anche per la durata, che non è certo quella di una sola settimana?

Qualche tentativo c’è stato di recente, anche nel mondo privato, ma poco convinto, per la verità. Quella era una dimensione persino più adatta al modo italiano di concepire la vita, in fondo giocoso e con punte quasi surreali nelle gare proposte.

Chissà, qualcuno ci proverà ancora a riproporre la formula, penso. Il successo è poco probabile ma la sola idea di tentare di farlo è già comunque bella. Non è solo nostalgia, è anche voglia di confronto, apertura all’Europa e al mondo, competitività vera ma mai guerra, pace e comprensione tra i popoli. Sono i valori delle Olimpiadi, dello sport migliore, appunto.

Ho divagato un po’, sicuramente, sulla scia dell’entusiasmo e dell’atmosfera di festa di Torino. Ora si torna con i piedi per terra, in attesa di vedere cosa sarà possibile realizzare per l’Eurovision Song Contest 2023 in Ucraina, fin d’ora un’altra sfida che vale la pena di affrontare.

Mauro Roffi
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Eurovision Song Contest: le prime dieci finaliste

Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia, Paesi Bassi.

Sono questi i primi dieci Paesi che hanno accesso alla finale dell’Eurovision Song Contest di sabato 14 maggio.

La prima semifinale si è tenuta martedì 10 maggio ed è stata trasmessa in tv da Rai1 e da San Marino Rtv, mentre in radio da Rai Radio2 e da Radio San Marino.

Diversi – leggendo dai social – i fruitori dell’audio originale, che ha permesso di ascoltare le voci in Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika nella conduzione in lingua inglese, disponibile (anche se non da inizio serata) nel secondo canale audio di Rai1, nonchè integralmente su YouTube.

Ora l’attesa è per la seconda semifinale che si terrà giovedì 12 maggio, sempre alle ore 21.00.

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