Il giornalismo musicale perde Ernesto Assante, una delle sue firme più prestigiose

La notizia ha colto tutti di sorpresa.

All’età di 66 anni, è morto Ernesto Assante.

Giornalista e critico musicale molto apprezzato, è stato anche una voce di rilievo della radiofonia italiana.

Nel 1975 – ai tempi degli albori delle emittenti private – esordì ai microfoni di Roma International Sound.

Nel 1980 iniziò a collaborare con Rai Radio1 per il programma “La civiltà dello spettacolo”, per poi passare – due anni dopo – a Rai Radio3, alla conduzione delle trasmissioni “Un certo discorso” e “Pomeriggio musicale”.

Dal 1983 al 1987, l’esperienza indimenticabile di RaiStereoNotte.

Insieme al collega Gino Castaldo, poi, dal 2010 al 2017, il ritorno ‘on air’ su Radio Capital, alla conduzione di “Playlist”. Sulla stessa emittente ha condiviso con Mary Cacciola il programma domenicale “Sunday Afternoon”, fino all’estate del 2018. Dall’autunno del 2018 infine, Newsroom”, il sabato e la domenica mattina – con Antonio Iovane – e Assound”, il lunedì sera.

Numerosi i messaggi di cordoglio, in queste ore, da parte di amici, colleghi e di tante persone che lo hanno stimato per le sue competenze professionali e le sue doti umane.

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Rai: nasce un Comitato Scientifico per i 100 anni della radio ed i 70 della tv

Nasce un Comitato Scientifico della Rai per i 100 anni della radio ed i 70 della tv. I dettagli nel comunicato.

Nell’ambito delle iniziative messe in campo da Rai per i 100 anni della radio e i 70 anni della televisione, si segnala la costituzione di un Comitato Scientifico formato da professori universitari di diverse discipline ed esperti in storia dei media, linguaggi dell’audiovisivo, formati e contenuti mediali, oltre che da alcuni personaggi che hanno fatto la storia della radio e della televisione in quanto testimonial del lungo percorso evolutivo della produzione editoriale dell’azienda.

L’iniziativa avviene con il coordinamento di Rai Ufficio Studi, al quale l’azienda ha dato il compito di individuare, d’intesa con l’Amministratore Delegato Roberto Sergio e con il Direttore Generale Corporate Giampaolo Rossi, i percorsi di ricerca e le interazioni con il mondo accademico al fine di rendere le celebrazioni dei 100 anni di radio e i 70 anni di televisione un’opportunità di riflessione non solo sul passato e sul presente del servizio pubblico radiotelevisivo multimediale, ma anche sul suo futuro, a maggior ragione in una fase come questa in cui, anche in base al piano industriale da pochi giorni approvato dal Cda, Rai sta operando a diversi livelli per trasformarsi da broadcaster a digital media company.

Il Comitato Scientifico per i 100 anni della radio e i 70 anni della televisione è così composto:

Coordinamento
• Rai Ufficio Studi, Direttore Francesco Giorgino

Testimonial
• Renzo Arbore
• Pippo Baudo

Componenti del Comitato Scientifico:
• Olimpia Affuso, Professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università della Calabria
• Max Bernardini, giornalista, autore e conduttore televisivo
• Paola Brembilla, Professoressa associata di Televisione e Media Digitali, Università di Bologna
• Milly Buonanno, Professoressa emerita di Television Studies, Sapienza Università di Roma; fondatrice e direttrice dell’Osservatorio sulla Fiction Italiana
• Francesco Casetti, Sterling Professor presso la Yale University, nell’Humanities Program e nel Film and Media Studies Program; Affiliated Faculty presso la School of Architecture della Yale University
• Vanni Codeluppi, Professore ordinario di Sociologia dei media, Università IULM di Milano
• Michele Costabile, Professore ordinario di Management (Economia e Gestione delle Imprese) e Marketing, Università Luiss Guido Carli di Roma
• Lucio D’Alessandro, Rettore dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli; vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr)
• Derrick De Kerkhove, Presidente di Media Duemila; ex Direttore del McLuhan Program in Culture e Technology a Toronto
• Luciano Floridi, Professore ordinario di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi, Università di Bologna
• Aldo Grasso, Direttore scientifico del Centro di Ricerca sulla Televisione e gli audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano
• Raffaella Messinetti, Professoressa ordinaria di Diritto privato, Sapienza Università di Roma; direttrice del Centro di Ricerca sulla Tutela dei Minori, Sapienza Università di Roma
• Mario Morcellini, Professore emerito di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Sapienza Università di Roma
• Irene Piazzoni, Professoressa associata di Storia Contemporanea, Università Statale degli Studi di Milano
• Giorgio Simonelli, Professore associato di Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; consulente e opinionista del programma “TvTalk” (Rai3)
• Barbara Valotti, Direttrice del Museo Marconi
• Dario Viganò, Professore di linguaggi cinematografici e Vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze

“Il Comitato Scientifico della Rai aiuterà il management aziendale nell’analisi della funzione sociale, culturale, istituzionale del servizio pubblico radiotelevisivo così come emersi dallo studio della lunga ed articolata produzione editoriale della Rai in tutti i suoi generi, prima soltanto attraverso il mezzo radiofonico e poi anche attraverso il mezzo televisivo e oggi anche attraverso le piattaforme multimediali”, dichiara Roberto Sergio, Amministratore Delegato Rai. “Per noi è importante collocare i molti tasselli della nostra storia all’interno di una valutazione scientifica che abbia come punto di partenza la creazione del valore per l’intero Paese, atteso il contributo che Rai ha dato in tutti questi decenni alla coesione sociale, alla costruzione dell’identità nazionale, alla valorizzazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione repubblicana, nel perimetro ampio del pluralismo”, ha aggiunto Roberto Sergio.

Per Giampaolo Rossi, Direttore Generale Corporate Rai, “il Comitato Scientifico sarà di supporto a Rai per sviluppare uno sguardo prospettico sul futuro del Servizio Pubblico radiotelevisivo multimediale, partendo dall’analisi delle principali teorie scientifiche e delle ricerche accademiche in linea con il processo di trasformazione dell’azienda in digital media company”.

“Dal punto di vista metodologico abbiamo optato”, dichiara il Direttore di Rai Ufficio Studi Francesco Giorgino, “per un approccio non solo multidisciplinare ma anche interdisciplinare. Sociologi dei processi culturali, semiologi, linguisti, storici contemporaneisti, giuristi, economisti, filosofi e studiosi di etica, oltre che di trasformazione digitale di molte università italiane,presenti al Nord, al Centro e al Sud, saranno impegnati nella elaborazione di una riflessione congiunta e sul passato, sul presente e sul futuro della Rai, senza trascurare l’esigenza di una analisi comparativa con gli altri Public Service Media europei,secondo logiche di benchmarking”.

(Comunicato stampa)

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Festival di Sanremo: per l’Ad Sergio ed il Dg Rossi, un evento che entra nella storia della Tv

Arrivato alla serata finale, il Festival di Sanremo 2024 è pronto per un primo bilancio.

Un evento ben riuscito, secondo una dichiarazione congiunta dell’Amministratore Delegato Rai Roberto Sergio e del Direttore Generale Rai Giampaolo Rossi.

“Quella che abbiamo visto in onda venerdì sera, insieme a quanto visto nelle serate precedenti – dichiarano tramite un comunicato è una delle migliori pagine della televisione italiana di sempre. Ed è la dimostrazione che questo quinto Festival firmato Amadeus è capace di parlare a tutti, di abbattere barriere generazionali, di farsi portatore di messaggi universali e di rappresentare il più alto livello artistico italiano. Di essere, insomma, vero Servizio Pubblico e i milioni di italiani davanti agli schermi sono la più chiara dimostrazione di una Rai di nuovo protagonista”.

Come sempre, il Festival di Sanremo è trasmesso in diretta da Rai1 e Rai Radio2, nonchè “on demand” da Rai Play.

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Il Televideo Rai festeggia quarant’anni, per lungo tempo punto di riferimento (anche) della radio

Il Televideo Rai festeggia quarant’anni.

Era il 15 gennaio 1984 quando esordivano le prime pagine da ‘sfogliare’, ampiamente antecedenti all’epoca del web.

Sono numerose le immagini che ne ricordano l’utilizzo, tra cui quella di tanti studi radiofonici che, per essere costantemente aggiornati sull’“Ultim’ora”, restavano collegati per l’intera giornata sulla pagina 101.

In occasione di questo compleanno – riporta un comunicato – Rai News 24 e Rai Pubblica Utilità hanno previsto una serie di iniziative, a partire dalla pagina 428 di Televideo che ripercorre il quarantennale cammino del servizio, pubblicando materiali di repertorio e contenuti appositamente realizzati sul sito di Televideo e sui profili social.

È stato poi realizzato un contributo video dedicato, in collaborazione con Rai Teche, mentre l’attivazione di un indirizzo e-mail – [email protected] – permette di raccogliere le testimonianze e i ricordi degli utenti: chi vuole, può raccontare “Il mio Televideo”.

Infine, è stato messo a punto uno Speciale sul sito di Rainews, realizzato dalla Testata in collaborazione con Rai Pubblica Utilità.

Televideo, con grande anticipo rispetto a Internet, ha reso gli utenti attivi e interattivi: un servizio gratuito, aggiornato in tempo reale e sempre consultabile, centinaia di pagine dall’informazione alla salute, dal lavoro alla cultura, dalle istituzioni al meteo agli spettacoli, agli orari ferroviari e aerei.

Accanto alla televisione generalista, un servizio a tempo pieno a disposizione degli utenti.

Una lunga storia che nel tempo si è consolidata e che continua a guardare al futuro.

(estratto da Comunicato Stampa)

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“Sulle strade degli ultimi”, testimonianze di vita su Rai Isoradio

Prende il via un nuovo appuntamento su Rai Isoradio. I dettagli nel comunicato.

Due parole riassumono il senso del nuovo programma di Rai Isoradio dal titolo “Sulle strade degli ultimi”: inclusione e dialogo.

In ogni puntata di questa nuova trasmissione, che andrà in onda alle 19.15 su Rai Isoradio a partire da sabato 13 gennaio, si parlerà di persone che vivono o hanno vissuto momenti difficili, con testimonianze di chi spesso si trova ai margini della società.

Il nuovo programma è curato da don Aldo Bonaiuto, da oltre venticinque anni impegnato in prima linea con la Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi per assistere le donne vittime di violenza e di tratta anche in case rifugio.

“Abbiamo scelto questo titolo – precisa don Aldo Buonaiutoperché vogliamo fare un viaggio sulle strade degli ultimi. Gli ultimi sono tutte le persone che incontriamo per strada o sotto i portici delle grandi città. Sono i fratelli e le sorelle che cercano una parola di conforto, di amicizia. Oggi più che mai abbiamo bisogno di essere ascoltati, degli sguardi, degli abbracci. Non bastano le chat. C’è una grande solitudine nella nostra società. Per aiutare gli ultimi, bisogna sentirsi ultimi”.

Non mancherà anche la musica che accompagnerà il viaggio di questo nuovo programma. In ogni puntata si andrà alla scoperta di gruppi musicali nazionali ed internazionali.

“Sarà un racconto radiofonico di respiro sociale – sottolinea la direttrice di Rai Isoradio Alessandra Ferraroun racconto ricco di testimonianze che toccheranno il cuore affrontando temi delicati quali la tratta delle donne, il disagio giovanile, il dramma di chi deve fuggire dal proprio Paese. Ogni settimana una nuova strada da percorrere con i nostri radioascoltatori”.

(Comunicato stampa)

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Cresce l’interesse verso il Museo della Radio e della Tv

Il 2024 parte con numeri importanti per il Museo della Radio e della Tv a Torino. I dettagli nel comunicato.

Dopo il record del 2023, con oltre 166 mila visitatori (contro i 77.580 del 2022), il nuovo anno del Museo della Radio e della Televisione Rai di via Verdi 16 a Torino si è aperto ancora con grandi numeri.

Dal primo al 7 gennaio le presenze sono state 12.371, con una media giornaliera di 1.767 e due picchi: 2.367 persone il 3 gennaio – giorno dei 70 anni dal primo annuncio tv, con la diretta del Tgr dal Museo – e 2.614 il giorno successivo.

Sempre nella prima settimana di gennaio c’è stato anche un boom di visitatori del sito www.rai.it/museoradiotv che ha registrato un più 190% di browser unici. Importante incremento di follower, inoltre, sulle pagine social Facebook e Instagram del museo.

Complessivamente, da sabato 23 dicembre a domenica 7 gennaio (per 15 giorni totali di apertura con chiusura solo il giorno di Natale) le presenze sono state 23.475 persone, con un picco di 2.738 persone, domenica 31 dicembre.

Il mese di dicembre ha fatto registrare anche il record storico mensile con 25.122 visitatori e il record storico giornaliero con 3.511 persone sabato 9 dicembre.

Il Museo della Radio e della Televisione Rai si conferma anche come “set” per le trasmissioni del Servizio Pubblico, come nel caso della puntata di “Geo”, il 3 gennaio su Rai3, con il collegamento dagli spazi espositivi di via Verdi con la professoressa Paola Pallavicini, docente di Storia e Critica della Televisione all’Università di Torino, in occasione dei 70 anni della Tv.

(Comunicato stampa)

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