MilleRegioni, le voci del territorio

Dai contributi alle radio locali ad aneddoti legati alle radio libere, dalla nascita di nuove webradio alla partenza di visual radio.

Questo ed altro, nel consueto aggiornamento di “MilleRegioni”, curato come sempre da Mauro Roffi ([email protected]).

  • Le graduatorie radiofoniche dei contributi per il 2019

Come questo periodico ha già riportato, sono uscite nelle scorse settimane, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico e finalmente con una certa sollecitudine, le graduatorie definitive delle domande ammesse ai contributi pubblici per l’anno 2019 per ciò che riguarda le emittenti televisive locali commerciali e comunitarie nonché le emittenti radiofoniche locali commerciali e comunitarie.

Il periodico ‘TeleRadioFax’ di Aeranti-Corallo ha riportato alcuni interessanti dettagli:
“Per quanto riguarda le Tv locali commerciali, le domande ammesse al contributo per l’anno 2019, sono 137 (di cui 2 con riserva). Lo stanziamento complessivo ammonta a Euro 43.018.800,40.

Per le Tv locali comunitarie, le domande ammesse al contributo per l’anno 2019, sono 274, di cui 52 accedono sia alla quota fissa sia alla quota variabile del riparto. Lo stanziamento complessivo ammonta ad Euro 2.264.147,39. L’importo della quota fissa è di Euro 4.131,66 per ognuna delle suddette 274 Tv locali comunitarie, mentre l’importo della quota variabile va da Euro 126.265,80 a Euro 26,18.

Per quanto riguarda le Radio locali commerciali, le domande ammesse al contributo per l’anno 2019, sono 172 (di cui 1 con riserva). Lo stanziamento complessivo ammonta a Euro 5.993.331,33. Per le Radio locali comunitarie, le domande ammesse al contributo per l’anno 2019 sono 320 (di cui 1 con riserva), delle quali 69 accedono sia alla quota fissa sia alla quota variabile del riparto. Lo stanziamento complessivo ammonta ad Euro 1.997.777,11.

I suddetti quattro provvedimenti non comprendono, al momento, tutte le risorse previste per l’anno 2019 (non prevedono, infatti, l’extragettito del canone Rai) che saranno, quindi, oggetto, come ogni volta, di una successiva ulteriore ripartizione”.

A titolo di cronaca specifichiamo che le prime dieci emittenti in graduatoria per le Radio commerciali sono la lombarda Radio Popolare, InBlu del Lazio, l’umbra Radio Subasio, la campana Radio Alfa, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte Stereo ancora della Campania, Radio Bruno dell’Emilia-Romagna, Radio Pico della stessa regione, l’alto-atesina Südtirol 1 e la romana Radio Globo.

Queste invece le prime dieci emittenti nella graduatoria 2019 per le Radio comunitarie: Umbria Radio InBlu, la sarda Radio Kalaritana, Radio Pollino della Calabria, Radio Hollywood del Molise, la riminese Radio Icaro InBlu, Rete Toscana Classica, Radio Azzurra della Campania, Novaradio della Toscana, Radio Onde Furlane per il Friuli, Radio Spazio Noi InBlu della Sicilia.

  • Sicilia: la Radio a Favara nell’arco di 45 anni

Poiché in queste complicatissime settimane si è notato uno spirito che riporta all’epoca ‘mitica’ della creazione delle Radio ‘libere’ in Italia, ormai circa 45 anni fa, fa piacere segnalare un lunghissimo articolo rievocativo a firma di Giuseppe Maurizio Piscopo apparso nelle scorse settimane sul periodico on line siciliaonpress.com e che riguarda Radio Favara, oggi RF101.

“A Favara il fenomeno (delle Radio libere di cui sopra; N.d.R.) meriterebbe diversi articoli, uno per ciascuna Radio, che allora erano cinque: Radio Favara, Radio Favara Centrale, Radio Faraci, Radio Onda Rossa, che poi si chiamò Big Boy, e Radio Città Aperta del Partito Comunista – scrive il periodico – .

Ogni Radio aveva una sua particolarità: Radio Favara, definita Radio sociale e della gente, che vedeva la partecipazione di tante persone di vari ceti sociali; Radio Centrale, il cui responsabile era Angelo Liotta, molto attenta ai vari generi musicali di autori italiani e americani; Radio Faraci, gemellata con Radio Aut di Cinisi di Peppino Impastato…; Radio Big Boy curata da Antonio Lombardo, detto ‘mpari ‘Ntò e dal fratello Salvatore, con un grande pubblico popolare e di sinistra…

Quando penso all’importanza della Radio in Sicilia, mi vengono in mente due grandissimi personaggi che hanno fatto storia: Danilo Dolci, con la Radio dei poveri cristi, e (proprio; N.d.R.) Peppino Impastato, con Radio Aut. Erano due Radio di contro informazione. Entrambi avevano capito, prima degli altri, che la Sicilia stava per essere soffocata dalla mafia e dalla classe politica”.

Il periodico (a cui rimandiamo per chi voglia approfondire a dovere l’argomento) si dilunga poi in specifico sulla Radio a Favara (in provincia di Agrigento) e su Radio Favara, riportando le testimonianze dirette di Enzo Vullo, Sergio Castellana, Giuseppe Moscato, Lillo Pecoraro e altri ancora.

Sergio Castellana precisa, per esempio, che “la data ufficiale di costituzione di Radio Favara non è stata nel marzo 1976, bensì l’anno successivo e cioè marzo 1977, come peraltro testimoniano alcune foto nel giorno dell’inaugurazione avvenuta, appunto, domenica 20 marzo 1977, con il trasferimento nei nuovi locali concessi dai frati francescani ed in particolare da padre Pacifico Nicosia, nominato Presidente, e da padre Francesco Schifano”.

RF101, come detto, esiste ancora, anche se Lillo Pecoraro (si direbbe, ovviamente e fatalmente) specifica che “sono cambiati tempi e persone”.

  • Sicilia: a Brolo è partita B-Radio.it

Come segnalatoci da Giampaolo Mirandola, l’associazione Quadrivium, nata per la promozione della cultura sotto ogni forma e sfaccettatura, ha dato vita a Brolo (in provincia di Messina) a B-Radio, emittente on line che si propone di essere uno strumento al servizio di tutti, dalle istituzioni alla gente comune.

Il Presidente Antonino, insieme ai soci fondatori dell’associazione, con l’ausilio di volontari che si sono aggiunti in corso d’opera, con B-Radio ha voluto creare uno strumento che possa essere una piattaforma di condivisione, confronto, impegno, ma anche spensieratezza e creatività per tutti coloro che desiderano esprimersi sotto ogni forma: vocale, musicale, scritta.

B-Radio (direttore responsabile è il giornalista Salvatore Calà) vuol far emergere talenti, dare spazio alle iniziative e alla creatività dei ragazzi e (perché no?) di chi è giovane nello spirito e desidera mettere le proprie esperienze al servizio degli altri.

Tra gli scopi della Radio, oltre alla trasmissione di musica per tutti i gusti, c’è lo spazio dedicato all’informazione, con appuntamenti giornalieri per le news, informazioni meteo, comunicazioni istituzionali, rubriche su tematiche riguardanti fatti di attualità o proposte dal pubblico. Il tutto con riferimento al territorio di Brolo e della provincia di Messina.

  • Radiolina finalmente anche in Tv

Come ci informano Pierpaolo e Giuseppe Podda, finalmente anche la sarda Radiolina ha acceso la sua ‘radiovisione’. È la seconda emittente isolana a partire con questo progetto. La prima è stata, a suo tempo, Radio Iglesias di Maria Antonietta Gaviano, con la sua ‘visual radio’ veicolata dal mux TTS Terranova Tv Sardegna sul ch. 21.

Radiolina è ora visibile sul ch. 36 denominato Videolina 2, con Lcn 110, nato come canale in cui venivano replicate le varie edizioni del Tg di Videolina a rullo, poi spento per un periodo e in seguito ripartito come spazio per la replica dei programmi della rete ammiraglia.

Un particolare che salta subito agli occhi è che quando mancano i video dei brani trasmessi in Radio, in contemporanea lo schermo Tv compare nero, con al centro il nuovo logo dell’emittente (Radiolina); la stessa cosa accade, almeno per ora, quando va in onda la pubblicità. Sono inoltre visibili sulla sinistra, in basso, l’orologio e sulla destra il nome Videolina 2; scorre anche un banner informativo. Il logo della Radio compare invece in alto a destra.

  • Sardegna: Radio Onda Stereo e il 25 aprile

‘Linea diretta’, il programma di Nicola Nieddu, direttore di Radio Onda Stereo di Alghero edita da Giuseppe Niolu (che cura anche la regia), ha pensato bene di festeggiare il 25 aprile da poco trascorso con una puntata speciale. Al fianco del conduttore c’era come sempre l’ex sindaco della città ‘catalana’ Mario Bruno.

La puntata è stata aperta dalla canzone ‘Bella Ciao’ interpretata da Chiara Effe. In studio con Nieddu si sono alternati: Giacomo Mameli; il sindaco della città Giacomo Conoci; il presidente del consiglio comunale Raffaele Salvatore; i consiglieri comunali Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Raimondo Cacciotto, Valdo di Nolfo e Mimmo Pirisi.

Sono intervenuti anche la deputata Paola Deiana, il presidente dell’Anpi cittadina Tonino Budruni, il professor Guido Melis, l’avvocato Elias Vacca e lo scrittore e storico Raffaele Sari. In collegamento da Cagliari c’era il giornalista Michele Fioraso.

L’evento per l’occasione è stato trasmesso su Catalan Tv di Riccardo Giorico, l’unica emittente algherese ancora attiva.

  • Focus emittenti: Radio Gioconda (Udine)

Questa ‘rubrica nella rubrica’ intende dare spazio alle emittenti radiofoniche (in Fm ma non solo) che vogliano inviarci notizie in merito alla loro attività, ai loro programmi, alle loro iniziative. Per essere presenti in questa forma su MilleRegioni basta inviarci (ovviamente in forma totalmente gratuita) informazioni, foto, resoconti, news in genere. L’indirizzo mail è quello ormai consueto: [email protected].

È quello che ha fatto Radio Gioconda di Udine, nella persona di Linda Fiore, che ci ha fatto pervenire immagini, un articolo del quotidiano locale ‘Messaggero Veneto’ e una bella mole di notizie. Vediamo allora le caratteristiche di questa interessante emittente friulana.
Radio Gioconda assicura intanto di coprire tutto il territorio regionale del Friuli-Venezia Giulia e di raggiungere anche il Veneto orientale, la regione istriana e la città di Nova Gorica (Slovenia).

In questo periodo si è arricchita di nuovi contenuti per essere ancora più vicina ai suoi ascoltatori. Tra i nuovi format segnaliamo, per esempio, ‘Chi Ben Continua – mezz’ora di musica a parole per farci compagnia’ (spin off del già noto programma ‘Chi ben comincia’), in onda dal martedì al venerdì dalle 18.00, una rubrica condotta dalla già citata Linda Fiore e da Stefano Palaferri.

RadioGioconda trasmette in Fm (98.5 MHz per Udine – 98.3 per Pordenone – 105.9 per Gorizia – 107.3 per Trieste – 104.8 per Tolmezzo – 106.9 per Gemona), in streaming sul sito www.radiogioconda.it e attraverso l’app Radio Gioconda, disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store.

Il nome Radio Gioconda è di relativamente recente arrivo nella Fm friulana (1 gennaio 2018) ma la storia è assai più lunga. L’emittente è nata a Udine nel 1990 col nome di Radio Azzurra, da una ‘costola’ della mitica Radio Time, che per oltre un decennio è stata una stazione dance ‘di riferimento ‘ per i giovani friulani.

Radio Azzurra, invece, voleva essere ‘a disposizione’ degli animi melodici, nostalgici, innamorati delle canzoni d’amore, soprattutto italiane. Così, quando nel 1997 si presentò l’occasione della syndication LatteMiele, aderirvi fu una scelta naturale.

Con il 2018 invece venne presa una nuova decisione: si optò per una nuova totale autonomia e il marchio venne cambiato in quello, appunto, di Radio Gioconda. Che vuol fare riferimento all’opera di Leonardo ma significa anche gioia, piacere e ancora di più. Radio Gioconda, infatti, che trasmette musica italiana, vuol anche dare spazio e diffondere specialità, bellezze ed eventi del Friuli-Venezia Giulia: dai vini ai salumi, dall’arte alle località turistiche.

Molto importanti, fra le altre trasmissioni, sono gli appuntamenti riservati al calcio dilettantistico, ogni mattina con ‘Friuli in Gol’ con Franco Poiana, la domenica pomeriggio con ‘Friuli in gol Sprint’ e infine con il portale www.friuligol.it.

Come spiega l’articolo comparso sul ‘Messaggero Veneto’ cui abbiamo già fatto riferimento, neppure “il Coronavirus ha fermato Radio Gioconda, anzi (ne) ha aumentato gli ascolti…
«In questo periodo di quarantena forzata sono in molti a decidere di accendere la radio per sentire un po’ di buona musica o semplicemente per sentirsi meno soli» – racconta Linda Fiore…

Diminuito il lavoro? «Tutt’altro – ci confida – : non solo andiamo avanti con i nostri programmi ma ne abbiamo addirittura introdotti di nuovi. Andiamo in onda rispettando tutte le misure igienico-sanitarie previste, ma con la stessa energia di sempre»”.
«Non smetterò mai di ripetere quanto sia importante la musica – ha detto ancora Linda – . Canta che ti passa è secondo me, una massima molto importante nella vita di ciascuno, niente affatto canzonatoria. Ascoltare un brano può tirarci su di morale, farci ricordare un momento piacevole: la musica ha il grande potere di renderci felici. Un dono ancora più importante ora che siamo costretti a restare in casa».

E per i più piccoli c’è ‘La Favola mia’, curata dalle figlie della giornalista Monica Bertarelli, che si occupa del notiziario giornaliero di Radio Gioconda.

  • Emilia-Romagna: la rubrica ‘Eduradio’ anche in Tv

La rubrica in onda su Radio Città Fujiko di Bologna ‘Liberi dentro – Eduradio’, di cui abbiamo già parlato su queste colonne, dedicata allo scomodo tema del carcere e ai servizi culturali, educativi e di assistenza spirituale ad esso connessi nella città felsinea, ha trovato una nuova forma di diffusione mediante Tv.

Infatti il programma viene messo in onda alle 10.15, 14.30 e 21 dalla nuova emittente RTR – Canale 292 su buona parte della regione Emilia-Romagna. RTR è presente in alcuni mux emiliani e romagnoli alle numerazioni 292 e 620.

In precedenza questi canali trasmettevano con la scritta Medianews e l’audio di Radio Erre. Infatti il riferimento è quello del gruppo Medianews, appunto, che su altre numerazioni diffonde i programmi della nota TeleTricolore di Reggio Emilia.

Mauro Roffi

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: [email protected]

MilleRegioni, le voci del territorio

Dal Piemonte alla Puglia, dal Lazio alle Marche, dalla Toscana alla Sicilia, sono numerose anche questa settimana le segnalazioni di “MilleRegioni”.

Un viaggio tra le radio territoriali italiane redatto, come sempre, da Mauro Roffi.

  • Le radio sportive romane ai tempi della pandemia

Un bell’articolo di Marco Calabresi ha dato conto sul ‘Corriere della sera’ (edizione di Roma) della situazione (e della programmazione, un po’ diversa rispetto ad alcune settimane fa) delle tante emittenti romane a tema (fisso) calcistico, una caratteristica peculiare, come si sa, della FM romana.

In effetti, domandarsi di cosa dibattano le stazioni romane quando il calcio da parecchio tempo non dà spunti agonistici di alcun tipo è assolutamente interessante, oltre che una lecita curiosità. E sarebbe bello anche sapere quanto ‘tengano’ gli ascolti, sempre elevati in passato. Peraltro le Radio della Capitale sono alle prese, come tutte le altre, con le molte difficoltà ad operare normalmente che hanno caratterizzato tutte le altre emittenti in questo periodo.

Ma vediamo cosa scrive, in sintesi, Calabresi:

“La tecnologia al tempo del Coronavirus ha svuotato gli studi e gli editori delle tante emittenti che trasmettono quotidianamente parlando di Roma e Lazio dall’alba a notte fonda si sono allineati alle misure di prevenzione della diffusione del contagio. Regole di base per tutti: un solo speaker dietro il microfono (anche se la trasmissione, di norma, sarebbe condotta da due o tre persone), ambienti sanificati più volte al giorno, liquido igienizzante all’ingresso, guanti e mascherina. E per chi non è in studio, la via d’uscita è Skype: collegamenti telefonici o video, per le Radio che vanno anche su Facebook o sul digitale terrestre…

«E l’interazione con gli ascoltatori è altissima – dice Alessandro Cristofori, speaker di Rete Sport – . Del nostro gruppo fanno parte anche Radio Sei (che si occupa di Lazio; N.d.R.) e Radio Roma Capitale, a carattere generalista, con cui andiamo ad affrontare i temi che riguardano l’attualità. Ovviamente, anche i collegamenti non possono essere legati soltanto alla Roma: tra i vari interventi…, cito quello di Fabio Cannavaro, che ci ha aiutato a capire la situazione della Cina»”.

L’interessane racconto continua:

“Studi più vuoti e palinsesti ridotti, ma abitudini meno stravolte di quanto si possa pensare anche sulla Via Salaria, che ospita TeleRadioStereo (Roma), Radio Incontro Olympia (Lazio) e Radio Sonica. Nelle Radio di questi giorni c’è tutto: dibattito calcistico ma anche intrattenimento e servizio pubblico. Si passa da un collegamento di prima mattina con Carlo Verdone o Alessandro Borghese alle parole serali di medici o di Antonio Di Maggio, comandante della Polizia Locale. Frequente, per chi trasmette nella fascia delle 18, l’interconnessione con la conferenza stampa della Protezione Civile…”.

Si citano poi Radio Radio e TMW Radio (che trasmette gran parte del palinsesto da via della Bufalotta), dove opinionisti e ascoltatori si confrontano soprattutto sulla ripresa (o meno) del campionato. C’è poi, come nel caso di Centro Suono Sport, chi ha avuto modo di ricordare l’esordio in A di Francesco Totti direttamente dalla voce di Alberto Mandolesi, che nel 1993 fece la radiocronaca dallo stadio di Brescia. Con lui nello spazio pomeridiano dell’emittente c’è Massimo D’Adamo.

  • La radio ‘resiste’: una panoramica di Fabrizio Carnevalini

Continuando a parlare di come si riesca a fare Radio anche in questi tempi eccezionali, vi riportiamo parte del contenuto di un articolo avvero interessante scritto per il quotidiano ‘Avvenire’ da un amico di sempre per tutti noi che amiamo la Radio, Fabrizio Carnevalini.

Fabrizio fa una panoramica completa di quel che sta succedendo nelle emittenti, di ogni tipo, e scrive fra l’altro:

“Anche le Radio non sono rimaste esenti dagli effetti terribili del Coronavirus. Da un primo bilancio provvisorio, basato sul tam tam della rete, la più colpita per ora è l’Italia, primo paese europeo investito dalla pandemia. Tra gli ammalati: Enrico Gualdi e Clarissa Martinelli di Radio Bruno; Claudio Chiari e Luca Viscardi di Radio Number One; Graziano Fanelli di Radio Studio Più…

Altri, purtroppo, sono morti, come Raffaele Masto, giornalista di Radio Popolare, Raniero Cecchini, tra i fondatori di Veronica HitRadio di Pesaro, e Franco Lo Conte, ideatore negli anni ’70 di Cine Radio Sud di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.

In Spagna, dove l’onda del contagio è arrivata dopo, si segnalano Jordi Basté, la voce più ascoltata in Catalogna: il suo programma El món (Il mondo) in onda sulla regionale RAC1, viene sintonizzato da 270.000 persone tra le 8 e le 9 del mattino…”.

L’ampia panoramica continua a livello internazionale, con la citazione anche di ‘iniziative pirata’ (che contano di non essere scoperte, in tempi così diversi dal solito), e torna poi nel nostro Paese:

“In Italia il 20 marzo è stata segnalata sui 6330 kHz in onde corte Radio Zona Rossa, nome ispirato alla trasmissione ideata da Radio Codogno ma si tratta di una Radio autonoma e con una propria programmazione”.

E poi ci sono le note davvero dolenti:

“La riduzione o il blocco delle attività commerciali ha provocato un crollo della pubblicità radiotelevisiva. Le emittenti pubbliche potenziano i programmi, ma quelle che non hanno finanziamenti statali soffrono: i network tagliano i costi fissi, mentre le medie spengono le frequenze minori. E se si rompe il trasmettitore… il rischio è di non poterlo sostituire”.

  • A Pesaro c’è Radio Esercito

Lo sapevate che esiste anche Radio Esercito? Lo spiega un periodico on line di Spoleto che non poteva che chiamarsi duemondinews.com. Protagonista dell’articolo che ne parla è il Caporal Maggiore Scelto Marta Lucidi, ovviamente spoletina, in servizio a Pesaro, appunto nella redazione di Radio Esercito.

“Ho vinto il concorso da volontario in ferma prefissata di 4 anni e sono stata trasferita al 28° Reggimento ‘Pavia’, che si occupa di Comunicazioni Operative a Pesaro” – spiega Marta. E poi entra nel vivo:

“Radio Esercito è la web radio dell’Esercito Italiano ed uno strumento di comunicazione interna. Fondamentale per le sue caratteristiche di flessibilità, versatilità e velocità, con cui l’informazione arriva a tutta la comunità militare. Io faccio parte della redazione della Radio e mi occupo della rassegna stampa e delle notizie a carattere militare, che poi leggo ogni ora nello spazio delle news. La Radio è gestita totalmente da personale militare, c’è un direttore dei programmi, speaker, tecnici di regia e una redazione. Siamo in onda h24, 7 giorni su 7”.

Marta ci dà poi molte altre informazioni interessanti:

“Il processo di creazione della Radio è stato lungo ed è passato per una valutazione dall’audience che dovevamo raggiungere, è calibrata sulle abitudini, che sono legate ovviamente agli orari di caserma. Il claim della Radio è ‘la Radio che marcia al tuo fianco’. Abbiamo un pubblico molto vario, quindi si ascolta un po’ di tutto, dalle hit del momento al pop e rock anni ‘80 italiano e straniero. L’informazione ha un suo preciso appuntamento, ogni inizio ora con la rassegna stampa che ci invia lo Stato Maggiore dell’Esercito e poi raccontiamo tutto ciò che accade nella Forza Armata, da nord a sud e anche all’estero”.

  • La scomparsa a Firenze di Andrea Mi

Cordoglio a Firenze (e non solo) per la scomparsa, a soli 49 anni, di Andrea Mi, speaker radiofonico, esperto di musica, video e nuovi media e molte altre cose ancora. Classe 1971, salentino di nascita, da molti anni viveva a Firenze.

Era noto per la sua attività di dj radiofonico nell’emittente Controradio-Popolare Network. Negli anni aveva lavorato in numerosi club italiani e internazionali, tra Spagna, Grecia, Albania e Kosovo.

  • La relazione annuale del Corecom Sicilia

La presidente del Corecom Sicilia Maria Astone ha illustrato la relazione annuale 2019 dell’organismo.

Per quel che ci riguarda più da vicino Maria Astone ha spiegato come nell’isola crollino “le nuove iscrizioni al Registro degli Operatori della Comunicazione (il noto R.O.C.; N.d.R.)” e aumentino le cancellazioni, da che si desume la profonda crisi dell’editoria radiotelevisiva in Sicilia.

Per il monitoraggio 2019 delle emittenti locali, ne state controllate 43, per 7mila ore di trasmissioni. Il controllo ha messo in evidenza 30 infrazioni, che sono state segnalate all’Agcom per eventuali sanzioni.

Nel 2019 il Corecom Sicilia ha poi promosso la costituzione di due tavoli tecnici sull’informazione locale, attivati in seguito ad un’indagine conoscitiva svolta dall’Agcom, che ha messo in evidenza notevoli criticità nel sistema dell’informazione locale.

L’iniziativa ha permesso di acquisire proposte di azione e linee da seguire per una possibile legge locale di riforma sull’informazione, che sono state presentate nel corso di un convegno il 3 dicembre scorso.

  • Bologna: su Radio Città Fujiko si parla di carcere

Da lunedì 13 aprile sulla nota Radio Città Fujiko di Bologna (103.1 MHz) dalle 9.00 alle 9.30 va in onda un nuovo programma radiofonico. Si tratta di ‘Liberi dentro – Eduradio’ una trasmissione dedicata allo scomodo tema (ancor più di questi tempi) del carcere.

Nata dal desiderio di non interrompere, a causa dell’emergenza sanitaria, il servizio culturale, educativo e di assistenza spirituale che da alcuni anni fornisce una importante rete bolognese formata da alcune realtà esterne che operano appunto in carcere, la rubrica unisce le voci di tutti gli insegnanti della scuola del carcere Dozza di Bologna (CPIA metropolitano), le associazioni di volontariato, i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale e i diversi rappresentanti delle fedi religiose.

Il progetto ha anche ottenuto il beneplacito dell’amministrazione carceraria. L’utilizzo del mezzo radiofonico è stato scelto dai promotori perché è l’unico in grado di far tornare idealmente gli insegnanti e i volontari in carcere e, anche in questo momento, farli sentire vicini ai carcerati loro studenti.

All’iniziativa ha dedicato un apposito servizio il Tg3 nazionale del 13 aprile scorso.

  • Il network ANG InRadio in Campania

Come riposta il quotidiano ‘Il Riformista’, il network radiofonico digitale istituzionale ANG InRadio dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, formato da 44 emittenti locali distribuite in 13 regioni italiane e animato da 600 ragazzi, scende in campo con iniziative solidali a favore della collettività, in tempi di Coronavirus. Alle attività collaborano le numerose associazioni territoriali a cui fanno capo le emittenti.

In Campania, in specifico, sono 6 le antenne Ang InRadio e sono state inaugurate lo scorso dicembre. Ad aggiudicarsi il bando sono state le associazioni Active Youth For Europe (Santa Maria la Carità), Generazione Sociale (Giugliano in Campania) e Rcm Live (Castel Morrone in provincia di Caserta), l’ente autonomo Giffoni Experience (inaugurata nel luglio 2019 nel corso del Giffoni Film Festival), le associazioni di promozione sociale Lab. Banda (Benevento) e Pro-Muovere Aps (Caposele).

L’Agenzia Nazionale per i giovani è l’ente governativo, vigilato dalla Presidenza del Consiglio e dalla Commissione Europea, che gestisce in Italia i programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.

  • Scuola in onda anche a Radio Esse Effe di Domodossola

Segnaliamo una terza emittente piemontese per il meritevole e attualissimo progetto di ‘didattica radiofonica’ voluto dall’E.F.T. (Equipe Formativa Territoriale), un gruppo di lavoro costituito da 120 docenti esperti sui temi del digitale a supporto di scuole, docenti e territorio. Ricordiamo che ce ne siamo già occupati nelle scorse edizioni di questa rubrica.
Questa volta siamo a Domodossola, dove è stato fatto un piccolo esperimento di ‘didattica a distanza’ in collaborazione con una Radio del territorio, Radio Esse Effe (o, se si vuole, Radio San Francesco) in Blu.

L’iniziativa proposta a Domodossola coinvolge le insegnanti del 1° e del 2° circolo didattico ma grazie al passaparola si è sviluppato anche nelle scuole dei paesi vicini e consiste nel proporre a tutti i bambini ossolani, alla Radio, con la voce delle loro maestre, una filastrocca, una poesia, una storiella, una rima, di pochi minuti ma di grande empatia e simpatia.

Radio Esse Effe, nella persona di Filomena Viscomi, ha dato la massima disponibilità e molto aiuto tecnico.

  • A Bari c’è RKO – Radio Kismet Opera

La presentazione ufficiale doveva avvenire nello scorso mese di marzo ma ovviamente la cosa è saltata. Ciò nonostante in Puglia si parla già di RKO – Radio Kismet Opera, la nuova emittente radiofonica da poco partita nella bella cornice del nuovo Teatro Kismet Opera di Bari.

“Abbiamo deciso di non fermarci e continuare a trasmettere, ognuno dalla propria abitazione – spiegano nell’emittente – , non solo mantenendo la normale programmazione, ma creando nuovi spazi e collaborazioni. Sono programmi che vanno oltre l’intrattenimento ed abbracciano ogni tipo di proposta musicale e di informazione, con un occhio di riguardo al sociale, alle arti dello spettacolo, uno spazio LGBT ed altri riservati alla cultura giovanile. Il tutto in diretta dalle stazioni casalinghe dislocate in vari angoli della Puglia, in attesa di tornare a trasmettere dal Foyer del Teatro Kismet Opera di Bari e dagli studi dislocati nella regione”.

Tutte le attività, tra recensioni, programmi e liveset, possono essere seguite sulla piattaforma rkonair.com, oppure sulle pagine social del Teatro e della Radio.

Mauro Roffi

* FM-world –> per contatti e segnalazioni: [email protected]

Nasce “MilleRegioni”: la voce delle emittenti locali, a cura di Mauro Roffi

Dalla metà degli anni ’90, ho avuto il piacere di collaborare con “Millecanali”, mensile di riferimento per l’editoria radiotelevisiva italiana.

Il tutto è nato dal rapporto di fiducia (e col tempo anche di amicizia) con Mauro Roffi, nota firma del periodico, per molti ancora oggi la vera anima della pubblicazione.

Grazie a Mauro Roffi e a “Millecanali” ho potuto gradualmente crescere, in questo segmento di settore, entrando in contatto con editori, direttori, uffici stampa, speaker, tecnici.

Rapporti umani che oggi mi permettono di pubblicare ogni giorno notizie e aggiornamenti dal mondo della radio su FM-world.

Mancava solo un obiettivo: ospitare Mauro Roffi su “FM-world”, ricambiando lo spazio che lui per tanti anni mi ha concesso a “Millecanali”.

Nasce da queste idea “MilleRegioni”, una rubrica con cui ogni settimana Mauro Roffi ci farà conoscere meglio le realtà locali di un Paese, l’Italia, che sta vivendo una grandissima crisi a seguito dell’epidemia Covid-19, ma che proprio queste piccole voci stanno raccontando al meglio, ognuna nel proprio territorio.

Buon lavoro dunque a Mauro Roffi (che ringrazio pubblicamente per la sua disponibilità) e a tutte le realtà areali che in lui potranno trovare di nuovo un punto di riferimento.

Nicola Franceschini

* Nasce a Milano Stazione Radio, emittente ‘ferroviaria’ e della Martesana

Un lungo articolo del quotidiano ‘Il Riformista’, a firma di Rossella Grasso, ha riferito recentemente della imminente nascita a Milano di un’emittente radiofonica davvero ‘particolare’. Si tratta di Stazione Radio, “la prima Radio che viaggia su un binario”.

La struttura che la ospiterà è una casetta (una costruzione ferroviaria, appunto) posta accanto al binario ferroviario che collega Milano Centrale a Lecco ed è su quel binario che l’emittente intende tenere compagnia ad “appassionati di treno, bici e camminate in un’esplorazione sostenibile nei luoghi storici della Martesana, uno dei più belli e conosciuti della Lombardia”.

Detta così può sembrare solo una curiosità per amatori ma dietro c’è un progetto green che punta anche al recupero urbano della città di Milano, ristrutturando e riqualificando la struttura della vecchia sottostazione elettrica che un tempo trasformava l’energia per i treni in arrivo e in partenza da Milano Centrale.

L’idea è infatti frutto di Social Green Way, impresa sociale che raccoglie un gruppo di professionisti di vario tipo legati all’interesse e all’impegno verso la sostenibilità. E i nomi dei promotori, come vedremo, sono di tutto rispetto.

Ancora secondo ‘Il Riformista’, “la Radio avrà una serie di programmi in diretta e inoltre produrrà dei podcast che gli utenti potranno portare con sé nelle passeggiate lungo il percorso green verso Lecco. Basteranno un paio di cuffiette per conoscere tutte le curiosità sulle strutture che si incontrano andando verso Lecco: le centrali elettriche più antiche d’Europa, il villaggio operaio di Crespi D’Adda, le conche di navigazione, i luoghi di Leonardo da Vinci, le ville della nobiltà milanese, le fabbriche di mattoni e tanto altro”. Radio digitale in linea con la nostra epoca (il sito di riferimento è stazioneradio.eu), Stazione Radio avrà dirette, podcast e servizi on demand.

Questo singolare e accattivante abbinamento di Radio e ferrovia è stato ideato da un team ‘illustre’. AD, intanto, è Maurizio Guagnetti, amministratore unico, giornalista radiofonico con una carriera ventennale fra Radio Monte Carlo, Radio 105 e Radio Popolare.

Non bastasse, c’è poi un nome conosciutissimo nell’ambito della pubblicità e del marketing come Carlo Momigliano, ex direttore di Publitalia e ex direttore marketing del Gruppo radiofonico Finelco. E ancora i giornalisti Thomas Mackinson e Paola Bonini, l’imprenditore Luca Martines, l’esperto di comunicazione e cittadinanza attiva Alessio Baù, il medico rianimatore Stefano Nespoli. E siccome non bastava ancora,ci sarà pure un Comitato Scientifico, composto da esperti e docenti.

Stazione Radio, infine, è partner di Fondazione MedSea, è sostenuto da Fondazione Triennale e ha il patrocinio di Fondazione FS e il sostegno del Gruppo Ferrovie dello Stato. I progetti di sviluppo vanno comunque ben oltre la Milano-Lecco e la Martesana, fino a coinvolgere (potenzialmente) buona parte della rete ferroviaria italiana, con particolare riguardo ai binari ‘lenti e locali’, a quelli diventati ciclovie, alle stazioni abbandonate, persino ai binari morti, in cui spesso ci sarebbe una biodiversità straordinaria che nasce dalla natura stessa, capace di rigenerare e rinaturalizzare gli spazi aperti.

Insomma, questa sembra un’avventura radiofonica tutta da scoprire, non solo in treno.

* Empoli: Elia Billero da Radio Lady e Radio Sei Sei a direttore di Clivo News

Ad Empoli, non lontano da Firenze, fa spicco la realtà informativa di XMedia Group, che comprende le emittenti locali Radio Lady (da non confondersi con la fiorentina quasi omonima Lady Radio) e Radio Sei Sei e i siti gonews.it (attentissimo alla realtà locale), Empoli Channel (a carattere sportivo) e Tempo Libero Toscana. Il tutto è diretto da Elia Billero.

Radio Lady, in specifico, è stata fondata nel 1981 ed è divenuta nel tempo un punto di riferimento per gli ascoltatori non solo del territorio dell’Empolese Valdelsa ma anche di quelli del Valdarno Inferiore.

Radio Sei Sei, invece, nata nel 1998, è un’emittente che si definisce “dinamica, fresca e molto apprezzata dai giovani. La sua programmazione prettamente musicale si adatta all’ascolto all’interno degli esercizi commerciali e dei locali pubblici”.

La novità dei giorni scorsi è che Billero ora ha assunto la direzione anche di Clivo News, il telegiornale delle 19.40 in onda su Clivo, emittente televisiva di recente nascita in onda in questa parte della Toscana sul canale 680 del digitale terrestre. Prima la direzione di Clivo News era stata assunta da Giovanni Scarselli, volto storico delle Tv locali della zona ad Antenna 5, storica Tv empolese che lasciò molti rimpianti quando nell’ottobre 2018 chiuse i battenti (dopo lunga agonia). Nell’occasione si creò un vuoto ad Empoli che in pochi giorni fu però riempito da ben due iniziative televisive: una era Antenna 50 (legata a 50 Canale di Pisa) e l’altra era proprio Clivo.

“Vogliamo che Clivo News si imponga finalmente come una delle autorevoli voci del territorio e che riesca a mobilitare l’opinione pubblica dell’Empolese Valdelsa e del comprensorio del cuoio – ha spiegato Billero – . La collaborazione sta avvenendo anche con i giornalisti con cui divido ogni giorno il lavoro nella redazione di gonews.it, per un nuovo modello organizzativo, per avere contenuti video originali e freschi, per avere un canale diverso per veicolare l’informazione che ci caratterizza da oltre 10 anni. Fare informazione in questi giorni di emergenza Coronavirus da una parte rende difficile e delicato il nostro mestiere, dall’altro è una sfida che non potevamo non raccogliere”.

Un’ultima nota riguarda proprio Antenna 5, i cui beni e frequenze saranno messi all’asta il prossimo 8 aprile. La base d’asta è stata fissata a 312.000 euro.

* Susi Ronchi del Corecom Sardegna: “Occorre aiutare le Radio e Tv locali in questo difficile momento”

Il Corecom – Comitato regionale per le comunicazioni della Sardegna invoca, in questa difficilissima fase, misure straordinarie a sostegno dell’informazione regionale e dell’emittenza radiotelevisiva locale. Per questo settore, come è noto, il Governo fino a questo momento non ha preso misure di sostegno specifiche.

“Alla grave e strutturale crisi che investe l’intero sistema dell’informazione si aggiunge in questa fase di massima emergenza il crollo degli investimenti pubblicitari che rappresentano fonte primaria di sopravvivenza per l’emittenza locale – ha spiegato la presidente (da pochi mesi) del Corecom Sardegna Susi Ronchi – , che oggi più che mai garantisce un servizio pubblico essenziale per la collettività”.

Susi Ronchi ha poi ricordato che in Sardegna “per il 90% i cittadini si informano attraverso le Tv e le Radio locali” (un dato davvero altissimo; N.d.R.). Ragion per cui, “il settore va protetto, tutelato e potenziato affinché nessuna voce si spenga nei territori”.

* Palermo: Radio Time in versione Tv su Che Tv

Lo avevo scritto nel mio piccolo reportage dalla ‘Sicilia radiotelevisiva’ (parlando cioè delle Radio che sono presenti sul digitale terrestre televisivo dell’isola) del 12 febbraio scorso su FM-world. Che Tv, emittente Tv presente su alcuni mux regionali (anche se è appena uscita da quello di Retecapri versione siciliana per entrare in quello di 7 Gold Sicilia 99) alle numerazioni 91 e 591, è una delle emittenti da tenere d’occhio, in quanto è ben diffusa in Sicilia e ha fatto la scelta di trasmettere il video di emittenti radiofoniche locali, in specifico (alla nostra verifica di inizio gennaio) Radio Italia Anni 60 Tv, con l’inserimento più sporadico di Otto Fm Tv.

Ora però si cambia, perché la segnalazione degli amici di litaliaindigitale.it è che ora Che Tv ritrasmette i programmi di Radio Time Tv, importante stazione radiofonica locale di Palermo in versione televisiva. Un passo importante, dunque, per Radio Time, di cui avevo segnalato appunto nell’articolo di febbraio la precisa scelta di fare la sua parte anche in Tv sul digitale terrestre.

* Catania: Ciancio torna a capo di Antenna Sicilia, Telecolor e delle Radio

Dopo circa un anno mezzo tutto torna al punto di partenza e Mario Ciancio torna ad essere in pieno l’editore di tutta una serie di testate a stampa e radiotelevisive molto diffuse e seguite in Sicilia e Puglia.

La Corte d’Appello di Catania ha infatti ribaltato la precedente decisione giudiziaria dell’ottobre 2018 e ha disposto il dissequestro di tutti i beni di Mario Ciancio Sanfilippo (che riguarda, nel complesso, decine di società).

Non certo di soli media parliamo ma, nel quadro delle attività imprenditoriali di Ciancio, l’importanza del quotidiano ‘La Sicilia’ di Catania, il principale dell’isola, è indiscutibile e le emittenti televisive di sua proprietà, poi, Antenna Sicilia e Telecolor, sono in assoluto le più seguite nella regione. A corredo ci sono diverse altre testate televisive nei mux delle due Tv citate e poi le Radio, che sono una parte ‘minore’ (dopo la chiusura dell’ambiziosa Radio Sis) ma ancora significativa, con le catanesi Radio Telecolor e Radio Video 3. Infine ci sono altre testate cartacee (‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ in Puglia), i libri e l’importante azienda di stampa.

Mauro Roffi

La Chiesa e la prossimità: le Sante Messe di paese riscoprono le radio locali

Tra le tante regole imposte in questi giorni per limitare la diffusione dei contagi da coronavirus, c’è anche lo stop alle funzioni religiose.

L’assenza di Sante Messe pubbliche ha riavvicinato le parrocchie del territorio alle radio e alle tv locali.

Sono diverse le realtà areali che hanno ripreso (o in alcuni casi hanno iniziato per la prima volta) a trasmettere via etere e on-line le celebrazioni a cui, al momento, non è possibile partecipare.

La Chiesa ha sempre utilizzato i mass media per diffondere il proprio credo, ma in molte zone d’Italia si era persa la cosiddetta “prossimità”, ovvero la celebrazione del parroco del quartiere o del paese.

La chiusura degli edifici di culto ha fatto proliferare dirette o differite in ogni parte d’Italia.

E così, per citare alcuni casi, se Radio Civita InBlu di Gaeta (Lt) informa che dal 9 marzo trasmetterà la funzione religiosa ogni giorno alle 18.00 via etere e sul proprio profilo Facebook, altre emittenti – quale Radio Missione di Rho (Mi) – invitano addirittura i parrocchiani a farlo tramite l’app di FM-world.

Radio, tv, internet e tecnologia, quindi, vengono incontro alla gente che in questi giorni deve limitare gli spostamenti, per cercare di arginare la diffusione del coronavirus.

“Radiovisioni” locali: sono circa una cinquantina le radio non nazionali che dispongono di una tv

Sempre più radio si spostano (anche) verso la tv.

Ad evidenziarlo è Aeranti Corallo, la quale, oltre a sottolineare che quasi 4 milioni di persone guardano un canale televisivo con brand radiofonico (fonte “Volumi RadioTER primo semestre 2019”), ricorda il costante trend in crescita.

Ad oggi, sarebbero poco più di una cinquantina le emittenti locali che trasmettono in “radiovisione” (o comunque con un canale musicale che ne ripete – amplificandolo – l’identificativo).

Entrando nel dettaglio, sette di queste “radio-tv” diffondono su numerazioni LCN della prima fascia (tra il 10 e il 19 e tra il 71 ed il 99); otto sono nel secondo arco di numerazione (tra il 110 ed il 119 e tra il 171 ed il 199), altre otto si trovano nel terzo blocco (tra il 210 ed il 219 e tra il 271 ed il 299), mentre le rimanenti (quasi una quarantina) si sono posizionate tra il 601 ed il 699.

Va precisato, tuttavia, che alcune emittenti utilizzano più autorizzazioni, per cui sono presenti su diversi LCN.

Tre sono le tipologie di programmazione offerte:
1) contenuti simulcast con la radio, con immagini degli studi e video musicali del brano in onda;
2) contenuti simulcast, con presenza di videografica, senza immagini in diretta;
3) contenuti differenti dalla radio, ma con brand analogo.

Va infine sottolineato che vi sono emittenti che hanno abbandonato l’FM, ma che continuano a trasmettere in tv e sulle piattaforme digitali.

La “radiovisione”, un’opportunità per le radio locali secondo Aeranti-Corallo

La diffusione in FM rappresenta, da sempre, la piattaforma elettiva per le emittenti radiofoniche. Sono inoltre attive da tempo nuove piattaforme tecnologiche per la diffusione dei contenuti radiofonici; tra queste vi è la cosiddetta “radiovisione”.

Comincia così un comunicato di Aeranti-Corallo, relativo alla diffusione dei programmi radiofonici attraverso il digitale terrestre.

La radiovisione – spiega l’associazione – è la diffusione di un contenuto video (videoclip o immagini da studio), associato al contenuto audio, attraverso la tecnologia televisiva digitale terrestre Dvb-t. Si tratta di una modalità innovativa di diffusione dei propri contenuti che consente di sopperire alla sempre più limitata disponibilità di radioricevitori domestici (si calcola che ormai solo il 50% delle famiglie abbia un apparecchio radio in casa), rendendo disponibile la radio (arricchita di contenuti audiovisivi) attraverso il televisore.

Per effettuare tale tipo di trasmissione occorre ottenere dal Ministero dello Sviluppo economico una autorizzazione quale Fsma (fornitore di servizi di media audiovisivi). Tale autorizzazione viene rilasciata dalla Dgscerp del Ministero e può essere chiesta ex novo; in alternativa, l’autorizzazione (con relativa numerazione Lcn) può essere rilevata da soggetti già autorizzati per il bacino di interesse.

Con il processo attualmente in corso, relativo al passaggio al digitale terrestre tv di seconda generazione, anche i soggetti interessati ad avviare la c.d. «radiovisione» (nonché quelli che già l’hanno avviata) dovranno seguire l’iter previsto dalla legge di bilancio 2019.

In particolare, la Dgscerp del Ministero emanerà nelle prossime settimane i bandi, per ciascuna area tecnica, per la selezione dei Fsma che avranno diritto a farsi veicolare sulle reti in ambito locale. I criteri per la formazione delle graduatorie sono quelli previsti dal Dpr n. 146/2017 (cioè numero di giornalisti e dipendenti, indici di ascolto Auditel, investimenti in tecnologie innovative).