Radio Radicale: in vista una nuova scadenza per i servizi parlamentari

Si prospetta un’ennesima scadenza vincolante per la vicenda – ‘infinita’ come poche altre in Italia – del servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, che da molti anni, pur fra continue polemiche, proroghe e ‘colpi di scena’, è stata ed è vitale per la sopravvivenza di Radio Radicale.

L’emittente ha praticamente sempre svolto questo servizio (lottando strenuamente per averlo e chiedendo costantemente una gara pubblica che poche volte è stata poi effettuata nei fatti) e ha dunque ottenuto i relativi fondi (di indubbio rilievo), nonostante fosse stata creata a suo tempo anche Rai Gr Parlamento.

Ora ci risiamo, a quanto pare, perché l’ultima gara, voluta dal Governo Draghi nel 2021, “per l’affidamento in concessione del servizio di trasmissione radiofonica nazionale in modulazione di frequenza delle sedute parlamentari” e vinta dal Centro di Produzione spa (Radio Radicale) nel dicembre dell’anno scorso, va a scadenza il 31 dicembre 2022.

Cosa succederà adesso, con il Governo Meloni, non è chiaro ma il problema c’è, come ha evidenziato questa mattina Marco Taradash (eccezionalmente alla conduzione di domenica) nella sua rassegna stampa di Radio Radicale ‘Stampa e regime’, citando un articolo in merito del ‘Sole 24 Ore’.

Secondo il quotidiano, citato da Taradash, al momento una semplice proroga non sembra probabile.

Mauro Roffi
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