Gli ascoltatori di Radio Toscana raccontano le meraviglie della propria regione

La radio diventa promotrice del proprio territorio, attraverso la voce degli ascoltatori. L’iniziativa – lanciata da Radio Toscana – è descritta nel seguente comunicato.

Radio Toscana dedica il palinsesto dal 16 al 18 agosto alle meraviglie della regione attraverso le voci dei suoi ascoltatori. Sarete proprio voi i protagonisti con i racconti delle località toscane che amate di più.

Luoghi mozzafiato, borghi ricchi di storia, specialità enogastronomiche: grazie alle recensioni audio che ci avete inviato in questi giorni, si potranno scoprire nuovi angoli ricchi di bellezza. Non solo: sarà un’occasione per riposarsi con la colonna sonora più rilassante dell’estate, in compagnia di un’accurata selezione dei successi più suggestivi di sempre.

Se non avete ancora inviato il vostro audio di circa 60 secondi, potete ancora partecipare tramite WhatsApp al numero 335 6063737.

Quali sono i luoghi che più vi hanno emozionato e reso orgogliosi di appartenere a questa straordinaria terra?

In questi tre giorni speciali di programmazione sarete voi che ci guiderete in un viaggio straordinario attraverso la “vostra” Toscana, raccontandoci le storie, le esperienze, le vostre emozioni. Un’occasione da non perdere per innamorarsi ancora di più della Toscana, attraverso le voci appassionate del suo popolo.

Per tre giorni, la programmazione di Radio Toscana sarà completamente dedicata a voi e ai vostri racconti, in onda al minuto 10 di ogni ora (dalle 9.10 alle 19.10).

Dal 21 agosto alle 7.00 riprenderà poi regolarmente il palinsesto di Radio Toscana, da 30 anni punto di riferimento per sapere cosa succede nella nostra regione e per riscoprire le eccellenze culturali e paesaggistiche della Toscana.

(Comunicato Radio Toscana)

* Per comunicati e segnalazioni: info@fm-world.it

MilleRegioni: le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

Appuntamento numero 16 con “MilleRegioni”.

Mauro Roffi ci accompagna in giro per l’Italia, come ogni settimana, a conoscere le novità relative alle “voci del territorio”.

  • Nuove interviste e testimonianze sulla Radio in smartworking

Secondo articolo di Alessandra Paparelli sul periodico del Lazio dentromagazine.com sul mondo della Radio e dei suoi speaker in questo particolare periodo legato alla pandemia e alle sue pesanti conseguenze su tutti i settori della società.

Come abbiamo già riferito in una delle scorse puntate di questa rubrica, l’inchiesta di Alessandra già nella prima puntata aveva riferito con cura e attenzione le dichiarazioni di alcuni speaker e ‘addetti ai lavori’ del mondo della Radio, soprattutto con riferimento a Roma ma anche ad altre città.

La seconda puntata della serie ha ospitato – va detto subito – anche le considerazioni sul ruolo della Radio e dei suoi speaker in tempi di Coronavirus del direttore di questo periodico Nicola Franceschini ma con lui sono state riportate le opinioni anche di Vanni Maddalon, una delle voci storiche dell’etere romano (speaker e conduttore per 14 anni a Radio Spazio Aperto, successivamente a Erre2, Radio Kaos Italy, Radio Città Aperta e Radio Italia Anni 60 Roma), Claudia McDowell, speaker e conduttrice radiofonica con all’attivo molti anni a Radio Rock, Radio Popolare Roma, Radio Città Aperta e ora nella squadra di Radio Elettrica, oltre che cantante, e infine Maurizio Guccini, speaker e conduttore a Radio Kaos Italy, Radio Everywhere e Radio Italia Anni 60 Roma, oltre che musicista/bassista.

Per Vanni Maddalon, “lo smartworking ha cambiato in modo radicale le nostre abitudini, in ogni campo e in ogni settore…

Nel mondo radiofonico lo smartworking ha stravolto tutto; i grandi network stanno reggendo meglio la crisi, mentre le Radio locali/regionali sono andate in sofferenza per il crollo pubblicitario. In piena emergenza Covid le Radio hanno potenziato l’informazione, raccolto fondi, svolto un ruolo sociale importante ma gli aiuti dal Governo sono in ritardo e due Radio su tre chiedono fondi e sostegni, il calo della pubblicità è drammatico con il conseguente taglio dei collaboratori in tutta Italia o la cassa integrazione.

Programmi che si reggevano con le ospitate di personaggi noti e popolari hanno avuto uno stop, riconvertendo le trasmissioni da casa, per chi ha potuto. Ovviamente la presenza degli ospiti stessi in studio è molto diversa, rispetto alla telefonica.

A mio avviso, non tutti i programmi possono andare in modalità smartworking… La ‘mia radio notte’ sì, essendo un format notturno che ricorda molto da vicino il famoso film di Oliver Stone ‘Talk Radio -Voci nella notte’, al quale dal 1998 mi ero ispirato creando la trasmissione a Radio Spazio Aperto.

(Invece), parlando di calcio e sport in generale, il format che ho condotto per quasi 20 anni ‘Studio/Stadio’, non potrebbe essere trasmesso da casa, a mio avviso. Non c’erano ieri e non ci sarebbero oggi le condizioni. Vorrei aggiungere che non tutti possono permettersi uno studio da casa…

E poi c’è l’aspetto emozionale: la Radio è magia e la magia della Radio appartiene allo studio, alla struttura, con un fonico-regista che ti cura, ti segue. La Radio è un’atmosfera particolare data dalla presenza in studio, dall’ambiente stesso…

Nei territori martoriati dal Coronavirus, pensiamo alla Lombardia, al Piemonte e al Veneto ma anche l’Emilia Romagna, la Radio ha svolto una vera funzione sia di servizio e utilità che di compagnia e intrattenimento…

Nelle zone martoriate dal virus con centinaia di morti al giorno, non si sarebbe potuto fare solo musica e leggerezza, non sarebbe stato giusto, era doverosa l’informazione. Mi rendo però conto, ora che la situazione sta migliorando e stiamo tornando a una sorta di “normalità”, che la gente ha bisogno anche della ‘sana leggerezza’ e quindi di equilibrio: una sana commistione tra informazione, musica e intrattenimento, divertimento”.

Claudia McDowell, invece, pensa “al ruolo significativo della Radio, di cui mi sono innamorata nel 1992, alla forza del suo messaggio che ha come destinatari non ascoltatori passivi ma attivi e nello stesso momento non è una presenza invasiva: è una compagna di vita che entra in punta di piedi nelle nostre giornate, arricchendole. Credo che un Paese moderno, che abbia a cuore il cibo per l’anima dei suoi abitanti, debba fare uno sforzo in più nei confronti della Cultura”.

Quanto allo smartworking, “si può trasmettere da casa, sempre che si abbia la possibilità di attrezzarsi dal punto di vista tecnico. Durante la quarantena, per esempio, noi di Radio Elettrica abbiamo proposto tramite una app per teleconferenze una serie di appuntamenti a più voci (e volti) durante i quali abbiamo sviscerato svariati argomenti di discussione, dall’economia alle uscite discografiche e letterarie. È stata una bella esperienza, anche ben accolta, ma non posso negare che il desiderio di tornare in diretta in studio non si è spento neanche per un attimo”.

Infatti, per esempio, è stimolante e insostituibile “avere degli ospiti in studio, possibilità alla quale abbiamo momentaneamente rinunciato per questioni di sicurezza. È vero che un ospite lo si può raggiungere telefonicamente, ed è ciò che stiamo facendo, ma averlo di fronte fisicamente, potersi capire con uno sguardo ed interagire per dare una maggiore spontaneità e fluidità al suo intervento, è senza dubbio tutt’altra cosa”.

Infine Maurizio Guccini, secondo il quale “per la Radio non è stato semplice, pochi hanno avuto il privilegio di poter condurre da casa, sia per la strumentazione sia per le conoscenze che bisogna avere. Io avrei comunque preferito recarmi in studio, anche perché il binomio speaker/fonico è fondamentale e da casa non sarebbe stato possibile”.

“Appena scattato il lockdown – ha continuato Guccini – tutte le Radio si sono poste l’interrogativo, a seconda della sensibilità e sicurezza di ognuno, se fosse il caso di andare in onda o meno… È successo anche a Radio Italia Anni 60 Roma. Molti, legittimamente, hanno pensato fosse importante stare a casa. Con tutte le prevenzioni e le difese anti-Covid previste, personalmente ho deciso di trasmettere. Innanzitutto perché in un momento così tragico ho ritenuto potesse essere uno strumento per veicolare emozioni, come solo la musica sa fare, e tranquillità, quasi una piccola oasi di normalità in uno scenario impensabile. E poi perché quei giorni saranno ricordati e raccontati in futuro…

In Radio eravamo solamente io e il fonico, Gabriel Morgia. Quando uscivamo, ci veniva da parlare sottovoce, come se fosse vietato anche quello. C’è stato anche un episodio molto simpatico, in una delle innumerevoli volte che sono stato fermato per l’autocertificazione, alcuni vigili della Polizia Locale di Roma Capitale hanno riconosciuto la mia voce!”.

E per chiudere davvero, un’opinione su I LOVE MY RADIO: “Quando varie realtà che sono in competizione lavorano ad un’iniziativa che unisce il comparto, è sempre lodevole. Fondamentalmente spero che aiuti tante persone a scoprire il grande patrimonio musicale del passato che abbiamo. Conoscendo quello, si capisce e si gusta meglio il presente”.

  • Focus emittenti: Radio Arenzano

Radio Arenzano è un’emittente della provincia di Genova nata nel 1977 e che è stata attiva in Fm fino al 1988. Nei primi anni di attività la Radio ottenne significativi risultati di ascolto nella riviera genovese di Ponente, ma poi gli speaker più bravi vennero ingaggiati da emittenti più importanti e in mancanza di ricambio la Radio cessò le trasmissioni, appunto nel 1988.

Ma ecco che nel 2012, 24 anni dopo, Antonio Vallarino, che da giovanissimo fece parte di questa prima avventura radiofonica, ha voluto riportare in vita il progetto grazie a internet. E la nuova Radio Arenzano ha oggi di nuovo un buon seguito sul territorio locale.
In questo periodo estivo, in specifico, come ci informa lo stesso Vallarino (direttore artistico di Radio Arenzano), la programmazione prevede informazione locale, agenda eventi e altre rubriche informative molto frequenti e poi interviste ad artisti emergenti e non solo e a rappresentanti delle istituzioni locali e delle varie associazioni presenti sul territorio.

La programmazione musicale prevede naturalmente anche trasmissioni in diretta e comprende classici e successi dagli anni ‘60 ad oggi; vengono inseriti a rotazione, come accennavamo, anche artisti emergenti o delle etichette indipendenti.

Il claim è ‘Tutti i Colori della Musica’.

Lo staff di Radio Arenzano è composto da Antonio Vallarino, Pino Lento, Ricky Vallarino, Andrea Piattino, Luca Rozza Bestetti, Riccardo Zunino, Max Delfino, Marina Piccardo, Lele delle Scimmie.

Radio Arenzano è inoltre un’associazione culturale, la presidente è Cinzia Ruscelli.

L’emittente è infine presente sull’applicazione FM-world, legata a questo periodico.

  • Focus emittenti: Rvl La Radio

Il periodico verbanonews.it ha pubblicato un interessante articolo che fa il punto sulla attivissima emittente locale piemontese Rvl di Verbania e, in specifico, ricorda anche i trent’anni di radiofonia del suo direttore Piero Pratesi.

Eccone una parte significativa:

“Il suono inimitabile del vinile e i brani che hanno segnato un’epoca. Piero Pratesi riparte dalla grande musica ’70 e ’80 per far rivivere agli ascoltatori di Rvl La Radio i ricordi dei loro ‘migliori anni’ e farli ballare su ritmi evergreen. ‘Per i miei primi trent’anni di radio – spiega – sono voluto tornare alla musica delle origini, con un programma rigorosamente suonato in vinile, con i dischi della mia collezione, e con serate live, sempre con il giradischi’.

Una tappa importante per Pratesi che della sua grande passione per la musica, la Radio, e la comunicazione ha fatto una professione. ‘Ero ventenne e stavo per sostenere l’esame di maturità quando ho incontrato Mauro Brizio al Music Club di Verbania che vedendomi acquistare dischi mi ha proposto di provare a trasmettere per Rvl’. Da lì non ha più smesso, fino ad assumere la guida dell’emittente verbanese nel 2005.

‘La sfida è quella di offrire al Verbano Cusio Ossola, ma anche a parte delle province di Varese e Novara, una Radio che possa offrire l’informazione locale, tenere aggiornati su tutto quello che accade in zona, ma anche uno stile moderno, veloce, attuale’ – spiega Pratesi. Insomma, parlare all’ambito locale con la voce di un network. ‘Ci avvaliamo di speaker e giornalisti professionisti e della preziosa consulenza di Alfredo Porcaro per essere sempre al passo con i tempi’…

La Radio ha dimostrato di poter sopravvivere all’arrivo della Tv ed è ancora uno dei mezzi di comunicazione preferiti dalla gente: ‘Ce ne siamo resi conto in particolare modo durante l’emergenza Covid. Abbiamo continuato a lavorare costantemente per informare le persone su quello che stava succedendo. Siamo rimasti stupiti da quante persone ci hanno scritto per avere informazioni, per chiedere chiarimenti. Segno che di noi si fidano e che ci sentono vicini. Peccato che molto spesso dalle istituzioni questo nostro ruolo non venga tenuto in considerazione’.

La prossima sfida per il futuro sarà ‘portare la Radio nelle piazze come in tante zone di Italia fanno già da tempo e coinvolgere amministratori, commercianti e gente comune perché la Radio è musica e musica è sinonimo di festa’”.

  • Tv Yes a una buona numerazione nel Lazio

Ancora movimenti per quel che riguarda Tv Yes, la ‘versione televisiva’ della romana Radio Yes, di cui abbiamo parlato più volte nei mesi scorsi su questo periodico.

Come informa l’italiaindigitale.it, nel mux Roma Uno c’è stato un “cambio di numerazione automatica per Tv Yes, che ha abbandonato la Lcn 298 per passare al numero 118. Il logo di rete è stato (poi) modificato: il simbolo della cuffia è passato da blu a rosso, mentre nella parte sottostante al posto della scritta ‘Lazio’ è riportata la dicitura ‘Italia’”.

Peraltro “Tv Yes Italia in alcuni orari trasmette la programmazione televisiva (a carattere sportivo; N.d.R.) di Tmw Radio”.

Che Tv Yes abbia qualche ambizione nazionale è dimostrato anche dal fatto che l’emittente ha fatto la sua comparsa (per ora non a carattere continuativo) anche sul satellite e sugli ‘altri canali’ di Sky, alla numerazione 839 (Veneto Link).

  • I 13 anni di Radiobari

Radiobari compie in questi giorni 13 anni. L’emittente del capoluogo pugliese è nata nel 2007 da un’idea di Maddalena Mazzitelli e Pasquale 33 – al timone di Radiobari per ben 11 anni – ed ha la singolare caratteristica di essere sorta quale ‘appendice radiofonica’ della notissima e preesistente Telebari, che ad aprile ha spento invece ben 47 candeline.

Radiobari diventa ora più grande e festeggia, “guardando al futuro con un entusiasmo sempre maggiore e tanta voglia di fare”. L’emittente è anche la Radio ufficiale della SSC Bari e trasmetterà in esclusiva le radiocronache dei match della squadra di Luigi De Laurentiis, impegnata nei playoff di LegaPro per centrare il sogno della serie B.

Dal capoluogo pugliese precisano poi quanto segue: “Reso sempre più corposo nel corso del tempo, il palinsesto di Radiobari, oggi, propone ancora il caposaldo del ‘B&TheGang’, programma radio-televisivo ideato da Enzo Tamborra che ogni mattina, da 13 anni a questa parte, dà il buongiorno alla città. Un programma che nell’ultimo anno si è arricchito con la presenza di Alessio Giannone, alias Pinuccio, in conduzione ogni lunedì mattina con il direttore responsabile di Telebari, Maddalena Mazzitelli. Musica, informazione e vicinanza ai colori biancorossi della squadra della nostra città con uno spazio giornaliero dedicato proprio alla SSC Bari”.

Inoltre, “la partnership con la SSC Bari, da ormai due stagioni a questa parte, ha portato sulle frequenze di Radiobari anche la trasmissione ‘Radiobari.Gol’, uno spazio pensato tra pallone e musica che, una volta a settimana, ha catapultato negli studi con Barbara Cirillo i protagonisti della squadra.

Grande successo, negli ultimi tre anni, ha (poi) fatto registrare ‘Il Ciardatano’, programma condotto da Renato Ciardo che ha portato nelle radio dei baresi voci del calibro di Jerry Calà e centinaia di ospiti illustri. Piacevole sorpresa degli ultimi 24 mesi, invece, sono stati i ragazzi di ‘WilVa’, Wiliam Volpicella e Valentina Gadaleta, che, con due diversi programmi, hanno dato a Radiobari brio e argomenti nuovi, inerenti anche – ma non solo – la vita di coppia. Entrambe le produzioni sono state ideate da Silvia De Sandi”.

  • Bologna: l’edizione estiva di ‘Liberi dentro’ su Radio Città Fujiko

È partita l’edizione estiva di ‘Liberi dentro – Eduradio’, programma radiofonico di didattica, cultura e informazione rivolto ai detenuti del carcere Dozza di Bologna, ma anche alla cittadinanza. La trasmissione, di cui abbiamo già parlato in questa rubrica, andrà in onda fino al 18 settembre, ogni week-end (sabato alle 11 e domenica alle 18) sempre sulla bolognese Radio Città Fujiko (103.1 MHz).

Fra gli argomenti trattati, ci sono letteratura, galateo e lingua araba, ma anche cinema, arti, spettacolo e consigli di lettura. Tra le novità, anche il ‘radiodramma’, a cura de ‘I teatri del sacro’, che racconteranno della rassegna biennale dedicata a scena e spiritualità.

Iniziato lo scorso aprile in piena emergenza coronavirus, il progetto di una ‘radio carcere’ (chiamata così dagli stessi detenuti) è nato dal desiderio di non interrompere il servizio culturale, educativo e di assistenza spirituale portato avanti in questi anni da diverse realtà bolognesi che operano in carcere.

Durante il lockdown, quindi, il programma ha raccolto le voci degli insegnanti carcerari (Cpia metropolitano di Bologna), delle associazioni di volontariato, dei garanti dei diritti delle persone private della libertà personale e di diversi rappresentanti religiosi. Ora la trasmissione ha attirato l’attenzione anche di altri istituti penitenziari regionali.

  • Veneto: la promozione delle Dolomiti sulle Radio locali

La montagna bellunese si promuove in Radio, grazie a un messaggio promozionale lanciato dalla Provincia e dalla Dmo Dolomiti. L’obiettivo è duplice: informare i turisti che le località del Bellunese sono aperte, accoglienti e pronte a ricevere gli ospiti in totale sicurezza e inoltre spingere sul turismo di prossimità, dato come vincente nell’estate ancora condizionata dal Coronavirus.

«Vogliamo trasmettere appartenenza territoriale e orgoglio per la nostra terra, che è tra le più belle al mondo – commenta il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin – . È per questo che abbiamo scelto di spingere su una promozione veneta, ma anche locale, bellunese, finanziata dal Fondo Comuni di confine, all’interno del progetto ‘Vivere le Dolomiti’, per un investimento di 20mila euro».

Le Radio scelte per il messaggio promozionale, infatti, sono per la maggior parte della provincia di Belluno (Radio Club 103, Radio Cortina, Radio Belluno, Radio Piave, Radio Abm Bellunesi nel Mondo e Radiopiù); in aggiunta c’è un’emittente dalla più vasta diffusione, Radio Piterpan.

In un minuto, viene trasmessa l’emozione delle Dolomiti e la certezza di un ambiente salubre e sicuro. «Le Dolomiti disegnano l’orizzonte dei nostri sogni. E quest’estate i sogni sono davvero possibili – recita il messaggio promozionale radiofonico di cui sopra – . I nostri ristoranti, i rifugi, gli alberghi sono pronti più che mai a donare pace, bellezza, storia e natura in totale sicurezza».

Mauro Roffi

MilleRegioni: le voci del territorio

Quindicesimo appuntamento con “MilleRegioni” su FM-world.

Mauro Roffi ci propone le ultime novità territoriali, con qualche riferimento nazionale.

  • Radio Capital: la fine di un ciclo

Come scrivevamo su questo periodico nei giorni scorsi, Radio Capital – emittente nazionale importante del gruppo Gedi – sembra proprio prepararsi ad un nuovo ciclo della sua complicata e decisamente alterna vita. Non si è fatto in tempo ad abituarsi alla nuova veste della Radio, con decisa prevalenza dell’informazione e qualche velleità di fare concorrenza al modello di ‘stazione parlata’ per eccellenza, quello di Radio 24, che adesso tutto (o almeno parecchio) dovrebbe cambiare in autunno, con il ritorno di Linus al timone dell’emittente.

A determinare la nuova svolta nella vita di Radio Capital è stato, evidentemente, il nuovo assetto proprietario del gruppo Gedi, che ha visto il gruppo Fca (per capirci) impadronirsi della quota di maggioranza (in ulteriore forte rafforzamento in questi giorni con l’Opa in corso) attraverso Exor, che l’ha acquisita da Marco e Rodolfo De Benedetti, mentre il padre Carlo, che inutilmente aveva cercato di rientrare nella proprietà, darà ora vita al quotidiano ‘Domani’.

Fra le prime decisioni della nuova proprietà di Gedi c’è stato, alcune settimane fa, il repentino passaggio di Massimo Giannini dalla direzione di Radio Capital alla direzione di ‘La Stampa’ (Giannini ufficialmente ha lasciato Capital il 30 giugno ma già da settimane non era più nella redazione di via Cristoforo Colombo a Roma).

Dal momento del nuovo incarico a Giannini e del ricorso a Linus per progettare il nuovo corso dell’emittente le cose si sono mosse a Capital con gran velocità e in una direzione abbastanza precisa: l’abbandono – o almeno questa è la netta impressione – del modello di Radio d’informazione adottato parzialmente con la direzione del compianto Vittorio Zucconi e più decisamente con Massimo Giannini.

Emblematico il caso di ‘Circo Massimo’, la trasmissione di punta del mattino, dove Giannini (nonostante il titolo) non è più stato protagonista, mentre è rimasto fino all’ultima puntata del 26 giugno Oscar Giannino, reduce dallo spinoso divorzio con Radio 24. Ovviamente non ci sono più stati, a quel punto, non solo la non di rado vivace dialettica fra i due ma anche il divertente abbinamento di nome dei due conduttori (Giannini e Giannino in coppia in onda).

La redazione dell’emittente ha intanto denunciato, preoccupata, il progetto di ridimensionamento dell’organico giornalistico e della copertura informativa mediante l’ampia serie di notiziari finora in onda (si immagina una imminente riduzione degli stessi). Ad alimentare qualche ulteriore polemica, poi, la chiusura, leggermente anticipata rispetto alla normale pausa estiva, di ‘Castus, basta poca acqua’, apprezzata trasmissione del mattino di Concita De Gregorio.

Il 27 giugno ha poi chiuso il suo ciclo di dieci mesi su Capital l’altra trasmissione-simbolo di Oscar Giannino (e compari), ‘Le Belve’ del sabato mattina, erede diretta di ‘I conti della belva’ di Radio 24. Giannino, dopo le tante polemiche con Radio 24, ha evitato stavolta nuove contestazioni, nonostante si sia proclamato ‘di nuovo disoccupato’ e ha preso atto che per Radio Capital in autunno ci sarà in atto un nuovo progetto, che non comprenderà più, con ogni probabilità, né ‘Circo Massimo’ né tantomeno ‘Le belve’. Resta l’interrogativo per l’altra trasmissione di punta, il ‘Tg Zero’ di Michela Murgia.

In ogni caso è presto per immaginare come cambierà l’emittente di Gedi in autunno, anche se si può pensare – un po’ genericamente – a più musica e intrattenimento e meno informazione. Con quali protagonisti in onda lo vedremo nelle prossime settimane.

  • Accordi internazionali sulle frequenze e Dab: la fascia adriatica

Continuano a venire affrontate le questioni inerenti il coordinamento internazionale delle frequenze (naturalmente in riferimento all’Italia), con conseguenze importanti sul tema del Dab, il digitale radiofonico, come accennavamo già qualche settimana fa.

Anche stavolta riportiamo in merito, in sintesi, quanto pubblicato dal periodico di Aeranti-Corallo ‘TeleRadioFax’:

“L’Agcom dovrà emanare il Pnaf Dab-t tenendo conto sia delle frequenze assegnate nell’ambito della conferenza Itu tenutasi a Ginevra nel 2006 (GE-06) sia degli accordi di coordinamento bilaterali e multilaterali (attualmente in fase di discussione). Si legge nelle note del verbale dell’ultima riunione del sottogruppo di lavoro ‘Good Offices’ (del Radio Spectrum Policy Group; N.d.R.) che sono in corso negoziazioni affinché l’Italia raggiunga un accordo transfrontaliero con tutti i Paesi confinanti (dal punto di vista radioelettrico).
In particolare, i negoziati per il cluster adriatico (che è l’area in cui un piano coordinato non è stato ancora messo a punto) sono progrediti bene dalla precedente riunione plenaria del gruppo di lavoro RSPG.

Riporta il verbale dell’ultima riunione che, come discusso in precedenti incontri, l’emanazione da parte dell’Agcom di un piano di assegnazione delle frequenze Dab-t pienamente in linea con i diritti internazionali italiani (GE-06 + accordi di coordinamento) potrà avvenire, come sopra evidenziato, solo dopo la conclusione positiva dei negoziati in corso, che mirano a ottimizzare l’originaria previsione di GE-06.
Per quanto riguarda le tornate negoziali relative alla fascia adriatica, il 18-19 febbraio 2020 si è svolto in Italia un incontro multilaterale al quale hanno preso parte rappresentanti di Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania, Grecia.

Sono stati ottenuti buoni progressi per quanto riguarda la definizione delle aree di coordinamento e la distribuzione dei blocchi ed è probabile che un esito positivo di tale negoziato possa essere raggiunto con tempistiche non troppo lunghe”.

  • Le Regioni provano a sostenere le emittenti, in serie difficoltà

Torniamo a parlare dell’intervento (o dei progetti di intervento, in altri casi) delle Regioni a sostegno dell’emittenza locale radiotelevisiva, in difficoltà a causa delle conseguenze del periodo di pandemia e della netta diminuzione della pubblicità in onda.

Vediamo in rassegna cosa succede in Valle d’Aosta, in Emilia-Romagna e in Puglia.

In Valle d’Aosta, per iniziare, nel terzo pacchetto di misure anticrisi per la regione sono ora possibili anche aiuti per le testate giornalistiche locali.

Come spiega aostaoggi.it, “uno degli oltre duecento emendamenti depositati in Consiglio Regionale per il disegno di legge n. 60 sul terzo pacchetto di misure per contrastare gli effetti post Covid sull’economia prevede l’introduzione di aiuti per il mondo dell’informazione. La proposta è di Vdalibra, Lega e Mouv’ e prevede un contributo una tantum per le testate giornalistiche della Valle d’Aosta, incluse quelle on line, ed anche per le emittenti televisive e radiofoniche locali. L’impegno economico complessivo è importante: 700.000 Euro.

Roberto Cognetta, primo firmatario, spiega…: “Le testate giornalistiche sono una realtà particolare… perché hanno continuato a lavorare durante tutto il periodo critico dell’emergenza Covid, ma senza raccogliere pubblicità, perché le aziende non hanno possibilità di investire in pubblicità. Ci sembra quindi giusto ascoltare la loro richiesta di aiuto”.

Il contributo proposto prevede aiuti alle testate con sede in Valle d’Aosta poiché la legge “redistribuisce le tasse dei valdostani”, spiega il consigliere regionale. L’altro criterio indicato nell’emendamento è l’aver subito un calo di almeno un terzo del fatturato nei mesi di marzo, aprile e maggio rispetto al 2019”.

In Emilia-Romagna la Giunta Regionale ha varato una manovra da circa 150 milioni di euro, la prima dopo il lungo lockdown, con lo scopo di guardare a territori, famiglie, lavoro e imprese. È l’assestamento del Bilancio 2020, che ora inizia il suo iter in Consiglio Regionale.

Fra le varie misure previste, 1 milione di euro andrà a sostegno dell’editoria locale, con il finanziamento di un nuovo bando previsto dalla legge regionale.

In realtà in precedenza un altro milione di euro era già stato stanziato in via straordinaria dalla Giunta a favore del settore, sempre per le difficoltà causate dall’emergenza Covid. In questi giorni è in uscita il relativo bando a sportello per l’assegnazione di contributi sempre a favore delle emittenti televisive e radiofoniche, delle testate web e di carta stampata operanti in Emilia-Romagna.

Torniamo poi sulla Puglia, dando conto del riepilogo sugli interventi della Regione di Nino Sangerardi, pubblicato dagli organi di informazione locale:

“Innanzi alla Fase Due (procedere gradualmente alla ripresa delle attività lavorative e mobilità territoriale) è stata predisposta (dalla Regione) una campagna di comunicazione multimediale tramite i mass media iscritti al Centro Media Regionale…

Quindi è stato definito il Piano comunicazione e affidata alle concessionarie incluse nel Centro Media la veicolazione di messaggi pubblicitari sui mezzi di cui detengono l’esclusiva”.

L’importo complessivo stanziato è pari a 280.000 euro, suddiviso tra emittenti Tv, Web Tv, emittenti radiofoniche (10.080 euro), carta stampata e quotidiani online.
Sono state coinvolte: la società Mediterranea di Bari, concessionaria esclusiva per la pubblicità su ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, ‘Corriere del Mezzogiorno di Puglia’, ‘Gazzetta dello Sport di Puglia’, ‘Gazzetta Affari’, ‘Oggi edizione Puglia’, ‘L’Economia del Mezzogiorno’; Gi.Pi.Elle Puglia di Bari, concessionaria di Teleregionecolor, 7 Gold Puglia, Delta Tv, Radio Italia Anni 60, Ciccio Riccio, Radio Love Fm, Radio Puglia, Kiss Kiss Italia, Radio Lattemiele Puglia, Radio Lattemiele Taranto, Radio Gamma, Ritmo 80, Radio Venere, Radio Carina, Radio Sportiva, Radio Peter Pan; Viva srl di Corato, concessionaria di Radio Selene; Piemme spa di Roma, concessionaria di ‘Nuovo Quotidiano di Puglia’ e ‘Famiglia Cristiana edizione Puglia’; Manzoni & C., concessionaria del quotidiano locale ‘La Repubblica Bari’.

  • Brutta avventura in moto, senza conseguenze, per Fernando Proce

Qualche attimo di paura, nei giorni scorsi, a Racale (Lecce) per un incidente in moto che ha coinvolto il notissimo conduttore radiotelevisivo (e cantante) Fernando Proce, 54 anni, attualmente in forza (come noto) a R101.

Come riporta la stampa locale, all’altezza di un incrocio, l’Harley Davidson guidata dallo speaker, originario proprio di Racale, è entrata in collisione con un’utilitaria. Proce, dopo l’impatto, è stato immediatamente soccorso da alcuni passanti e in seguito assistito dal personale sanitario del 118. All’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli è stato sottoposto ad accertamenti e fortunatamente dimesso qualche ora più tardi. Bilancio finale: qualche contusione, escoriazioni varie e 5 giorni di prognosi.

  • Focus emittenti: Radio Dolomiti

Il sito del quotidiano ‘L’Adige’ di Trento, ladige.it, ha pubblicato nelle scorse settimane un’interessante intervista a Gabriele Biancardi, voce nota di Radio Dolomiti, collegata nella proprietà allo stesso ‘L’Adige’. Ne riportiamo alcune parti perché danno un bel quadro di Radio Dolomiti, un’emittente trentina non a caso, molto seguita nella sua provincia (e non solo):

Biancardi, in quale modo Radio Dolomiti sta affrontando questo periodo inedito per tutti?

«Cerchiamo di trasmettere più serenità possibile, non trascuriamo il momento difficile, ma abbiamo deciso di portare anche leggerezza…

Ci sono state modifiche nel palinsesto?

«Non direi, sono cambiate solo alcune fasi interne: uffici chiusi al pubblico, grande attenzione a non stare nella stessa stanza e a rispettare le distanze di sicurezza».

Come vi siete attrezzati?

«Siamo in diretta come sempre in studio, ognuno adesso ha il suo copri-microfono personale, siamo dotati di gel disinfettante e puliamo bene ogni cosa, come è giusto fare in questo momento».

La sua voce è una delle più amate e seguite dal pubblico trentino: quanto è difficile trasmettere un senso di “normalità” agli ascoltatori?

«Io, noi, che facciamo radio, siamo comunque fortunati perché possiamo farlo come prima, quindi è nostro dovere continuare a portare una certa positività di cui si sente, onestamente, il bisogno».

Su questo fronte qual è stata la risposta, il feedback anche attraverso i social, che avete ricevuto dalle migliaia di persone sintonizzate ogni giorno sulle vostre frequenze?

«Molto potente, il nostro slogan di questo periodo, “Ci facciamo compagnia”, ha riassunto in pieno quello che volevamo promuovere. Aggiungerei che la cosa è reciproca, noi dagli ascoltatori, dalle loro telefonate, dai loro messaggi, riceviamo tantissimo in termini di affetto e condivisione. Questo ci dà la carica giusta anche nei momenti in cui appunto si devono dare notizie non belle, difficili e dolorose»…

Il mondo della musica, specie in una prospettiva live, è duramente colpito da questa emergenza…

«Penso di frequente a tutti coloro che lavorano nell’ambito dello spettacolo. Credo che i top singer non abbiano problemi ma che altrettanto non si possa dire di tecnici, facchini e di tutti coloro, e sono tanti, che gravitano intorno ad un evento o ad un tour. Stesso discorso per gli artisti non di prima fascia, che devono fare date su date per vivere. Non so quanto il settore degli spettacoli potrà reggere questa situazione».

Lei è amico di tanti musicisti di rilievo nazionale: quali preoccupazioni ha colto?

«Ho sentito alcuni di loro in queste settimane. Il sentimento comune è la poca attenzione che c’è intorno al loro lavoro: non sanno come e quando si potrà tornare a suonare, cantare, ballare in un musical. La soluzione, ma non solo per loro, credo stia nel vaccino e questo, considerando i tempi che ad oggi sembrano necessari, non può creare in loro che un certo, comprensibile, scoramento»”.

Ricordiamo, in conclusione, che nel 2018 il quotidiano ‘L’Adige’, Radio Dolomiti e l’Agenzia Media Alpi Pubblicità hanno cambiato proprietà, passando dalla famiglia Conti Gelmi di Caporiacco al gruppo Athesia di Bolzano, fortissimo in Alto Adige (anche e soprattutto nel campo delle Radio), in particolare grazie al quotidiano in tedesco ‘Dolomiten’. Il passaggio di proprietà aveva all’epoca sollevato qualche preoccupazione per la grande ‘potenza di fuoco’ del gruppo Athesia, ormai protagonista assoluto del mondo dei media in Trentino-Alto Adige, che con questa e altre acquisizioni si è ulteriormente rafforzato.

  • Il linguaggio radiofonico secondo Savino Zaba

All’interno dei webinar proposti nell’ultimo periodo dall’Università eCampus di Novedrate (Como), molto apprezzato è stato quello sulla Radio, condotto da Savino Zaba.

Attraverso la sua esperienza lavorativa e le pagine del suo libro “Parole Parole… alla Radio – Il linguaggio radiofonico dalle origini a oggi” Savino Zaba, conduttore televisivo e radiofonico, oltre che attore e già studente eCampus, ha dato appuntamento sui canali social di eCampus a studenti, lettori e appassionati per raccontare parole, suoni e immagini del magico mondo della Radio.

Il suo libro è un saggio storico-linguistico sul linguaggio radiofonico dagli anni Venti ai giorni nostri, con un primo piano su alcuni rilevanti nuclei tematici.

Il primo si traduce nell’evoluzione storica del mezzo e, nel contempo, fa il punto sull’attenzione che i linguisti stanno dedicando appunto al linguaggio radiofonico. La seconda parte del volume, dopo la necessaria contestualizzazione storico-letteraria di Carlo Emilio Gadda, si concentra su un approccio critico e linguistico del suo noto testo ‘Norme per la redazione di un testo radiofonico’ del 1953.

La terza parte è il frutto di una riflessione sull’utilizzo della lingua e del linguaggio da parte di alcuni dei personaggi più rappresentativi della radiofonia italiana. Il testo contiene stralci di conversazione con Angelo Baiguini, Carlo Conti, Linus, Michele Mirabella, Riccardo Pandolfi, Rosaria Renna, Marino Sinibaldi, Enrico Vaime, Zap Mangusta.

  • Si rafforza ANG inRadio

È stato pubblicato nelle scorse settimane (con scadenza 30 giugno per le domande) un bando pubblico di 550mila euro per rafforzare e integrare ANG inRadio, il network radiofonico digitale istituzionale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani di cui abbiamo già parlato su queste pagine.

Nato nel 2019, il network ANG inRadio conta adesso su 44 emittenti presenti in 13 regioni, animate dall’impegno di 600 ragazzi. Il nuovo bando, denominato ‘ANG inRadio più di prima’, è finanziato dal Fondo Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio e da risorse comunitarie ed era rivolto ad associazioni, ong e anche – novità – a gruppi informali di giovani under30.

“L’obiettivo è arrivare a 100 stazioni locali per consolidare la presenza sul territorio del network e avvicinare ancora di più i ragazzi alle istituzioni – ha detto Domenico De Maio, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – . Abbiamo constatato che questo strumento è in grado di favorire l’inclusione sociale, la partecipazione giovanile, la condivisione, la crescita e la formazione. Durante l’emergenza sanitaria, grazie alla Radio, i ragazzi hanno svolto un vero servizio di pubblica utilità, svolgendo iniziative solidali concrete a favore degli anziani, dei più deboli e più fragili sul territorio”.

  • Radio Studio Verona, ‘la voce della gente’

“È stato pubblicato il nuovo sito web di Radio Studio Verona” – annuncia con soddisfazione Antonello Autore, informatico per professione (di qui la consulenza per il nuovo sito dell’emittente in questione e di molte altre) e amante della musica e della Radio in tutte le loro sfumature. L’annuncio in questione è stato pubblicato sull’interessante (anche per i radiofonici) sito di Autore, ovvero webradiodesign.it.

Il sito per Radio Studio Verona, come ci segnala anche Giampaolo Mirandola, è molto importante, perché si tratta sì di un’emittente pienamente locale ma che vive on line e non in Fm. Radio Studio Verona, secondo Autore, “vive e crede nella musica” e vuole “entrare nella vita della gente, per scandirne i momenti più belli e regalare a tutti tanta bella energia quando sono in riserva”.

L’emittente è nata nel 2017 grazie al lavoro dei fondatori Valeria Dragone e Roby Gelmetti; quest’ultimo aveva alle spalle una lunga esperienza da speaker e direttore di programmi radiofonici in Fm. I due sono stati coadiuvati dall’apporto tecnico di Simone Chiavegato.
Il palinsesto è piuttosto variegato, con trasmissioni in diretta ogni giorno, rivolte a un pubblico soprattutto veronese di tutte le fasce d’età.

Mauro Roffi

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: info@fm-world.it

MilleRegioni, le voci del territorio

Dal Piemonte alla Puglia, dal Lazio alle Marche, dalla Toscana alla Sicilia, sono numerose anche questa settimana le segnalazioni di “MilleRegioni”.

Un viaggio tra le radio territoriali italiane redatto, come sempre, da Mauro Roffi.

  • Le radio sportive romane ai tempi della pandemia

Un bell’articolo di Marco Calabresi ha dato conto sul ‘Corriere della sera’ (edizione di Roma) della situazione (e della programmazione, un po’ diversa rispetto ad alcune settimane fa) delle tante emittenti romane a tema (fisso) calcistico, una caratteristica peculiare, come si sa, della FM romana.

In effetti, domandarsi di cosa dibattano le stazioni romane quando il calcio da parecchio tempo non dà spunti agonistici di alcun tipo è assolutamente interessante, oltre che una lecita curiosità. E sarebbe bello anche sapere quanto ‘tengano’ gli ascolti, sempre elevati in passato. Peraltro le Radio della Capitale sono alle prese, come tutte le altre, con le molte difficoltà ad operare normalmente che hanno caratterizzato tutte le altre emittenti in questo periodo.

Ma vediamo cosa scrive, in sintesi, Calabresi:

“La tecnologia al tempo del Coronavirus ha svuotato gli studi e gli editori delle tante emittenti che trasmettono quotidianamente parlando di Roma e Lazio dall’alba a notte fonda si sono allineati alle misure di prevenzione della diffusione del contagio. Regole di base per tutti: un solo speaker dietro il microfono (anche se la trasmissione, di norma, sarebbe condotta da due o tre persone), ambienti sanificati più volte al giorno, liquido igienizzante all’ingresso, guanti e mascherina. E per chi non è in studio, la via d’uscita è Skype: collegamenti telefonici o video, per le Radio che vanno anche su Facebook o sul digitale terrestre…

«E l’interazione con gli ascoltatori è altissima – dice Alessandro Cristofori, speaker di Rete Sport – . Del nostro gruppo fanno parte anche Radio Sei (che si occupa di Lazio; N.d.R.) e Radio Roma Capitale, a carattere generalista, con cui andiamo ad affrontare i temi che riguardano l’attualità. Ovviamente, anche i collegamenti non possono essere legati soltanto alla Roma: tra i vari interventi…, cito quello di Fabio Cannavaro, che ci ha aiutato a capire la situazione della Cina»”.

L’interessane racconto continua:

“Studi più vuoti e palinsesti ridotti, ma abitudini meno stravolte di quanto si possa pensare anche sulla Via Salaria, che ospita TeleRadioStereo (Roma), Radio Incontro Olympia (Lazio) e Radio Sonica. Nelle Radio di questi giorni c’è tutto: dibattito calcistico ma anche intrattenimento e servizio pubblico. Si passa da un collegamento di prima mattina con Carlo Verdone o Alessandro Borghese alle parole serali di medici o di Antonio Di Maggio, comandante della Polizia Locale. Frequente, per chi trasmette nella fascia delle 18, l’interconnessione con la conferenza stampa della Protezione Civile…”.

Si citano poi Radio Radio e TMW Radio (che trasmette gran parte del palinsesto da via della Bufalotta), dove opinionisti e ascoltatori si confrontano soprattutto sulla ripresa (o meno) del campionato. C’è poi, come nel caso di Centro Suono Sport, chi ha avuto modo di ricordare l’esordio in A di Francesco Totti direttamente dalla voce di Alberto Mandolesi, che nel 1993 fece la radiocronaca dallo stadio di Brescia. Con lui nello spazio pomeridiano dell’emittente c’è Massimo D’Adamo.

  • La radio ‘resiste’: una panoramica di Fabrizio Carnevalini

Continuando a parlare di come si riesca a fare Radio anche in questi tempi eccezionali, vi riportiamo parte del contenuto di un articolo avvero interessante scritto per il quotidiano ‘Avvenire’ da un amico di sempre per tutti noi che amiamo la Radio, Fabrizio Carnevalini.

Fabrizio fa una panoramica completa di quel che sta succedendo nelle emittenti, di ogni tipo, e scrive fra l’altro:

“Anche le Radio non sono rimaste esenti dagli effetti terribili del Coronavirus. Da un primo bilancio provvisorio, basato sul tam tam della rete, la più colpita per ora è l’Italia, primo paese europeo investito dalla pandemia. Tra gli ammalati: Enrico Gualdi e Clarissa Martinelli di Radio Bruno; Claudio Chiari e Luca Viscardi di Radio Number One; Graziano Fanelli di Radio Studio Più…

Altri, purtroppo, sono morti, come Raffaele Masto, giornalista di Radio Popolare, Raniero Cecchini, tra i fondatori di Veronica HitRadio di Pesaro, e Franco Lo Conte, ideatore negli anni ’70 di Cine Radio Sud di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.

In Spagna, dove l’onda del contagio è arrivata dopo, si segnalano Jordi Basté, la voce più ascoltata in Catalogna: il suo programma El món (Il mondo) in onda sulla regionale RAC1, viene sintonizzato da 270.000 persone tra le 8 e le 9 del mattino…”.

L’ampia panoramica continua a livello internazionale, con la citazione anche di ‘iniziative pirata’ (che contano di non essere scoperte, in tempi così diversi dal solito), e torna poi nel nostro Paese:

“In Italia il 20 marzo è stata segnalata sui 6330 kHz in onde corte Radio Zona Rossa, nome ispirato alla trasmissione ideata da Radio Codogno ma si tratta di una Radio autonoma e con una propria programmazione”.

E poi ci sono le note davvero dolenti:

“La riduzione o il blocco delle attività commerciali ha provocato un crollo della pubblicità radiotelevisiva. Le emittenti pubbliche potenziano i programmi, ma quelle che non hanno finanziamenti statali soffrono: i network tagliano i costi fissi, mentre le medie spengono le frequenze minori. E se si rompe il trasmettitore… il rischio è di non poterlo sostituire”.

  • A Pesaro c’è Radio Esercito

Lo sapevate che esiste anche Radio Esercito? Lo spiega un periodico on line di Spoleto che non poteva che chiamarsi duemondinews.com. Protagonista dell’articolo che ne parla è il Caporal Maggiore Scelto Marta Lucidi, ovviamente spoletina, in servizio a Pesaro, appunto nella redazione di Radio Esercito.

“Ho vinto il concorso da volontario in ferma prefissata di 4 anni e sono stata trasferita al 28° Reggimento ‘Pavia’, che si occupa di Comunicazioni Operative a Pesaro” – spiega Marta. E poi entra nel vivo:

“Radio Esercito è la web radio dell’Esercito Italiano ed uno strumento di comunicazione interna. Fondamentale per le sue caratteristiche di flessibilità, versatilità e velocità, con cui l’informazione arriva a tutta la comunità militare. Io faccio parte della redazione della Radio e mi occupo della rassegna stampa e delle notizie a carattere militare, che poi leggo ogni ora nello spazio delle news. La Radio è gestita totalmente da personale militare, c’è un direttore dei programmi, speaker, tecnici di regia e una redazione. Siamo in onda h24, 7 giorni su 7”.

Marta ci dà poi molte altre informazioni interessanti:

“Il processo di creazione della Radio è stato lungo ed è passato per una valutazione dall’audience che dovevamo raggiungere, è calibrata sulle abitudini, che sono legate ovviamente agli orari di caserma. Il claim della Radio è ‘la Radio che marcia al tuo fianco’. Abbiamo un pubblico molto vario, quindi si ascolta un po’ di tutto, dalle hit del momento al pop e rock anni ‘80 italiano e straniero. L’informazione ha un suo preciso appuntamento, ogni inizio ora con la rassegna stampa che ci invia lo Stato Maggiore dell’Esercito e poi raccontiamo tutto ciò che accade nella Forza Armata, da nord a sud e anche all’estero”.

  • La scomparsa a Firenze di Andrea Mi

Cordoglio a Firenze (e non solo) per la scomparsa, a soli 49 anni, di Andrea Mi, speaker radiofonico, esperto di musica, video e nuovi media e molte altre cose ancora. Classe 1971, salentino di nascita, da molti anni viveva a Firenze.

Era noto per la sua attività di dj radiofonico nell’emittente Controradio-Popolare Network. Negli anni aveva lavorato in numerosi club italiani e internazionali, tra Spagna, Grecia, Albania e Kosovo.

  • La relazione annuale del Corecom Sicilia

La presidente del Corecom Sicilia Maria Astone ha illustrato la relazione annuale 2019 dell’organismo.

Per quel che ci riguarda più da vicino Maria Astone ha spiegato come nell’isola crollino “le nuove iscrizioni al Registro degli Operatori della Comunicazione (il noto R.O.C.; N.d.R.)” e aumentino le cancellazioni, da che si desume la profonda crisi dell’editoria radiotelevisiva in Sicilia.

Per il monitoraggio 2019 delle emittenti locali, ne state controllate 43, per 7mila ore di trasmissioni. Il controllo ha messo in evidenza 30 infrazioni, che sono state segnalate all’Agcom per eventuali sanzioni.

Nel 2019 il Corecom Sicilia ha poi promosso la costituzione di due tavoli tecnici sull’informazione locale, attivati in seguito ad un’indagine conoscitiva svolta dall’Agcom, che ha messo in evidenza notevoli criticità nel sistema dell’informazione locale.

L’iniziativa ha permesso di acquisire proposte di azione e linee da seguire per una possibile legge locale di riforma sull’informazione, che sono state presentate nel corso di un convegno il 3 dicembre scorso.

  • Bologna: su Radio Città Fujiko si parla di carcere

Da lunedì 13 aprile sulla nota Radio Città Fujiko di Bologna (103.1 MHz) dalle 9.00 alle 9.30 va in onda un nuovo programma radiofonico. Si tratta di ‘Liberi dentro – Eduradio’ una trasmissione dedicata allo scomodo tema (ancor più di questi tempi) del carcere.

Nata dal desiderio di non interrompere, a causa dell’emergenza sanitaria, il servizio culturale, educativo e di assistenza spirituale che da alcuni anni fornisce una importante rete bolognese formata da alcune realtà esterne che operano appunto in carcere, la rubrica unisce le voci di tutti gli insegnanti della scuola del carcere Dozza di Bologna (CPIA metropolitano), le associazioni di volontariato, i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale e i diversi rappresentanti delle fedi religiose.

Il progetto ha anche ottenuto il beneplacito dell’amministrazione carceraria. L’utilizzo del mezzo radiofonico è stato scelto dai promotori perché è l’unico in grado di far tornare idealmente gli insegnanti e i volontari in carcere e, anche in questo momento, farli sentire vicini ai carcerati loro studenti.

All’iniziativa ha dedicato un apposito servizio il Tg3 nazionale del 13 aprile scorso.

  • Il network ANG InRadio in Campania

Come riposta il quotidiano ‘Il Riformista’, il network radiofonico digitale istituzionale ANG InRadio dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, formato da 44 emittenti locali distribuite in 13 regioni italiane e animato da 600 ragazzi, scende in campo con iniziative solidali a favore della collettività, in tempi di Coronavirus. Alle attività collaborano le numerose associazioni territoriali a cui fanno capo le emittenti.

In Campania, in specifico, sono 6 le antenne Ang InRadio e sono state inaugurate lo scorso dicembre. Ad aggiudicarsi il bando sono state le associazioni Active Youth For Europe (Santa Maria la Carità), Generazione Sociale (Giugliano in Campania) e Rcm Live (Castel Morrone in provincia di Caserta), l’ente autonomo Giffoni Experience (inaugurata nel luglio 2019 nel corso del Giffoni Film Festival), le associazioni di promozione sociale Lab. Banda (Benevento) e Pro-Muovere Aps (Caposele).

L’Agenzia Nazionale per i giovani è l’ente governativo, vigilato dalla Presidenza del Consiglio e dalla Commissione Europea, che gestisce in Italia i programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.

  • Scuola in onda anche a Radio Esse Effe di Domodossola

Segnaliamo una terza emittente piemontese per il meritevole e attualissimo progetto di ‘didattica radiofonica’ voluto dall’E.F.T. (Equipe Formativa Territoriale), un gruppo di lavoro costituito da 120 docenti esperti sui temi del digitale a supporto di scuole, docenti e territorio. Ricordiamo che ce ne siamo già occupati nelle scorse edizioni di questa rubrica.
Questa volta siamo a Domodossola, dove è stato fatto un piccolo esperimento di ‘didattica a distanza’ in collaborazione con una Radio del territorio, Radio Esse Effe (o, se si vuole, Radio San Francesco) in Blu.

L’iniziativa proposta a Domodossola coinvolge le insegnanti del 1° e del 2° circolo didattico ma grazie al passaparola si è sviluppato anche nelle scuole dei paesi vicini e consiste nel proporre a tutti i bambini ossolani, alla Radio, con la voce delle loro maestre, una filastrocca, una poesia, una storiella, una rima, di pochi minuti ma di grande empatia e simpatia.

Radio Esse Effe, nella persona di Filomena Viscomi, ha dato la massima disponibilità e molto aiuto tecnico.

  • A Bari c’è RKO – Radio Kismet Opera

La presentazione ufficiale doveva avvenire nello scorso mese di marzo ma ovviamente la cosa è saltata. Ciò nonostante in Puglia si parla già di RKO – Radio Kismet Opera, la nuova emittente radiofonica da poco partita nella bella cornice del nuovo Teatro Kismet Opera di Bari.

“Abbiamo deciso di non fermarci e continuare a trasmettere, ognuno dalla propria abitazione – spiegano nell’emittente – , non solo mantenendo la normale programmazione, ma creando nuovi spazi e collaborazioni. Sono programmi che vanno oltre l’intrattenimento ed abbracciano ogni tipo di proposta musicale e di informazione, con un occhio di riguardo al sociale, alle arti dello spettacolo, uno spazio LGBT ed altri riservati alla cultura giovanile. Il tutto in diretta dalle stazioni casalinghe dislocate in vari angoli della Puglia, in attesa di tornare a trasmettere dal Foyer del Teatro Kismet Opera di Bari e dagli studi dislocati nella regione”.

Tutte le attività, tra recensioni, programmi e liveset, possono essere seguite sulla piattaforma rkonair.com, oppure sulle pagine social del Teatro e della Radio.

Mauro Roffi

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: info@fm-world.it

Nasce “MilleRegioni”: la voce delle emittenti locali, a cura di Mauro Roffi

Dalla metà degli anni ’90, ho avuto il piacere di collaborare con “Millecanali”, mensile di riferimento per l’editoria radiotelevisiva italiana.

Il tutto è nato dal rapporto di fiducia (e col tempo anche di amicizia) con Mauro Roffi, nota firma del periodico, per molti ancora oggi la vera anima della pubblicazione.

Grazie a Mauro Roffi e a “Millecanali” ho potuto gradualmente crescere, in questo segmento di settore, entrando in contatto con editori, direttori, uffici stampa, speaker, tecnici.

Rapporti umani che oggi mi permettono di pubblicare ogni giorno notizie e aggiornamenti dal mondo della radio su FM-world.

Mancava solo un obiettivo: ospitare Mauro Roffi su “FM-world”, ricambiando lo spazio che lui per tanti anni mi ha concesso a “Millecanali”.

Nasce da queste idea “MilleRegioni”, una rubrica con cui ogni settimana Mauro Roffi ci farà conoscere meglio le realtà locali di un Paese, l’Italia, che sta vivendo una grandissima crisi a seguito dell’epidemia Covid-19, ma che proprio queste piccole voci stanno raccontando al meglio, ognuna nel proprio territorio.

Buon lavoro dunque a Mauro Roffi (che ringrazio pubblicamente per la sua disponibilità) e a tutte le realtà areali che in lui potranno trovare di nuovo un punto di riferimento.

Nicola Franceschini

* Nasce a Milano Stazione Radio, emittente ‘ferroviaria’ e della Martesana

Un lungo articolo del quotidiano ‘Il Riformista’, a firma di Rossella Grasso, ha riferito recentemente della imminente nascita a Milano di un’emittente radiofonica davvero ‘particolare’. Si tratta di Stazione Radio, “la prima Radio che viaggia su un binario”.

La struttura che la ospiterà è una casetta (una costruzione ferroviaria, appunto) posta accanto al binario ferroviario che collega Milano Centrale a Lecco ed è su quel binario che l’emittente intende tenere compagnia ad “appassionati di treno, bici e camminate in un’esplorazione sostenibile nei luoghi storici della Martesana, uno dei più belli e conosciuti della Lombardia”.

Detta così può sembrare solo una curiosità per amatori ma dietro c’è un progetto green che punta anche al recupero urbano della città di Milano, ristrutturando e riqualificando la struttura della vecchia sottostazione elettrica che un tempo trasformava l’energia per i treni in arrivo e in partenza da Milano Centrale.

L’idea è infatti frutto di Social Green Way, impresa sociale che raccoglie un gruppo di professionisti di vario tipo legati all’interesse e all’impegno verso la sostenibilità. E i nomi dei promotori, come vedremo, sono di tutto rispetto.

Ancora secondo ‘Il Riformista’, “la Radio avrà una serie di programmi in diretta e inoltre produrrà dei podcast che gli utenti potranno portare con sé nelle passeggiate lungo il percorso green verso Lecco. Basteranno un paio di cuffiette per conoscere tutte le curiosità sulle strutture che si incontrano andando verso Lecco: le centrali elettriche più antiche d’Europa, il villaggio operaio di Crespi D’Adda, le conche di navigazione, i luoghi di Leonardo da Vinci, le ville della nobiltà milanese, le fabbriche di mattoni e tanto altro”. Radio digitale in linea con la nostra epoca (il sito di riferimento è stazioneradio.eu), Stazione Radio avrà dirette, podcast e servizi on demand.

Questo singolare e accattivante abbinamento di Radio e ferrovia è stato ideato da un team ‘illustre’. AD, intanto, è Maurizio Guagnetti, amministratore unico, giornalista radiofonico con una carriera ventennale fra Radio Monte Carlo, Radio 105 e Radio Popolare.

Non bastasse, c’è poi un nome conosciutissimo nell’ambito della pubblicità e del marketing come Carlo Momigliano, ex direttore di Publitalia e ex direttore marketing del Gruppo radiofonico Finelco. E ancora i giornalisti Thomas Mackinson e Paola Bonini, l’imprenditore Luca Martines, l’esperto di comunicazione e cittadinanza attiva Alessio Baù, il medico rianimatore Stefano Nespoli. E siccome non bastava ancora,ci sarà pure un Comitato Scientifico, composto da esperti e docenti.

Stazione Radio, infine, è partner di Fondazione MedSea, è sostenuto da Fondazione Triennale e ha il patrocinio di Fondazione FS e il sostegno del Gruppo Ferrovie dello Stato. I progetti di sviluppo vanno comunque ben oltre la Milano-Lecco e la Martesana, fino a coinvolgere (potenzialmente) buona parte della rete ferroviaria italiana, con particolare riguardo ai binari ‘lenti e locali’, a quelli diventati ciclovie, alle stazioni abbandonate, persino ai binari morti, in cui spesso ci sarebbe una biodiversità straordinaria che nasce dalla natura stessa, capace di rigenerare e rinaturalizzare gli spazi aperti.

Insomma, questa sembra un’avventura radiofonica tutta da scoprire, non solo in treno.

* Empoli: Elia Billero da Radio Lady e Radio Sei Sei a direttore di Clivo News

Ad Empoli, non lontano da Firenze, fa spicco la realtà informativa di XMedia Group, che comprende le emittenti locali Radio Lady (da non confondersi con la fiorentina quasi omonima Lady Radio) e Radio Sei Sei e i siti gonews.it (attentissimo alla realtà locale), Empoli Channel (a carattere sportivo) e Tempo Libero Toscana. Il tutto è diretto da Elia Billero.

Radio Lady, in specifico, è stata fondata nel 1981 ed è divenuta nel tempo un punto di riferimento per gli ascoltatori non solo del territorio dell’Empolese Valdelsa ma anche di quelli del Valdarno Inferiore.

Radio Sei Sei, invece, nata nel 1998, è un’emittente che si definisce “dinamica, fresca e molto apprezzata dai giovani. La sua programmazione prettamente musicale si adatta all’ascolto all’interno degli esercizi commerciali e dei locali pubblici”.

La novità dei giorni scorsi è che Billero ora ha assunto la direzione anche di Clivo News, il telegiornale delle 19.40 in onda su Clivo, emittente televisiva di recente nascita in onda in questa parte della Toscana sul canale 680 del digitale terrestre. Prima la direzione di Clivo News era stata assunta da Giovanni Scarselli, volto storico delle Tv locali della zona ad Antenna 5, storica Tv empolese che lasciò molti rimpianti quando nell’ottobre 2018 chiuse i battenti (dopo lunga agonia). Nell’occasione si creò un vuoto ad Empoli che in pochi giorni fu però riempito da ben due iniziative televisive: una era Antenna 50 (legata a 50 Canale di Pisa) e l’altra era proprio Clivo.

“Vogliamo che Clivo News si imponga finalmente come una delle autorevoli voci del territorio e che riesca a mobilitare l’opinione pubblica dell’Empolese Valdelsa e del comprensorio del cuoio – ha spiegato Billero – . La collaborazione sta avvenendo anche con i giornalisti con cui divido ogni giorno il lavoro nella redazione di gonews.it, per un nuovo modello organizzativo, per avere contenuti video originali e freschi, per avere un canale diverso per veicolare l’informazione che ci caratterizza da oltre 10 anni. Fare informazione in questi giorni di emergenza Coronavirus da una parte rende difficile e delicato il nostro mestiere, dall’altro è una sfida che non potevamo non raccogliere”.

Un’ultima nota riguarda proprio Antenna 5, i cui beni e frequenze saranno messi all’asta il prossimo 8 aprile. La base d’asta è stata fissata a 312.000 euro.

* Susi Ronchi del Corecom Sardegna: “Occorre aiutare le Radio e Tv locali in questo difficile momento”

Il Corecom – Comitato regionale per le comunicazioni della Sardegna invoca, in questa difficilissima fase, misure straordinarie a sostegno dell’informazione regionale e dell’emittenza radiotelevisiva locale. Per questo settore, come è noto, il Governo fino a questo momento non ha preso misure di sostegno specifiche.

“Alla grave e strutturale crisi che investe l’intero sistema dell’informazione si aggiunge in questa fase di massima emergenza il crollo degli investimenti pubblicitari che rappresentano fonte primaria di sopravvivenza per l’emittenza locale – ha spiegato la presidente (da pochi mesi) del Corecom Sardegna Susi Ronchi – , che oggi più che mai garantisce un servizio pubblico essenziale per la collettività”.

Susi Ronchi ha poi ricordato che in Sardegna “per il 90% i cittadini si informano attraverso le Tv e le Radio locali” (un dato davvero altissimo; N.d.R.). Ragion per cui, “il settore va protetto, tutelato e potenziato affinché nessuna voce si spenga nei territori”.

* Palermo: Radio Time in versione Tv su Che Tv

Lo avevo scritto nel mio piccolo reportage dalla ‘Sicilia radiotelevisiva’ (parlando cioè delle Radio che sono presenti sul digitale terrestre televisivo dell’isola) del 12 febbraio scorso su FM-world. Che Tv, emittente Tv presente su alcuni mux regionali (anche se è appena uscita da quello di Retecapri versione siciliana per entrare in quello di 7 Gold Sicilia 99) alle numerazioni 91 e 591, è una delle emittenti da tenere d’occhio, in quanto è ben diffusa in Sicilia e ha fatto la scelta di trasmettere il video di emittenti radiofoniche locali, in specifico (alla nostra verifica di inizio gennaio) Radio Italia Anni 60 Tv, con l’inserimento più sporadico di Otto Fm Tv.

Ora però si cambia, perché la segnalazione degli amici di litaliaindigitale.it è che ora Che Tv ritrasmette i programmi di Radio Time Tv, importante stazione radiofonica locale di Palermo in versione televisiva. Un passo importante, dunque, per Radio Time, di cui avevo segnalato appunto nell’articolo di febbraio la precisa scelta di fare la sua parte anche in Tv sul digitale terrestre.

* Catania: Ciancio torna a capo di Antenna Sicilia, Telecolor e delle Radio

Dopo circa un anno mezzo tutto torna al punto di partenza e Mario Ciancio torna ad essere in pieno l’editore di tutta una serie di testate a stampa e radiotelevisive molto diffuse e seguite in Sicilia e Puglia.

La Corte d’Appello di Catania ha infatti ribaltato la precedente decisione giudiziaria dell’ottobre 2018 e ha disposto il dissequestro di tutti i beni di Mario Ciancio Sanfilippo (che riguarda, nel complesso, decine di società).

Non certo di soli media parliamo ma, nel quadro delle attività imprenditoriali di Ciancio, l’importanza del quotidiano ‘La Sicilia’ di Catania, il principale dell’isola, è indiscutibile e le emittenti televisive di sua proprietà, poi, Antenna Sicilia e Telecolor, sono in assoluto le più seguite nella regione. A corredo ci sono diverse altre testate televisive nei mux delle due Tv citate e poi le Radio, che sono una parte ‘minore’ (dopo la chiusura dell’ambiziosa Radio Sis) ma ancora significativa, con le catanesi Radio Telecolor e Radio Video 3. Infine ci sono altre testate cartacee (‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ in Puglia), i libri e l’importante azienda di stampa.

Mauro Roffi