Federico l’Olandese Volante in smart working: “Tornerò in onda da casa tra alcuni giorni”

Le sempre più stringenti regole legate al covid stanno costringendo allo smart working diverse emittenti.

Radionorba, attraverso un post di Federico l’Olandese Volante, è pronta per affrontare la seconda ondata dell’emergenza, dando a tutti la possibilità di continuare a trasmettere in sicurezza.

Il noto dj lo ha raccontato dal proprio profilo, rassicurando gli ascoltatori che non lo sentiranno per un po’.

“Da oggi 27 ottobre” – scrive – “io non sarò in onda per un po’ di giorni, per via delle nuove disposizioni antivirus”.

Federico specifica che “I nostri tecnici stanno lavorando per poter tornare in onda di nuovo da casa, da questo studiolo dove mi trovo e presentarvi regolarmente tutti i giorni ‘Driving time’ e ‘Thanx God it’s Friday'”.

L’Olandese Volante garantisce ai propri ‘follower’ che “tornerà subito”.

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Anche in radio si tornerà allo smart working?

Da alcune settimane, i casi di covid hanno ripreso a crescere in Italia e nel mondo.

Mentre si sta cercando di evitare un lockdown totale come quello di marzo e aprile, sono diverse le misure preventive che si stanno mettendo in atto per circoscrivere i contagi.

Lo smart working è una delle vie indicate per evitare affollamenti e assembramenti per strada e soprattutto sui mezzi pubblici.

Che cosa potrebbe succedere, se nuovamente applicato alla radio?

Pur venendo a mancare l’atmosfera che si percepisce in studio, la radio ha dimostrato di sapersi plasmare non solo su ogni device, ma anche ad ogni ambiente.

Conduttori che hanno trasmesso da casa, da studi secondari, da ambienti meno ‘standard’, senza che l’ascoltatore se ne accorgesse (o quasi).

Potrebbe essere dunque uno degli scenari futuri? La radio riesce a mantenere la stessa spontaneità anche a distanza?

Difficile dare una risposta univoca, ma una cosa è certa.

Augurandoci in primis in un (impegnativo) calo dei contagi, la radio si conferma uno dei medium più versatili anche e soprattutto in concomitanza di emergenze.

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Trasmettere da casa o in studio? Le opinioni su come cambierà la radio nel post-emergenza

L’emergenza Covid 19 sta costringendo diversi speaker a trasmettere da casa.

Lo smart working coinvolge tutte le emittenti, dai grandi network alle locali fino alle native digitali.

La resa, per gli ascoltatori, è tuttavia la stessa, tanto che – oltre che uno strumento di necessità – la diffusione dei programma da casa comporta anche una ottimizzazione dei costi, a parità di risultato ottenuto.

Che cosa succederà ad emergenza superata? Lo studio tornerà al centro della “comunità radiofonica” o il passo forzato di questo periodo potrebbe diventare una prassi?

La domanda – posta nel gruppo Talkmedia – ha letteralmente spaccato in due gli addetti ai lavori.

Alcuni di essi già da tempo trasmettono da postazione diversa rispetto allo studio radiofonico tradizionale, ma per la maggiorparte si tratta di una novità o di una transizione.

Riportiamo alcune opinioni, omettendo cognomi e radio di appartenenza.

“Io non vedo l’ora di tornare in studio. Stare insieme, vedersi, scambiare battute… È tutta un’altra cosa”, racconta Isabella.

“Beati quelli che credono nel ritorno alla normalità. Ci vorrà un anno a dir poco (ma ogni previsione può essere ottimistica)”, controbatte Marco.

“Trasmettere da casa ha il suo bel risparmio economico… io lo dico tranquillamente… spostarsi ogni giorno ha un costo fisso di 400€ al mese di spese (autostrada, benzina, parcheggio) oltre alle 2 ore di viaggio risparmiate e allo stress di una città caotica”, è la riflessione di Matteo.

“Lo studio resta inevitabilmente il cuore della radiofonicità universalmente intesa, ma il livello tecnico a cui l’emergenza ha costretto le emittenti, soprattutto quelle non nazionali, apre nuovi scenari concreti per i fuorisede, per alcuni programmi in particolare” – sottolinea Luigi che aggiunge – “Penso a quelli serali e/o notturni, weekend, con maggiore velocità e potere contrattuale grazie ai costi di trasferimento chiaramente abbattuti. Ultime, ma non meno importanti: la potenzialità artistico/sentimentale di tornare a trasmettere da scantinati e mansarde, e la fusione quasi perfetta con le dirette social da cui attingere contenuti e posizioni scambievoli ed utili ad entrambe le utenze”.

Per Alberto “squadra che vince lo fa insieme da uno studio“, mentre Gianfranco ritiene che “trasmettere da casa può essere una grande opportunità per chi non ha la fortuna di abitare a Milano o Roma che sono le città dove si trovano le radio nazionali. Poi sta alla professionalità dello speaker fare in modo che non si noti la differenza”.

Tanti punti di vista diversi, dunque, ed una comune voglia di tornare alla normalità di sempre. Che sia da studio o da casa.

La radio, comunque, ancora una volta ha dimostrato di non fermarsi mai.

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Tornare a fare radio grazie allo smart working: il caso di Pio Russo (Radio Base)

In tempi di emergenza coronavirus, lo smart working è diventato una necessità su diversi fronti.

Anche la radio non si sottrae a questo, tanto che oggi diversi speaker di emittenti nazionali e locali sono in onda da casa, cercando di dare continuità ai palinsesti, evitando condizioni di rischio.

Tra le tante realtà che hanno adottato la conduzione a distanza, in questi giorni, c’è anche la campana Radio Base.

Dall’11 marzo, tutti gli speaker sono “on air” dalla propria abitazione, mettendo in pratica ciò che una delle voci dell’emittente in realtà fa già da un paio d’anni.

Ci stiamo riferendo a Pio Russo, voce nota dell’etere partenopeo che in passato ha trasmesso su diverse radio locali del territorio.

In seguito ad una vasculite, legata ad altre complicazioni, da circa tre anni Pio non può più camminare, ma la sua vitalità non ha spento l’entusiasmo di tornare in onda.

E’ di circa un paio d’anni fa, la proposta che gli arriva da Radio Base per la conduzione di una fascia mattutina. Serviva una postazione che rendesse possibile a Russo di gestire la diretta da casa.

Risolta la problematica, che ha permesso a Pio di essere totalmente autonomo dalla propria residenza, è nato “Casa Base”, il contenitore mattutino in onda alle 10.00 alle 13.00 con ospiti al telefono e interazione col pubblico.

“Quando faccio radio ho la sensazione di tornare alla normalità”, ha dichiarato qualche tempo fa lo speaker in una intervista rilasciata a Fanpage e lo stesso entusiasmo l’ha trasmesso al telefono con la redazione di FM-world nel raccontare la propria storia.

La vicenda personale di Pio Russo, nata da un periodo indubbiamente poco felice ma che lo stesso conduttore ha metabolizzato convertendolo in energia positiva, è diventata paradossalmente la “normalità” delle altre voci di Radio Base che hanno preso esempio da lui in questo periodo di forti restrizioni.

Radio Base – per ascoltare Russo ed i suoi colleghi – trasmette in FM nel salernitano, agro nocerino-sarnese e parte della provincia di Napoli, in DAB+ a Napoli, Caserta e Salerno, in streaming su www.radiobase.fm, sulla propria app e su quella di FM-world.