Awanagana: “Il politically correct ammazza la radio”. Dalle onde medie alla Radiovisione, chiacchierata a ruota libera con un mito della radiofonia

Marco Barsotti ha intervistato una delle voci più popolari della radiofonia: Awanagana. Ecco che cosa ne è emerso.

Un recente post sul social blu, rilanciato anche su Talkmedia e intitolato “Jocelyn, Roberto Arnaldi e Awanagana tre grandi personaggi di Radio e Tele Monte Carlo” ha suscitato decine e decine di commenti in ciascuna delle condivisioni di cui è stato oggetto. In molti si parlava di Robertino, Roberto Arnaldi, ma in altri della annosa questione dei giovani conduttori in radio.

L’occasione ci è sembrata propizia per ricontattare Awanagana e registrare un’intervista per Radio Nizza. Ma, rischiando probabilmente di annoiarne gli ascoltatori, non siamo riusciti a non parlare soprattutto di Radio, di come veniva realizzata la Radio Monte Carlo delle onde Medie e di come si trovi un vecchio conduttore in una radiovisione computerizzata quale la RTL 102.5 BEST. Qui di seguito la parte di intervista relativa alla radio; chi vuole ascoltare la conversazione per intero può accedere al podcast di Radio Nizza.

Marco Hugo Barsotti: Tanti anni fa da Milano ti ascoltavamo sulle onde corte, l’unico modo di sentire Radio Monte Carlo nel capoluogo lombardo… e mettevate spesso musica francese, oltre che italiana. Apparentemente tanti anni fa c’era molto più trasferimento di cultura tra le due nazioni dette cugine e in entrambi i sensi.

Awanagana: Verissimo. Quando ho cominciato c’era Noel Coutisson come direttore artistico e la programmazione era fatta cosi: un disco italiano, un disco inglese, un disco francese e raramente se c’era l’occasione anche uno tedesco. Per cui c’era una miscellanea.

Poi per alcuni misteri delle case discografiche sono venuti i passaggi a pagamento. Giri strani che non capivo e che non capisco. Stranamente la cosa continua anche attualmente – perché bene o male non credo ci sia più l’esigenza di accontentare delle case discografiche… ma sembrerebbe che non ci sia più quella libertà nella scelta.

Per esempio, tu hai sentito 102.5 BEST? Bene, noi ogni tanto passiamo dei francesi, roba di qualità. Ma piuttosto poca, in percentuale minima. Io ho cercato di capire anche con un programmatore, con Stefano. Gli ho chiesto se ci sono delle convenzioni. Ma niente, non sembra proprio, ha detto di no.

MHB: Immagino che ormai molte scelte fatte sono fatte anche sulla base di studi, di posizionamenti ben ragionati… Una cosa che funziona ma forse rende la radio un po’ più fredda. 

AG: Diciamo che a riscaldare la radio ci pensiamo noi come animatori. Speaker come Jocelyn, Acampora… noi ci mettiamo il cuore, una cosa che la gente percepisce.  In più io ogni tanto dò libero sfogo… anche in radio, lo dico. Dico “Basta io non c’è la faccio più con le proiezioni, le statistiche… Lasciamoci vivere un attimo… senza costringere la nostra vita a seguire sempre determinate regole”.

MHB: Recentemente sul social network blu abbiamo letto un post con alcune fotografie tue e della vecchia Monte Carlo. Molti, moltissimi commenti, ma quello che mi ha colpito è quanti  si sono messi a parlare di Robertino… di Roberto Arnaldi. Il tuo ricordo personale.

AG: Robertino… una cosa mostruosa, un’energia, una carica fantastica. Arrivava il lunedì mattina e spesso e volentieri in regia c’era Renato Gamalero, che era genoano. Mentre Robertino sampdoriano. Se la Sampdoria aveva perso sai cosa accadeva al notiziario? Robertino diceva “Bene apriamo il notiziario di oggi, pagina sportiva… no niente: Ieri non c’è stata la partita della Sampdoria”

 

Registrazione Originale – Robertino su RMC 701

E cosi, saltava del tutto la notizia, la sconfitta non veniva mai annunciata. Cioè, aveva uno spirito, un humor, magari un po’ casereccio… ma è proprio per quello che è entrato nel cuore della gente.

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Registrazione Originale 2 – Robertino su RMC 701

E poi i suoi ritmi… c’era un tecnico… che aveva delle difficoltà quando faceva la mattina. Quando arrivava Robertino io dopo mezz’ora  passavo e vedevo (il tecnico) Alberto, disteso sulla console, alias pupitre, li  che boccheggiava e diceva “non c’è la faccio più”. Perché stare dietro a Robertino, col ritmo che aveva, era una cosa quasi impossibili per un essere umano. Non solo, tu sai che ha scritto delle canzoni, ad esempio per Dalida? Ed era anche un interprete, di brani suoi e di altri. Una bella persona, un artista più. Poi quando è passato a TMC col Buggzoom. Tutti, tutti lo ricordano.

MHB:  A proposito, lui era molto diverso da te. Tu parlavi se ricordo bene già come adesso, cioè con questo tono molto…
AG: …pacato
MHB: si, pacato. Molto diverso dal suo. Non avevate ordini di scuderia?

AG: Noel ci lasciava liberi di essere noi stessi. C’era la direttiva dei brani, italiani, francesi, inglesi a rotazione. Ma lui diceva a tutti, come arrivavano:, “Signori, voi siete liberi di dire di parlare, non avete catene. L’unica cosa non parlate di politica. O di pubblicità al di fuori delle pubblicità che ci pagano. E niente religione”. Era tutto.

MHB:  La musica invece chi la sceglieva?  

AG: C’erano dei programmatori come Pierre Dominique Pennacchioli. C’era un po’, diciamo così, di libertà. Però si poteva chiedere, cosa che attualmente io non posso fare, perché c’è il programma e il computer che lancia i dischi.
Io non posso togliere un disco o sostituirlo o sfumarlo per poter dire delle cose. All’epoca invece si poteva chiedere al tecnico… dicevamo “siamo un po’ lunghi, aggiungiamo un disco” e potevamo sceglierlo noi, quel disco, oppure toglierne uno.

MHB: Su Facebook c’è stato questo post ormai famoso, con la tua foto a cui è seguito un grandissimo dibattito, anche molto sgradevole, sulle nuove leve o sulla mancanza di.
Apparentemente oggi non abbiamo mai un altro Arnaldi e forse neanche un altro Herbert Pagani, per così dire… 

AG: Ti racconto una cosa. Ieri, come spesso accade il sabato e la domenica MILA mi da il cambio alle 19.00 e dice. E mi dice: “tra poco, verremo sostituiti dall’intelligenza artificiale… Metteranno un robot con i baffi tuoi al tuo posto”. Al che io rispondo “sì, non solo, ma campioneranno anche la nostra voce, una tristezza…”

MHB: Però un attimo! Come sai a volte faccio delle interviste e per NL ne abbiamo fatta una a Marta Suraci in cui ci spiegava quanto loro hanno a cuore il fatto che la radio debba essere umana.
Il concept  che avevano sviluppato era qualcosa tipo “il computer non ha un’anima. Un conduttore si… il computer ha un algoritmo un computer un cuore”. Certo, era prima di ChatGPT e di Peperoni AI ma il discorso resta valido quindi forse da questo punto di vista sei finito nel posto dove è meno probabile che sarai sostituita da computer… 

AG: Infatti, io direi che la radio deve avere per forza un’anima. E quest’anima sono per gli animatori, gli speaker , oltre ovviamente alla musica.

MHB: Però la mia domanda era relativa ai giovani. Sembra non esistano altre personalità originali, altri Herbert Pagani o Andenna, per dire. Non vorrei che il sistema stesso, i clock, i computer, le scuole di radio stiano contribuendo a creare tanti perfetti cloni. Che impressione hai? 

AG:  Che dipende da chi insegna, in queste scuole. Chi genera questi “mostri”. Non voglio far polemiche a livello sociale e politico, o peggio di religione e politica. Ora, purtroppo adesso un’altra cosa che mi dà l’orticaria: è il politicamente corretto (o scorretto). Si dicono sempre le cose giuste. Ma dipende dagli insegnanti. Se una di queste scuole decidesse, non dico di prendere me, ma qualcuno dei nostri colleghi e di fare scuola ai giovani, forse si creerebbe un fiume di nuove leve originali.
O alternative: Io sono sempre stato per le alternative, contrario all’uniformità. Quindi, più spazio ai giovani? Sì, ma ragazzi che sanno quello che fanno. Che non siano cloni, o automi.

MHB: L ‘ultima domanda che volevo farti è questa, tu oltre a occuparti di musica, di Radio sei impegnato a livello sociale, nell’aiuto al prossimo. Due parole su questo tuo aspetto meno conosciuto.

AG: Certo e vi ringrazio dell’opportunità. Io da anni faccio parte dei Cavalieri Templari, riconosciuti  in una lettera anche dal Cardinal Sodano… (per chi non capisse di cosa parliamo, ecco la descrizioe di Dagospia di qualche anno fa: “-“NON SIAMO MASSONI MA CAVALIERI MONACI, FACCIAMO VOTO DI OBBEDIENZA, UMILTÀ E SILENZIO” – E CON LE DONNE? “NON ABBIAMO MICA IL VOTO DI CASTITA’” N.d.R) …noi abbiamo. In primis, sopravvivenza del genere umano, aiuto chiaramente ai bisognosi e oggi stiamo facendo una campagna a sostegno di Maalula, un’enclave cristiano dove parlano ancora aramaico in Siria. Poi negli ultimi tempi abbiamo fatto un gemellaggio con la protezione civile italiana, c’è questa volontà di essere presenti sul campo in aiuto di tutti”.

(M.H.B. per FM-World)

Accordo tra SCF ed RTL 102.5 per la diffusione di musica in radio e multipiattaforma

E’ stato siglato nei giorni scorsi dai presidenti di RTL 102.5, Lorenzo Suraci e di SCF (società di gestione collettiva che rappresenta le principali case discografiche italiane) Enzo Mazza, il nuovo accordo per la diffusione di musica nell’universo multipiattaforma di RTL 102.5.

L’accordo è il primo nel settore delle reti nazionali, dopo l’entrata in vigore della Direttiva sulle società di gestione collettiva, che tiene conto dell’innovazione in corso nel settore, dell’importanza della radio nella diffusione di musica e della rilevanza economica del contenuto discografico per l’emittente.

Un accordo che consentirà ad RTL102.5 la diffusione di milioni di brani musicali di oltre 46.000 etichette rappresentate da SCF, oltre naturalmente, in virtù dei mandati internazionali, anche del repertorio globale dell’industria musicale.

La definizione di uno schema multipiattaforma tiene conto delle particolarità dell’emittente e della penetrazione sul mercato nel nostro Paese.

“Siamo molto soddisfatti di questo accordo a riprova dell’impegno di RTL 102.5 ad investire con continuità nel settore radiofonico”, dichiara il Presidente di RTL 102.5 Lorenzo Suraci, “ Confermiamo una nuova e più stretta partnership tra SCF, principale collecting italiana nella gestione dei diritti connessi, e RTL 102.5, la radio più ascoltata in Italia, che punta da sempre sulla valorizzazione della musica e della creatività italiana. Sinergie di questa portata danno un contributo rilevante non solo alla crescita ed allo sviluppo dei settori radiofonico e discografico, ma all’intera industria culturale, un settore strategico per il rilancio del sistema Paese.” 

Enzo Mazza, Presidente di SCF ha dichiarato: “Siamo molto contenti di aver costruito con RTL 102.5 quest’innovativo contratto di licenza . Come è noto anche nell’era dello streaming la radio rappresenta ancora il segmento principale per la music discovery, con l’86% dei consumatori di musica (IFPI consumer report 2018) che usano il mezzo radiofonico per accedere a musica, contro il 61 % dello streaming audio. In questo contesto anche la musica rappresenta un elemento strategico per la radio e nell’accordo con RTL102.5 abbiamo tradotto le rispettive esigenza dei due settori in un articolato modello che soddisfa entrambi e riconosce il valore economico dei diritti messi a disposizione.”

(Comunicato stampa)

RTL102.5 acquista i diritti per i Mondiali di calcio

RTL 102.5 ha acquistato i diritti per trasmettere in diretta tutte le radiocronache dei Mondiali di calcio FIFA Brasile 2014 che si terranno dal 12 giugno al 13 luglio.

L’emittente seguirà tutte le partite con i propri inviati in Sudamerica e con appuntamenti giornalieri dedicati all’interno del palinsesto, sempre in diretta, con costanti aggiornamenti nell’arco delle 24 ore, sia all’interno dei notiziari che dei programmi.

Nel 2010, RTL 102.5 è stata la prima radio privata italiana ad aver acquistato i diritti per un Mondiale di calcio e continua ad essere in prima linea per raccontare tutti i più importanti eventi sportivi.

Lorenzo Suraci, Presidente di RTL 102.5, commenta così l’acquisizione dei diritti: “Siamo felici di avere rinnovato il nostro impegno con la FIFA in vista dei Mondiali del 2014. Dopo il successo della nostra operazione per i Mondiali del 2010, che ci fa guardare con fiducia al Brasile, questa è ancora una volta la dimostrazione del nostro interesse per i maggiori avvenimenti sportivi. Siamo anche molto soddisfatti dai dati di ascolto che continuano a premiare la nostra linea editoriale.”

(Comunicato stampa)

Successo per “RTL è anche mia DAY”

Oggi, in concomitanza con la partenza della pianificazione outdoor per la campagna “RTL 102.5 è anche mia” (creatività DLV BBDO), il network milanese sancisce ‘RTL 102.5 e’ anche mia DAY’: a partire dalle 6.00 di stamattina fino alle 05.59 del 12 marzo la campagna di comunicazione è fusa con il prodotto editoriale, sono infatti tutti gli speaker, portavoce della comunicazione, a dipingersi in viso il logo di RTL 102.5.

Subito è stato un grandissimo successo – dichiara Marta Suraci, Responsabile Comunicazione e Immagine dell’emittente – sui social network con l’hashtag su Twitter #rtlseimia e le condivisioni di materiali foto e video su Facebook, ma anche attraverso gli sms con più di 3000 interazioni in poche ore.

Il perché è molto semplice: gli ascoltatori hanno urlato a gran voce che RTL 102.5 è anche loro perché  questa radio non è fatta solo da chi la fa ogni giorno, ma soprattutto di chi la ascolta. E proprio gli speaker di RTL 102.5 hanno deciso di dipingersi in faccia la radio: da adesso in poi però, tocca agli ascoltatori.

(Comunicato stampa RTL 102.5)

Falsi in rete, su RTL 102.5 e Radio Maria

RTL 102.5 annuncia la morte di Bruno Arena? Un falso.
L’emittente di Suraci, tramite una nota, afferma che “in rete si è diffusa una notizia falsa e destituita di ogni fondamento: su alcuni siti si scrive che RTL 102.5 avrebbe annunciato la morte di Bruno Arena, il comico dei Fichi d’India che da giorni è ricoverato in ospedale a causa di una emorragia celebrale. Naturalmente non si dice né chi né quando avrebbe dato questa notizia. Semplicemente perché questa notizia non è mai stata diffusa da RTL 102.5″.

Soltanto pochi giorni fa, inoltre, si era diffusa sul web la voce che, in seguito ad un errore tecnico, Radio Maria avrebbe trasmesso brani dei Megadeth e dei Cannibal Corpse. Anche in questo caso è arrivata tempestiva la smentita di Padre Livio Fanzaga: “Metal su Radio Maria? A noi non risulta“.

Fonti:
http://tv.fanpage.it/rtl-102-5-smentisce-la-notizia-di-bruno-arena-morto/
http://www.tio.ch/News/People/718106/Metal-su-Radio-Maria-Non-risulta-assolutamente/

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Audiradio: Suraci risponde alla Rai

“Il comunicato stampa diramato dalla Rai, che accusa alcune emittenti private di avere causato la chiusura di Audiradio è inaccettabile e lesivo per RTL 102.5”. Lo dice Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5 e consigliere di Audiradio. “Invece di scrivere note nelle quali si scaricano arbitrariamente su altri responsabilità, la Rai dovrebbe spiegare ai cittadini italiani perché a fronte di un esborso di denaro pubblico, valutabile nella misura di circa un milione di euro, abbia posto il veto alla pubblicazione di qualsiasi dato d’ascolto, nell’ultimo anno e mezzo”.

“Il comportamento della Rai – dice Suraci –  è quindi due volte irresponsabile. In primo luogo perché ha vietato la pubblicazione di dati regolarmente pagati da tutti i soci di Audiradio, pubblici e privati, non affetti da irregolarità. In secondo luogo perché, in un periodo di crisi economica, ha gettato al vento denaro pubblico e, ponendo il veto alla pubblicazione dei dati d’ascolto alle emittenti nazionali private, sue concorrenti, ha creato turbativa di mercato”. “Non ho ritenuto di votare le varie ipotesi di bilancio discusse – continua Suraci – perché il patrimonio netto di Audiradio non avrebbe coperto i fondi rischi che si sarebbero dovuti accantonare a fronte di eventuali, e probabili, contenziosi dovuti alla non pubblicazione, per un anno e mezzo, di qualsiasi tipo di dato di ascolto, circostanza questa che ha determinato l’assoluta inadempienza contrattuale nei confronti dei clienti da parte di Audiradio”.

“La prudenza è un principio generale per gli imprenditori  privati che rischiano soldi in proprio. Chi è abituato – conclude Suraci –  ad amministrare soldi pubblici, e quindi dei cittadini, decide unicamente su principi del tutto teorici. Le ipotesi di bilancio discusse non avrebbero tutelato la stessa Audiradio ed i suoi amministratori. È del tutto fuori luogo che, proprio per questo, chi ha mantenuto sempre un comportamento responsabile sia accusato di essere irresponsabile”.