Lorenzo Suraci: “Non chiamatela ‘visual’, quella di RTL 102.5 è la ‘radiovisione'”

“Non chiamatela ‘visual’, quella di RTL 102.5 è la ‘radiovisione'”.

Lorenzo Suraci è uno degli editori più vulcanici e intraprendenti della radiofonia italiana.

Fortemente legato a RTL 102.5 e a tutte le sue ‘creature’, è reduce da Sanremo, dove il network – insieme alla ‘sorella’ Radio Zeta – è stato protagonista nell’ormai abituale location accanto al Teatro Ariston, per raccontare il Festival con dirette e collegamenti nell’arco dell’intera giornata.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, partendo da uno dei temi a lui più cari: la radiovisione.

“L’idea” – ci racconta – “è nata perchè volevo arrivare in tutte le case degli italiani e la televisione era l’unico mezzo con cui potevo farlo”.

Tutto questo prendeva il via nel 2006, quando gli smartphone non esistevano, la tv era ancora analogica (il digitale era operativo solo via satellite) ed RTL 102.5 concretizzava il primo progetto di simulcast radio/tv, dopo l’esperienza di Hit Channel.

Suraci ci tiene a chiamare ‘radiovisione’ quella che oggi in molti identificano come ‘visual’.

“La realtà di oggi mi dà ragione” – sottolinea – “ma sin dagli esordi ho ricevuto molte critiche. Eppure per realizzare un prodotto così complesso sono necessari anni di lavoro e noi ci siamo riusciti perfezionandoci nel tempo e portando oggi ben 4 canali radiofonici in alta definizione sul digitale terrestre”.

La domanda più ‘tradizionale’ che Suraci si sente fare da anni è sempre la stessa: la ‘radiovisione’ snatura il concetto base di radio che è privo di immagini?

“Assolutamente no, noi non facciamo tv ma portiamo la radio in tv, mantenendo la forza della voce che rende unico questo mezzo, rispetto ad una serie di media concorrenti, che oggi sono sempre più numerosi”.

E Suraci non nasconde qualche preoccupazione quando si parla di new media e di piattaforme quali Spotify, YouTube, Twitch che non sono radio, ma che possono sottrarre ascolto alla radio.

Proprio per questo l’indagine degli ascolti andrebbe in parte ripensata.

“Sia chiaro” – premette l’editore di RTL 102.5 – “RadioTER è attendibile, in quando ad una domanda in cui si chiede che radio hai ascoltato ieri, la risposta dell’interlocutore è fondata e credibile. Oggi però la radio dovrebbe preoccuparsi non solo dei diretti concorrenti, ma di tutte le piattaforme. Altrimenti ci ritroveremo sempre più spesso di fronte a soggetti come ‘Spotify’ che lanciano campagne pubblicitarie, dichiarando ‘La radio siamo noi'”.

Tornando ad occuparci del ‘mondo RTL 102.5’, ci spostiamo sui contenuti. L’offerta digitale di RTL 102.5 include diverse realtà tematiche, molte delle quali hanno conduzione e non solo semplici playlist.

“Proprio così” – incalza – “La radio dev’essere fatta da gente che sa parlare e comunicare, con l’evoluzione tecnologica ho avuto l’opportunità di perfezionare prodotti tematici che già sperimentavamo da anni. Le nostre ‘native digitali’ abbracciano un pubblico estremamente ampio e variegato. Non sono progetti improvvisati. E al loro interno, trovano spazio numerosi conduttori, da giovani esordienti a grandi nomi che hanno fatto la storia della radiofonia italiana”.

Proprio in merito a questo, affrontiamo un tema spesso divisivo quando si parla di radio: i giovani. C’è chi sostiene che le generazioni più giovani siano meno vicine al mezzo – o per lo meno che lo spartiscano tra molti altri mezzi di comunicazione – ma realtà quali Radio Zeta e RTL 102.5 News abbondano proprio di ventenni che credono nel mezzo.

“Abbiamo tantissimi giovani, ogni giorno ne scopriamo di nuovi. Cerchiamo di dare spazio a tutti, che siano esordienti o che abbiano un legame familiare con nomi che hanno fatto la storia della radio”.

Suraci scherza sui giovani che animano le sue emittenti, dicendo che non solo solo “figli di Twitch” come erroneamente spesso si pensa. E parlando delle tante persone che lavorano per il gruppo RTL 102.5, ci tiene a ringraziare tutti coloro che si spendono quotidianamente per portare avanti i tanti progetti che lo caratterizzano e in cui crede fortemente.

Ma la multipiattaforma RTL 102.5, oggi, sarebbe disposta a rinunciare a qualcuno dei propri device?

“Assolutamente no” – chiarisce subito Suraci – “crediamo nel digitale, ma l’FM non è ancora arrivato al capolinea. Ci vorranno almeno altri 10/15 anni minimo. Anche perchè l’Italia è un Paese particolare. Le frequenze non ce le ha assegnate lo Stato, ma ce le siamo dovute comprare, facendole diventare dei beni. Per cui non capisco perchè i beni ci dovrebbero essere portati via per favorire altri soggetti che non hanno investito nello stesso modo. Stessa cosa sta avvenendo in DAB+, dove il nostro consorzio dovrebbe essere trainato dal pubblico e invece avviene il contrario”.

I progetti e la voglia di guardare al futuro su RTL 102.5 non mancano di certo, ma prima salutarci Lorenzo Suraci ci ribadisce il concetto di partenza: “Non chiamatela ‘visual’, la nostra è la ‘radiovisione'”.

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La transizione verso la radiovisione: secondo rapporto Censis

Martedì 12 ottobre, il Censis ha presentato il secondo rapporto relativo alla “Transizione verso la Radiovisione”.

L’incontro si è tenuto a Roma con la presentazione di Anna Italia del Censis e discusso da Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide, Igor De Biasio, Amministratore Delegato di Arexpo e Consigliere di Amministrazione della Rai, Massimo Giletti, giornalista e presentatore radiofonico e televisivo, e Massimiliano Panarari, saggista e sociologo della comunicazione presso l’Università Mercatorum.

Questo il comunicato relativo al seminario.

La radiovisione in sintonia con gli stili di vita degli italiani. Più di 4 milioni di italiani seguono ogni giorno la radiovisione dagli schermi televisivi. Sono aumentati del 4,7% nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma gli italiani che guardano anche saltuariamente la radio in tv superano gli 11 milioni. Più di 5 milioni nell’ultimo anno e mezzo hanno scoperto per la prima volta la radiovisione sugli schermi televisivi. Quelli che seguono i programmi radiofonici da device diversi da quelli tradizionali sono complessivamente più di 19 milioni. L’81,4% degli italiani è convinto che la radiovisione sia un nuovo media che combina i contenuti di qualità della radio con le infinite possibilità di ascolto e di visione in diretta su una molteplicità di schermi: il televisore, il pc, il tablet e lo smartphone.

Superata la prova della pandemia. I programmi radiofonici sono usciti bene dall’infodemia scatenata dall’emergenza sanitaria. Per l’82,6% degli italiani la fiducia nella radio è rimasta invariata nell’ultimo anno, per il 6,1% è aumentata. La radio batte tutti gli altri media. Perché la fiducia nella tv è aumentata per il 5,8%, quella nella stampa per il 2,7%, quella nel web solo per il 2,5%.

Credibilità e affidabilità alla base della good reputation. L’81,7% degli italiani ritiene che il successo dei programmi radiofonici dipenda dalla credibilità e affidabilità dei loro contenuti. Le notizie di politica nazionale sono quelle che interessano di più gli utenti: il 40,1%. Al secondo posto, in forte crescita nell’anno della pandemia, le notizie riguardanti scienza, medicina e tecnologia: catturano l’attenzione del 34,9%. Seguono: stili di vita, viaggi e cucina (28,8%), cronaca nera (27,9%), sport (26,7%), cultura e spettacoli (25,8%).

Differenze di genere, interessi diversi. I gusti degli utenti della radio cambiano in base al sesso. Gli uomini preferiscono la politica nazionale (il 45,5% contro il 34,4% delle donne), lo sport (il 45,4% contro il 7,2%) e l’economia (il 23,2% contro il 9,9%). Le donne sono attratte di più dalle notizie riguardanti stili di vita, viaggi e cucina (il 40,5% contro il 17,5% degli uomini), cultura e spettacolo (il 33,8% contro il 18,1%), gossip e cronaca rosa (il 28,8% contro il 6,2%).

Lunga vita alla radio, che non teme le piattaforme digitali. Il 63,1% degli italiani è convinto che il futuro dei contenuti audio non saranno le piattaforme online di musica a pagamento, che offrono lo streaming on demand di brani selezionati in base ai gusti personali dell’utente (la pensa così anche il 51,7% dei più giovani). Per il pubblico due fattori conferiscono un valore aggiunto alla programmazione radiofonica rispetto alle piattaforme digitali: i contenuti realizzati da una redazione di professionisti e la programmazione in diretta. Il 90,1% sottolinea la differenza tra i programmi offerti all’interno di un palinsesto realizzato da redazioni professionali, ricco di musica e di contenuti informativi, e le piattaforme on demand, che offrono esclusivamente musica selezionata in modo personalizzato. L’85,2% sottolinea che la peculiarità della radio è di essere live e di riuscire così a mantenere un contatto diretto con il proprio pubblico.

(Comunicato stampa)

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Lorenzo Suraci: “RTL 102.5 ha anticipato la radiovisione”

RTL 102.5 commenta il rapporto “La transizione verso la radiovisione”.

Questo il comunicato dell’emittente.

I dati del Censis diffusi oggi all’interno del rapporto “La transizione verso la radiovisione” confermano l’indiscusso successo della radiovisione: credibile, professionale, sempre in diretta e fruibile su qualunque schermo in tv o in streaming. E’ un mezzo perfetto che integra tecnologia e tradizione ed è seguito saltuariamente da ben 19 milioni di italiani. Nell’anno della pandemia, più di 5 milioni di persone hanno scoperto per la prima volta la radiovisione sugli schermi televisivi, su PC, tablet e smartphone.

Altri numeri parlano chiaro: più di 4 milioni di italiani seguono ogni giorno la radiovisione. Sono aumentati del 4,7% nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma gli italiani che guardano anche saltuariamente la radio in tv superano gli 11 milioni. Quelli che seguono i programmi radiofonici da device diversi da quelli tradizionali sono complessivamente più di 19 milioni. L’81,4% degli italiani, inoltre, è convinto che la radiovisione sia un nuovo media che combina i contenuti di qualità della radio con le infinite possibilità di ascolto e di visione in diretta su una molteplicità di schermi.

Non solo: la radio che realizza contenuti grazie al lavoro di giornalisti e conduttori e la programmazione in diretta costituiscono per gli italiani un valore aggiunto rispetto alle piattaforme digitali. Tra i contenuti che il pubblico apprezza di più quelli che raccontano la politica italiana, la scienza, i media e la tecnologia, senza dimenticare la cronaca nera e lo sport. La radiovisione, secondo i dati Censis, incontra la richiesta degli italiani di seguire un mezzo credibile e affidabile.

“Lo studio del Censis sulla radiovisione dimostra quanto il lavoro di RTL 102.5 abbia anticipato i tempi inventando di fatto la radiovisione con scelte all’avanguardia che hanno potenziato l’efficacia della trasmissione e la valorizzazione degli inserzionisti pubblicitari”, afferma Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5 subito dopo la presentazione del Rapporto Censis a Roma. “La radiovisione non è solo un’immagine aggiunta alla voce – ha aggiunto Suraci – ma è un prodotto completamente nuovo, capace di portare i contenuti contemporaneamente su tutte le piattaforme di trasmissione e di garantire così massima libertà di fruizione agli ascoltatori. La ricerca del Censis conferma dunque l’altissimo gradimento della radiovisione e l’importanza dell’offerta di contenuti credibili, affidabili e in diretta, che RTL 102.5 ha potenziato a 360 gradi”.

(Comunicato stampa)

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RTL 102.5 News collegata sul digitale terrestre

Dopo app, web e satellite, la ‘radiovisione’ di RTL 102.5 News arriva sul digitale terrestre.

Il canale è presente sul numero LCN 233.

Come anticipato da Alessandria Digitale, l’emittente trasmette sul mux TIMB2 (ch 55) in HD.

Si tratta della quarta ‘radiovisione’ del gruppo via etere, dopo RTL 102.5 (LCN 36), Radiofreccia (LCN 258) e Radio Zeta (LCN 266).

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Radiovisione: arrivano i primi video su RTL Napulè

Dopo RTL 102.5, Radiofreccia, Radio Zeta, RTL 102.5 Best e RTL 102.5 News, sta prendendo il via la radiovisione di RTL Napulè.

L’emittente digitale del pacchetto RTL 102.5 propone solo musica partenopea, creando un mix tra la tradizione e le sonorità più contemporanee.

In questi giorni, la ‘visual’ di RTL Napulè ha inserito i primi video, tuttora in fase di implementazione.

RTL Napulè è presente nel pacchetto RTL 102.5 Play, raggiungibile su www.rtl.it e sulla app del gruppo.

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