“Abbiamo un ascolto attento e di qualità”: FM-world intervista Simona Sala, direttrice di Rai Radio2

Radio Rai a Sanremo: una presenza importante, forse come non mai. E una location aggiuntiva, strappata al concorrente principale. Ma non solo di Sanremo abbiamo parlato in questa intervista a 360 gradi con la direttrice di Rai Radio2.

Sanremo 2024

L’edizione 2024 del Festival di Sanremo ha visto una presenza dell’ente radiotelevisivo pubblico che definire preminente è quasi riduttivo. Oltre a due postazioni prestigiose, la Rai vantava un palco gigante e la riconquista di un famoso negozio a fianco dell’ingresso dell’Ariston. Giovedì 8 febbraio abbiamo avuto il piacere di conversare con l’attuale direttrice di Rai Radio2, Simona Sala: lasciando ad altri il compito di commentare artisti e programmi, abbiamo cercato di focalizzarci su infrastrutture e strategie. Questo il resoconto della conversazione. Lungo, per gli standard di FM-world. Ma, vi assicuriamo, degno del vostro tempo. 

L’intervista

M.H. Barsotti: Siamo qui a Sanremo, ospiti di Rai, anzi di Casa Siae dove sono presenti postazioni di Radio Rai e siamo col direttore di Radio Rai2…

S.Sala: …Direttrice, se posso!

M.H.B:  D’accordo. Il presidente, la presidente… chi ne parlava? Comunque Lei oggi è direttrice di Rai Radio 2. Ma prima?

S. Sala: Allora, ho cominciato una quarantina di anni fa come impiegata. Poi ho fatto 13 anni di contratti in Rai come programmista, regista, pubblicista. Poi, come giornalista, ho lavorato nei servizi parlamentari. Ho fatto tanti anni di parlamento, politica. Sono passata al Tg1, come quirinalista: ho seguito sia Napolitano che Mattarella per il Tg1. E ancora, sono diventata vice direttrice del Tg1 e successivamente direttrice di Radio 1. Ho fatto anche un anno la direttrice del Tg3, e da giugno sono direttrice di Radio2.

Un’esperienza globale

È una esperienza un po’ complessa. Un’esperienza globale che non è male, devo dire. Perché ti fa vedere tanti aspetti della società. Tanti aspetti di chi ti sente, di chi ti guarda, che cosa il pubblico vuole da te: veramente interessante. 

M.H.B: Partiamo da questo: Il festival è nato in radio. Dalle vostre teche mi sono stampato questa meraviglia, la programmazione di Rai Rete Rossa il primo giorno della prima edizione del Festival nel 1951.

 

Da Rete Rossa a Radio2

M.H.B: Come vede, era sulla Rete Rossa, l’equivalente di Radio2: stesso colore, seconda rete. Un’edizione che durava un tempo umano, circa due ore. Ora, a quei tempi si ascoltava in radio per necessità. Ma oggi per scelta, esistendo una versione video su Play Sound, DTT e SAT. Chi pensate che sia il pubblico che sceglie invece di ascoltare proprio tramite Radio2?

S.Sala: Penso sicuramente un pubblico che ama la musica. Perché, comunque, noi abbiamo un ascolto di qualità. Ma come mai su Radio2 si ascolta meglio? Sicuramente perché c’è meno confusione. Di fronte alla televisione ci sono famiglie che si riuniscono, l’attenzione potrebbe non essere la stessa. Poi sicuramente ascolta in radio tanta gente che lavora, o magari che fa i turni: medici, infermieri.

Lo vedo anche dai messaggi che riceviamo. Perché poi come radio abbiamo un feedback diretto col pubblico, che ti chiama, che ti dice “Ascolto questo, questo è bello questo mi piace, questo non mi piace”. Poi sono fiera del fatto che quest’anno trasmettiamo anche Fiorello con Viva Rai2 e Viva Sanremo. Quindi non solo Festival. Siamo l’unica radio che può trasmettere tutto in diretta. 

Anche se altre radio un po’… come dire… ok: diciamo che lo mettono in sottofondo.

Trasmettiamo Fiorello sia la notte che la mattina alle 6 e mezza, perché vogliamo dare al nostro pubblico la più ampia possibilità di seguirci. Non so, quando vanno a scuola la mattina, in auto.

Radio2 Visual

M.H.B: Radio2 è stata la prima rete Rai a divenire visual radio. Come vedete il pubblico di Radio2 visual ? E’ lo stesso della radio, è diverso? E come sta andando globalmente questo esperimento, passare a visual in modo così importante?

S.Sala: Dovendo scegliere una radio che facesse la visual era chiaro che Radio2 fosse quella, diciamo, più vocata. Noi abbiamo, e questo è un po’ un fiore all’occhiello, anche delle trasmissioni radiofoniche che vanno in TV. Abbiamo degli studi anche televisivi. Per esempio, Radio2 Social Club e la scorsa estate anche Happy Family. Sono due trasmissioni che vengono prodotte in radio: vanno in radio ma hanno anche un appeal televisivo. Lo vediamo anche dagli ascolti. 

È un fenomeno che va studiato perché… Perché è chiaro che i conduttori devono fare uno sforzo in più. Perché sanno che vanno in televisione, quindi hanno anche il visual: sono attenti al modo di vestirsi, al modo di porsi. Però sanno anche che si rivolgono a un pubblico radiofonico. Che può non guardarli. Perché non tutti ci guardano, anche se noi ripetiamo sempre, potete accendere il canale TV 202, e stiamo vedendo come cresce proprio questo canale: ad esempio alle due del pomeriggio. Con delle chicche che Fiorello fa apposta per noi. E abbiamo un riscontro forte. 

È chiaro che i numeri non sono i numeri di nessuna radio. Sono dei numeri televisivi… Cioè, il Social club già ha 300-400 mila ascoltatori. Non è questo il pubblico della visual radio. Però è un’occasione in più. 

E poi la cosa bella è che noi abbiamo anche una trasmissione solo radiofonica in video. Cioè, uno studio semplice, due microfoni che sono I lunatici. Ai quali apriamo delle finestre notturne, quando abbiamo la possibilità, su Rai2. E abbiamo un pubblico di affezionati. 

Content is king

S.Sala: Oggi si pensa prima al contenuto. E poi si pensa a come svilupparlo in diversi media. Cioè, hai un contenuto forte? Ok, come lo sviluppo in radio? Come lo sviluppo in tv? Come lo sviluppo sui social? E in podcast? È una cosa su cui mi piace molto riflettere. Certo, a volte serve un’organizzazione un po’ diversa, meno barriere tra i direttori. 

M.H.B.: Infatti mi viene da pensare che forse l’organizzazione classica a reti e tra le reti Rete 1, Rete 2, Radio, TV, Internet, ecc non abbia più senso oggi... 

S.Sala: Noi abbiamo fatto in televisione la rivoluzione dei generi. Che è una rivoluzione che è rimasta a metà. A volte non si capisce bene se sia meglio tornare indietro o se andare avanti; nel caso in cui andassimo avanti, secondo me l’obiettivo a cui puntare è proprio questo. Il rafforzamento del fatto che se io penso a un prodotto lo penso per metterlo su una rete generalista, lo penso per metterlo su una rete di cultura, su una sperimentale. Sono tre cose diverse. È un lavoro forte da fare.  

La radio e i giovani 

M.H.B: Si dice spesso che i giovani non sanno cos’è la radio: perché hanno Spotify, TikTok eccetera. E che ormai la radio abbia un pubblico di persone anziane. Anzi no, ci sono anch’io…

S.Sala:e anch’io, ho (non abbiamo capito N.d.R) anni!

M.H.B: …esatto di persone diciamo non più teen-agers. Ma poi vediamo tanti giovani a Sanremo. Secondo i vostri dati, la radio questi giovani la ascoltano? Perché voi avete – mi risulta – i vostri dati interni, anche se non pubblici. 

 S.Sala: Guarda, è complicato. Perché come sai la Rai è uscita da TER. Adesso si sta trattando per cercare una convergenza. Però è un sistema che non ti consente in realtà una rilevazione reale. Perché è un sistema che si basa sulla memoria. 

E poi ti chiamano e ti dicono “Tu ieri che cosa stavi ascoltando?”.

Se tu dici “Ruggito del coniglio” e non dici “Radio2” il tuo dato non conta. E’ scartato.

Proprio per una trasmissione forte! Più è forte e più non si conta il voto. È un problema grave. 

Spero che si vada verso un accordo per una rilevazione reale. Che è costosa. Ma secondo me sarebbe importante da fare, come è per la TV. E magari un altro tipo di rilevazione. Su questo non sono io personalmente a trattare. 

M.H.B: Certo, è sul tavolo del vostro AD, se capisco bene. 

Niente haters in radio

S.Sala: Avevi chiesto dei giovani. Allora, ho il feedback interno che abbiamo tramite le telefonate. Certo, non è che ci possiamo basare solo su quello, ma è un dato. E cambia molto in base all’orario. Prendiamo Il ruggito del coniglio. L’Italia che ci telefona è un’Italia straordinaria. Perché è la classica Italia che lavora, che affronta i problemi. 

Della vita, dei matrimoni, dei divorzi, dei figli a scuola: sempre con il sorriso. Cioè, sicuramente è un’Italia lontana dagli haters. E questa cosa si ripropone da anni e anni.

Perché Il ruggito del coniglio è una trasmissione che ha preso i nonni, i papà e i figli.  Poi ci sono delle trasmissioni dove addirittura ci chiamano i bambini. A volte le mamme fanno chiamare i bambini per fare una domanda. 

Poi ci sono altre trasmissioni per persone un pochino più “agée” Diciamo così, io tra l’altro ho (non abbiamo capito, N.d.R) anni. Quindi posso dirlo, più “agée”. 

Spotify concorrente delle radio di flusso 

Poi sì, sicuramente Spotify: per forza di cose, il ragazzo entra in macchina, mette il telefono con la sua playlist. Però in questo senso è più la radio di flusso che viene sostituita. Noi facciamo un’offerta di programmi… 

M.H.B.: Quindi solo le radio di flusso soffrono di questo abbandono?

S.Sala: No, questo non credo. Perché comunque molti che fanno radio di flusso fanno belle radio. Anche i nostri concorrenti, questo devo dirlo.

M.H.B: L’ultima domanda che volevo fare è questa: Parliamo di RaiPlay Sound. Questa settimana su Newslinet è uscito un articolo Che dice “BBC Sound da record nel quarto trimestre 2023” Continuano ad aumentare gli ascolti di BBC Proprio su BBC Sound che un tool è molto simile a Rai PlaySound. Esiste una migrazione dall’ascolto sulle vecchie piattaforme FM e DAB alla app proprietaria?

S.Sala: Certo, oggi non è che stai più con la radiolina. E poi oggi se non hai sentito un programma che ti interessa lo cerchi su RaiPlay Sound. Per dire, io ce l’ho quasi sempre aperta, anche per ascoltare in diretta. Ed è importante farlo capire anche ai giovani: Puoi fare il tuo lavoro, vivere la tua vita. E nello stesso tempo puoi sentire un programma che ti piace. È un’occasione in più.

OVS

M.H. Barsotti: Allora io ho finito il domande che mi ero preparato. C’è qualcosa di interessante che vogliamo dire, qualcosa che magari non ho chiesto?

S.Sala: Diciamo questo: intanto abbiamo questo nuovo studio molto importante, che fa parte del villaggio Sanremo. Il villaggio Sanremo inteso proprio come Green Carpet, quindi studio del Prime Time. Del Prima Festival. Poi c’è il famoso Glass di Fiore.  

E poi c’è il famoso negozio-studio OVS dove c’era un’altra radio. Che era un po’ diciamo bizzarro. Perché l’Ariston è poi subito attaccato, a quel negozio.

E quest’anno ci siamo noi. Siamo molto contenti di esserci. Tu hai l’Ariston e poi hai Rai Radio2 che è la radio ufficiale del Festival. E’ proprio una bella visione no? (M.H.B. per FM-World).

 

I podcast di Radio Rai a teatro

Si chiama “Ascolti. I podcast di Radio Rai a Roma Tre” ed è una nuova rassegna che porterà a teatro gli speaker e gli autori della radio di Stato.

L’iniziativa – che si terrà al Teatro Palladium di Roma – prenderà il via martedì 28 febbraio.

Cinque appuntamenti a ingresso gratuito – riporta un comunicato – tra musica, parole, approfondimenti scientifici e culturali per una manifestazione che coniuga lo spettacolo live con la magia della dimensione radiofonica, attraverso la collaborazione con la Fondazione Teatro Palladium Università Roma Tre e Rai Radio3, con la mediapartnership di RaiPlay Sound.

Protagonisti: il 28 febbraio Valerio Corzani con Giovanna Famulari in “Lo strumento è la mia casa”; il 14 marzo Raffaele Passerini con “Virgo, l’Universo si fa suono” insieme a Pia Astone e Fulvio Ricci, con musica dal vivo di Riccardo Amorese; il 21 marzo Mauro Pescio in “Io sono il milanese”; il 28 marzo Luca De Biase in “Automatica-mente. L’intelligenza artificiale nelle nostre vite”; il 4 aprile Loredana Lipperini in “Omissis. Graziella De Palo, una storia italiana”.

Nel dettaglio, il primo appuntamento di martedì 28 febbraio alle ore 18.00 è “Lo strumento è la mia casa”, che prende le mosse dall’omonimo e brillante podcast di Valerio Corzani – musicista, autore, conduttore radiofonico, giornalista, fotografo.

Sul palco del Teatro Palladium, Corzani sarà impegnato in uno speciale rendez-vous con la pluripremiata violoncellista Giovanna Famulari, che nella sua carriera ha regalato il suo inconfondibile tocco a molti artisti tra cui Tosca, Moni Ovadia, Ron, Nicola Piovani, all’Orchestra Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia, all’Orchestra Opera di Barga e all’Orchestra della Magna Grecia.

Tra esibizioni live e racconti, si parlerà di pratica strumentale e di come questa è cambiata nel tempo. Si metteranno in evidenza i pregiudizi e le idiosincrasie, ma anche l’aura e il tipo di immaginario cui lo strumento è stato associato.

Lo strumento musicale diventa spesso la casa accogliente dell’interprete, quella dove il musicista preferisce “abitare”. Per questo non mancheranno passaggi in cui ci si dedica a sviscerare la “vita quotidiana” della musicista nel rapporto con il suo strumento, i tic degli specialisti, le storielle e lo slang degli addetti ai lavori.

Ne verrà fuori un doppio ritratto (del musicista e dello strumento musicale) e, alla fine del tracciato, un quadro variegato e sorprendente del mondo legato allo “strumentario” musicale.

Quale sarà il futuro dell’autoradio? Una convegno nella sede di Radio Rai

Per la prima volta in Italia, una giornata interamente dedicata al futuro dell’intrattenimento in auto.

E’ quello che organizza la Rai attraverso Rai Radio, interagendo con le istituzioni e gli editori.

A che punto è il passaggio dalla radio analogica a quella digitale sulle nostre autovetture? Come si stanno muovendo i grandi brand del settore automotive per offrire al pubblico il miglior servizio possibile? Esiste ancora il concetto di «autoradio» o si va verso un più largo «intrattenimento di bordo»? Queste alcune delle domande a cui si vuole dare risposta con il convegno “C’era una volta l’autoradio”, che si terrà in via Asiago a Roma giovedì 15 novembre, a partire dalle ore 10. In un’unica giornata ci saranno 6 eventi sinergici, con anche un’esposizione di automobili dotate del sistema Dab+, dove si potrà incontrare il futuro dell’audio a bordo.

«C’era una volta l’autoradio» avrà al suo interno 6 sezioni, secondo una scaletta che vedrà un susseguirsi di momenti differenti, ma tutti sinergici, per avere per la prima volta, uno stato dell’arte chiaro, condiviso, pluralistico sul tema. Si comincerà con un primo convegno istituzionale, quindi una galleria delle soluzioni adottate a bordo delle auto con l’esposizione dei nuovi modelli, una tavola rotonda con i produttori d’auto e le soluzioni per l’intrattenimento, una seconda tavola rotonda con gli operatori della distribuzione e dei contenuti, un momento formativo con i ragazzi delle Università, uno show case. Una intera giornata per fare chiarezza in un momento così importante come quello di transizione in cui ci troviamo e, soprattutto, per avere intorno a un unico tavolo tutti gli operatori del settore. Rai Radio inviterà infatti i partner di area, con l’obiettivo di avere un panorama quanto più possibile ampio.

LA GIORNATA DI GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE

La radio digitale e le istituzioni
Ore 10-12
La prima parte della giornata sarà dedicata alle Istituzioni con un convegno moderato da Giorgio Zanchini, giornalista Rai Radio1. Per la Rai è previsto un saluto di apertura dell’ad, Fabrizio Salini. Interverranno Franco Siddi, presidente dell’associazione Confindustria Radio Televisioni, Edoardo Rixi, viceministro ministero Infrastrutture e Trasporti, Andrea Coffi, sottosegretario di Stato al ministero per lo Sviluppo economico, Angelo Marcello Cardani, presidente Agcom, il prefetto Roberto Sgalla, direttore centrale della Polizia Stradale, Fabrizio Ferragni, direttore relazioni istituzionali Rai.

Bisogna avere orecchio. Prove di ascolto a bordo
Ore 12-14
Via Asiago si trasformerà per un giorno in un ‘salone automobilistico’: tutte le case che interverranno al dibattito del pomeriggio esporranno i propri modelli per far toccare con mano i sistemi d’intrattenimento in una strada interamente personalizzata. E’ confermata l’esposizione di Alfa Stelvio, Audi Q8, Citroen C5 Aircross, Fiat 500X, Ford, Jeep Renegade, Nissan Leaf, Opel Insigna, Range Rover Evoque, Renault Espace, Toyota Lexus NX, Jaguar i-Pace, più la Lamborghini e un’auto storica della Polizia di Stato ed altre quattro auto storiche.

Il futuro dell’audio a bordo. La parola ai produttori
Ore 14-15,30
La voce delle aziende: sinergie e tecnologie per l‘intrattenimento a bordo. Questa tavola rotonda sarà moderata da Maria Leitner, giornalista Rai ed interverranno Marco Alù Saffi, direttore relazioni esterne Ford, Luisa Di Vita, communication director Nissan, Marco Freschi, responsabile comunicazione corporate di Groupe Psa Italia, Francesco Fontana Giusti, image e communication director Renault Italia, Lorenzo Megoli, responsabile marketing product Audi Italia, Daniele Maver, presidente Land Rover / Jaguar, Claudio Nervi, head of feature portfolio planning FCA Italy.

La distribuzione, le applicazioni, i contenuti
Ore 15,30-17
Sessione dedicata ai fornitori tecnologici, aggregatori, distributori dei contenuti. Modererà la tavola rotonda Stefano Ciccotti, chief technology officer Rai, ci sarà il saluto di Franco Siddi, presidente dell’associazione Confindustria Radio Televisioni ed interverranno Francesco Dini, vicepresidente Elemedia, Patrick Hannon, chair and president World Dab, Marcello Lombardo, project manager EBU, Marco Montrone, presidente dell’associazione Radio FRT, Sergio Natucci, direttore Dab Italia, Marco Rossignoli, presidente Aeranti Corallo, Eugenio La Teana, responsabile Ricerca e sviluppo Rtl.

Passato, presente e futuro: show o lectio magistralis?
Ore 18-19,30
Un momento di formazione per gli studenti universitari. Verranno coinvolti alcune voci e volti Rai Radio per una lectio magistralis dal titolo «C’era una volta l’autoradio». Andrea Borgnino di Rai Radio introdurrà il tema dal punto di vista didattico e presenterà gli ospiti: Renzo Arbore in collegamento da Napoli, Michele Mirabella con un contributo video, Nicola Prudente (in arte Tinto) di Rai Radio2, Roberto Arduini, Rai Radio2, Andrea Di Ciancio, Rai Radio2, Roberto Sergio, direttore Rai Radio, Gianmaurizio Foderaro, responsabile Rai Radio TuttaItaliana. Saranno invitati gli studenti delle maggiori Università del territorio.

Ainé dal vivo dalla Sala B di via Asiago
Ore 20-21,30
A chiusura del momento formativo con gli studenti verrà chiamato sul palco Gianmaurizio Foderaro, che presenterà lo show case finale di Ainé, giovane talento con una solida esperienza alle spalle. Ainè presenterà in anteprima il nuovo inedito “Solo un po’” tratto dall’album in uscita a gennaio “Niente di me”. Dopo il grande successo di “Ormai”, brano tra i più programmati della stagione di Radio Rai1, Ainé, tra gli artisti più promettenti della nuova scena pop italiana, ha avuto anche l’occasione di duettare con Giorgia nel suo ultimo album “Pop heart”. Il brano è uno dei due featuring del disco, insieme a quello con Tiziano Ferro, a cui si aggiungono i camei di Eros Ramazzotti ed Elisa.

(Comunicato stampa)

Radio Rai cerca nuovi strumentisti per l’Orchestra Giovanile EUYO

EUYO è l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea, che lo scorso anno si è trasferita dal Regno Unito all’Italia, in conseguenza della Brexit e quindi dell’uscita dei britannici dall’Unione stessa.

L’Orchestra gode del supporto di Radio Rai che proprio in questi giorni ha indetto una selezione per nuovi strumentisti che vadano ad arricchire il panorama del numeroso gruppo.

Come riportato dal sito/app RaiPlayRadio, possono presentare domanda di ammissione alle selezioni i cittadini italiani o dei Paesi dell’Unione Europea residenti in Italia, con due diversi limiti di età: per l’Orchestra dei Giovani dell’Unione Europea EUYO, i candidati devono essere nati tra il 1992 ed il 2002; per l’Orchestra Giovanile Italiana, invece, il limite va dall’anno 1991 al 2000.

La selezione è riservata a strumentisti di flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, tromba, trombone, tuba, sax, strumentisti a percussione (escluso il pianoforte), arpa, violino, viola, violoncello e contrabbasso.

La domanda va presentata entro e non oltre il 14 settembre 2018, consultando il sito www.euyo.rai.it

Le selezioni preliminari di EUYO si terranno dal 15 al 19 ottobre a Milano, dal 5 al 9 novembre a Firenze, con selezione finale dal 28 al 30 novembre, presso il Teatro Comunale di Ferrara, dove l’orchestra ha sede.

Calcio: confermati fino al 2021 a Radio Rai i diritti del campionato di Serie B

I diritti radiofonici del campionato di Serie B per il triennio 2018-2021 sono stati confermati alla Rai.

La notizia giunge a margine dell’assegnazione dei diritti esclusivi degli highlight che la Lega B ha confermato alle emittenti di Stato, “con un sensibile aumento dei ricavi rispetto ai tre anni precedenti”, come annunciato da un comunicato dopo il Consiglio direttivo.

Secondo indiscrezioni, riportate dell’ANSA, si tratta di una cifra complessiva che supera il milione e mezzo di euro.

Ora, aggiunge la nota, si procederà con la commercializzazione dei diritti esteri e dei diritti non esclusivi per il mercato italiano.

Due nuove emittenti ed un GR personalizzato: nasce la nuova offerta digitale di Radio Rai

Due nuove radio per arricchire l’offerta radiofonica Rai: nella storica sede di via Asiago a Roma, l’emittente di Stato ha presentato i nuovi progetti audio digitali.

“R(adio)Evolution” è il titolo della conferenza, a cui hanno preso parte i vertici Rai per rilanciare le reti storiche e quelle più recenti.

Le novità più rilevanti sono rappresentate da Radio1 Sport e Radio2 Indie, due progetti che andranno a potenziare alcuni tra i contenuti più importanti: lo sport e il calcio in primis della prima rete, la musica indipendente della seconda.

Radio1 Sport prenderà il via con gli imminenti Mondiali di Calcio attraverso un palinsesto che coinvolgerà il pubblico negli orari diurni, con contenitori talk dedicati all’approfondimento sportivo.

Punta invece alle tendenze musicali del domani Radio2 Indie: un intero universo di artisti che trova poco spazio nelle emittenti commerciali e che avrà ampio risalto sul canale digitale Rai.

Tutto questo perchè le due reti di imminente nascita, assieme a Rai Radio Classica, Rai Radio Kids, Rai Radio Live, Rai Radio Techetè, Rai Radio Tutta Italiana, non saranno disponibili in FM, ma solo sulle numerose nuove piattaforme della rete di Stato: sul sito e sulla app RaiPlayRadio, sul Digitale terrestre radiofonico (DAB+) e tv (DTT) e anche via satellite.

Incluse nell’offerta digitale, anche le cinque emittenti analogiche: Radio1, Radio2, Radio3, Isoradio e GR Parlamento.

Infine, proprio tramite l’app RaiPlayRadio, verrà sperimentato un GR personalizzato: l’utente potrà scegliere di ascoltare solo le categorie di notizie che interessano di più.