Lorenza Ghidini è la nuova direttrice di Radio Popolare

Lorenza Ghidini è stata nominata dal Consiglio di Amministrazione di Errepi SpA, nuova direttrice editoriale di Radio Popolare.

Assume l’incarico proprio oggi, martedì 5 marzo.

Prima donna eletta direttrice editoriale, la sua candidatura – approvata dall’assemblea della Cooperativa – è stata fatta propria dal CdA di Errepi Spa.

La nomina è stata poi sottoposta al voto di gradimento vincolante dei lavoratori e delle lavoratrici, dei collaboratori e delle collaboratrici della radio: l’esito è stato favorevole.

Il nuovo incarico arriva dopo aver ricoperto per dieci anni il ruolo di caporedattrice e aver fatto parte degli organismi interni di governance di Radio Popolare.

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“Fatela voi, una radio più bella”: il claim della nuova campagna di Radio Popolare

“Fatela voi, una radio più bella”.

È questo il messaggio della nuova campagna abbonamenti che The Van Group ha ideato per Radio Popolare.

Il titolo – riporta il comunicato dell’agenzia – ha una duplice chiave di lettura.

Innanzitutto un invito alla partecipazione, alla condivisione. Ma anche una legittima rivendicazione di orgoglio da parte di chi da quasi cinquant’anni si impegna ogni giorno per una radio libera, partecipata, piacevole, viva.

La campagna sarà presente su alcune importanti testate – fra cui Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Internazionale, Il Manifesto – per poi proseguire sui canali digitali.

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Radio Popolare: il “Bar Sport” festeggia quarant’anni

Quarant’anni fa, esordiva su Radio Popolare il “Bar Sport”.

Era il 25 maggio 1983, quando la Juventus giocava la Coppa dei Campioni ad Atene contro l’Amburgo, che avrebbe poi avuto la meglio sui bianconeri.

A guardare quella partita, tra milioni di italiani, c’era anche Sergio Ferrentino che sui social riprende un post dell’amico e collega Sandro Pellò.

“Noi eravamo a vederla a casa di Giordano S, un amico”, scrive. “Noi eravamo Sergio Ferrentino, che non si chiamava ancora ‘La Regia’, ed io, che mi chiamavo già ‘Pellò’. Alla fine eravamo distrutti, vuoti, mogi e depressi come uno stracchino. Come se non bastasse, il buon Ferrentino, che era un boss di Radio Popolare, dopo doveva andare proprio in radio per fare la notturna. Come potevo lasciarlo solo? Ci sono andato anch’ io che di notturne radiofoniche non ne avevo mai fatte. Non era difficile, bastava andare lì, aprire i microfoni, dire ogni tanto qualcosa di brillante, mandare un po’ di buona musica e rispondere alle telefonate del popolo della notte”.

E lì accade la novità: “Quella sera, però, sotto il peso del macinio magathiano sembrava un’impresa impossibile. Per fortuna per radio non si vedono le facce… allora andammo. Aprimmo i microfoni e nacque Bar Sport. Cioè, in realtà quella notte non era ancora Bar Sport. Quella notte fu la Grande Scoperta. La Rivoluzione. L’ARMAGEDDOM”.

Il post continua raccontando che “Radio Popolare era ancora in via Pasteur; era una radio libera, ma libera veramente, una radio tosta, una radio che faceva politica, ma per davvero. Una radio seria, di sindacali, di notiziari, di lotta e di impegno. Una Radio militante. C’erano già state cose ironiche e satiriche come ‘Passati col Rosso’, ma la sostanza era quella di un’emittente impegnata e con un concetto di impegno profondo e radicato tra i suoi ascoltatori. Non c’era spazio per i cazzoni. O almeno così credevamo. Quella sera scoprimmo l’Altra Radio Popolare. Bastò aprire i microfoni e fummo sepolti di telefonate. Fummo sepolti di ‘Grazie Magath’, ‘Gobbi di merda’, ‘Via i polacchi dall’Italia’ riferendosi a Boniek, mica al Papa o a quelli che puliscono i parabrezza ai semafori che, tra l’altro, allora non c erano ancora (quelli agli incroci non c’erano, il Papa c’era, ma lui è tifoso del Widzev Lotz e non da fastidio a nessuno)”.

Pellò prosegue sottolineando il “Colpo di scena: la Giovane Sinistra Più o Meno Militante Milanese era un coacervo di tifosi. Ma di tifosi quelli veri, quelli bastardi e fetentoni. Quelli che piacevano a noi. Quelli come noi. Mica quei fighetti che ‘sono tifoso di…, ma soprattutto amo il bel calcio’ o ‘seguo poco e guardo la Nazionale’ o stronzate tipo ‘calcio: oppio dei popoli’. Tifosi di cuore e di pancia, profondi e sinceri. Quei tifosi ci stavano massacrando, ci stavano friggendo a fuoco mica tanto lento, ma, parliamoci chiaro, se Stein non avesse preso quel colpo di testa di Bettega in tuffo o quel siluro di Cabrini, se quella merda di Rainea avesse dato il rigore su Platini, se tutto fosse andato come avrebbe dovuto andare, quei bastardoni sarebbero rimasti chiusi in casa, belli schisci e noi avremmo detto più o meno le stesse cose”.

Il post termina evidenziando che “Fu una dura notte. Durissima. Ma come dice il poeta, ‘dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior’. Noi, infatti, eravamo nella merda, ma un barlume di lucidità rimaneva in noi. E in quella nicchia si accese il lumicino dell’Idea. Come dicevamo, quella notte non era ancora Bar Sport, ma che c’era ‘qualcosa’ era evidente. La sorpresa fu forte, ma anche con lo stomaco chiuso e le corna spezzate non potevamo essere insensibili a cosa c’eravamo trovati di fronte. L’Idea rimase lì e ce la portammo dentro per tutta l’estate. Poi, a settembre, il Ferrentino mi chiama. Lui, che di radio ci capiva per davvero, aveva dato forma all’Idea. ‘Facciamo una trasmissione di calcio’ – mi dice – ‘trova un altro paio di pirla’. ‘La facciamo la domenica sera’. ‘Ma la domenica sera c’è la Domenica Sportiva!’ – ci dico io. ‘Chissenefrega, la facciamo lo stesso, vedrai che funziona’. Aveva ragione”.

Giovedì scorso, il programma ha celebrato i suoi quarant’anni con uno speciale a cui hanno partecipato celebri (oggi) ex-voci del “Bar”: Giorgio Lauro (Un giorno da pecora – Radio1), Marco Ardemagni (Caterpillar AM – Radio2) e Carlo Taranto (Gialappa’s Band).

Ma non solo: sabato 10 giugno, quando l’Inter giocherà la finale di Champions League contro il Manchester City, torneranno tutti in onda per una radiocronaca emozionante e commemorativa nello stesso tempo.

Il tutto, come sempre, da Radio Popolare.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la collaborazione)

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Radio Popolare in diretta dalla fiera del consumo critico “Fa’ la cosa giusta” per tutto il weekend

Torna a Fieramilanocity questo fine settimana, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa’ la cosa giusta”.

Radio Popolare sarà in diretta dalla manifestazione venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 marzo.

Nel dettaglio, l’emittente milanese proporrà il seguente palinsesto ‘live’:

Venerdì 24 marzo

10.35 – 11.30: 37 e 2 a cura di Vittorio Agnoletto e Elena Mordiglia
11.30 – 12.30: CULT a cura di Ira Rubini
12.45 – 13.30/13.35 – 14.00: POVERI MA BELLI a cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza
14.00 – 15.00: CONSIDERA L’ARMADILLO a cura di Cecilia Di Lieto
16.30 – 17.30: DI TUTTO UN BOH a cura di Gianpiero Kesten, Clarice e Margherita Fruzza
17.34 – 18.30/18.35 – 19.00: MUOVITI MUOVITI a cura di Luca Gattuso e Marta Zambon

Sabato 25 marzo

10.35 – 11.30: PIOVONO RADIO a cura di Alessandro Gilioli
11.30 – 13.00: GOOD TIMES a cura di Elena Mordiglia
13.15 – 14.00: I GIRASOLI a cura di Tiziana Ricci
14.00 – 15.00: CHASSIS a cura di Barbara Sorrentini
15.35 – 16.30: OLLEARO PUNTO CON a cura di Giulia Strippoli

Domenica 26 marzo

11.30 – 12.30: ONDE ROAD a cura di Claudio Agostoni
17.35 – 18.30: BOLLICINE a cura di Francesco Tragni e Marco Carini

Ulteriori dettagli sono online sul sito di Radio Popolare.

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Mondiali in Qatar: niente dirette ironiche su Radio Popolare, ma un commento critico ai diritti violati

Hanno preso il via i Mondiali di calcio in Qatar.

Un’edizione – quella attuale – particolarmente criticata, per via dei diritti sociali violati e per le tante contraddizioni che vi gravitano intorno.

Proprio per questo Radio Popolare, in un editoriale del direttore Alessandro Gilioli, ha scelto di cambiare linea.

Niente più cronache ironiche, che avevano sempre contraddistinto l’emittente, ma il racconto del torneo per i risvolti che esulano dal puro dato calcistico.

“Non potevamo raccontare contropiedi e tiki-taka senza sentire dentro la contraddizione di questo torneo con i valori fondanti della nostra radio”, spiega Gilioli.

Il direttore manda un abbraccio “alle famiglie dei lavoratori nepalesi e indiani che in Qatar sono stati ignobilmente sfruttati e che spesso dal Qatar non sono tornati”, senza dimenticare i tanti bambini che “sogneranno davanti alla tv, perché anche sognare è un diritto”.

L’editoriale è online cliccando QUI.

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Quattro radio europee al “Festival della musica indipendente” di Radio Popolare

Radio Campus per la Francia, Radio Corax per la Germania, Radio Student per la Slovenia e Radio Popolare per l’Italia.

Sono queste le quattro emittenti europee che aderiscono al “Festival della musica indipendente”, in programma sabato 10 e domenica 11 settembre, che avrà sede a Milano, proprio all’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, in via Ollearo 5.

Un progetto – riporta il sito dell’emittente lombarda – che ha come obiettivo quello di portare a conoscenza del pubblico la musica indipendente, la sua scena musicale, le difficoltà in cui gli artisti si dibattono.

Le due serate ospiteranno artisti provenienti dai quattro Paesi rappresentati dalle emittenti, che proporranno la propria musica e la propria cultura.

L’evento è aperto al pubblico, ma sarà trasmesso anche su Radio Popolare, dando a tutti la possibilità di conoscere le sonorità dei presenti.

Nel dettaglio, sabato 10 settembre si esibiranno Madlen Strange, Fabrizio Cammarata e Marta Del Grandi, mentre domenica 11 i protagonisti saranno Spiral Mind, Maxwell Farrington & Le SuperHomard e Milano Shanghai.

(Si ringrazia Andrea Lombardo per la collaborazione)

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