Rai Radio3 ricorda la strage di Piazza della Loggia

A cinquant’anni dalla strage di Piazza della Loggia a Brescia, martedì 28 maggio Rai Radio3 ricorderà i fatti con una giornata speciale che tenterà di restituire la complessità della temperie politica, sociale, culturale e umana degli anni ’70, ricchi di promesse ma anche di delusioni e contraddizioni: le grandi conquiste civili, sociali e culturali coincisero infatti con un’esplosione di violenza inedita, provocata dallo stragismo di stampo fascista e dal terrorismo rosso.

Furono anni generosi e terribili, in cui si viveva sospesi tra speranze e ferocia, sogni e violenza, e si sperimentava un processo di altalenante e difficile modernizzazione, con fondamentali conquiste sul piano politico, sociale e civile e dei diritti dell’individuo, della donna, della famiglia e del lavoro.

Attraverso ospiti e contributi, lungo tutto il palinsesto della giornata si proverà a raccontare quel decennio. Lo speciale è a cura di Federica Barozzi.

A “Qui Comincia” si parlerà del libro di Vincenzo Grenci “Fabrizio de André, educatore dello spirito di un’epoca”, facendo ascoltare pezzi di De André tratti dal suo repertorio degli anni ’72-’75. A “Primapagina” verrà letto un commento sul 29 maggio, il giorno dopo la strage di Brescia mentre a “Pagina3” si ricorderà l’articolo del Corriere della sera “Io so” di Pier Paolo Pasolini.

“Tutta la città ne parla” offrirà un approfondimento sulla strage di Brescia con Davide Conti, Manlio Milani, Silvia Guarneri, Giovanni Tamburino e Ilaria Moroni; mentre a “Radio3 mondo” dedicherà uno spazio allo scandalo Watergate, una grande testimonianza delle potenzialità di una stampa realmente libera. “Radio3 scienza” parlerà del momento di svolta per i rapporti tra scienza e società del 1974: a luglio di quell’anno il biologo Paul Berg (insieme ad altri) pubblicò sulla rivista Science una lettera appello agli scienziati di tutto il mondo sui rischi potenziali delle neonate biotecnologie.

A “Wikiradio” Benedetta Tobagi racconterà la strage a partire dalla foto in cui Manlio Milani, Presidente dell’Associazione familiari dei caduti di Piazza Loggia, tiene la moglie Livia tra le braccia. “L’idealista” dedica la puntata ai cinque album prog italiani del 1974: da Massmedia Stars degli Acqua Fragile fino a L’isola di niente della Premiata Forneria Marconi. “Fahrenheit” farà ascoltare “Anche per oggi non si vola” di Giorgio Gaber e si parlerà dell’importanza della partecipazione collettiva e della figura di Franco Basaglia. “Sei gradi” partirà con un ascolto specificamente riferito alla strage di Piazza della Loggia, ma nel corso della puntata verranno evidenziati i mutamenti musicali e culturali che hanno avuto luogo in quegli anni.

“Hollywood Party” racconterà alcuni dei film più importanti del 1974: da “C’eravamo tanto amati” di Scola, a “Conversazione”. A “Radio3 suite“, in diretta dall’Auditorium A della sede di Milano dalle 20.30, verrà ospitato il Quartetto Nous per riscoprire uno dei lavori più alti e drammatici del 1974, il Quartetto n. 15 in mi bemolle minore op. 144, l’ultimo Quartetto di Šostakovic.

Infine, alle 21.30 “Radio3 suite” dedicherà uno spazio di riflessione al teatro e alle arti figuratine in relazione agli anni ’70, con il critico teatrale Gianfranco Capitta e la storica dell’arte Daniela Lancioni.

(Comunicato stampa)

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“Hollywood Party” compie trent’anni: giovedì 18 aprile, la festa su Radio3

Importante anniversario per lo storico programma di Rai Radio3 “Hollywood Party”. I dettagli nel comunicato.

Il 18 aprile 1994 andava in onda per la prima volta su Rai Radio3 “Hollywood Party”, trasmissione quotidiana di cinema, voluta da Aldo Grasso, allora direttore di Radio Rai, curata da Silvia Toso, e condotta nella prima puntata da David Grieco, Alberto Barbera, Steve Della Casa ed Enrico Magrelli.

Negli anni si sono succeduti molti conduttori, la cura è passata a Francesca Levi e Maddalena Gnisci, ma è rimasta intatta la formula: parlare di cinema, di tutto il cinema, con passione e con competenza, con leggerezza e con divertimento.

Trent’anni dopo, Hollywood Party festeggia insieme al suo pubblico con una puntata speciale che andrà in onda in diretta su Radio3 e in streaming video su RaiPlay giovedì 18 aprile 2024 dalle 19 alle 21, con tanti ospiti illustri che negli anni hanno più volte accompagnato la trasmissione, a volte come ospiti, a volte come conduttori: Paolo Sorrentino con il suo produttore Nicola Giuliano, Francesco De Gregori, Vanessa Scalera, Vincenzo Mollica, Pilar Fogliati, Anna Foglietta, Liliana Cavani, Enrico Vanzina, Alberto Barbera, i musicisti Pivio, Stefano Mainetti e Alessandro Papotto (Banco del Mutuo Soccorso) e l’Amministratore Delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco.

Il tema della serata sarà il rapporto che la Rai, in 100 anni di radio e in 70 di televisione, ha avuto con il cinema, di come la più grande azienda culturale italiana abbia prodotto, sperimentato, diffuso e raccontato la settima arte. A questa puntata hanno collaborato le Teche Rai, che proporranno materiali inediti o poco visti che danno il senso di un interesse della Rai per il cinema a 360 gradi.

La trasmissione è stata sempre presente in tutti i principali festival europei (Cannes, Venezia, Berlino, Locarno, Roma…) e ha potuto proporre iniziative molto gradite al pubblico come il Cinema alla radio la domenica e le dirette in sala A con importanti autori (Nanni Moretti, Uberto Pasolini, Pupi Avati, Giuliano Montaldo, Giuseppe Tornatore….), ma soprattutto ha mantenuto negli anni la freschezza nel racconto e la capacità di raccontare tutto il cinema: dai grandi successi ai film indipendenti, dai capolavori della storia del cinema ai documentari e ai cortometraggi. Come dice Roberto Benigni nella sigla cara a tutti i cinefili, forse si tratta proprio della “più grande trasmissione della radio dai tempi de Marconi”.

(Comunicato stampa)

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La storia dell’Italia raccontata a teatro e su Rai Radio3

Torna in teatro “L’Italia alla radio”, un serie in sei episodi dallo Stabile di Bolzano. I dettagli nel comunicato.

Secondo appuntamento, giovedì 14 marzo alle 20.30, in diretta su Rai Radio3 con “L’Italia alla radio”, una serie in sei episodi firmata da Roberto Cavosi, per altrettanti spettacoli messi in scena dal Teatro Stabile di Bolzano e presentata nell’ambito di “Wordbox- Parole per il teatro”.

“Una piccola famiglia” – questo il titolo del secondo episodio – tratteggia una vicenda accaduta nel 1969, ma che abbraccia tutti gli anni ’60 fino all’inizio del terrorismo. La messa in scena è interpretata dallo stesso Cavosi affiancato da Salvatore Cutrì, Daniela Giordano, Alessandra Limetti e Maria Giulia Scarcella.

Le letture sceniche sono un omaggio ai 100 anni di “vita” della radiofonia pubblica italiana (nata come U.R.I. quindi E.I.A.R. e infine Rai), raccontano le vicende del nostro Paese dalla Seconda guerra mondiale alla strage di Nassirya. Il filo conduttore costante è rappresentato dalla famiglia: si alternano racconti del “piccolo vivere” familiare in contrapposizione ai grandi avvenimenti di cui naturalmente è immancabile messaggera la radio.

(Comunicato stampa)

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Rai Radio3: si rinnova “Wikiradio”

Prende il via una nuova versione di “Wikiradio”, il programma pomeridiano di Rai Radio3. I dettagli nel comunicato.

Per dodici anni “Wikiradio”, la trasmissione di Radio3 in onda alle 14 dal lunedì al venerdì, ha raccontato quotidianamente una vicenda storica accaduta proprio quel giorno.

Settimana dopo settimana, ha costruito un’enciclopedia radiofonica realizzata impastando nuove fonti e materiali del passato.

Dopo dodici anni, la trasmissione si rinnova.

Dal 16 gennaio nasce “Wikiradio. Le voci della Storia”, la nuova enciclopedia di Radio3 che riorganizza la memoria storica attenendosi a cinque categorie ricorrenti ogni settimana: il lunedì è riservato ai discorsi, il martedì alle immagini fotografiche, il mercoledì agli influencer nella Storia (ovvero personaggi che per qualche motivo cambieranno il corso degli eventi), il giovedì ai carteggi, il venerdì ai luoghi (raccontati attraverso la testimonianza di chi li ha attraversati in momenti cruciali).

Ogni giorno studiosi, storici, esperti e critici, a partire da un documento sonoro, dalla descrizione di un’immagine o dalla lettura di un testo, raccontano il nostro recente passato per un pubblico appassionato, curioso, interessato a riflettere, comprendere e interpretare il presente attraverso la conoscenza approfondita della storia.

“Wikiradio. Le voci della Storia” diventa così non solo un’enciclopedia sonora, ma anche un omaggio alla storia orale, che quotidianamente aiuta a preservare, divulgare e attualizzare, grazie anche al supporto del prezioso archivio Rai, baule di voci e suoni originali del passato.

Il nuovo format di Wikiradio sarà presentato il 15 gennaio 2024 in un luogo rappresentativo: la Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, a Roma.

Quel giorno la prima trasmissione della nuova stagione sarà eccezionalmente realizzata in diretta, e introdotta dal direttore editoriale dell’Istituto Treccani, Massimo Bray.

Dalle 14 alle 15 cinque esperti – Umberto Gentiloni, Alessandra Mauro, Maria Cristina Marcuzzo, Francesco Fiorentino, Arnaldo Colasanti – presenteranno cinque fonti storiche risalenti a un anno cruciale, il 1946: il discorso di Alcide De Gasperi alla conferenza di pace pronunciato il 10 agosto a Parigi, lo scatto di Margaret Bourke-White di Gandhi all’arcolaio, il pensiero dell’economista J.M. Keynes, il carteggio tra Hannah Arendt e il drammaturgo Hermann Broch, la fondazione della Casa della cultura di Milano.

Ad accompagnare dal vivo la puntata ci sarà la musica di Riccardo Manzi.

(Comunicato stampa)

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La “prima” della Scala: il “Don Carlo” su Rai1 in 4K, su Rai Radio3 e su RaiPlay

Giovedì 7 dicembre, la Rai seguirà come sempre la “prima” della Scala di Milano. I dettagli nel comunicato.

Un Don Carlo mai visto. Per la prima volta Rai Cultura riprende in 4K una prima della Scala per trasmetterla come ormai di consueto in diretta su Rai1.

Avrà quindi una definizione quattro volte superiore rispetto agli standard televisivi a cui siamo abituati il Don Carlo di Giuseppe Verdi che inaugura la stagione del Teatro alla Scala giovedì 7 dicembre 2023, con il Direttore musicale Riccardo Chailly sul podio e la regia di Lluis Pascal.

Dieci telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. Una preparazione che vede lo staff di regia seguire fin dalle prime prove la messa in scena dello spettacolo, e un numero crescente di addetti lavorare nelle due settimane precedenti il debutto.

Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio3 e su RaiPlay, dove potrà essere visto per 15 giorni dopo la prima. Oltre tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli, per portare il capolavoro di Verdi nelle case degli italiani, perché la grande musica è di tutti, come ha dimostrato il milione e mezzo di telespettatori del Boris Godunov del 7 dicembre 2022.

Oltre a trasmettere l’opera, con grande attenzione per la ripresa audio e video curata dal Centro di Produzione TV di Milano, come di consueto la Rai racconterà anche ciò che accade attorno allo spettacolo più atteso della Stagione.

Su Rai1 Milly Carlucci e Bruno Vespa, con collegamenti di Serena Scorzoni dal foyer, condurranno la diretta televisiva incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti. Per Rai Radio3 seguiranno la diretta Gaia Varon e Oreste Bossini. Saranno coinvolte anche le diverse testate giornalistiche della Rai con dirette, servizi e approfondimenti, con ospiti in studio e dal foyer della Scala.

Come per il Boris Godunov del 2022, anche quest’anno la trasmissione dell’opera sarà corredata dall’audiodescrizione in diretta, grazie alla quale anche le persone cieche e ipovedenti potranno avvalersi di tutte quelle informazioni visive non trasmesse verbalmente – costumi, aspetto e mimica dei personaggi, azioni non parlate, location, scenografia e luci –, tale accessibilità sarà estesa anche a tutto ciò che accadrà intorno allo spettacolo e verrà trasmesso in TV prima dell’inizio e durante l’intervallo. Il servizio è realizzato da Rai Pubblica Utilità – Accessibilità.

L’audiodescrizione, attivabile dal televisore sul canale audio dedicato – e fruibile anche in streaming su RaiPlay – fa parte del percorso di inclusione intrapreso con impegno e determinazione dalla Rai, con l’obiettivo di rendere sempre più concreta e ampia l’offerta di vero servizio pubblico. L’intero evento sarà anche sottotitolato su Rai1.

Si avvarranno delle riprese in Alta Definizione diffuse da Rai circa 40 sedi coinvolte nell’iniziativa sociale “Prima Diffusa” del Comune di Milano e il maxischermo collocato al centro dell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, che offre la Prima ai cittadini.

Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti che trasmetteranno l’evento in diretta da Milano grazie agli accordi sottoscritti con Rai Com: da ARTE per Austria, Belgio, Francia, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo alla Svizzera RSI, dalla portoghese RTP alla ceca Česká Televize. Dall’Europa al Giappone, dove la NHK manderà in onda “Don Carlo” (in differita) in formato 4K HDR.

La prima della Scala sarà fruibile in tutto il mondo sulla piattaforma Medici Tv e sarà proiettata in diretta anche nelle sale cinematografiche di Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda e in un network di quindici sale italiane.

(Comunicato stampa)

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“La Barcaccia” cambia volto: nuova edizione per lo storico programma di Rai Radio3

“La Barcaccia”, storico programma di Rai Radio3 in onda alle 13.00 e nato nel 1988, cambia volto.

Lo annuncia Roberta Vespa, regista e curatrice dell’appuntamento meridiano.

“Il 13 novembre alle 13.00 parte Voci in Barcaccia Lab, appuntamento che diventa fisso ogni lunedì e venerdì. Musica dal vivo, radio partecipata, dibattiti musicali tra generazioni offriranno la possibilità di approfondire grandi temi legati al mondo dell’opera”, riporta via social.

“Il 13” – continua – “cominciamo con una delle voci più belle della seconda edizione del concorso Voci in Barcaccia.Largo ai giovani!, il soprano Maria Cristina Napoli, al pianoforte Sabrina Trojse. Parte anche la collaborazione con Agis Scuola con l’intento di coinvolgere i più giovani mettendoli in contatto con le opportunità offerte dalle più importanti fondazioni lirico sinfoniche”.

Ma non solo: “Il martedi, mercoledi e giovedi la striscia quotidiana si chiamerà Voci in Barcaccia e ospiterà tantissimi critici musicali, grandi nomi dell’opera e ogni giovedì i protagonisti del dietro le quinte dei nostri più importanti teatri”.

Il concorso “Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!” tornerà dal 16 gennaio per proseguire fino al 16 maggio, con sette serate dal vivo, di cui sei in diretta dalla sede di via Asiago a Roma e la finale dal Teatro dell’Opera.

A condurre questa nuova versione del programma, in onda come sempre dalle 13.00 alle 13.45, sarà Enrico Stinchelli, ‘orfano’ del collega storico Michele Suozzo.

Proprio Stinchelli – che dal 30 ottobre è tornato in onda con “Suona l’una”, programma preludio a “Voci in Barcaccia” – ha spiegato in un post sui social le motivazioni che hanno portato a questo ‘ridimensionamento’.

La Barcaccia ha rappresentato una parte importante del mio lavoro in Rai, nacque dalle ceneri di “Foyer” (trasmissione inventata da Paolo Donati: io conducevo ogni giorno, Sandro Rinaldi tre volte a settimana e Michele Suozzo due giorni). Dopo la morte prematura di Sandro restammo io e Michele, che mi affiancò nella quotidiana. Fino al giugno del 2023: da Foyer si passò al Club dell’Opera per tre anni, poi il format divenne La Barcaccia“, scrive.

“Da 35 anni a questa parte moltissime cose sono cambiate: quello che un tempo poteva essere tollerato come lazzo o scherzo o battuta, oggi non lo è più. Molti nomignoli affibbiati qua e là, risatine, allusioni, scherzi e soprattutto battute autoreferenziali non sono più accettabili. Bisogna rinnovare il proprio linguaggio (salvandone il lato satirico e la leggerezza), creare nuove rubriche e cambiare, questa è la nuova linea editoriale voluta e determinata assieme alla direzione di Radio3 e alla regista e curatrice Roberta Vespa, con i quali si è avviato un processo di cambiamento fin dai tempi del covid. Voglio tranquillizzare gli animi più esacerbati, i leoni da pastiera e i vari amici e nemici che navigano nelle tumultuose acque del web: non c’è stato alcun litigio, alcuna epurazione (né politica né di alcun tipo), non ci sono vittime e non ci sono killer (come pure ho letto). Semplicemente é venuta meno l’armonia e l’adesione al nuovo format, nonostante i moltissimi consigli e i segnali inviati di continuo, da me e dalla curatrice della trasmissione. Ogni programma, soprattutto se annoso, ha bisogno di rinnovarsi: non si può continuare con la routine, con l’autoreferenzialità e crogiolarsi sugli allori del passato. Ora più che mai “Voci in Barcaccia” guarda avanti. Questa è la nuova sfida che ci attende a partire da lunedì 13 novembre su Rai Radio3, conclude il conduttore.

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