Comunicare Digitale rievoca i ‘tempi d’oro’ della Radio in Italia
“Festeggiamo il successo del nostro portale Tech Talk (incontri online di settore lanciati da Comunicare Digitale a settembre 2020) con un tema trasversale, riguardante nella prima parte la storia della Radio degli ultimi 46 anni e nella seconda l’excursus tecnologico relativo al mondo della Televisione”.
Con queste parole Andrea Michelozzi, presidente e infaticabile ‘turbina di propulsione’ della stessa Comunicare Digitale, ha aperto il 25esimo convegno Tech Talk, svoltosi nei giorni scorsi, che ha visto ‘in campo’ – per quanto concerne la Radio – alcuni ‘numeri uno’ della filiera del mezzo. Per ‘cavalleria’ è stata data la parola all’inizio al ‘gentil sesso’, cominciando da Ilaria Cappelluti di Radio Kiss Kiss, Laura Badiini di Podcaster e Laura Antonini di Radio Deejay.
È stata quindi la volta di Luca Dondoni, affermato giornalista musicale de ‘La Stampa’ nonché attuale conduttore su RTL 102.5, definito da Michelozzi come ‘Sua Maestà’. Ovviamente, Dondoni si è schermito, asserendo che questa definizione spettava semmai a Gigio D’Ambrosio, odierno driver su RTL 102.5 e colonna portante della ‘storica’ Radio Milano International, fra le primissime Radio private a nascere nel nostro Paese.
“Sono entrato a Radio Milano International – ha spiegato proprio D’Ambrosio – dopo circa sei mesi dalla sua fondazione, avvenuta il 10 marzo 1975. All’epoca ero uno studente di liceo scientifico, appassionato di musica e fortemente intenzionato a rendermi indipendente dai miei genitori. La ‘scintilla’ verso un nuovo tipo di Radio mi scattò a 13/14 anni, quando vidi il film ‘American Graffiti’, in cui c’era un dj (Lupo Solitario) che di notte, attraverso le radioline, parlava ai giovani con la sua voce gracchiante. Confesso che la cosa mi intrigò molto, per cui la applicai in Italia, appena ebbi l’occasione di entrare – per un autentico colpo di fortuna – a Radio Milano International, divenuta negli anni un’autentica ‘fucina’ per grandi personaggi del settore”.
Apriamo una parentesi per sottolineare che oggi, grazie all’alleanza con la società ADN Italia di Annibale Notaris, l’emittente, come abbiamo a suo tempo informato, è ascoltabile, oltre che on line e sui mezzi digitali, anche in FM in buona parte della Lombardia, in DVB-T sull’intera Penisola, in Calabria e Sicilia via DAB+.
Chiusa la parentesi, torniamo al convegno Tech Talk, evidenziando l’intervento di Dondoni, che dopo aver assistito ad un breve inserto Tv registrato di Rai Storia, ha esclamato: “Che bello vedere Fausto Terenzi giovane, che un tempo è stato il re dei dj. Ma soprattutto Francesca, madre di Cristina Borra (che oggi lavora nell’ambito di RTL 102.5), la quale all’epoca era considerata un po’ la ‘mamma’ anche dei vari disc-jockey che prestavano la loro ‘verve fonica’ a Radio Milano International. Personalmente, ricordo di essere stato al SIM di Milano nel ’76 o ’77, dove in un uno stand ho incontrato proprio il ‘mitico’ Gigio D’Ambrosio che trasmetteva in diretta per RMI. Ad un certo punto Gigio, senza conoscermi né avermi mai visto in precedenza, tra tanta gente che affollava lo stand ha detto proprio a me di passargli un determinato disco. Con mano tremante per l’emozione, gli passai il disco richiesto, ‘Don’t Go Breaking My Heart’ di Elton John, decidendo quindi di farmi assumere da Radio Milano International, che era di certo un ‘Olimpo’ cui aspiravano tutti i disc-jockey del momento. Dopo aver collaborato con varie emittenti, l’assunzione a RMI avvenne molti anni dopo, nel 1987, e da allora restai con quella Radio per ben 18 anni, usufruendo di una formidabile ‘scuola formatrice’ sul modello americano”.
A proposito di tale modello, D’Ambrosio ha ricordato che l’input a utilizzare jingle pubblicitari americani partì dall’ascolto tutte le sere sulle Onde Medie di Radio Luxembourg, dove i jingle erano fatti anche con la voce di Bob Stewart e più vicini alle esigenze USA. Cosa che fece prendere a Gigio ‘& friends’ il coraggio a quattro mani, telefonando prima all’emittente e poi recandosi in macchina nel Granducato di Lussemburgo, dove per 1000 dollari non Bob Stewart bensì un suo ‘fedelissimo’ – Benny Brown – gli ‘costruì’ una bobina di un’ora e mezza di jingle in stile statunitense. La bobina, registrata nel 1980, destò lo stupore persino di DJ Albertino (che lavorava a RMI), fratello minore del più noto Linus e di un’altra sorella con la quale, all’epoca, Gigio D’Ambrosio era… fidanzato.
Ma questa è un’altra storia, che potrete approfondire collegandovi al sito www.youtube.com/watch?v=O58XCwKNW-U (dove è possibile assistere all’intero Tech Talk). Come un’altra storia è quella di Marco Pellegrinato e Luca De Bartolo, che nella seconda parte del convegno online di Comunicare Digitale hanno parlato, dal punto di vista tecnico, di DVB-T2 e della piattaforma TivùSat.