Sardegna: torna in onda Kiko Solinas

In poche settimane ci hanno lasciato alcuni personaggi legati storicamente al mondo della radiofonia sarda.

Il primo e il secondo della serie sono di Oristano. Si tratta, per primo, di Antonio Mulas, che era stato uno dei fondatori di RTO (Radio Tele Oristano), una delle prime emittenti isolane.

Il secondo è Emilio Naitza, ex assessore comunale ma anche, in precedenza, uno dei fondatori di Radiofonia, un’altra stazione di Oristano, che nella sua breve esistenza ha tuttavia rappresentato per i giovani della città un effettivo punto di aggregazione.

Il terzo lutto della serie riguarda invece Sassari. A lasciarci è stato Bruno Pallavisini, sindacalista e politico ma anche prima noto personaggio radiofonico nella locale Radio Nord Ovest, che è diventata poi Radio Sassari Centrale. Pallavisini è stato anche in passato membro del Corerat sardo.

Ma veniamo ora ad un altro argomento. Abbiamo infatti scambiato due chiacchiere con Kiko Solinas, una nostra vecchia conoscenza del mondo radiofonico e televisivo sassarese, dato il suo rientro all’inizio di questo mese nel mondo dell’emittenza locale, tramite Catalan Tv di Alghero. Ecco il testo della nostra intervista.

  • Kiko, raccontaci brevemente come è cominciata la tua avventura nel mondo radiotelevisivo.

Ho iniziato a lavorare nel 1976 a Radio Sassari Centrale – RSC, dove conducevo un programma per bambini, una specie di ‘Zecchino d’Oro’.

  • Sei rimasto sempre a Radio Sassari oppure hai fatto anche altre esperienze radiofoniche in città o nell’hinterland?

Dopo l’esperienza a RSC sono passato a Radio Amica, per poi approdare a Radio Eco, ma ho anche frequentato Radio Giovane, seppure come esterno. Una bella esperienza anche quella…

  • Veniamo ora all’esperienza televisiva. Ci eravamo lasciati che ti occupavi di KS Libera Tv. In precedenza avevi avuto altre collaborazioni con le emittenti cittadine?

Sì, ho iniziato nel 1999 ad Antenna 1, dove ho ideato e condotto ‘Monitorando’, poi dal 2005 al 2008 è toccato anche ad ‘Amici miei’, un programma con artisti, cantanti, ballerini. Poi dal 2006 al 2008 ho condotto ‘Il Confessionale’, con interviste effettuate su un pullmino in giro per la città; infine, è stata la volta di ‘Pronto chi parla’.

  • Dopo l’esperienza ad Antenna 1 hai proseguito con altre realtà?

Sì, sono passato nel 2010 a Telegì, poi nel 2013 ho collaborato con Teleromangia di Sorso. Nel 2015 ho preso in mano Libera Tv, altra emittente del gruppo Telegì, che è diventata KS Libera Tv, sino al 2017.

  • Conclusa anche questa esperienza, ti sei fermato o hai continuato su altre strade?

No! Non mi sono fermato, anzi! Sono rientrato a Telegì nel 2018, rimanendoci sino ai più recenti cambiamenti dell’emittente, e per un breve periodo sono stato anche a Canale 12.

  • Veniamo ora all’approdo a Catalan Tv.

Sono arrivato all’inizio di marzo e ho cominciato a condurre ‘Talk Vision’, un programma in cui vengono intervistati artisti soprattutto del mondo della musica e dello spettacolo.

(A cura di Mauro Roffi, Pierpaolo e Giuseppe Podda)

Roberto Sergio a Italia Oggi: “Possibile inizio spegnimento FM dal 2025”

Dall’ufficio stampa di Rai Radio, ci arriva l’interessante intervista rilasciata dal direttore Roberto Sergio a Italia Oggi.

Ne abbiamo estratto alcuni passaggi (ricordando che le dichiarazioni integrali sono disponibili sull’edizione del 15 marzo 2022).

Interessante intervista di Claudio Plazzotta su Italia Oggi del 15 marzo 2022 al direttore di Rai Radio Roberto Sergio.

Tra gli aspetti principali emersi, Sergio evidenzia il successo della visual di Radio2 che, su RaiPlay, si colloca quinta per audience tra i 14 canali offerti dalla piattaforma.

Il tutto, con un picco che ha raggiunto il quarto posto in occasione dell’iniziativa “M’illumino di meno”.

Il direttore di Rai Radio anticipa peraltro che da giugno 2022 la visual di Radio2 sarà presente su tivùsat, mentre bisognerà attendere il 1° gennaio 2023 per poterla fruire sul digitale terrestre al canale 202.

Aspetto particolarmente importante riguarda lo switch off dell’FM, ritenuto – tra le altre – un passaggio utile per favorire il risparmio energetico.

Roberto Sergio propone l’inizio dello spegnimento degli impianti analogici nel 2025, per arrivare ad un passaggio definitivo al digitale nel 2030.

Intanto però c’è un evento ben più imminente: il 13 aprile 2022 si celebreranno i 90 anni della sede di via Asiago a Roma, da cui ha avuto origine tutta la Rai.

Grazie alla collaborazione con il Fai, saranno possibili visite guidate dello storico edificio.

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Marco Biondi a FM-world: “La radio è comunicazione, informazione ed emozione”

Dalla radio alla musica, dagli eventi alla discografia.

Marco Biondi è stato protagonista di una serata – gestita sia in presenza che online – presso l’associazione Laboratorio Eccellenze Italiane di Milano.

A condurre l’intervista – che riportiamo in coda a questo articolo – è stata Claudia Reali.

L’intero contributo è disponibile online, ma abbiamo contattato Biondi per un resoconto dell’iniziativa svoltasi lo scorso venerdì 11 marzo.

  • Partiamo dall’inizio: come è nata l’idea di questa serata-intervista?

Me l’ha proposta Peter Bescapè, che è con me a Giornale Radio; lui è il regista del programma di Luca Telese “L’Attimo Fuggente” in onda ogni mattina dalle 7 alle 9 su Giornale Radio. Peter è anche un bravo fotografo ed ha uno studio fotografico in zona Bande Nere dove ogni tanto fa degli incontri dentro questo “Laboratorio Eccellenze Italiane”, sono incontri sempre molto interessanti e quando mi ha proposto di farne uno con me protagonista non ho esitato nemmeno un attimo. So bene quanto Peter sia un professionista molto esigente sul lavoro, per cui sapevo di essere in buone mani.

  • La tua carriera è caratterizzata da tanti elementi: dalla radio alla discografia, dai corsi per conduttori a nuovi artisti emergenti. Come si è evoluto questo percorso? C’è un qualcosa a cui sei legato particolarmente?

Ho avuto la fortuna di vivere un periodo particolarmente florido a livello artistico e culturale, mi riferisco a tutto il trentennio 70/80/90, un periodo dove gli Artisti influenzavano culturalmente i loro fan e tutto il mainstream. Ho avuto la fortuna di vivere gli anni ’90 in una Radio Deejay che a livello creativo era esplosiva, per cui ho avuto la possibilità di misurarmi sempre su vari fronti ed ho capito presto che ogni attività inevitabilmente ne alimentava un’altra e tutte si alimentavano e si influenzavano reciprocamente. Sono legato a tutte le mie attività, anche se devo dire sinceramente che oggi la Radio non è più la mia attività principale, la Radio bene o male è il mio passato e ancora un pochino del mio presente, ma faccio fatica a immaginarmela come il mio futuro, che sarà invece sempre di più indirizzato vero la mia attività con Sorry Mom! Management e con i corsi radiofonici.

  • Oggi sei station manager di Giornale Radio, un’emittente all news che si è sviluppata prevalentemente sul digitale. Com’è cambiata negli anni la radiofonia? Ti identifichi ancora nella radio che ascoltiamo oggi?

Giornale Radio si sta sviluppando sicuramente sul digitale, anche se in questo momento l’FM ha ancora una sua importanza predominante, non a caso in Lombardia e Lazio abbiamo le nostre belle frequenze che viaggiano bene. La radio in generale oggi è molto cambiata, ogni periodo ha le sue mode, la sua cultura, le sue radio. Io ho fatto il mio e come ti dicevo sono poco interessato a fare Radio oggi. Molti mi chiedono da anni di tornare in onda con un programma mio e la cosa mi fa certamente molto piacere, ma io non sono più “quel” Marco Biondi che avete conosciuto, sono cambiato, ho altre esigenze e altre passioni. Sono strafelice ed orgoglioso di quello che ho fatto ma oggi fare un programma in radio non è più quello che voglio fare. Poi, sai, dipende da quello che mi viene proposto. Io ho un ultimo programma che è lì nel cassetto da tempo e che mi piacerebbe realizzare prima di staccare del tutto il cordone ombelicale che mi lega alla Radio, ma non so se riuscirò mai a realizzarlo, onestamente non credo.

  • Il tuo contributo a Giornale Radio non vede la tua presenza in voce, ma se dovessi realizzare questo ritorno, in che modalità sarebbe?

Giornale Radio, come altre radio prima di lei, mi ha proposto varie volte di andare in voce, ho sempre ringraziato ma ho declinato l’invito, far convivere nella stessa giornata e ogni giorno tutte le mie attività è molto complicato ed è una situazione molto difficile da realizzare. Io poi sono uno molto (troppo) pignolo ed esigente nei confronti di quello che faccio, per cui ogni mio programma richiede una preparazione impegnativa che mi porterebbe via troppo tempo dalle mie altre attività. Io ho sempre preparato da solo tutti i miei programmi, sono sempre stato l’autore di me stesso in tutto e per tutto, sorrido quando vedo oggi che programmi con poco contenuto si avvalgono pure di una redazione. Certo, se un domani avessi la garanzia di avere un aiuto in questo senso se ne potrebbe parlare. Mai dire mai, ma la vedo comunque piuttosto difficile.

  • Durante l’incontro di venerdì hai raccontato diversi aneddoti, alcuni inediti. C’è qualcosa di particolare che ti è successo e che ci vuoi raccontare?

In tutti questi anni ne sono successe tante di cose, ho avuto la fortuna di vivere una radiofonia che faceva succedere cose tutti i giorni e sempre ad alto livello. Ho incontrato artisti sconosciuti che poco dopo erano autentiche star, come quella volta che a Deejay mi venne chiesto di intervistare un’artista sconosciuta che era in Italia per fare promozione ma nessun media voleva intervistarla. Il programmatore di Deejay mi disse: “Marco dobbiamo fare un favore alla Warner, per cortesia fai questa intervista? Poi non la mandiamo in onda, ma almeno facciamo fare bella figura a etichetta e artista”. Avrei potuto dire di no, non ci sarebbe stato nessun problema, ma invece dissi di si. Il fatto che fosse un’artista sconosciuta per me era un plus, a differenza di molti io sono sempre stato molto curioso. Mi feci mandare il CD per ascoltarlo e preparare l’intervista e scoprii un album meraviglioso che cominciai subito a suonare in Pop News, ogni giorno con un brano diverso. Venni anche cazziato per questo (“Biondi basta con questo cazzo di album!”). Feci quell’intervista, lei si chiamava Alanis Morissette, l’album era “Jagged Little Pill”. Sappiamo tutti cosa è successo dopo.

  • Per finire, una domanda che guarda al domani. Che radio ascolteremo tra dieci-vent’anni? Verso che direzione deve andare la radio per essere protagonista?

La radio è comunicazione, informazione ed emozione, sono queste per me 3 cose fondamentali, se manca qualcuna di queste la radio perde molto del suo significato principale. Le prime due sono sempre presenti anche oggi, anzi l’informazione è pure troppa oggi e spesso faziosa o fake, mentre sento che manca molto l’emozione, manca a volte il far vivere emozioni a chi ti ascolta. Se recuperiamo una sana informazione e l’abitudine ad emozionare, la radio avrà sicuramente lunga vita. Fra 10 o 20 anni sicuramente io sarò totalmente fuori dalla radio, se sarò ancora in questo mondo probabilmente mi divertirò nel cercare di capirla e di essere al passo con la sua evoluzione, non mi è mai piaciuto essere fuori dai giochi, soprattutto in campi dove so di essere stato un protagonista.

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Bologna in FM: le emissioni ricevibili nel capoluogo dell’Emilia-Romagna

Torniamo ad occuparci della banda FM delle principali città italiane.

Oggi andiamo a Bologna, capoluogo regionale dell’Emilia-Romagna dove sono tuttora operativi 3 impianti che modulano a 50 KHz.

Questo l’elenco delle emittenti ricevibili.

87.5 Radio Capital
87.6 Radio Sportiva (est)
87.7 Radio Sportiva (ovest)
87.9 Radio Sportiva
88.1 Rai Radio1 – Veneto
88.3 Radio Evangelo
88.7 Radio Deejay
88.95 Radio Deejay (est)
89.0 Rai Radio 2 (nord)
89.2 Radio Cusano Campus
89.5 Rai Radio1 – Emilia
89.8 Radio Stella
90.1 LatteMiele
90.2 Radio Maria (ovest)
90.5 Radio Maria
90.8 Radio Maria
91.0 Radio Bruno (ovest)
91.1 Radio Bruno (est)
91.2 LatteMiele
91.4 Radio Monte Carlo
91.7 Rai Radio2
92.0 Radio Radicale
92.3 Radio Kiss Kiss
92.5 Radio Kiss Kiss
92.8 Radio Radicale
92.8 Radio Maria (est)
93.0 Radio Gamma
93.25 Ciao Radio
93.6 Rai GR Parlamento
93.9 Rai Radio3
94.2 Radio 105
94.5 m2o
94.7 Radio Canzoni e Sorrisi
95.0 Radio Italia Solo Musica Italiana
95.3 R101
95.5 R101
95.7 RDS 100% Grandi Successi
96.0 Radio 105
96.3 Radio Subasio
96.5 Radio Studio Delta (est)
96.7 Radio Nettuno Bologna Uno (ovest)
96.8 Radio Nettuno Bologna Uno (est)
97.0 Radio Nettuno Bologna Uno
97.3 Radio International
97.6 Radio International
97.9 RDS 100% Grandi Successi
98.2 Pane Burro Marmellata
98.5 Virgin Radio
98.7 RTL 102.5
98.8 m2o (ovest)
99.0 Radio Birikina
99.2 Radio Birikina
99.2 Radio Capital (ovest)
99.4 Radio Capital
99.7 Radio Deejay
99.9 Radio Venere (ovest)
100.0 Radio Radicale
100.2 Radio Bruno
100.4 Radio Zeta
100.6 Radio Italia Solo Musica Italiana (ovest)
100.7 Radio Italia Solo Musica Italiana (est)
101.0 Radio Maria
101.3 Radio Monte Carlo
101.6 RTL 102.5
101.8 Radio Kiss Kiss
102.1 Radio Italia Anni 60
102.3 Radio Italia Anni 60
102.5 RTL 102.5
102.8 Radio Bruno
103.1 Radio Città Fujiko
103.3 Rai Isoradio
103.5 R101
103.7 R101
103.9 Radio Padova (nord)
104.1 RDS 100% Grandi Successi
104.5 Radio San Luchino
104.7 Radio San Luchino
105.0 Punto Radio
105.3 Radio Voce della Speranza
105.6 Radio Bruno
105.8 Radio Radicale (periferia – provincia)
105.85 Radio Banana (centro)
106.0 Virgin Radio
106.2 RDS 100% Grandi Successi
106.5 Virgin Radio
106.8 Radio 24
107.0 Radio 24
107.2 Radio Deejay
107.6 Radiofreccia
107.9 Radio 105

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Diverse radio romane in concessione a Sport Network

Si amplia e sviluppa l’attività di Sport Network, la concessionaria pubblicitaria nata su una ‘base sportiva’ (quotidiani e periodici sul tema) ma gradualmente cresciuta negli ultimi anni, sotto la guida dell’AD Aldo Reali. C’è stato un ampliamento, fra l’altro, nel campo televisivo ma anche (parzialmente) in quello radiofonico.

L’operazione che ha più colpito nel nostro settore è stata quella che ha riguardato le Tv locali, con emittenti leader in concessione per la pubblicità nazionale, inizialmente sulla base dell’‘eredità’ lasciata a Sport Network dalla nota concessionaria Publishare; poi però le Tv locali in concessione si sono ampliate, in dimensioni e quantità. Ma anche per le Radio c’è qualche novità nel 2022.

Di tutto questo ha parlato primaonline con un articolo di Emanuele Bruno, che ha raccolto le dichiarazioni appunto di Reali: “Il 2022 è partito con buone premesse di crescita per Sport Network, in un anno che per lo sport è stato aperto dalle Olimpiadi Invernali e si chiuderà con i Mondiali di calcio in Qatar. La concessionaria di pubblicità guidata da Aldo Reali si presenta al mercato con un rafforzamento deciso di alcuni dei propri asset strategici”.

Per la Tv, c’è in concessione prima di tutto 7 Gold, circuito nazionale di Tv locali che si è affidato di recente a Sport Network (non senza polemiche da parte della precedente concessionaria Prs) ed è specializzato in trasmissioni di ‘talk calcistico’. Sempre a tema sportivo è l’altra forte Tv nazionale in concessione, SuperTennis.

Ci sono poi, come si diceva, le Tv locali: secondo Reali, “raccolgono consensi le supertstation areali, le nostre regionali leader: da TeleNorba alle più recenti acquisizioni di TeleCupole in Piemonte, Tele Chiara e TVA nel Veneto, passando per le altre grandi emittenti storiche con Canale 21 per la Campania e il Lazio o Antenna Sicilia e Videolina per le isole e tante altre”.

Detto che in concessione ci sono anche i citati quotidiani sportivi e altri di diverso orientamento politico (‘Il Giornale’, ‘Libero’, ‘Il Tempo’, ‘Il Fatto Quotidiano’), veniamo alle Radio. Qui la specializzazione specifica è sulle Radio romane, parecchie delle quali, come noto, sono decisamente dedite a infinite discussioni su questioni calcistiche, ma c’è anche, in alcuni casi, Radio Sportiva (sempre ‘in tema’).

Scrive primaonline: “La concessionaria ha inoltre rinforzato il solido panel di partnership radiofoniche – già presente da 5 anni con Radio Sei, Retesport e Radio Roma Capitale – con gli arrivi di altre importanti Radio laziali (Radio Centro Suono, Radio Centro Suono Sport e Radio Rock), tutte per la pubblicità locale. Nelle altre regioni, sempre in ambito locale, viene proposta ai clienti Radio Sportiva (Sardegna, Campania e Puglia)”.

E, sempre secondo Reali, “questa offerta radiofonica concentrata nel mondo dello sport e della musica rappresenta un’altra leadership a livello locale”.

Mauro Roffi
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“Give Peace a Chance” in radio: aderiscono 150 reti pubbliche e diverse ‘private’

Circa 150 stazioni radio pubbliche europee hanno trasmesso simultaneamente alle 8.45 di venerdì 4 marzo, la canzone di John Lennon ‘Give Peace a Chance’, a sostegno della pace in Ucraina.

Lo ha annunciato l’European Broadcasting Union (EBU) – ripreso da alcune agenzie di stampa – precisando che il brano è stato ascoltato in più di 25 Paesi, inclusa l’Ucraina.

Anche diverse emittenti private europee si sono unite all’iniziativa.

“Gli orrori della guerra contro l’Ucraina sono ogni giorno più evidenti. Sono necessari la nostra solidarietà, la nostra umanità e il nostro sostegno”, ha affermato Patricia Schlesinger, direttrice della stazione radio regionale di Berlino RBB, che ha promosso il progetto.

Yurii Tabachenko, produttore esecutivo della radio ucraina Channel One, ha dichiarato: “È estremamente importante che oggi l’Europa sia unita attorno all’Ucraina”.

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