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Giro d’Italia 2025, l’impegno di Radio Rai

Anche quest’anno il racconto del Giro d’Italia 2025 vedrà protagonista Radio Rai, che seguirà ogni tappa della Corsa Rosa con un palinsesto ricco e articolato.

Radio1 e Radio1 Sport saranno il cuore pulsante della narrazione radiofonica, portando ogni giorno emozioni, voci e analisi dai protagonisti della strada agli ascoltatori.

Dal martedì al venerdì, l’offerta radiofonica prevede una struttura collaudata: si parte con “Sulle strade del Giro”, la rubrica che introduce la giornata ciclistica, si prosegue con la radiocronaca dell’arrivo di tappa, seguita da “Fuorigiro”, il dopotappa ricco di interviste a caldo, commenti e analisi dalla postazione cronaca.

Alle 21.00, spazio a “Zona Cesarini”, che ogni sera propone un collegamento con gli inviati: si racconta la tappa appena conclusa, si presenta quella successiva, si raccolgono storie, curiosità e personaggi dell’Italia attraversata dal Giro.

Nel fine settimana, il Giro si intreccia con lo storico “Tutto il calcio minuto per minuto”, diventando uno dei campi collegati. Ma l’offerta non si ferma qui: “Speciale Giro d’Italia” offre analisi e interviste con approfondimenti sulla tappa del giorno e anticipazioni su quella successiva.

Anche il canale digitale Radio1 Sport darà ampio spazio al Giro: dalle 14.00 alle 15.00, prima dell’inizio del simulcast con Radio1, andrà in onda il “Caffè di Radio1 Sport”, con collegamenti live dagli inviati.

La copertura informativa sarà completata dai Giornali Radio, che ogni giorno proporranno servizi e aggiornamenti sul Giro nelle edizioni sportive del GR1 (ore 8.00, 13.00, 19.00 e mezzanotte) e del GR2 (ore 7.30, 13.30 e 19.30).

In studio a Roma, Giovanni Scaramuzzino sarà la voce guida del pomeriggio dal martedì al venerdì. A lui il compito di orchestrare gli interventi, introdurre le interviste e gestire i collegamenti con gli inviati, affiancato in regia da Ombretta Conti.

Sul campo, la squadra è rodata e affiatata:

  • Cristiano Piccinelli condurrà dalla “postazione palco” sulla linea del traguardo;

  • Manuel Codignoni curerà la radiocronaca della tappa e le interviste immediate ai corridori;

  • Silvio Martinello, campione olimpico ad Atlanta 1996, commenterà dal traguardo come voce tecnica al fianco di Piccinelli;

  • Massimo Ghirotto, ex ciclista e compagno di Marco Pantani, sarà invece la voce tecnica al fianco di Codignoni.

Una novità tecnica riguarda la postazione di commento: niente più moto-cronaca, ma una postazione fissa con supporto video, per un racconto ancora più preciso e avvincente.

Su Raiplaysound.it sarà disponibile la pagina dedicata a “Sulle strade del Giro”, dove ascoltare in streaming la diretta quotidiana (esclusi i giorni di riposo) e accedere ai contenuti esclusivi:

  • “Le Pagelle del Giro”

  • “La Tecno-Tappa”

  • Le interviste ai protagonisti

  • “Speciale Giro d’Italia”, disponibile solo nel weekend

Tutti i contenuti verranno condivisi anche sulle piattaforme social di Rai Radio, per un racconto multicanale, moderno e sempre più vicino agli appassionati.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Radio Rai celebra un secolo di servizio pubblico con un seminario su informazione, digitale e AI

Un secolo di Radio Rai e di servizio pubblico, tra tradizione e innovazione.

Il prossimo 9 maggio 2025, dalle 10 alle 14, il Centro Rai di Saxa Rubra ospiterà il seminario “100 anni: la Radio Rai e il servizio pubblico, un modello di riferimento nella comunicazione e nell’informazione in Italia tra podcast, digitale e intelligenza artificiale”, organizzato in collaborazione con Formedia.

L’evento analizzerà l’evoluzione della radiofonia italiana, che in un secolo di storia ha saputo adattarsi ai cambiamenti tecnologici, mantenendo salda la sua missione di informare, educare e intrattenere. Oggi, nell’era del digitale e dell’intelligenza artificiale, Radio Rai continua a essere un punto di riferimento per l’informazione e la cultura, unendo la sua tradizione a nuovi linguaggi e piattaforme.

A moderare l’incontro sarà Tommaso Polidoro, consigliere nazionale della Fnsi, che guiderà un panel di esperti del settore:

* Gabriella Lepre (Giornale Radio Rai) – “La radio del futuro”.

* Marco Carrara (Rai TV, Agorà) – “Radio Rai in Europa”.

* Umberto Broccoli (autore e conduttore Rai) – “La storia della radio”.

* Francesco Pionati (Direttore Radio 1 e GR) – “La radio in diretta”.

* Noemi Serracinici (conduttrice radiofonica) – “Differenze di linguaggio tra radio, TV e podcast”

* Chiara Giallonardo (autrice e conduttrice) – “Come è cambiato il mondo della radio?”.

Per i giornalisti che parteciperanno, previa registrazione sulla piattaforma della formazione, sono previsti quattro crediti formativi.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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Radio Rai celebra la Giornata internazionale per i diritti della donna

Anche quest’anno Radio Rai dedica ampio spazio alla Giornata internazionale per i diritti della donna, con una programmazione speciale che attraversa le diverse reti per raccontare, approfondire e valorizzare il ruolo e le storie delle donne nella società.

Rai Radio1: approfondimenti e attualità
Su Rai Radio1, la ricorrenza dell’8 marzo sarà affrontata in diverse trasmissioni, tra cui Radio di bordo, in onda alle 11.05, e Eta Beta, alle 11.30. Entrambi i programmi offriranno spunti di riflessione e approfondimenti sul tema dei diritti delle donne, attraverso interviste ed esperienze significative.

Rai Radio2: una celebrazione che dura più giorni
Rai Radio2, come di consueto, estende la celebrazione dell’8 marzo anche ai giorni precedenti e successivi. Il morning show Ovunque 6 dedicherà uno spazio speciale alla Giornata internazionale della donna in diretta tra le 6 e le 7.30. Inoltre, Decanter proporrà un editoriale dedicato nella puntata del 10 marzo, in onda dalle 13.45 alle 14, offrendo così una riflessione post-celebrazione sulla ricorrenza.

Rai Radio3: teatro e storie di donne dimenticate
Su Rai Radio3, l’8 marzo alle 22.30 andrà in onda l’anteprima di Futuro/Presente – Nuove scritture per la scena italiana, con la produzione del Teatro Stabile di Bolzano 30 milligrammi di Ulipristal, che porterà in scena tematiche legate alla condizione femminile. Il 9 marzo, alle 16.55, La grande radio proporrà cinque puntate dedicate a figure femminili del passato – artiste, pensatrici e musiciste – che sono rimaste nell’ombra di mariti o compagni più celebri.

Rai Radio3 Classica: un viaggio musicale al femminile
La Giornata internazionale della donna sarà anche un’occasione per Rai Radio3 Classica di disegnare un itinerario musicale dedicato alle compositrici e interpreti che hanno segnato la storia della musica, dando voce al loro talento e alle loro creazioni.

Rai Radio Techetè: l’universo femminile in onda
Infine, Rai Radio Techetè proporrà due puntate speciali del programma L’ora delle donne, che andranno in onda alle 6, alle 14 e alle 22, offrendo un viaggio nell’universo femminile attraverso documenti d’archivio e racconti significativi.

Con questa ricca programmazione, Radio Rai conferma il suo impegno nel raccontare le molteplici sfaccettature dell’universo femminile, dando voce a storie, esperienze e riflessioni che contribuiscono a costruire un futuro più equo e inclusivo.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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“Guglielmo Marconi. Prove di Trasmissione”: inaugurata la mostra nella sede di Radio Rai

Al via, presso la sede di via Asiago di Rai Radio, la mostra “Guglielmo Marconi. Prove di Trasmissione”, che resterà aperta al pubblico fino al 13 febbraio 2025. I dettagli nel comunicato.

Patrocinata dal Ministero della Cultura e dal Comitato Nazionale per il 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi, la mostra “Guglielmo Marconi. Prove di Trasmissione” promossa dalla Rai nel 150° anniversario dalla nascita del pioniere delle telecomunicazioni è stata inaugurata nella sede Rai di via Asiago.

Una ricorrenza che – nel 2024 – si accompagna ai 70 anni dalla nascita della televisione e ai 100 anni della radio e, anche per questo, la mostra intende celebrare da un lato il genio innovativo che per la prima volta concepì la possibilità di comunicare senza fili, e dall’altro l’azienda depositaria del servizio pubblico nato da questa nuova modalità di trasmissione delle informazioni.

Sede “naturale” dell’esposizione è il Palazzo della Radio di Via Asiago, che si avvicina anch’esso al proprio 100° anniversario e che non solo rappresenta il luogo dal quale in questo ultimo secolo sono partite le onde di trasmissione radio che hanno portato informazione e intrattenimento in tutto il Paese, ma conserva anche quella che fu la scrivania di Guglielmo Marconi, che per anni ne percorse i corridoi.

La mostra si focalizza, in particolare, sul periodo che va dai primi anni Venti alla prima metà degli anni Trenta, prima della scomparsa di Marconi, ovvero sugli esperimenti e sui viaggi che egli fece a bordo della fidatissima nave-laboratorio Elettra.

Il fulcro del percorso espositivo è articolato in sezioni dove vengono raccontati in una sequenza temporale alcuni degli esperimenti effettuati nella cabina che egli fece allestire a bordo del panfilo, per la quale si ringrazia il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Gli apparati originali esposti, infatti, assieme ad alcuni documenti sulla navigazione dell’Elettra, sono in allestimento grazie al prestito temporaneo concesso dal Museo Storico della Comunicazione.

Sono in esposizione anche alcuni pezzi provenienti dal Museo della Radio e della Televisione Rai di Torino, a integrare il progetto ideato e curato dalla direzione Canone, Beni Artistici e Accordi Istituzionali e completato da un’accurata scenografia.

La Rai è particolarmente orgogliosa di presentare in apertura della mostra anche un altro progetto del quale si potrà avere un assaggio già all’ingresso del Palazzo. Sarà lo stesso Guglielmo Marconi, ricostruito digitalmente grazie all’intelligenza artificiale, a guidare i visitatori nel percorso espositivo. Tramite la collaborazione della direzione Contenuti Digitali e Transmediali e grazie al materiale audio e fotografico d’archivio e alle tecnologie deep fake e voice cloning, si potrà apprezzare non solo il volto dell’inventore con la sua mimica facciale, ma anche la sua parlata e il suo timbro vocale.

(Comunicato stampa)

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

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“Abbiamo un ascolto attento e di qualità”: FM-world intervista Simona Sala, direttrice di Rai Radio2

Radio Rai a Sanremo: una presenza importante, forse come non mai. E una location aggiuntiva, strappata al concorrente principale. Ma non solo di Sanremo abbiamo parlato in questa intervista a 360 gradi con la direttrice di Rai Radio2.

Sanremo 2024

L’edizione 2024 del Festival di Sanremo ha visto una presenza dell’ente radiotelevisivo pubblico che definire preminente è quasi riduttivo. Oltre a due postazioni prestigiose, la Rai vantava un palco gigante e la riconquista di un famoso negozio a fianco dell’ingresso dell’Ariston. Giovedì 8 febbraio abbiamo avuto il piacere di conversare con l’attuale direttrice di Rai Radio2, Simona Sala: lasciando ad altri il compito di commentare artisti e programmi, abbiamo cercato di focalizzarci su infrastrutture e strategie. Questo il resoconto della conversazione. Lungo, per gli standard di FM-world. Ma, vi assicuriamo, degno del vostro tempo. 

L’intervista

M.H. Barsotti: Siamo qui a Sanremo, ospiti di Rai, anzi di Casa Siae dove sono presenti postazioni di Radio Rai e siamo col direttore di Radio Rai2…

S.Sala: …Direttrice, se posso!

M.H.B:  D’accordo. Il presidente, la presidente… chi ne parlava? Comunque Lei oggi è direttrice di Rai Radio 2. Ma prima?

S. Sala: Allora, ho cominciato una quarantina di anni fa come impiegata. Poi ho fatto 13 anni di contratti in Rai come programmista, regista, pubblicista. Poi, come giornalista, ho lavorato nei servizi parlamentari. Ho fatto tanti anni di parlamento, politica. Sono passata al Tg1, come quirinalista: ho seguito sia Napolitano che Mattarella per il Tg1. E ancora, sono diventata vice direttrice del Tg1 e successivamente direttrice di Radio 1. Ho fatto anche un anno la direttrice del Tg3, e da giugno sono direttrice di Radio2.

Un’esperienza globale

È una esperienza un po’ complessa. Un’esperienza globale che non è male, devo dire. Perché ti fa vedere tanti aspetti della società. Tanti aspetti di chi ti sente, di chi ti guarda, che cosa il pubblico vuole da te: veramente interessante. 

M.H.B: Partiamo da questo: Il festival è nato in radio. Dalle vostre teche mi sono stampato questa meraviglia, la programmazione di Rai Rete Rossa il primo giorno della prima edizione del Festival nel 1951.

 

Da Rete Rossa a Radio2

M.H.B: Come vede, era sulla Rete Rossa, l’equivalente di Radio2: stesso colore, seconda rete. Un’edizione che durava un tempo umano, circa due ore. Ora, a quei tempi si ascoltava in radio per necessità. Ma oggi per scelta, esistendo una versione video su Play Sound, DTT e SAT. Chi pensate che sia il pubblico che sceglie invece di ascoltare proprio tramite Radio2?

S.Sala: Penso sicuramente un pubblico che ama la musica. Perché, comunque, noi abbiamo un ascolto di qualità. Ma come mai su Radio2 si ascolta meglio? Sicuramente perché c’è meno confusione. Di fronte alla televisione ci sono famiglie che si riuniscono, l’attenzione potrebbe non essere la stessa. Poi sicuramente ascolta in radio tanta gente che lavora, o magari che fa i turni: medici, infermieri.

Lo vedo anche dai messaggi che riceviamo. Perché poi come radio abbiamo un feedback diretto col pubblico, che ti chiama, che ti dice “Ascolto questo, questo è bello questo mi piace, questo non mi piace”. Poi sono fiera del fatto che quest’anno trasmettiamo anche Fiorello con Viva Rai2 e Viva Sanremo. Quindi non solo Festival. Siamo l’unica radio che può trasmettere tutto in diretta. 

Anche se altre radio un po’… come dire… ok: diciamo che lo mettono in sottofondo.

Trasmettiamo Fiorello sia la notte che la mattina alle 6 e mezza, perché vogliamo dare al nostro pubblico la più ampia possibilità di seguirci. Non so, quando vanno a scuola la mattina, in auto.

Radio2 Visual

M.H.B: Radio2 è stata la prima rete Rai a divenire visual radio. Come vedete il pubblico di Radio2 visual ? E’ lo stesso della radio, è diverso? E come sta andando globalmente questo esperimento, passare a visual in modo così importante?

S.Sala: Dovendo scegliere una radio che facesse la visual era chiaro che Radio2 fosse quella, diciamo, più vocata. Noi abbiamo, e questo è un po’ un fiore all’occhiello, anche delle trasmissioni radiofoniche che vanno in TV. Abbiamo degli studi anche televisivi. Per esempio, Radio2 Social Club e la scorsa estate anche Happy Family. Sono due trasmissioni che vengono prodotte in radio: vanno in radio ma hanno anche un appeal televisivo. Lo vediamo anche dagli ascolti. 

È un fenomeno che va studiato perché… Perché è chiaro che i conduttori devono fare uno sforzo in più. Perché sanno che vanno in televisione, quindi hanno anche il visual: sono attenti al modo di vestirsi, al modo di porsi. Però sanno anche che si rivolgono a un pubblico radiofonico. Che può non guardarli. Perché non tutti ci guardano, anche se noi ripetiamo sempre, potete accendere il canale TV 202, e stiamo vedendo come cresce proprio questo canale: ad esempio alle due del pomeriggio. Con delle chicche che Fiorello fa apposta per noi. E abbiamo un riscontro forte. 

È chiaro che i numeri non sono i numeri di nessuna radio. Sono dei numeri televisivi… Cioè, il Social club già ha 300-400 mila ascoltatori. Non è questo il pubblico della visual radio. Però è un’occasione in più. 

E poi la cosa bella è che noi abbiamo anche una trasmissione solo radiofonica in video. Cioè, uno studio semplice, due microfoni che sono I lunatici. Ai quali apriamo delle finestre notturne, quando abbiamo la possibilità, su Rai2. E abbiamo un pubblico di affezionati. 

Content is king

S.Sala: Oggi si pensa prima al contenuto. E poi si pensa a come svilupparlo in diversi media. Cioè, hai un contenuto forte? Ok, come lo sviluppo in radio? Come lo sviluppo in tv? Come lo sviluppo sui social? E in podcast? È una cosa su cui mi piace molto riflettere. Certo, a volte serve un’organizzazione un po’ diversa, meno barriere tra i direttori. 

M.H.B.: Infatti mi viene da pensare che forse l’organizzazione classica a reti e tra le reti Rete 1, Rete 2, Radio, TV, Internet, ecc non abbia più senso oggi... 

S.Sala: Noi abbiamo fatto in televisione la rivoluzione dei generi. Che è una rivoluzione che è rimasta a metà. A volte non si capisce bene se sia meglio tornare indietro o se andare avanti; nel caso in cui andassimo avanti, secondo me l’obiettivo a cui puntare è proprio questo. Il rafforzamento del fatto che se io penso a un prodotto lo penso per metterlo su una rete generalista, lo penso per metterlo su una rete di cultura, su una sperimentale. Sono tre cose diverse. È un lavoro forte da fare.  

La radio e i giovani 

M.H.B: Si dice spesso che i giovani non sanno cos’è la radio: perché hanno Spotify, TikTok eccetera. E che ormai la radio abbia un pubblico di persone anziane. Anzi no, ci sono anch’io…

S.Sala:e anch’io, ho (non abbiamo capito N.d.R) anni!

M.H.B: …esatto di persone diciamo non più teen-agers. Ma poi vediamo tanti giovani a Sanremo. Secondo i vostri dati, la radio questi giovani la ascoltano? Perché voi avete – mi risulta – i vostri dati interni, anche se non pubblici. 

 S.Sala: Guarda, è complicato. Perché come sai la Rai è uscita da TER. Adesso si sta trattando per cercare una convergenza. Però è un sistema che non ti consente in realtà una rilevazione reale. Perché è un sistema che si basa sulla memoria. 

E poi ti chiamano e ti dicono “Tu ieri che cosa stavi ascoltando?”.

Se tu dici “Ruggito del coniglio” e non dici “Radio2” il tuo dato non conta. E’ scartato.

Proprio per una trasmissione forte! Più è forte e più non si conta il voto. È un problema grave. 

Spero che si vada verso un accordo per una rilevazione reale. Che è costosa. Ma secondo me sarebbe importante da fare, come è per la TV. E magari un altro tipo di rilevazione. Su questo non sono io personalmente a trattare. 

M.H.B: Certo, è sul tavolo del vostro AD, se capisco bene. 

Niente haters in radio

S.Sala: Avevi chiesto dei giovani. Allora, ho il feedback interno che abbiamo tramite le telefonate. Certo, non è che ci possiamo basare solo su quello, ma è un dato. E cambia molto in base all’orario. Prendiamo Il ruggito del coniglio. L’Italia che ci telefona è un’Italia straordinaria. Perché è la classica Italia che lavora, che affronta i problemi. 

Della vita, dei matrimoni, dei divorzi, dei figli a scuola: sempre con il sorriso. Cioè, sicuramente è un’Italia lontana dagli haters. E questa cosa si ripropone da anni e anni.

Perché Il ruggito del coniglio è una trasmissione che ha preso i nonni, i papà e i figli.  Poi ci sono delle trasmissioni dove addirittura ci chiamano i bambini. A volte le mamme fanno chiamare i bambini per fare una domanda. 

Poi ci sono altre trasmissioni per persone un pochino più “agée” Diciamo così, io tra l’altro ho (non abbiamo capito, N.d.R) anni. Quindi posso dirlo, più “agée”. 

Spotify concorrente delle radio di flusso 

Poi sì, sicuramente Spotify: per forza di cose, il ragazzo entra in macchina, mette il telefono con la sua playlist. Però in questo senso è più la radio di flusso che viene sostituita. Noi facciamo un’offerta di programmi… 

M.H.B.: Quindi solo le radio di flusso soffrono di questo abbandono?

S.Sala: No, questo non credo. Perché comunque molti che fanno radio di flusso fanno belle radio. Anche i nostri concorrenti, questo devo dirlo.

M.H.B: L’ultima domanda che volevo fare è questa: Parliamo di RaiPlay Sound. Questa settimana su Newslinet è uscito un articolo Che dice “BBC Sound da record nel quarto trimestre 2023” Continuano ad aumentare gli ascolti di BBC Proprio su BBC Sound che un tool è molto simile a Rai PlaySound. Esiste una migrazione dall’ascolto sulle vecchie piattaforme FM e DAB alla app proprietaria?

S.Sala: Certo, oggi non è che stai più con la radiolina. E poi oggi se non hai sentito un programma che ti interessa lo cerchi su RaiPlay Sound. Per dire, io ce l’ho quasi sempre aperta, anche per ascoltare in diretta. Ed è importante farlo capire anche ai giovani: Puoi fare il tuo lavoro, vivere la tua vita. E nello stesso tempo puoi sentire un programma che ti piace. È un’occasione in più.

OVS

M.H. Barsotti: Allora io ho finito il domande che mi ero preparato. C’è qualcosa di interessante che vogliamo dire, qualcosa che magari non ho chiesto?

S.Sala: Diciamo questo: intanto abbiamo questo nuovo studio molto importante, che fa parte del villaggio Sanremo. Il villaggio Sanremo inteso proprio come Green Carpet, quindi studio del Prime Time. Del Prima Festival. Poi c’è il famoso Glass di Fiore.  

E poi c’è il famoso negozio-studio OVS dove c’era un’altra radio. Che era un po’ diciamo bizzarro. Perché l’Ariston è poi subito attaccato, a quel negozio.

E quest’anno ci siamo noi. Siamo molto contenti di esserci. Tu hai l’Ariston e poi hai Rai Radio2 che è la radio ufficiale del Festival. E’ proprio una bella visione no? (M.H.B. per FM-World).

 

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I podcast di Radio Rai a teatro

Si chiama “Ascolti. I podcast di Radio Rai a Roma Tre” ed è una nuova rassegna che porterà a teatro gli speaker e gli autori della radio di Stato.

L’iniziativa – che si terrà al Teatro Palladium di Roma – prenderà il via martedì 28 febbraio.

Cinque appuntamenti a ingresso gratuito – riporta un comunicato – tra musica, parole, approfondimenti scientifici e culturali per una manifestazione che coniuga lo spettacolo live con la magia della dimensione radiofonica, attraverso la collaborazione con la Fondazione Teatro Palladium Università Roma Tre e Rai Radio3, con la mediapartnership di RaiPlay Sound.

Protagonisti: il 28 febbraio Valerio Corzani con Giovanna Famulari in “Lo strumento è la mia casa”; il 14 marzo Raffaele Passerini con “Virgo, l’Universo si fa suono” insieme a Pia Astone e Fulvio Ricci, con musica dal vivo di Riccardo Amorese; il 21 marzo Mauro Pescio in “Io sono il milanese”; il 28 marzo Luca De Biase in “Automatica-mente. L’intelligenza artificiale nelle nostre vite”; il 4 aprile Loredana Lipperini in “Omissis. Graziella De Palo, una storia italiana”.

Nel dettaglio, il primo appuntamento di martedì 28 febbraio alle ore 18.00 è “Lo strumento è la mia casa”, che prende le mosse dall’omonimo e brillante podcast di Valerio Corzani – musicista, autore, conduttore radiofonico, giornalista, fotografo.

Sul palco del Teatro Palladium, Corzani sarà impegnato in uno speciale rendez-vous con la pluripremiata violoncellista Giovanna Famulari, che nella sua carriera ha regalato il suo inconfondibile tocco a molti artisti tra cui Tosca, Moni Ovadia, Ron, Nicola Piovani, all’Orchestra Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia, all’Orchestra Opera di Barga e all’Orchestra della Magna Grecia.

Tra esibizioni live e racconti, si parlerà di pratica strumentale e di come questa è cambiata nel tempo. Si metteranno in evidenza i pregiudizi e le idiosincrasie, ma anche l’aura e il tipo di immaginario cui lo strumento è stato associato.

Lo strumento musicale diventa spesso la casa accogliente dell’interprete, quella dove il musicista preferisce “abitare”. Per questo non mancheranno passaggi in cui ci si dedica a sviscerare la “vita quotidiana” della musicista nel rapporto con il suo strumento, i tic degli specialisti, le storielle e lo slang degli addetti ai lavori.

Ne verrà fuori un doppio ritratto (del musicista e dello strumento musicale) e, alla fine del tracciato, un quadro variegato e sorprendente del mondo legato allo “strumentario” musicale.