Una targa in ricordo della radio che dichiarò libera Milano

Con una cerimonia alla scuola primaria di via Antonini 50, il Comune di Milano ha voluto rendere omaggio a Radio Milano Libera, la prima emittente a trasmettere ufficialmente la notizia della liberazione della città il 26 aprile 1945.

Alla commemorazione ha preso parte anche il sindaco Beppe Sala.

Una targa commemorativa è stata scoperta – domenica 13 aprile nell’edificio scolastico che, durante la guerra, ospitava gli studi dell’Eiar – la radio del regime fascista – trasformati poi nel quartier generale di quella che divenne la voce della Resistenza.

Quel giorno, alle ore 9, fu Giuseppe Gaiani, ingegnere in pensione, a improvvisarsi speaker e pronunciare, dopo le note dell’inno di Mameli, le parole simbolo della rinascita: “In nome del popolo italiano (…) siamo liberi!”.

Radio Milano Libera sancì così la fine dell’occupazione nazifascista, trasmettendo il proclama del CLNAI che assumeva i pieni poteri e decretava lo scioglimento dei corpi militari fascisti. Due giorni più tardi, sempre dagli stessi studi, fu data notizia della cattura e dell’esecuzione di Benito Mussolini e dei gerarchi fascisti a Giulino di Mezzegra.

Da megafono della propaganda a emblema della libertà: la scuola di via Antonini diventa oggi luogo della memoria, testimone del passaggio tra dittatura e democrazia.

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Europhonica: una targa in ricordo di “Antonio” e “Bartek”

Lo studio radiofonico 1 dell’Eurocamera di Strasburgo è dedicato da oggi ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski, con una targa scoperta presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

I due giovani reporter rimasero vittime dell’attentato terroristico nel dicembre 2018.

“Chiediamo ai membri del Parlamento, a chi lavora nella Commissione europea, a voi giornali e all’opinione pubblica di non chiudere i riflettori su Europhonica. Non facciamo morire il sogno di Antonio”. Così il giornalista di Europhonica Andrea Fioravanti, amico e collega di Antonio Megalizzi, parlando alla stampa a Strasburgo.

“L’obiettivo di questa conferenza stampa – ha spiegato Fioravanti – è lanciare un appello: entro il 24 maggio, chiediamo che il Parlamento europeo faccia qualcosa di concreto per far sì che il sogno di Antonio e Bartek sia vano. Sono passati tre anni difficili da quando è nato questo progetto, e due mesi che lo sono stati ancora di più. Il presidente Tajani, ci ha promesso che farà tutto il possibile per sostenere Europhonica in futuro”.