Ha preso il via a Bari il 74esimo Prix Italia

È una Bari ‘in grande spolvero’ quella che ha appena accolto l’edizione 2022, la 74esima della serie, del Prix Italia, la classica manifestazione internazionale organizzata ogni anno dalla Rai. Tocca dunque alla Puglia, stavolta, ospitare l’iniziativa ed è una bella novità, che ha visto infatti un impegno particolare della Regione Puglia e della città stessa di Bari, come si diceva, che ha offerto all’evento soprattutto una delle sue aree più belle, quella del cosiddetto ‘miglio dei teatri’, con il Petruzzelli e diverse altre location di grande prestigio a disposizione del Prix.

La manifestazione della Rai, di cui è segretario attualmente Chiara Longo Bifano, si tiene fino al prossimo 8 ottobre e, come ogni anno, premierà il meglio delle produzioni televisive, radiofoniche e web a livello internazionale. L’edizione 2022 del Prix Italia mette al centro l’attualissimo tema della sostenibilità, all’insegna dello slogan ‘Sustainable Me’. Tra i rami dell’ulivo scelto come simbolo della manifestazione compaiono alcune parole che declinano vari aspetti della sostenibilità: cibo, acqua, educazione, inclusione, comunità e altre ancora.

I numeri del Prix sono sempre più prestigiosi: sono 13 i nuovi membri (broadcasters) che partecipano alla manifestazione per la prima volta. Complessivamente, i prodotti entrati nelle shortlist provengono da 31 diversi broadcasters e da 23 differenti Paesi.

Nei cinque giorni del Prix naturalmente non mancano incontri internazionali, dibattiti, masterclass, anteprime, proiezioni e protagonisti, fra gli altri, sono anche gli studenti pugliesi, con le loro idee e i loro progetti per una società sostenibile.

Fra gli eventi appena svoltisi, segnaliamo l’approfondimento dedicato proprio al mondo della Radio, con il panel ‘Sustainable Sound – Dalla Radio all’audio di Servizio Pubblico’.

Molti gli esperti, nazionali e internazionali chiamati a tentare di individuare il nuovo ruolo della Radio (soprattutto quella di pubblico servizio) in un mondo nuovo, tra piattaforme, algoritmi, podcast e comandi vocali. È stata anche presentata la ricerca coordinata dall’Ufficio Studi Rai ‘Ecosistema Audio-Suono. Dalla Radio all’Audio di Servizio Pubblico’ (edizioni Rai Libri 2022).

Fra i tanti intervenuti al convegno, c’erano vari dirigenti Rai e di Rai Radio (fra cui la presidente Marinella Soldi e Elena Capparelli, direttore di Rai Play e Digital), Graham Ellis, Presidente del Prix Italia e Controller BBC Audio, Edita Kudláčová, Head of Radio dell’EBU, Albino Pedroia dell’Università La Sorbonne di Parigi, Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Tv.

Mauro Roffi
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La Rai dice addio alle Onde Medie

La Rai ha detto addio alle Onde Medie.

Allo scoccare della mezzanotte tra sabato 10 e domenica 11 settembre, gli impianti ancora operativi – che diffondevano Radio1 – sono stati disattivati.

Si tratta dei 657 di Coltano (Pi), dei 900 di Siziano (Pv), dei 936 di Campalto (Ve), dei 981 – in lingua slovena – di Monte Radio (Ts), dei 999 di Volpiano (To), dei 1062 da Forte Montegnolo (An), da Decimoputzu (Ca) e da Contrada Coda di Volpe (Ct), dei 1107 di Monte Ciocci (Rm), dei 1116 di Monte Pellegrino (Pa), dei 1431 di Foggia, dei 1449 di Belluno e dei 1575 di Portofino (Ge).

La dismissione definitiva delle Onde Medie Rai completa un processo che era già iniziato diversi anni fa, sia con la scomparsa di Radio2 e Radio3, sia con la riduzione stessa del numero di impianti per Radio1.

La scelta di abbandonare i KHz è stata annunciata in maniera marginale – ne aveva parlato il sito Rai Easy Web che spiegava come seguire le audiodescrizioni dei programmi tv – ed ha provocato contestazioni, in quanto la Rai è un Ente Pubblico che priva così di un servizio coloro che ancora la seguivano in AM.

Ora si prosegue su tutti gli altri fronti: oltre all’FM, la Rai investe sulla diffusione via DAB+ (di cui è recente la pianificazione delle frequenze che sarà operativa nei prossimi mesi), IP (sito e app) e sul digitale terrestre tramite HBBTV.

Le Onde Medie della Rai terminano così il loro onorato servizio dopo 98 anni di attività, mentre tengono viva la “banda AM” diverse realtà private locali, tuttora operative in varie zone d’Italia.

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Nuovo appello dall’Alto Adriatico per non spegnere le Onde Medie Rai

Passano i giorni e tutto tace in Italia in merito al previsto spegnimento delle Onde Medie Rai l’11 settembre prossimo. Non lasciano passare la cosa senza reazioni invece nelle comunità italiane delle vicine Slovenia e Croazia, aree dove, come abbiamo già ricordato in un precedente articolo, ci sono alcune situazioni importanti e specifiche che senza le Onde Medie diventerebbero ‘problematiche’.

Dopo alcune iniziative a livello politico (incontro con una parlamentare italiana attenta a queste tematiche), è arrivato da poco un vero e proprio appello per scongiurare lo spegnimento delle Onde Medie, almeno in quest’area. Ne riferisce in specifico il sito del quotidiano in italiano ‘La Voce del popolo’, che da una vita è un riferimento assoluto per i cittadini sloveni e croati di lingua italiana soprattutto in Istria e Quarnero.

Vediamo cosa racconta ‘La Voce’, che riporta le dichiarazioni del Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. Personalmente non credo che esse necessitino di molti commenti e le condivido in pieno; spero altresì che possano servire a qualcosa, anche se naturalmente le speranze al momento sono un po’ tenui. La parola allora a ‘La Voce’ e a Tremul:

“Il Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, a nome dell’organizzazione rappresentativa unitaria dell’intera Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, si è rivolto in questi giorni al Ministro e al Sottosegretario di Stato degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio (e) Benedetto Della Vedova; al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Informazione ed editoria, Giuseppe Moles; alle rappresentanze diplomatico-consolari italiane in Slovenia; al Presidente e al Presidente del Consiglio della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (e) Mauro Zanin; nonché alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, per esprimere la preoccupazione degli italiani dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia per il paventato spegnimento dell’onda media della Rai.

‘Le trasmissioni diffuse sulle onde medie non solo garantiscono alla nostra Comunità una programmazione che offre informazione e intrattenimento in lingua italiana di altissima qualità, ma rappresentano anche uno strumento di tutela e divulgazione della lingua e cultura italiane all’estero, in particolare sulla sponda orientale dell’Adriatico.

Su Onde Medie è diffusa infatti ‘La Voce della Venezia Giulia’, trasmissione… di notevole rilevanza per i connazionali presenti sul nostro territorio d’insediamento autoctono in Istria, Quarnero e Dalmazia. In questo contesto si colloca il seguitissimo appuntamento con ‘Sconfinamenti’, che dedica moltissimi e accurati approfondimenti settimanali sulle molteplici attività svolte dall’Unione Italiana, dalle Comunità degli Italiani, dalle Scuole, dalle Istituzioni e organizzazioni della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia, svolgendo così anche un importante ruolo di promozione della nostra Comunità’ – si legge nella nota di Tremul.

‘L’interruzione della diffusione delle citate trasmissioni sulle Onde Medie significherebbe la sospensione di un servizio di considerevole importanza per l’unica minoranza italiana autoctona al di fuori dell’Italia, che proprio per questa sua particolarità, ha delle esigenze specifiche. Esigenze che lo Stato italiano stesso riconosce: la cessazione delle trasmissioni disattenderebbe agli obblighi indicati negli art. 2 e 12 della legge n. 308 del 14 aprile 1956 e dagli impegni internazionali dell’Italia. Il previsto trasferimento delle trasmissioni sulle piattaforme web, per quanto funzionale e teoricamente efficace particolarmente per la fascia giovanile e per i nativi digitali, risulterebbe comunque escludente della popolazione anziana…’.

Tremul, infine, si appella ‘alla sensibilità del Governo nazionale, del Parlamento e della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, affinché sia ritirata questa decisione che arrecherebbe grave nocumento alla Comunità Nazionale Italiana, almeno per quanto riguarda la permanenza delle Onde Medie del Friuli-Venezia Giulia, così come nuocerebbe alla Comunità Nazionale Slovena in Italia’”.

Della questione si è occupato anche il quotidiano ‘Libero’, con un altro articolo. E, a dimostrazione che la Rai ha intenzione di andare avanti così, ci sono le dichiarazioni, sconcertanti e sconfortanti (dopo alcune precedenti già piuttosto drastiche), del responsabile della sede Rai di Trieste Guido Corso. A parere di quest’ultimo, gli anziani poco avvezzi al Web hanno poca importanza (poiché “l’accesso a internet ce l’hanno un po’ tutti”) ma soprattutto le Onde Medie “sono un tecnologia obsoleta, che presenta pure un impatto ambientale importante”.

Non c’è dunque problema: “‘L’ora della Venezia Giulia’ continuerà con i 15 minuti di Gr e i 45 minuti di approfondimento culturale con il programma ‘Sconfinamenti’ diretto da Massimo Gobessi… La trasmissione ascoltabile su Rai Play Sound… Sarà anche disponibile per chi ha il satellite Eutelsat, che è già esistente in Slovenia”.

Anche qui non c’è bisogno di molti commenti.

Mauro Roffi
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Verso lo spegnimento delle Onde Medie Rai, il caso della ‘frontiera di Nord-Est’

Davvero fra poco più di un mese finirà un’epoca e la Rai spegnerà le sue Onde Medie radiofoniche residue? C’è ragione di ritenere di sì, come FM-world ha già annunciato, ma quel che non sembra accettabile è la cortina di silenzio che circonda il tema, tanto che questa ‘scelta importante’ e definitiva del nostro servizio pubblico non è stata neppure annunciata ufficialmente (sembrerebbe il minimo, vista la lunghissima storia delle Onde Medie Rai) ma si è dovuta desumere, come noto, da un avviso sul tema delle ‘audiodescrizioni’.

La data indicata sembra dunque essere quella dell’11 settembre prossimo, in cui dovrebbero cessare le ultime emissioni dalle residue frequenze attuali (che trasmettono solo Radio1 da alcuni anni). Ma è un passo inevitabile e opportuno?

Personalmente non lo ritengo affatto, perché la cosa ha una giustificazione unicamente economica e chiudere una così lunga esperienza radiofonica, importante a anche a livello internazionale, solo per ragioni economiche fa un po’ a pugni, a mio parere, con il concetto stesso di servizio pubblico radiofonico nazionale.

Faccio un esempio che può sembrare incongruo ma probabilmente non lo è: è economico per le Poste tenere in vita degli uffici postali nelle zone di montagna? La ricerca di profitti più ampi suggerirebbe di chiudere baracca e burattini ma evidentemente non lo si fa (o lo si fa solo in parte) perché si tratta di un servizio pubblico indispensabile per intere comunità.

Le Onde Medie sono invece così superflue da poter essere spente tutte senza colpo ferire? Ma anche: l’attuale servizio (sostitutivo) in FM della Rai è davvero così perfetto e capillare? E perché sul digitale terrestre i canali radiofonici della Rai (da qualche mese dotati di tanto di numerazione) sono stati spenti (al contrario di quelli dei privati) e adesso, da poco, sono accessibili solo in HHBTV? Anche qui: era proprio il caso?

Ma soprattutto non ci sono mai annunci, appunto, sulle modalità e le ragioni delle decisioni prese e tutto avviene in sordina, in attesa, probabilmente, che il tutto passi invece ‘in cavalleria’ per via della situazione di fatto che si è determinata. Questo dà anche un’idea di quanto la Rai sembri considerare ‘secondario’ il suo ‘comparto radiofonico’: c’è, ma si vede poco e conta ancor meno, purtroppo.

Ma sembra proprio che l’11 settembre (ma la data è casuale???) ci sarà questo storico spegnimento. Le conseguenze potrebbero essere pesanti, in particolare, nella zona del Nord-Est, ai confini del Friuli-Venezia Giulia con Slovenia e Croazia. Riportiamo quanto scrive su questo l’attento sito italradio.it, che non ha bisogno di molti commenti:

“Sono le minoranze a comprendere per prime che l’Onda Media è l’unica effettiva modalità transfrontaliera libera e senza ostacoli per le trasmissioni in lingue che appartengono a più Paesi… La fine di un servizio universale, libero ed anonimo. Un terremoto in primo luogo per le minoranze. Quella slovena in Italia, in primo luogo, che attraverso la propria stampa e la sen. Tatiana Rojc… protestava il 21 luglio sottolineando come la chiusura dell’Onda Media 981 kHz di Trieste ponga ‘un problema che attiene la concreta tutela dei diritti di una minoranza linguistica’ richiedendo ‘al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giuseppe Moles, al presidente della Commissione Vigilanza Rai sen. Alberto Barachini e all’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, di porre in essere tutti i mezzi intesi ad assicurare la pari opportunità di ascolto della programmazione in lingua slovena’…”.

C’è poi il caso, clamoroso, della trasmissione ‘L’Ora della Venezia Giulia’, diretta agli italiani di Istria e Dalmazia dall’impianto di Venezia in Onde Medie a 936 kHz, sulla base addirittura di una specifica Convenzione tra la Rai e la Presidenza del Consiglio. E di un programma il cui titolo dice tutto: ‘Sconfinamenti’.

L’area di Trieste, Capodistria e dell’Istria in generale, divisa fra tre Paesi, con la presenza di minoranze linguistiche importanti e una storia tormentatissima alle spalle merita davvero questo disinteresse? E che fine farà la Convenzione?

Radio Capodistria, nelle sue due versioni, e la Tv collegata alla fine sono state sempre tutelate anche rispetto a ‘minacce di ridimensionamento’ (che ci sono state) da parte della Radio-Tv pubblica slovena. Da noi invece tutto tace, o almeno così sembra. E l’11 settembre è quanto mai vicino.

Mauro Roffi
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Al via “TIM Summer Hits”

Prende il via l’atteso “TIM Summer Hits”.

L’evento – in sinergia Rai/Radio Italia e di cui le prime puntate sono state registrate nello scorso weekend – esordisce in onda giovedì 30 giugno.

La grande musica dell’estate arriva su Rai2. Al via da giovedì 30 giugno, il TIM Summer Hits, lo show musicale condotto in prima serata da Andrea Delogu e Stefano De Martino, in simulcast anche su Rai Radio2 e Radio Italia. Un tour emozionante, che si apre nell’incantevole città di Roma: sarà infatti la Città Eterna a ospitare il palco del TIM Summer Hits, accogliendolo nella splendida cornice di Piazza del Popolo.

Una kermesse canora ricca di sorprese, che porterà nelle case degli italiani, fin dalla prima puntata, la grande musica dell’estate e i successi di sempre di alcuni tra i più grandi artisti nazionali e internazionali.

Ospiti di questo primo appuntamento saranno: Alessandra Amoroso, Biagio Antonacci, Carl Brave e Noemi, Elisa, Elodie, Fabri Fibra e Maurizio Carucci, Fred De Palma, Gigi D’Alessio, Irama, Luigi Strangis, Madame, Marco Mengoni, Marracash, Michael Bublé, Pinguini Tattici Nucleari, Tananai, Tommaso Paradiso, Umberto Tozzi.

Rai Radio2, con le incursioni dalla Blue Room al palco di Saverio Raimondo, e Radio Italia saranno le radio ufficiali di TIM Summer Hits, per raccontare tutte le emozioni delle serate e anche le curiosità del dietro le quinte. TIM Summer Hits sarà disponibile anche in streaming video sul canale tv di Radio2 su RaiPlay e sarà proposto in differita da Radio Italia Tv ogni venerdì sera dalle 21 e il sabato mattina dalle 9.

TIM Summer Hits è un branded content di Rai Pubblicità, prodotto da Friends&Partners in collaborazione con Radio Italia.

(Comunicato stampa)

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Wad arriva in Rai con “The Rap Game”

“Sono molto contento di essere stato annunciato nella presentazione dei palinsesti TV della RAI stamattina con le parole giuste e soprattutto con un format di grande spessore internazionale”.

Lo scrive Wad, nota voce di Radio Deejay, che annuncia la novità per la prossima stagione.

“The Rap Game” – continua – “è un format della BBC e dopo il grande successo inglese e americano arriva in Italia, assieme a me ci saranno Roshelle e Capo Plaza e ovviamente ospiti e tutte cose che vi annunceremo più avanti”.

“L’Italia è sulla mappa” – conclude – “ci meritavamo un format credibile, autentico e internazionale. We’re on the map!”.

 

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