Rai Storia celebra Guglielmo Marconi in uno ‘speciale’

Novant’anni fa, Guglielmo Marconi accendeva da Roma ‘via etere’ i fari della statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro.

In occasione dell’anniversario dello storico evento, Rai Storia dedica una puntata speciale al celebre inventore bolognese del programma “Italiani”.

È il 12 ottobre del 1931 quando, in un lussuoso appartamento in via Condotti, a Roma, un uomo spinge il pulsante di un trasmettitore. Quel gesto dà il via a qualcosa di magico: un flusso di invisibili onde attraversa l’oceano Atlantico e raggiunge la capitale del Brasile, Rio de Janeiro, a più di 9 mila chilometri di distanza, dove accende i fari che illuminano una statua, appena terminata e destinata a diventare una nuova meraviglia del mondo: la statua del Cristo redentore.

È l’ennesima prova della potenza e dell’efficacia della telegrafia senza fili, la nuova tecnologia wireless che, grazie alla trasmissione delle onde elettromagnetiche, unisce popoli e continenti. Ma chi è quell’uomo che, con la semplice pressione di un dito, ha acceso il Cristo Redentore a Rio e l’anno prima il municipio di Sidney, ancora più lontano, e sempre nel ‘31 ha portato la voce del Papa nel mondo grazie alla “Stazione Radiofonica Vaticana” da lui progettata? È un inventore, uno scienziato, un imprenditore italiano, si chiama Guglielmo Marconi, e sta portando l’uomo nel futuro. È lui il protagonista del nuovo appuntamento con Paolo Mieli e con “Italiani”, in onda in prima visione martedì 12 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.

La sua avventura nasce più di 30 anni prima, nel 1895, quando, senza una laurea e nemmeno un diploma alle spalle, ma armato solo di ingegno, passione e ambizione, il giovane Marconi, con lo stesso gesto, la pressione di un dito sul tasto di un trasmettitore, emette un segnale che parte dal giardino della casa paterna, a Pontecchio, nei pressi di Bologna, percorre due chilometri, scavalca una collina, la collina dei Celestini, e raggiunge un ricevitore posto in mezzo alla campagna.

È quella la prima trasmissione di telegrafia senza fili nella storia. Ma nel giro di soli 6 anni quei 2 chilometri diventano più di 3 mila e i segnali di Marconi scavalcano l’Atlantico e uniscono le sponde dell’Inghilterra con quelle del Canada. Quegli stessi segnali, emessi da navi in movimento, salveranno le vite in mare, porteranno voci, musiche e messaggi nel mondo attraverso la radiofonia e ci permetteranno di vedere le stelle e studiare l’universo attraverso la radioastronomia. Ma tutto parte da lì, dalla pressione di quel dito su un tasto, dal semplice gesto di quel giovane sognatore, Guglielmo Marconi. Un inventore, uno scienziato, un imprenditore? Gli americani lo definiranno un mago, the “wireless wizard”.

(Comunicato stampa)

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Cinquant’anni di radio raccontati da Renzo Arbore

Gli ultimi cinquant’anni della radio: li racconta “Quando la radio…” – in onda lunedì 21 dicembre alle 22.10 su Rai Storia – un programma di Fabrizio Corallo realizzato da 3d produzioni con Renzo Arbore padrone di casa d’eccezione che rievoca la storia della radio con Marco Presta e con l’ex funzionario Rai Maurizio Riganti, da sempre “complice” delle invenzioni e delle innovazioni via etere dello showman pugliese.

Si spazierà dalle canzoni degli anni ’30 ai bollettini di guerra e a quelli dell’Italia liberata alle prime trasmissioni di varietà degli anni ’50 alla rivoluzione di cui Arbore fu protagonista a partire da metà degli anni ’60 alla radio con Gianni Boncompagni prima con “Bandiera Gialla” che sdoganò la musica internazionale, il jazz e il blues e valorizzò la nuova musica nazionale e in seguito con “Alto gradimento” e la sua satira irriverente rigorosamente dal vivo con i surreali Giorgio Bracardi e Mario Marenco.

Tra aneddoti, rievocazioni e ricordi inediti, le conversazioni affronteranno con l’aiuto di filmati d’epoca anche la storia recente del varietà, della musica e della cultura popolare attraverso programmi che hanno fatto epoca negli ultimi decenni garantendo lunga vita alla radio nonostante l’avvento prima dell’era della televisione prima e poi di quella dei social network.

(Comunicato stampa)

Il ruolo della radio tra il ’43 e il ’45: Paolo Mieli rivive il periodo su Rai Storia

Nell’estate del 1943, con lo sbarco delle truppe alleate in Sicilia, la radio fu il principale mezzo per spiegare alla gente quanto stava accadendo.

La prima fu Radio Palermo, per poi proseguire – man mano proseguiva l’avanzata – con Radio Bari, Radio Napoli, fino a Radio Roma e Radio Firenze.

Non solo informazioni contro il regime fascista che si stava sempre più ridimensionando, ma anche musica e intrattenimento, per una Italia che stava per cambiare.

Del ruolo che la radio ebbe negli ultimi due anni guerra, dal 1943 al 1945, se ne occuperà Paolo Mieli nella puntata di “Passato e presente” di sabato 22 agosto.

Alle 20.30 su Rai Storia (canale 54), il noto giornalista affronterà il tema di quella che sarebbe diventata la nuova Rai, in compagnia della prof.ssa Silvia Salvatici.

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