
Le reazioni alla chiusura di Voice of America, Radio Free Europe e Radio Martì
Ha destato molto sconcerto la decisione dell’amministrazione Trump di tagliare i fondi alla U.S. Global Media Agency, l’organizzazione governativa finanziata dal bilancio a cui fanno capo le emittenti Voice of America, Radio Free Europe and Asia e Radio Martí.
Conseguentemente, le storiche radio, nate ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, in queste ore risultano essere mute.
I canali televisivi VOA EU HD e VOA 365 HD presentano un video in loop, come riporta Alessandria Digitale.
Andrea Borgnino, giornalista, autore e conduttore radiofonico di Rai Radio, riporta inoltre una informazione di Glenn Hauser in merito al principale trasmettitore di Voice of America, Radio Martì, Radio Free Europe che sarebbe stato ufficialmente spento.
Il direttore dell’organizzazione Michael Abramowitz in un comunicato dichiara: “Per la prima volta in 83 anni, l’illustre Voice of America è diventata silenziosa”, aggiungendo che “Voice of America promuove la libertà e la democrazia in tutto il mondo raccontando la storia dell’America e fornendo notizie e informazioni obiettive ed equilibrate, soprattutto per coloro che vivono sotto tirannia”.
“La cancellazione dell’accordo di sovvenzione di Radio Free Europe/Radio Liberty sarebbe un enorme regalo per i nemici dell’America”, ha sottolineato Steve Capus, presidente di Radio Free Europe/Radio Liberty: “Gli ayatollah iraniani, i leader comunisti cinesi e gli autocrati di Mosca e Minsk festeggerebbero la fine di RFE/RL dopo 75 anni. Dare ai nostri avversari una vittoria li renderebbe più forti e l’America più debole. Abbiamo beneficiato di un forte sostegno bipartisan nel corso della leggendaria storia di RFE/RL. Senza di noi, i quasi 50 milioni di persone in società chiuse che dipendono da noi per notizie e informazioni accurate ogni settimana non avranno accesso alla verità sull’America e sul mondo”.
Infine, interviene in merito anche il direttore generale di Reporter Senza Frontiere, Thibaut Bruttin: “Reporter Senza Frontiere (RSF) esprime profonda preoccupazione per questa decisione dell’amministrazione Trump, una mossa che minaccia la libertà di stampa in tutto il mondo e nega 80 anni di storia americana nel sostenere un libero flusso di informazioni. RSF chiede al governo degli Stati Uniti di rispettare immediatamente l’autonomia di VOA come organizzazione di notizie indipendente e di annullare questa decisione. Inoltre, RSF esorta il Congresso e gli stakeholder internazionali a mobilitarsi contro questa mossa fatale. RSF è solidale con i dipendenti di VOA ed è preoccupata per i 10 dipendenti di USAGAM attualmente detenuti all’estero per aver svolto il loro lavoro: produrre giornalismo”.
(Nicola Franceschini)
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