USA: non solo iHeart in difficoltà economiche, anche Audacy costretta a rimandare i termini del “Chapter 11”

Non è solo iHeart ad avere forti difficoltà, come abbiamo letto in un recente post sulla community Talkmedia. Anche Audacy lotta contro la deadline del Chapter 11, la legge che protegge negli USA le società insolventi. Intanto, in vista delle presidenziali USA, niente meno che George Soros è interessato a rilevarmene il controllo.

È di questi giorni la richiesta di Audacy di spostare la deadline del Chapter 11 dal 19 agosto alla fine di settembre: una buona occasione per ricordare quanto sta avvenendo nella società che aveva fatto dell’importante dominio “Radio.com” un suo punto di forza.

La storia di Audacy: dall’ascesa a Radio.com al fallimento

Audacy, precedentemente nota come Radio.com, è una piattaforma radiofonica che ha vissuto un percorso turbolento tra successo iniziale, ribranding e infine fallimento.

Radio.com nasce nel 2010 grazie a CBS Radio. L’idea era quella di creare una piattaforma online che permettesse agli ascoltatori di accedere ai contenuti delle emittenti locali di proprietà della compagnia e di scoprire nuovi canali musicali.

La piattaforma offriva un ampio catalogo musicale, podcast e programmi radiofonici on demand, diventando rapidamente una delle alternative più popolari a TuneIn e iHeartRadio.

Nel 2017, Radio.com viene acquisita da Entercom, un altro grande gruppo radiofonico americano. L’acquisizione ha segnato una nuova fase per la piattaforma, che si è vista integrata nella rete di emittenti locali di Entercom, diventando il pilastro del modello di business multi-piattaforma dell’azienda.

Il rebranding in Audacy

Nel 2021, Entercom decide il rebranding di Radio.com e dell’intera azienda come “Audacy”.

Audacy ha poi continuato a sviluppare la propria piattaforma, introducendo nuove funzionalità come “Enhanced Rewind”, che permette agli ascoltatori di riascoltare le parti vocali dei programmi in diretta, e una scoperta personalizzata di contenuti musicali e podcast. Nel 2022, Audacy ha anche revisto il suo player online e per app mobile, con l’obiettivo di offrire un’esperienza più intuitiva e coinvolgente agli utenti.


La crisi e il fallimento

Nonostante gli sforzi di innovazione, Audacy ha iniziato a mostrare segni di difficoltà nel 2023. L’aumento delle spese e la concorrenza sempre più agguerrita nel mercato digitale hanno messo sotto pressione l’azienda. Nel gennaio 2024, Audacy ha annunciato il suo fallimento e ha presentato istanza per la protezione da Chapter 11 in tribunale. Questo significa che l’azienda intende riorganizzare i propri debiti e cercare un piano di salvataggio. “Riorganizzare i debiti” significa chiedere ai debitori di pagare solo una parte del dovuto (giusto per chiarire).

Soros e la FCC

È emerso recentemente negli USA un fatto inatteso: il miliardario progressista George Soros, dopo aver acquisito una partecipazione importante nella società, sta cercando di convincere la Federal Communications Commission  ad aiutarlo ad accelerare la sua acquisizione della seconda rete radiofonica più grande della nazione.

George Soros

Da cosa nasce l’interesse di Soros?

Secondo New York post, “La FCC a maggioranza democratica aiuta George Soros ad accelerare l’acquisizione della rete radiofonica nazionale”. Non sappiamo se sia vero, né qui ci interessa. Ma certamente questo sta rallentando appunto l’approvazione da parte di banche e debitori del piano di rilancio economiche, da qui la richiesta di rinvio del Chapter 11 da cui siamo partiti.

Radio: un media “influencer”

A noi di FM-world interessa più la morale della questione: anche negli USA la radio è considerata ancora un buon metodo per promuovere le idee e i punti di vista e i suoi “influencer” (i conduttori radiofonici) sono tutt’ora personaggi – appunto – influenti. (M.H.B. per FM-World)