Da un paio d’anni, i ricevitori DAB+ sono diventati di serie nelle auto e questo sta portando la tecnologia a numeri importanti nel nostro Paese.
L’Italia si sta avvicinando ai 10 milioni di sintonizzatori in ‘digital radio’.
A renderlo noto è Eduardo Montefusco, editore di RDS 100% Grandi Successi e presidente di DAB Italia.
In una intervista rilasciata a ‘la Repubblica’, dichiara che tra 9 principali mercati europei, l’ascesa di quello italiano ha portato il nostro Paese in terza posizione, dopo Regno Unito e Germania.
Se l’auto, come noto, si conferma il luogo dove si ascolta maggiormente la radio, la presenza del DAB+ assume ancora più valore.
Secondo una ricerca realizzata da GfK Italia – riporta il quotidiano – l’82% di chi possiede un ricevitore radio digitale ascolta abitualmente i programmi DAB+; tra questi, il 40% in modo prevalente o esclusivo.
Montefusco sottolinea inoltre i vantaggi del DAB+, rispetto all’FM, in termini economici.
Una radio nazionale può arrivare a spendere per la trasmissione in FM fino a 9 milioni l’anno, tra costi di energia e manutenzione tralicci.
DAB Italia, invece, nel 2021 ha speso 3 milioni complessivi.
Ora l’obiettivo è completare la copertura nazionale (e quella attuale di DAB Italia è indubbiamente una delle migliori) e pensare ad un graduale switch da FM a digitale.
“Non dico di fare come avvenuto altrove, tipo in Svizzera dove nel 2024 sospenderanno l’emissione dell’FM” – specifica il presidente Montefusco – “ma potremmo fare un discorso intelligente di sospensione parziale graduale nel corso di qualche anno di tutta la FM, con una fase in cui gli ascoltatori possano ascoltare in parallelo sia in FM che in DAB+. È importante” – conclude – “che le radio pubbliche prendano una posizione su questa possibile transizione”.
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