Audiradio vs TER: rivoluzione o lenta marcia verso la Total Audience?

Con la pubblicazione sul sito Audiradio della “Nota metodologica”, iniziamo a capire come funzionerà la nuova ricerca sull’ascolto radiofonico. Speravamo in una vera rivoluzione, ma apparentemente sta iniziando un lungo cammino verso la Total Audience, nel solco del passato. Analizziamo insieme il documento.

Da “survey” a “stream

Cominciamo con un lista di alcune differenze notevoli.

L’asse portante della ricerca continua ad essere il tradizionale sistema delle chiamate telefoniche. In merito, confermate da Audiradio, Gfk e IPSOS che già operavano per TER, ma eliminata Doxa a favore di AltLab di Milano. Le due distinte survey di TER (indagine principale su 120.000 casi realizzata da Gfk e Ipsos + indagine parallela su 20.000 casi realizzata da Doxa) sono infatti rimpiazzate da tre stream, uno (A1) basato su 80.000 casi realizzato da GFK e Ipsos per le emittenti locali, uno (A2) su 40.000 casi realizzato da Ipsos per le emittenti locali e nazionali e un terzo (A3) basato su 80.000 casi realizzato come il primo da GFK e Ipsos per le emittenti nazionali.

Day After Recall e niente CAWI

Nulla cambia fin qui sulla modalità della rilevazione. Si tratta ancora una volta di indagine CATI, qui definita D.A.R. (per Day After Recall), che potremmo tradurre in “Quello che ti ricordi (di aver ascoltato) il giorno prima”. Le interviste vengono “somministrate” almeno al 50% “in hall” (crediamo voglia dire da casa).

Niente CAWI, l’indagine online dunque

In proposito, come nell’articolo di lunedì, è il caso di ricordare le parole del prof. Mannheimer durante la nostra intervista del 2023:
“Il metodo CATI funziona sempre peggio. Sarà sostituito completamente dal CAWI. È una delle conseguenze dell’abbandono dei numeri fissi a favore di quelli portatili, avvenuto ormai decine di anni fa. Col CATI ormai è difficilissimo fare sondaggi. Non solo è alto il tasso di non risposta, ma anche quelli che magari rispondono arrivano fino in fondo solo nel 10% dei casi”.

Universo

L’universo di riferimento da cui sono estratti i casi è unico per tutti gli stream e costituito da individui italiani o stranieri di almeno 14 anni presenti sul suolo italiano e raggiungibili tramite connessione di telefono fissa o mobile. Esclusi dunque i circa 6 milioni di italiani residenti all’estero (che però le radio italiane le ascoltano forse più degli italiani, in quanto è uno dei modi di restare in contatto con la patria) e tutti coloro che non sono raggiungibili via telefonica.

L’espressione “non raggiungibili” non equivale a “che non dispongono di”:

Pensiamo questo resti un punto critico, considerato l’altissimo numero di persone che non rispondono ai numeri sconosciuti o nascosti. In merito alla pagina 10 si chiarisce che gli istituti insistono su ciascun recapito telefonico per almeno cinque tentativi in caso di contatti non raggiunti – e questo era il motivo per cui nell’articolo di lunedì 20 gennaio abbiamo avanzato un’ipotesi assolutamente eterodossa che vi lasciamo scoprire qui.

Il campione

Così come per TER, anche in questo caso la nota metodologica fornisce al capitolo 2 robustissime prove della metodologia impeccabile che garantisce che il campione sia rappresentativo dell’universo. Per approfondire rimandiamo alla lettura del documento originale.

Le indagini sono strutturate in quattro trimestri e per tutti, il numero di casi rilevati è pari a 20.000 per le emittenti nazionali (stream A1 e A2) e 10.000 per le locali (stream A3).

In tutti i casi, la varianza della stima sulle province meno popolose viene corretta con la medesima formula di TER:

x = y*0.75 + z*0.25


L’obiettivo di questa formula è migliorare la rappresentatività statistica delle province più piccole (dove altrimenti il margine di errore sarebbe troppo alto, vedere la tabella più oltre).

DAB facoltativo

Come per TER, anche Audiradio mette nella sezione facoltativa (in funzione della “collaborazione dell’intervistato”, in altre parole se dopo tutte le domande relative ai vari quarti d’ora il caso non ha perso la pazienza). In caso, al caso viene posta una domanda non precisata relativa alla “digital radio (DAB+)”.

Margini di errore

Doveroso parlare dei margini di errore (o meglio, gli intervalli di confidenza delle stime), sempre ignorati – come nei sondaggi politici – da tanti commentatori. Il documento parla sia di “margine di errore” che di “intervallo fiduciario” ma – chiariamo – sono due parole diverse che esprimono lo stesso concetto.

In calce all’articolo riportiamo le tabelle complete che illustrano l’errore della stima nei vari “bacini di ascoltatori”. Qui ci limitiamo a illustrare i casi estremi:

Per lo Stream A, una emittente con un bacino di ascoltatori pari a 25.000 viene rilevata con un errore di stima pari al 37% (in altre parole, potrebbe avere tra i 15.847 e i 34.153 ascoltatori e altro non si può dire). Invece una (ipotetica) con un bacino di 9 milioni di ascoltatori avrebbe un errore di stima pari al 2%.

Per quanto riguarda lo stream B, dove le chiamate (o i tentativi di chiamate) sono inferiori l’errore passa dal 45% per il bacino di 25.000 ascoltatori e scende anche in questo caso al 2% per chi è nella fascia alta.

Un esempio – Radio Sportiva

Negli anni passati abbiamo ripetutamente chiesto a TER di fornirci la definizione esatta di “Bacino di ascoltatori”. Non abbiamo mai ottenuto risposta, pertanto continuiamo a utilizzare quella che ci pare più logica, cioè “quanti ascoltatori sono rilevati dall’indagine stessa”. Se ci sbagliamo e uno degli enti che effettua la ricerca volesse correggerci ne saremo più che lieti.

In ogni caso, rifacendoci ai dati del 2024, Radio Sportiva – per fare un esempio – dovrebbe essere rilevata con un errore pari al 6%. In altre parole gli ascoltatori “veri” dovrebbero essere compresi tra 930.000 e 1,05 milioni e questo resterebbe vero 95 volte se si ripetesse questa stessa indagine 100 svolte.

On Demand / Total Audience

Insomma, cosa c’è di nuovo? Se ne parla finalmente a pagina 44 (su 47). Il documento dice testualmente:

“Questo capitolo illustra la proposta di creazione di un archivio che rispetti l’obiettivo di valutare e calcolare le metriche inerenti alla pianificazione di contenuti digitali on demand (COD) rilevati attraverso l’SDK in modo esclusivo e congiuntamente agli ascolti delle emittenti riferiti all’impianto d’indagine CATI proposto”.

La frase ci ricorda vagamente il linguaggio di alcuni Primi ministri italiani ormai dimenticati: abbiamo pertanto chiesto a perplexity.ai di chiarirla:

Integrazione e SDK

Insomma, un lodevole tentativo di misurare gli ascolti reali in un mondo dove l’utenza non fa differenza tra “lineare” e “on demand”: se ascolto “Deejay chiama Italia”, ne sono un ascoltatore indipendentemente che lo faccia “nel quarto d’ora medio” diurno, nella replica notturna o via podcast.

E – aggiungiamo noi – se lo facciamo tramite un device che utilizza le librerie del mitico “Developer KIT” (che è un insieme di procedure pre-scritte, come quelle che calcolano il numero di Fibonacci, per intenderci) allora i dati saranno anche esatti, indipendentemente da quanto ci ricorderemo “il giorno medio dopo”.

Ci vorrà tempo

Ma, pensiamo di capire, consolidare e armonizzare questi dati con quelli classici sarà probabilmente molto complesso.

La nostra ipotesi è che la Total audience non sarà disponibile contestualmente ai primi dati di Audiradio, ma ben oltre: si tratta, ovviamente, di nostra ipotesi.

Il presidente di Audiradio Martusciello (che abbiamo disturbato – anche lui – di sabato) ci ha promesso che quando sarà il momento giusto potremo parlare/intervistare chi se ne occupa: non mancheremo di farlo. (Marco H. Barsotti per FM-world)

Appendice: tabelle

Stream A (nazionali e locali, 60.000 interviste a semestre)

Stream B (Nazionali, 40.000 interviste semestrali)

Il caso del ‘boom’ degli ascolti radiofonici nel 2023: le possibili interpretazioni

A cura di Marco H. Barsotti

Come funzionerà la nuova indagine di Audiradio? Cosa è successo davvero nel 2023? Pubblichiamo oggi il primo di due articoli sull’argomento del giorno: come sta la radio.

Iniziamo con una riflessione sul famoso 2023, mentre nel successivo analizzeremo le metodologie della nuova ricerca Audiradio. La riflessione è necessaria perché l’anomalia (o apparente tale) del 2023 non corrisponde a quanto ci aveva detto a suo tempo il Prof. Mannheimer e questo ci ha molto incuriosito.

Ma andiamo per ordine.

Tutti allenatori

Dopo la pubblicazione degli ultimi dati TER decine di post e commenti hanno sommerso la community di Talkmedia ed i social in genere. Oltre ai consueti i comunicati stampa “tutti vincitori”, in tanti – appassionati, operatori radiofonici e addirittura un Professore dell’Università Cattolica della città di Milano – hanno commentato sia il “calo degli ascolti radiofonici” che l’anomalia dell’anno 2023.

A meno che non ci sia sfuggito qualcosa, non abbiamo però trovato commenti da parte di “operatori” del mondo delle ricerche campionarie, gli unici che parlano su solide basi statistiche e non opinioni personali.

Paradossale (o auto-evidente)

Riprendiamo dunque un’ultima volta la questione “anno 2023”. Era l’anno in cui perfino affermati conduttori – gente che ha iniziato in onde medie – era stata costretta a recitare finti messaggi spontanei che invitavano gli ascoltatori a rispondere alle chiamate telefoniche anonime: per dire all’operatore “sì, ascolto radio-x“, x essendo ovviamente quella che si stava ascoltando.

Non sappiamo neppure se considerare il messaggio paradossale o auto-evidente.

L’opinione di tanti era (e resta) che questo avrebbe inficiato i risultati. E i dati, esposti su questa testata dal direttore Franceschini sembrano confermarlo.

Ma, come detto, tra le tante opinioni mancava quella di un vero esperto di statistiche e indagini di mercato.

Renato Mannheimer Dixit

A suo tempo avevamo però intervistato per Newslinet, una persona che probabilmente in quanto a indagini di mercato ha più voce in capitolo di tanti “operatori” del settore e che non stiamo neppure a presentare.

Val la pena ricordare pari pari quanto ci aveva detto:

“Autopromozione? Credo sia una pratica inutile perché la probabilità di essere chiamati è veramente bassa. Il campione è grande, ma [allo stesso tempo] piccolo in confronto alla popolazione che ascolta la radio. Mi sembra che la pratica di invitare ad ascoltare una certa emittente sia inutile e ridicola. La sua influenza è minima. E, alla fin fine, addirittura irrilevante.

Se ti chiama un numero sconosciuto rispondi che stai ascoltando la nostra radio” vuol dire che quella radio la stavi sentendo davvero. Non ne farei una questione.

Anomalia

Dunque, a detta di chi ne sa più di noi, poca influenza sul risultato delle ricerche. Ma certamente l’anomalia nel numero di ascoltatori del 2023 sembra esserci stata, osservando il grafico a barre basato sui dati già presentati da FM-world:

Abbiamo aggiunto (la linea rossa) una media mobile con periodo tre e osato estrapolare i dati del 2025 con le consuete formule della regressione (che però – ricordiamo – danno risultati differenti a seconda della formula scelta e del grado dell’eventuale polinomio).

Per farla breve, ci pare che guardando i dati in prospettiva decennale i movimenti siano piuttosto trascurabili – pur avendo fissato l’origine dell’asse y a 27,5 milioni – e che l’aumento del 2024 relativo a 2022 e 2021 sia un fenomeno transitorio.

“Sembrare”

Dunque che cosa è successo nel 2023? Probabilmente, come scritto da molti, l’insieme dei messaggi delle radio (“Rispondete ai numeri nascosti!“) ha avuto il suo effetto e – considerato che per l’indagine TER “Gli Istituti insistono su ciascun recapito telefonico tentato per almeno 5 tentativi, in caso di contatti non raggiunti” questo ha fatto sembrare il numero di ascoltatori superiore a quello degli altri anni. Sembrare?

Qualcosa non ci quadra. Ricapitoliamo: nel 2023 più persone del consueto – accogliendo l’invito delle radio – hanno risposto a numeri sconosciuti. Si tratta di persone che ascoltano la radio e che ovviamente hanno affermato di farlo.

Potrebbe per assurdo essere dunque un anno in cui il risultato dell’indagine è stato più corretto del consueto in quanto – sempre nelle parole di Mannheimer – “Col CATI ormai è difficilissimo fare sondaggi. Non solo è alto il tasso di non risposta, ma anche quelli che magari rispondono arrivano fino in fondo solo nel 10% dei casi. Il CATI fa ancora il suo bel mestiere e faccio tanti sondaggi con quel metodo. Però sicuramente è in corso un processo di decadimento continuo“. 

L’ipotesi è talmente eterodossa che (scegliendo forse un momento non ideale) sabato 18 gennaio verso le 20 abbiamo ricontattato Mannheimer per chiedere un parere. Ma – a conferma della serietà del ricercatore – questo ci ha fatto notare che una risposta definitiva si può avere solo tramite uno “studio apposito” (parole testuali). Sistemando in una sola riga noi e tutti i commentatori che abbiamo potuto leggere.

In quanto al metodo scientifico – testare l’ipotesi su casi reali, dunque su un secondo anno con l’autopromozione – questo non potrà mai essere applicato: come sappiamo nel 2023 AGCOM ha “ordinato la sospensione, con decorrenza dal 18 giugno e fino al termine dell’indagine in corso, di ogni forma di pubblicità autopromozionale“.  Non abbiamo – e forse non avremo mai – un secondo anno con le medesime condizioni del 2023, che possa dare una risposta definitiva alle tante ipotesi.

Audiradio

Nel prossimo articolo faremo un’analisi approfondita della metodologia di Audiradio per cercare di capire se e quanto c’è di nuovo e innovativo rispetto al sistema TER. (M.H.B. per FM-world)

 

Ultimo giorno di rilevazioni per l’indagine RadioTER, da gennaio arriva la nuova Audiradio

Si conclude oggi, lunedì 16 dicembre, l’indagine RadioTER, con l’ultima giornata di rilevazioni.

Nata nel 2016 con la fondazione dell’organismo Tavolo Editori Radio, diventato poi nel 2024 Editori Radiofonici Associati, negli ultimi otto anni ha monitorato gli ascolti della radio in Italia.

Il tutto in vista del ritorno di Audiradio, costituita in forma di JIC (Joint Industry Committee) il 22 aprile 2024, che oltre ad ERA – Editori Radiofonici Associati avrà come soci anche UPA – Utenti Pubblicità Associati e UNA – Aziende della Comunicazione Unite e che rileverà gli ascolti dal 2025.

In merito a RadioTER, i dati annuali (120.000 casi) e del secondo semestre 2024 (60.000 casi) saranno indicativamente pubblicati nel mese di gennaio.

Per quanto concerne Audiradio, invece, il presidente Antonio Martusciello – tramite un comunicato – ha evidenziato che, l’indagine sarà condotta con metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interviews) su un campione rappresentativo della popolazione di riferimento, raggiunto sia su telefoni fissi sia su telefoni cellulari e si avvarrà di una rilevazione censuaria tramite SDK, per i contenuti on demand delle radio iscritte.

In particolare, l’indagine CATI sarà composta da tre distinti Stream, ognuno dei quali risponde a degli obiettivi specifici ed ha un perimetro ben definito:

· Stream A1 – basato su 80.000 casi rappresentativi dell’universo di riferimento, realizzato da GfK e Ipsos su campioni equamente suddivisi – che permette di misurare l’ascolto lineare delle emittenti locali nel Quarto d’ora Medio, la durata dell’ascolto, gli ascoltatori nel Giorno Medio e nei Sette Giorni.

· Stream A2 – basato su 40.000 casi rappresentativi dell’universo di riferimento, realizzato da Ipsos – che serve da una parte a stimare le coperture cumulate a 14 e 28 giorni dell’ascolto lineare sia per le emittenti nazionali che locali, dall’altra – insieme allo Stream A1 – a misurare l’ascolto lineare delle emittenti locali nel Quarto d’ora Medio, la durata dell’ascolto, gli ascoltatori nel Giorno Medio e nei Sette Giorni. Inoltre, attraverso questo Stream vengono raccolti i parametri di deduplica per la produzione delle metriche a totale mezzo e le informazioni utili per la profilazione e deduplicazione dei dati di ascolto on-demand provenienti dall’SDK.

· Stream B – basato su 80.000 casi rappresentativi dell’universo di riferimento, realizzato da GfK e Ipsos su campioni equamente suddivisi – che permette di misurare l’ascolto lineare delle emittenti nazionali nel Quarto d’ora Medio, la durata dell’ascolto, gli ascoltatori nel Giorno Medio e nei Sette Giorni.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

La nuova Audiradio sarà “total audience”: le anticipazioni del Presidente Antonio Martusciello

La nuova struttura a JIC porterà davvero vantaggi al mondo della radiofonia? Dalla nuova metodologia, dati di ascolto congrui a quelli TER o dobbiamo attenderci una nuova discontinuità? Cosa cambierà con una rilevazione che considera tutte le modalità di fruizione? E quale il ruolo del mitico SDK? La partenza della nuova Audiradio, con la prospettiva di un’analisi “total audience” rappresenta una novità che potremmo dire epocale per il mondo della radiofonia. Per capirne di più, FM-world ha intervistato il presidente Antonio Martusciello. L’intervista in esclusiva ha avuto luogo il 27 maggio 2024.

Antonio Martusciello 

Nato a Napoli nel 1962 e laureato in Amministrazione Pubblica, ha operato da sempre nell’ambito dei media e della comunicazione. Dal 2010 al 2020, Martusciello è Commissario dell’Agcom. 

È autore di numerosi articoli e contributi scientifici sulla comunicazione: nel febbraio 2019 ha pubblicato il saggio “Il caos dell’informazione” (editore La Dante Alighieri). A settembre 2019 ha pubblicato il saggio “La rete: manipolazione o pluralismo” (Armando editore). Nel 2020 è autore di una ricerca per IULM dal titolo “L’evoluzione della comunicazione politica dai modelli tradizionali ai nuovi formati nel nuovo contesto digitale”, mentre nel 2021 ha pubblicato “La rilevazione del pubblico e l’impatto sulla formazione dell’opinione pubblica”. 

Martusciello è docente di “Diritto dei Media” presso Luiss Roma e dal dicembre 2022 Presidente dell’Organo di Vigilanza della rete di accesso di Tim. E’ stato nominato Presidente di Audiradio nell’aprile 2024. 

L’intervista 

FM-World (Marco H. Barsotti): Abbiamo letto che le ambizioni della nuova Audiradio sono importanti: rilevare ogni device, introdurre la “total audience”, l’idea di spostare il baricentro dalla  misurazione delle singole emittenti ad uno “user centric”. Quanto di questo possiamo attenderci sin dalla pubblicazione delle vostre prime ricerche e quanto invece richiederà più tempo? 

Antonio Martusciello: La nuova ricerca Audiradio prenderà il via il 1° gennaio 2025 e per farci trovare pronti a questo appuntamento, il nostro obiettivo è adottare quanto prima la Request for Proposal (RFP). 

Stiamo, infatti, alacremente lavorando in questo senso. La società si è appena costituita, ma in questi giorni è già in corso l’analisi tecnica per la predisposizione della RFP, necessaria per la scelta degli istituti che dovranno realizzare l’indagine. 

Una ricerca mista 

Si tratterà di una ricerca “mista”, di tipo quantitativo e censuario, attraverso l’SDK, strumento che già rappresenta un significativo passo avanti rispetto a un modello meramente dichiarativo. 

Questa rilevazione di tipo “ibrido” consentirà di cogliere al meglio la tendenza sempre più accentuata dell’ascolto radiofonico multi-device e multi-piattaforma. 

L’ascolto sarà rilevato su tutti i dispositivi, su tutte le piattaforme di distribuzione e in tutte le modalità di fruizione (live e on-demand). Del resto, oggi il bacino potenziale delle audience si espande in maniera significativa, non solo grazie alla tecnologia, ma proprio in ragione dei cambiamenti strutturali nei comportamenti di consumo dei contenuti. In tal senso, saremo chiamati a scegliere e definire le metodologie e le tecnologie più opportune per realizzare queste ricerche, tenendo conto della loro sostenibilità economica. L’orizzonte che ci poniamo è quello di rendere la ricerca degli ascolti radiofonici sempre più al passo con l’evoluzione del mercato. 

Quanto alle tempistiche, oggi è prematuro stimarle, tuttavia, ritengo che l’impegno e il serrato lavoro di squadra, profuso sin da questi primi giorni di attività, costituiscano un ottimo inizio per raggiungere quel risultato che – sono certo – con tempestività e determinazione, saremo in grado di realizzare concretamente. 

Il contesto europeo 

FM-World:  In passato abbiamo analizzato i sistemi di misurazione utilizzati in altri paesi ritenuti (almeno all’epoca) più avanzati: Paesi Bassi, UK ecc… La domanda è se Audiradio e i suoi omologhi europei lavorino in qualche modo insieme (formalmente o anche solo a livello tecnico), al fine di avere quelle che va di moda chiamare “currency” uniformi a livello europeo, cosa che immagino sia o sarebbe apprezzata da investitori multinazionali. 

A.M.: Audiradio è nata il 22 aprile di quest’anno e sta muovendo i primi passi nell’organizzazione di una ricerca che vedrà, dopo molti anni, editori radiofonici e mercato collaborare nuovamente insieme. È chiaro che sarà interesse di entrambi confrontarsi anche a livello tecnico con le esperienze europee.

Se guardiamo ai rapporti, come il Radio Audience Measurement di EGTA (Association of television and radio sales houses) e il EMRO (European Media Research Organization), ancora oggi, a livello europeo, le metodologie di tipo dichiarativo sono quelle più comunemente impiegate in Europa, mentre sui sistemi passivi ci sono ancora sperimentazioni in corso. 

European Media Freedom Act

Ricordo poi il riconoscimento della centralità dei sistemi di rilevazione delle audience nel complesso ecosistema dei media digitali si inserisce nel solco delle nuove prescrizioni del TUSMA ed è attestato dal regolamento European Media Freedom Act (EMFA), che prevedono sia una maggiore trasparenza e confrontabilità delle metodologie utilizzate nelle misurazioni, sia il riferimento a standard e tecniche condivise, possibilmente nell’ambito di JIC. 

 

La JIC e gli ascoltatori 

FM-World: Risultano chiari i vantaggi della struttura JIC per  gli operatori del mercato che sono tutti rappresentati. Mi chiedevo se una qualche associazione di esponenti del pubblico potrebbe apportare ulteriore valore alla vostra compagine.  

A.M.: Il JIC, nel modello approvato anche da Agcom, costituisce la forma prevalente dei soggetti che si occupano della rilevazione dell’ascolto e già rappresenta, seppur indirettamente gli interessi degli ascoltatori. Ciò in quanto, il sistema si basa su quella che potremmo definire una sorta di “convenzione” tra editori e mercato. In questo scenario, è proprio il mercato a svolgere una funzione di garanzia della corretta allocazione della pubblicità lì dove si registrano i maggiori ascolti. 

La questione SDK 

FM-World: Veniamo ad un punto che ritenuto essenziale, il famoso SDK. In molte interviste e articoli se ne è parlato, dando l’impressione che sia un sistema bello e pronto e che voi ne farete uso. Ma nel nostro ambito “SDK” è invece un toolkit di Nielsen che permette a chi sviluppa app client di registrare i comportamenti dell’utente e inviarli appunto a Nielsen.
Questo implica – credo – la modifica delle applicazioni client per inglobare le librerie SDK e attivarne le funzionalità, fornendo potenzialmente un tipo di reportistica degno di Google Analytics.
Due domande, la prima se è un processo concluso (e se si con quali operatori), o se invece è in atto o in fase di attivazione.
 

A.M.: Il sistema SDK (Software Development Kit) è un marcatore analitico, già impiegato nei sistemi di rilevazione delle audience, che restituisce dati censuari sui volumi della fruizione di tutti i contenuti online distribuiti tramite differenti piattaforme. 

Il sistema consente, quindi, di integrare gli strumenti di misurazione nei contenuti digitali indipendentemente dal device utilizzato per la fruizione del contenuto. 

Come le dicevo, la RFP che è in corso di analisi, pertanto, Audiradio sarà chiamata a operare una scelta sulla definizione delle metodologie e delle tecnologie più opportune per realizzare le suddette indagini censuarie. 

Trasparenza e certificazione

FM-World: Seconda domanda su SDK. Essendo per definizione quanto creato grazie a SDK un sistema invasivo (non potrebbe essere diversamente altrimenti tanto vale misurare alla vecchia maniera) le librerie saranno embedded solo nei clienti del vostro campione o saranno inserite negli strumenti generali utilizzati per l’ascolto da parte del grande pubblico? 

A.M.: La RFP – come le dicevo – è ancora in corso d’analisi e ritengo abbastanza prematuro definire questi aspetti. 

Vorrei, tuttavia, evidenziare che la Società intende impostare le indagini censuarie, così come le ricerche statistiche di tipo quantitativo, attraverso la definizione di metodologie e di tecnologie che favoriscano l’unicità degli output fondamentali (quali l’ascolto nel giorno medio, nel quarto d’ora medio, e la durata di ascolto), per emittenti radiofoniche locali e nazionali e la sostenibilità economica. 

In via generale, Audiradio vuole garantire la trasparenza dei processi di produzione, operare le opportune verifiche in fase di postvalutazione e fornire un’adeguata certificazione dei dati offerti al mercato. Operazioni queste che terranno in debita considerazione la protezione dei dati degli utenti e la gestione dei requisiti di consenso. 

Correttezza e trasparenza

FM-World: Ultima domanda, quando ci fu il passaggio dalle vecchie ricerche (Audiradio e GFK Eurisko) a TER ci fu una discontinuità dei dati riguardo le prime posizioni, che videro per la prima volta Rai Radio 1 perdere un primato storico che deteneva da sempre. 

Potrebbe essere stato un cambio di gusti degli ascoltatori proprio durante quel gap, ma potrebbe anche essere stato frutto del cambio di campione e metodologia. 

Questa volta ci si ripropone di misurare la total audience in grado – come Lei ha affermato – di “catturare” tutto l’ascolto inespresso delle radio. I dati saranno dunque paragonabili a quelli TER o dobbiamo attenderci nuove discontinuità (o magari proprio universi non confrontabili?) 

A.M.: TER ha avuto il pregio di erogare con continuità il dato dell’audience radiofonica durante il periodo successivo alla liquidazione della prima Audiradio. La maggiore criticità di TER, che ha comportato la necessità di una sua evoluzione, è stato il modello MOC, non più compliance, come indicato da AGCom. Al riguardo, vorrei ricordare che il TUSMA, all’art. 71 comma 5, lett. b), ha previsto “(…) che le rilevazioni degli indici di ascolto e di lettura dei diversi mezzi di comunicazione, su qualsiasi piattaforma di distribuzione e di diffusione, si conformino a criteri di correttezza metodologica, trasparenza, verificabilità e certificazione da parte di soggetti indipendenti e siano realizzate da organismi dotati della massima rappresentatività dell’intero settore di riferimento (…)”. 

Allo stesso modo, anche l’EMFA, all’art. 24, in particolare, richiede che i fornitori di sistemi di misurazione dell’audience garantiscano una rilevazione e una metodologia che rispetti i principi di trasparenza, imparzialità, inclusività, proporzionalità, non discriminazione, comparabilità e verificabilità. 

Oggi, il JIC che si è formato evidenzia la centralità del fronte degli editori, rappresentanti del pluralismo radiofonico in tutte le sue componenti (nazionali e locali, private e pubblica). L’ingresso poi del mercato (UPA e UNA) segna l’allargamento della compagine societaria e la rende rappresentativa dell’intero settore di riferimento. Un’unione che consente – ancora una volta – la concreta attuazione del principio di correttezza della rilevazione delle audience, già proprio dell’esperienza di TER. 

Discontinuità o continuità 

Come ho spiegato prima l’esigenza di innovazione ha portato a prescegliere un nuovo formato, quello della ricerca ibrida fondata su una combinazione di campionario e censuario.

Il nostro obiettivo, quindi, non è una continuità o discontinuità con i dati di TER, ma una ricerca che partendo dall’esperienza maturata sappia cogliere il grado di innovazione del mercato radiofonico. (M.H.B. per FM-World)

Ascolti radiofonici: TER (Tavolo Editori Radio) diventa ERA (Editori Radiofonici Associati)

Importante novità per quanto riguarda Tavolo Editori Radio. I dettagli nel comunicato.

Diventa oggi ufficiale ERA – Editori Radiofonici Associati Srl, la nuova denominazione di TER – Tavolo Editori Radio Srl.

ERA curerà per conto degli editori radiofonici italiani la costituzione del nuovo JIC (Joint Industry Committee) creato con UPA (in rappresentanza degli investitori pubblicitari) e UNA (centri media) per la rilevazione degli ascolti radiofonici in Italia per i prossimi anni.

Per l’anno 2024 ERA continuerà a gestire l’indagine di ascolto in corso.

Nella riunione odierna il Consiglio di Amministrazione ha accolto con piacere la proposta del socio RAI di reintegrare i suoi tre consiglieri cooptando Roberta Lucca, Flavio Mucciante e Marco Robbiati.

In occasione della scadenza del mandato, il Consiglio ha nominato il nuovo Presidente Dott. Carlo Ottino (nella foto), che sostituisce dopo tre anni il Dott. Federico Silvestri.

“Ringrazio a nome del Consiglio di Amministrazione Federico Silvestri per aver svolto con grande professionalità il ruolo di Presidente della nostra società in un periodo di ampia trasformazione e crescita del nostro settore.” – dichiara Carlo Ottino“Parte adesso con la creazione del JIC un’altra importante fase per il comparto radiofonico che si allinea a tutte le currency del mondo media. Continueremo a fornire il nostro contributo per consolidare il valore strategico della radio e cogliere al meglio i cambiamenti e le opportunità attuali e future del mercato.”

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Roberto Sergio: “Rai partecipa alla creazione di una nuova piattaforma di rilevazione degli ascolti”

Riceviamo e pubblichiamo la seguente comunicazione, in merito alla rilevazione degli ascolti radiofonici da parte della Rai.

“Ci siamo incontrati con gli altri editori e stiamo lavorando per approdare tutti in un Jic (Joint Industry Committee), a partire dal 2025. E Rai ne farà parte”.

Lo ha dichiarato l’Ad Roberto Sergio in un’intervista uscita oggi sul Sole 24 Ore.

Nessun rientro nell’attuale Ter, quindi, ma partecipazione alla creazione di una nuova piattaforma di rilevazione degli ascolti moderna e adeguata ai tempi, come richiesto peraltro da AgCom e con l’importante coinvolgimento di Upa.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]