“Reteotto mon amour”: un lettore ricorda gli anni d’oro dell’Italiana nel mondo
Ha recentemente terminato la sua presenza in FM e in digitale una storica emittente lombarda, Otto FM, precedentemente Reteotto Network di Varese.
Senza entrare in merito alle vicende che hanno portato a questa chiusura, abbiamo deciso di pubblicare un’email pervenuta in redazione da parte di un ascoltatore affezionato, in quanto ne racconta – con la passione che tutti noi abbiamo avuto per le radio private degli anni ’70 e ’80 – l’affascinante storia.
Il lettore ed ex ascoltatore si chiama Andrea Mangiarotti.
Via SAT
Ma prima di passare al testo della missiva, qualche informazione di contorno. Secondo il sito (tutt’ora in linea) pare che l’emittente fosse nata con un altro nome negli anni ’70 addirittura prima della storica RMI, con postazione al Sacro Monte di Varese. Il nome “Reteotto Network” viene adottato quando funge da capofila per una syndication di “otto” emittenti in tutta Italia.
Negli anni ’90 Reteotto decide di fornire un servizio agli italiani all’estero attivando un’emissione paneuropea via satellite: inizialmente su ASTRA (se ricordiamo bene), successivamente su “Hotbird” tramite una sottoportante audio analogica associata al canale Polonia 1.
Secondo questo articolo un secondo feed verso gli Stati Uniti era presente su Echostar.
DAB? Meglio l’FM Digitale
Nel 2007 sperimenta un sistema di trasmissione digitale in FM, denominato FM-Extra. Ai tempi l’editore aveva dichiarato il suo scarso entusiasmo per il DAB: “uno standard sperimentale che impiega quindici anni a decollare, per me non decollerà mai“. Lo standard FM-Extra utilizzava “una sottoportante tra 61 e 98 kHz per veicolare fino a quattro canali mono“.
2007+15 = 2022: lasciamo ai lettori decidere se la profezia era corretta.
Nel nuovo millennio, l’emittente decide di “abbandonare l’affollato format generalista” per specializzarsi in musica degli anni ’80, format mantenuto tale anche con il passare dei decenni.
Ma veniamo all’affettuoso ricordo del nostro lettore.
Ricordi di Reteotto Network anni ‘90, di Andrea Mangiarotti
Negli anni ’90, ero un giovane ragazzo dell’Oltrepò Pavese che spesso e volentieri amava ascoltare la radio un po’ da tutta la Lombardia. Un giorno orientai la mia antenna stilo verso Varese e ascoltai sui mitici 103.400 MHz Reteotto Network. Veramente una radio favolosa, con dei conduttori, a mio avviso, pazzeschi.
Tra le tante voci e programmi che ho avuto il piacere e l’onore di ascoltare, tra i miei speaker radiofonici preferiti c’erano Renato Milani e Alberto Davoli. Ciascuno con un programma proprio, ma conducevano anche trasmissioni congiunte, in particolare due appuntamenti davvero strepitosi: L’Erba del Vicino e Rete Hotline.
L’Erba del Vicino era una sorta di blob radiofonico che raccoglieva tantissime voci di speaker locali, i quali spesso avevano cadenze dialettali e, come tutti, commettevano piccoli errori. Davoli e Milani mettevano insieme queste voci e commentavano in modo ironico la conduzione degli improvvisati speaker (spezzoni di programmi rigorosamente registrati sulle mitiche cassettine).
Maghi e Predicatori
C’erano DJ davvero particolari, maghi, predicatori… Come non citare poi il mitico Giannino di Radio Serena, che intratteneva gli ascoltatori parlando spesso in dialetto varesotto, oppure altre voci di conduttori da tutta la Lombardia (che in onda raccontavano la loro vita, spesso in dialetto con voce impostata da DJ da liscio).
Sempre Davoli e Milani conducevano un’altra trasmissione che adoravo ascoltare: Rete Hotline, una sorta di classifica degli annunci più strani lasciati dagli ascoltatori sulla segreteria telefonica.
Reteotto, ma successivamente anche 8FM, utilizzavano la segreteria per permettere agli ascoltatori di fare i cosiddetti annunci radiofonici gratuiti, con la propria voce: spesso capitava che gli ascoltatori lasciassero messaggi davvero assurdi, la base appunto per il programma Hotline.
Come non citare pure il bravo Mauro Moscogiuri, giornalista e speaker radiofonico, e Andrea Vitali. I miei ricordi mi portano anche a Walter Pizzulli, che si faceva chiamare il Capitano Walter e conduceva un programma molto bello e interessante. Infine, Gianni Bosio, che ogni mattina conduceva Lo Svegliotto, un programma in cui invitava gli ascoltatori a chiamare qualche amico o conoscente per farlo letteralmente buttare giù dal letto di buon’ora con uno scherzo telefonico.
Non posso dimenticare i fonici Grusù e Toquinio, che con la loro professionalità e competenza contribuivano a rendere ogni trasmissione impeccabile dal punto di vista tecnico.
Tutto questo è stata Reteotto Network, una radio meravigliosa, inarrivabile, che oggi definirei pazzesca.
In seguito, c’è stata la transizione alla sola musica anni ’80 con Otto FM, ma gli anni ’90 di Reteotto Network possono essere tranquillamente paragonati agli anni d’oro di Radio Deejay… quella di Claudio Cecchetto.
Una radio che purtroppo oggi non esiste più, così come quel modo di fare radio, ormai scomparso. Tutto è cambiato, tutto è diventato preconfezionato. Rimangono solo la memoria, i ricordi e le splendide emozioni che questa radio mi ha donato.
(Marco Hugo Barsotti e Andrea Mangiarotti per FM-world)