Renzo Arbore nominato Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana

Importante riconoscimento per Renzo Arbore.

Il noto artista e presentatore, da sempre uno dei simboli della radiofonia italiana, è stato nominato Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana.

L’onoreficenza di altissimo rango è stata consegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“In tutta la mia vita ho venduto parole, per questo riconoscimento immenso per la prima volta non ne ho avute”, ha commentato all’Ansa Renzo Arbore.

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Renzo Arbore: “La radio con Boncompagni è stata molto utile”

“La radio con Boncompagni è stata molto utile. In tv ho trasferito quello ‘spiritaccio’, la mia ricerca continua di cose nuove”.

Anche parlando di televisione, Renzo Arbore non dimentica mai il profondo legame che ha avuto (e che ha tuttora) con la radio.

Domenica 28 marzo sarà protagonista per 10 ore consecutive su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre).

L’occasione è quello di un importante anniversario: i 45 anni dalla nascita de “L’altra domenica”, il programma ‘cult’ in onda a fine anni ’70 nel pomeriggio di Rai2.

Con noi “ci sono stati i primi quiz al telefono” – racconta Arbore in un’intervista pubblicata dall’ANSA – “un bel rischio, perché lasciando la linea aperta non si sapeva cosa sarebbe potuto succedere; si sono visti, fra gli altri, il primo gruppo ‘en travesti’, Le sorelle Bandiera; le prime ragazze intervistatrici, Milly Carlucci e Silvia Annichiarico” ricorda. Ha fatto esordire con “le sue corrispondenze musicali americane, Isabella Rossellini. E soprattutto “c’è stato il debutto ‘pop’ di Roberto Benigni, che in 35 puntate diventò popolarissimo con le recensioni fasulle di film”.

Il celebre showman annuncia che “sta mescolando nuove idee, sperando di fare qualcosa per l’autunno”.

Sempre col ricordo di quanto realizzato per l’indimenticabile e amata radio.

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Renzo Arbore al TG5: “La potenza della radio è l’immediatezza”

Renzo Arbore è stato protagonista di un servizio del TG5 dove si è parlato della radio.

Il noto conduttore e artista ha ricordato uno degli eventi storici del ‘mezzo’: l’annuncio della fine della guerra con la voce di Corrado Mantoni.

Nel servizio di Susanna Galeazzi viene evidenziato quanto la radio si sia sempre adattata ai tempi, rendendola di fatto contemporanea anche nell’epoca del web e dei social.

“Quando ci sono questi eventi” – dichiara Arbore, riferendosi a situazioni di estrema importanza – “è sempre la prima ad arrivare. È la potenza della radio: l’immediatezza.

Il servizio è disponibile cliccando QUI.

(Si ringrazia Gigio Rosa per la collaborazione)

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Arbore: “Amadeus e Fiorello facciano un Festival, immaginandosi alla radio”

“Il linguaggio radiofonico che Amadeus e Fiorello conoscono bene potrebbe essere la chiave di volta del Festival”.

Sono le parole di Renzo Arbore, che riporta il Corriere in un articolo dove si parla di Sanremo ufficialmente senza pubblico.

I due conduttori, dovendosi adeguare al protocollo approvato dal Comitato Tecnico Scientifico, stanno ripensando a come ricostruire l’evento, quest’anno senza pubblico all’interno del Teatro Ariston, ma anche ridotto all’osso tutto intorno, dove vigerà una sorta di zona rossa.

“A loro toccherà fare di necessità virtù” – ha dichiarato Arbore – “consiglierei loro di comportarsi immaginandosi alla radio: la madre di tutti i media.

Il Festival di Sanremo si terrà dal 2 al 6 marzo e sarà trasmesso come sempre da tutte le piattaforme Rai.

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Cinquant’anni di radio raccontati da Renzo Arbore

Gli ultimi cinquant’anni della radio: li racconta “Quando la radio…” – in onda lunedì 21 dicembre alle 22.10 su Rai Storia – un programma di Fabrizio Corallo realizzato da 3d produzioni con Renzo Arbore padrone di casa d’eccezione che rievoca la storia della radio con Marco Presta e con l’ex funzionario Rai Maurizio Riganti, da sempre “complice” delle invenzioni e delle innovazioni via etere dello showman pugliese.

Si spazierà dalle canzoni degli anni ’30 ai bollettini di guerra e a quelli dell’Italia liberata alle prime trasmissioni di varietà degli anni ’50 alla rivoluzione di cui Arbore fu protagonista a partire da metà degli anni ’60 alla radio con Gianni Boncompagni prima con “Bandiera Gialla” che sdoganò la musica internazionale, il jazz e il blues e valorizzò la nuova musica nazionale e in seguito con “Alto gradimento” e la sua satira irriverente rigorosamente dal vivo con i surreali Giorgio Bracardi e Mario Marenco.

Tra aneddoti, rievocazioni e ricordi inediti, le conversazioni affronteranno con l’aiuto di filmati d’epoca anche la storia recente del varietà, della musica e della cultura popolare attraverso programmi che hanno fatto epoca negli ultimi decenni garantendo lunga vita alla radio nonostante l’avvento prima dell’era della televisione prima e poi di quella dei social network.

(Comunicato stampa)

Renzo Arbore ed i 50 anni di ‘Alto Gradimento’: “Il segreto della radio? La fantasia”

“La radio è il regno della fantasia, puoi inventarti tutto quello che vuoi”.

A dichiararlo è uno dei “Signori” della radio italiana: Renzo Arbore.

Martedì scorso, come riportato da FM-world, al noto conduttore e artista è stato consegnato un riconoscimento da parte del direttore di Rai Radio Roberto Sergio per i cinquant’anni di ‘Alto gradimento’.

“Renzo ha fatto nascere la radio in Italia – ha commentato Sergio – inventando un genere che ancora oggi dà i suoi frutti. È un privilegio premiare oggi Arbore per quanto ha fatto per la radio e per la Rai. A lui rinnovo il mio invito: se e quando vorrà fare qualcosa in radio, i nostri microfoni saranno sempre aperti. Non a caso all’interno dell’oggetto che abbiamo realizzato, abbiamo inserito un microfono rigorosamente impostato su On”.

Intanto, in questi giorni, Rai Radio sta digitalizzando la serie completa del programma, rinvenuta grazie alle registrazioni fatte da un ascoltatore di Lucca, donate a Renzo Arbore e dall’artista messe a disposizione di Rai. Una testimonianza di quanto il programma fosse un cult già mentre andava in onda e di quanto gli ascoltatori fossero fidelizzati e appassionati. Rai Radio Techetè, la radio specializzata dedicata al ricordo della radio del passato, manderà in onda il programma per intero, per riascoltarlo oggi, così come era stato realizzato negli anni Settanta.

Questo ascoltatore è stato rintracciato dal quotidiano “La Nazione” che lo ha intervistato.

Si chiama Vittorio Melecchi ed è un commerciante di abbigliamento.

In realtà le registrazioni (43 cassette per 80 puntate) sono opera di Armando Casali, oggi scomparso, che le regalò a Melecchi nel 2001.

Quest’ultimo tentò di consegnarle ad Arbore nel 2013, ma dopo un iniziale contatto si persero i recapiti.

Lo scorso luglio, poi, durante il “Festival della Sintesi” di Lucca, Melecchi è nuovamente risalito ad Arbore e da lì la consegna delle registrazioni alla Rai che le trasmetterà prossimamente.

“Si avvera il sogno del mio vecchio amico Armando, ormai scomparso”, ha concluso Vittorio Melecchi.

(Si ringrazia Maurizio Strano per la collaborazione)

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