Confindustria scrive al premier Conte: “Servono interventi per il sistema radiotelevisivo”

“In questo momento in cui il Paese è smarrito e preoccupato, le imprese radiotelevisive, nazionali e locali, stanno sempre più dimostrando di avere un ruolo centrale e di svolgere un servizio di preminente interesse generale, costituzionalmente riconosciuto, con l’offerta di un’informazione costante, qualificata e verificata e di una programmazione culturale e di intrattenimento altrettanto fondamentale per la sua funzione sociale in grado di estendere senso civico e anche un minimo di distrazione e di rasserenamento”.

È questo l’incipit della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte, da Franco Siddi, Presidente di CRTV. Siddi richiama la rilevanza e il valore, anche costituzionale del sistema dell’informazione e dei media, citando una sentenza fondativa al riguardo, la n. 40 del 1960, che ha sottolineato il ruolo svolto “non solo per i singoli componenti del corpo sociale, ma anche per la sua unità”.

“Principio che ha poi trovato piena attuazione nella successiva giurisprudenza costituzionale, e a livello legislativo, nel considerare l’intero sistema pubblico e privato come soggetti che svolgono un’attività di preminente interesse generale” ricorda Siddi.

Ruolo coesivo, ma anche responsabilità imprenditoriale e professionale: le imprese radiotelevisive, pur tra mille difficoltà, si sono da subito attrezzate per svolgere il loro servizio garantendo la massima protezione sanitaria a tutto il personale, come peraltro sta documentando CRTV, e garantendo continuità di un servizio essenziale per la comunità.

“Adesso è il tempo della consapevolezza che ciascuno deve fare fino in fondo la propria parte per la tenuta del Paese” aggiunge Siddi, che rivolge al Presidente del Consiglio la richiesta di fare in modo “che radiofonia e televisione possano andare avanti senza pregiudizio per il futuro”. Con il protrarsi della grave crisi, l’Associazione si riserva di rappresentare una serie di interventi indispensabili e fondamentali a garantire la continuità aziendale dell’intero sistema radiotelevisivo “espressioni vitali di un Paese che vuole sopravvivere all’emergenza, preservando libertà, pluralismo e realtà economica”.

(Comunicato stampa)

L’ascolto della radio ai tempi dell’emergenza: in calo o “compensato” da radiovisione e streaming?

E’ in corso in questi giorni una discussione sugli ascolti della radio, in tempi di emergenza coronavirus: saliti o calati?

Indubbiamente, la sintonizzazione in auto è crollata e questo fa presumere un divario con segno negativo del mezzo, ma diversi dati dimostrano una crescita sensibile dello streaming, nonchè della televisione.

La dimensione multipiattaforma della radio, di conseguenza, potrebbe aver trovato una “compensazione” proprio dai device meno tradizionali per il mezzo, aiutata da “radiovisioni”, smart speaker e app per smartphone e tablet.

Di certo, a guadagnarne dalla presenza forzata casalinga degli italiani è la televisione, sia in versione classica che web.

Soffermandoci specificamente sulla fruzione via internet, le tv tradizionali – come riporta l’Osservatorio dello Studio Frasi in una notizia riportata dall’ANSA – hanno raccolto sui rispettivi siti o via app ben 338 milioni di clic e l’ascolto ‘digitale’ ha fatto segnare 507 milioni di ore in più rispetto alle corrispondenti settimane di gennaio e febbraio, quando non era ancora esplosa l’emergenza coronavirus.

E’ la Rai a conquistare il primato con poco più di 37mila device connessi nel giorno medio e circa 254mila ore in più rispetto alla settimana precedente. A Sky il predominio dei clic (171,3 milioni). Lo share digitale (monitorato appunto sugli altri device) di Viale Mazzini è del 34.13%; seguono Mediaset (32.94%), Sky (25.51%), La7 (4.33%) e Discovery (2.17%). I canali più visti, sempre via web e app, sono nell’ordine Canale 5, Rai1, Rai2, Sky Digital News, La7, Sky Tg24 e Rainews 24.

Volano le news: tra l’8 e il 15 marzo Sky Tg24 fa segnare un +531% in termini di device connessi e di tempo di fruizione, Rainews 24 +284%.

Una segnale che fa presumere che anche i giovani, abituati all’uso di tablet e smartphone, cerchino frequentemente aggiornamenti sull’emergenza.

La Santa Messa di Papa Francesco domenica 22 marzo su RTL 102.5

Domenica 22 marzo alle 7.00, RTL 102.5 trasmetterà in diretta in radiovisione la Santa Messa di Papa Francesco dalla Cappella Santa Marta in Vaticano.

RTL 102.5 vuole così contribuire a sostenere attraverso le parole del Santo Padre i suoi ascoltatori e tutti gli italiani, in questo momento così critico per l’Italia, colpita molto duramente dal contagio del Coronavirus.

La programmazione di RTL 102.5 è già da giorni dedicata sempre di più agli ascoltatori, lasciando ampio spazio a telefonate e messaggi per condividere insieme il periodo di grande crisi che tocca tutto il Paese.

Negli anni passati RTL 102.5 ha realizzato dal Vaticano alcune dirette in occasione della Pasqua e del Natale. Pochi mesi fa si è messa a disposizione in occasione del Concerto per il 150 anni dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e in questo momento così difficile del nostro Paese il Santo Padre ha espresso il proprio personale assenso a trasmettere la messa dalla Cappella di Santa Marta.

(Comunicato stampa)

Più italiani davanti alla tv: crescono anche le visual radio?

Con gli italiani costretti in casa, cresce il consumo di televisione.

L’Osservatorio dello Studio Frasi ha verificato i comportamenti davanti al piccolo schermo, nella prima settimana scandita dai decreti Conte.

In media, come riporta l’ANSA in un comunicato, dall’8 al 15 marzo si sono sintonizzate con la tv 14,1 milioni di persone per ciascun minuto di ciascun giorno, un milione e mezzo in più rispetto alla settimana precedente, quando l’attenzione sull’epidemia era già molto alta, e oltre 3 milioni rispetto agli stessi giorni dell’anno scorso.

Sono stati dedicati alla televisione 346 minuti al giorno, 50 minuti in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

E la media anagrafica del pubblico, che oggi abbraccia intere famiglie, si è conseguentemente abbassata.

In tutto questo, quanto ne guadagnano le visual radio?

Come già più volte evidenziato, la radio in questi giorni ha cambiato le modalità di fruizione: meno gente in macchina (dove l’autoradio continua ad essere il device più utilizzato), ma molti più ascoltatori a casa.

Se per gli streaming è dimostrato un incremento, è più difficile verificare l’andamento delle visual radio che tuttavia, essendo più “appetibili” di uno schermo nero di chi diffonde solo audio, è plausibile possano aver tratto giovamento dall’attuale situazione.

Il 2020 potrebbe essere dunque l’anno del consolidamento delle radiovisioni?

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Calabria: la Radio “domina” la Tv?

A proposito dell’ormai formidabile fenomeno di ‘commistione’ fra Radio e Televisione in ogni parte d’Italia, la Calabria presenta una situazione particolare rispetto alle altre zone e a suo modo più ‘radicale’.

Succede infatti che nella regione più a Sud della Penisola sia stato un editore radiofonico (all’origine) a conquistare in pieno il mondo televisivo facendo assolutamente Televisione e non ‘Radio-Televisione’, per così dire, come succede (con moltissime ‘varianti’) altrove.

Parliamo di Annibale Notaris, naturalmente (e della sua ADN Italia), che molti conoscono come l’editore di Radio Jukebox e Radio News 24 (due fra le sue tante sigle note in varie regioni) ma che nella sua Calabria è tanto di più, visto che domina la scena radiofonica locale.

All’inizio lo faceva ripetendo anche varie emittenti nazionali, ora lo fa mediante una lunga serie di sigle e emittenti, che proviamo a elencare (non stiamo a specificare, per questa volta, chi abbia più ascolti), dando per scontate le due già citate: ci sono dunque anche Radio Enne Lamezia (la sua stazione ‘originaria’), Radio Ricordi, Radio Italianissima, Radio Class e Play Radio, l’ultima nata.

Della partenza di quest’ultima antenna questo periodico on line ha dato puntuale notizia a suo tempo nei mesi scorsi, ricordando anche la sua versione televisiva Play Tv.

Ed è proprio la Televisione il mezzo che Notaris ha conquistato in pieno, dopo la Radio, in Calabria (con qualche tentativo anche a livello nazionale, specie a Torino, dove Jukebox è ben radicata), tanto che anche qui la sua presenza è diventata di fatto dominante.

Le sigle che a lui fanno capo sul video sono infatti, anche stavolta, così tante, con alti ascolti, che è persino arduo farne un censimento: ci sono comunque, oltre a Play Tv, Calabria Tv, prima di tutto, e poi Telespazio Tv (proprio lei), Mi Sposo Tv (monotematica su matrimonio e dintorni) e Mi Sposo Tv Sicilia (le operazioni di Notaris si svolgono infatti con successo anche in almeno una parte dell’isola), Matrix Tv Italia (con anche Telespazio Tv 24 e altre sigle sul video), Calabria News 24, Shop 24, Jukebox Tv-Radio Ricordi Tv, Business Channel-Radio News 24 Tv e infine Lamezia Tv. Mica è finita: da un’iniziativa nata sul Dab di ADN Italia è nata pure Radio Energy e da pochissimo anche Radio Energy Tv.

Meno vistosa – ma almeno per qualche tempo di un certo rilievo – è stata invece l’iniziativa di un altro protagonista storico della Radio calabrese, Franco Cristofaro, con le sue Radio Azzurra e Radio Balla Balla, che hanno fatto registrare anche tentativi di sviluppi televisivi, ma in generale abbastanza effimeri. Tuttavia un’emittente collegata a Radio Azzurra-Rta, o meglio la sua versione palermitana, è invece presente con una certa forza sul video del capoluogo siciliano.

Per il resto, in Calabria ci sono stazioni che sono pressoché dall’origine radio-televisive, come Tele Radio Immagine a Paola o la religiosa Tele Radio Speranza SG di Vibo Valentia, senza dimenticare Radio Catanzaro, che più o meno da sempre affianca la televisiva RTC.

Molto rilevante è poi la presenza, già da qualche anno, di Video Touring (una vera e propria Tv a tutti gli effetti) accanto alla storica e seguita Radio Touring a Reggio Calabria.

E proprio in questa stessa area abbiamo rilevato infine gli interessanti sviluppi televisivi dell’attività della storica Radio Studio 95 di Melito Porto Salvo, non solo con Melito Tv ma anche mediante la collaborazione con un’altra piccola emittente della zona, Tele Bova Marina.

Mauro Roffi

Al via TMW Radio TV

“Ancora qualche giorno e inizierà l’avventura di TMW Radio TV”.

Ad annunciarlo è Andrea Pasquinucci di TC&C, la società editrice dell’emittente.

L’anticipazione, senza altri dettagli, è stata condivisa sul profilo Instagram.

TMW Radio – acronimo di Tutto Mercato Web – trasmette esclusivamente in digitale ed è presente anche sulla app di FM-world.

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