DAB+: in due terzi dell’Italia, le radio locali non possono ancora trasmettere

Sta viaggiando a due diverse velocità la ‘digital radio’ in Italia.

Entrati ufficialmente nel 2021, dopo aver reso obbligatorio il DAB+ ormai su tutti i device, le radio locali presentano ancora un deficit – non dipendente da loro – che le vede assenti in circa i 2/3 del territorio nazionale.

Se i tre mux nazionali godono di una copertura sempre più capillare (con DAB Italia ed Eurodab Italia che continuano a crescere e Rai che sta gradualmente incrementando l’illuminazione), al momento la radiofonia locale può operare solo in 10 bacini su 39 pianificati.

Nel dettaglio, si possono ascoltare emittenti areali nelle zone di Trento; Bolzano; Aosta; Torino e Cuneo; Firenze, Pistoia, Prato, Arezzo e Siena; Perugia e Terni; L’Aquila; Cagliari, Nuoro, Ogliastra e Carbonia-Iglesias; Napoli e Caserta; Potenza e Matera.

A questi si aggiungono un impianto a Roma ed uno a Bologna in seguito ad un provvedimento della Magistratura amministrativa.

Resta quindi un enorme deficit che preoccupa la radiofonia locale (e le associazioni che la rappresentano), in quanto sta crescendo l’utenza del DAB+ nel nostro Paese e nell’offerta spesso non trova contenuti territoriali, con tutte le conseguenze che questo può comportare per il settore pubblicitario.

Il nuovo piano di assegnazione delle frequenze avverrà dal luglio 2022, per cui fino a quella data non sarebbe possibile disporre di nuovi canali.

Riguardo a questo limite, Aeranti Corallo chiede l’attivazione di impianti provvisori, su base non interferenziale, per un numero pari almeno a 15-20, al fine di consentire all’emittenza locale di poter continuare a competere anche nei nuovi scenari digitali.

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DAB+: Aeranti-Corallo chiede l’attivazione di impianti provvisori per le emittenti locali

È necessario il rilascio di autorizzazioni provvisorie per portare le radio locali in DAB+ nelle zone ancora non servite.

La richiesta arriva da Aeranti-Corallo.

In un comunicato, l’associazione spiega che “L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha avviato, ad inizio del 2019, il procedimento per l’adozione del nuovo Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiofonia digitale Dab+, piano che, una volta concluse le attività di coordinamento con gli stati esteri confinanti, non potrà, comunque, essere attuato prima di giugno 2022, quando terminerà il processo di refarming della banda 700 e di consequenziale ricollocazione di tutte le frequenze televisive”.

Attualmente, nei 2/3 del territorio nazionale le emittenti locali non possono ancora operare in DAB+ per mancate pianificazioni. Il tutto, in un contesto in cui sta proseguendo la digitalizzazione delle nuove autovetture.

“Al fine di evitare una penalizzazione del comparto locale” – si legge nella nota – “Aeranti-Corallo chiede una modifica del Regolamento di cui alla delibera Agcom n. 664/09/CONS e s.m., prevedendo la possibilità di attivare (fino all’attuazione del nuovo piano delle frequenze), nelle regioni dove attualmente non può operare, impianti provvisori, su base non interferenziale”.

Al momento, le aree servite da impianti DAB+ locali sono Torino, Bologna, il Trentino Alto Adige, Firenze, l’Umbria, Roma, Napoli e Cagliari.

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MilleRegioni, le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

Si chiude con questa puntata questo primo ciclo di MilleRegioni. La rubrica di FM-world va in vacanza in agosto e ritornerà in settembre con tante nuove notizie e segnalazioni, non solo dalle emittenti locali, come avete visto se mi avete seguito, ma anche dal più vasto mondo della Radio italiana in generale (con qualche incursione in quello della Tv) e non senza alcuni debiti resoconti su avvenimenti di più vasto interesse, sempre, naturalmente in tema (mi riferisco, ad esempio, al commento sulle nomine all’Agcom della settimana scorsa).

Per quel che mi riguarda, l’esperienza è stata molto positiva in questi primi mesi e non mi resta che ringraziare per l’ospitalità, non in modo formale ma assolutamente sostanziale, l’amico e collega Nicola Franceschini, direttore di questo periodico. La speranza è quella di tornare a dare conto dei ‘mille volti’ della radiofonia italiana in una situazione più serena di quella di questi mesi, lasciandoci alle spalle, per davvero, la pandemia, il lockdown e tutte le preoccupazioni che hanno purtroppo caratterizzato questo periodo della nostra vita.

Mauro Roffi

  • Edoardo Hazan riparte con 70/80 Non Stop

Su segnalazione di Giampaolo Mirandola, riportiamo i contenuti di un articolo di Paolo Giordano apparso su ilgiornale.it che dà conto della nuova inedita mossa di Edoardo Hazan (fratello del più noto Alberto, con cui ha fondato a suo tempo Radio 105), naturalmente sempre in campo radiofonico, dopo l’avventura di 105 Classics.

Come abbiamo già accennato su questo periodico, Hazan proprio in questi giorni lancia 70/80 Non Stop, che sarà una Radio Web 4.0 ascoltabile in tutta Italia e nel mondo. Il riferimento è proprio a 105 Classics. «Ora la rifaccio, senza lo stesso nome ma con lo stesso spirito – promette infatti Edoardo Hazan – . Dopo qualche anno dedicato alla mia vita privata di papà e marito ho pensato: ma perché non ci riproviamo?».

L’emittente si rivolgerà «a una fascia di pubblico compresa all’incirca tra i 45 e i 65 anni che, come me, ha vissuto direttamente la miglior musica leggera mai composta». E, a scanso di sola nostalgia, «abbiamo un repertorio di 21mila canzoni che sono state tutte rimasterizzate con suoni modernissimi per appagare anche le orecchie più esigenti».

Le coordinate della programmazione saranno «la grande musica black, il rock, il pop che negli anni Settanta si è trasformato in tanti generi diversi. E poi gli italiani, che hanno fatto scuola».

Ma non ci saranno solo i brani celebri, che tutti conoscono, bensì anche «chicche musicali e autorali che a molti farà piacere ascoltare, anche perché sono sempre meno ripescate dalle emittenti italiane». Lo slogan di 70/80 Non Stop sarà ‘the only oldies station’ perché «abbiamo la presunzione di essere gli unici a trasmettere davvero tutti i brani degli anni 70/80. Scaveremo nel passato con i suoni di oggi».

  • Le Radio premiate al Festival delle Radio Universitarie

Quest’anno il quattordicesimo Festival delle Radio Universitarie (FRU) si è svolto, nelle scorse settimane, come molte altre manifestazioni, in forma digitale, senza appuntamenti ‘fisici’.

L’evento è stato anche l’occasione per proclamare i vincitori dei tre contest indetti dall’associazione RadUni per premiare il “Miglior Programma 2019”, il “Miglior Programma con voto del pubblico” e il “Premio tesi di laurea intitolato ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielki”.

Ne riferiamo perché a prevalere, con ben due riconoscimenti, è stata di nuovo F2 Radio Lab, l’emittente dell’Università Federico II di Napoli.

Entrambi i premi di F2 Radio Lab sono stati assegnati al programma “Soraya – La Radio si racconta”. La trasmissione ha prevalso (prima assoluta) nella categoria “Premio del Pubblico”, mentre nell’ambito del contest ‘Miglior Programma’ ha ottenuto il secondo posto. “Soraya – La Radio si racconta” è un programma di Amedeo De Chiara, Biagio Natale, Federica Bertel e Naomi Stella, alcuni degli studenti della Federico II che partecipano al laboratorio radiofonico di Ateneo, e ha la pregevole caratteristica di voler essere un ‘inno di amore alla Radio’, di cui sono state raccontate le origini e le evoluzioni nel corso del tempo, decennio dopo decennio.

Una vittoria che premia anche l’incessante lavoro degli studenti-speaker dell’emittente universitaria napoletana via Web, che anche durante l’emergenza Covid-19 non si sono mai fermati, continuando a trasmettere da casa. F2 Radio Lab è nata nel 2004 e negli anni ha formato oltre duecento cinquanta studenti come speaker, registi radiofonici, redattori e programmatori musicali.

Ma chi ha prevalso, dunque, nella categoria “Miglior Programma 2019”? Ha vinto “Musica Libera” di Radio 6023 di Vercelli (Università del Piemonte Orientale). Radio 6023 è nata il 9 maggio 2005 da una’associazione studentesca universitaria e in particolare dall’iniziativa di un gruppo di studenti appassionati di radiofonia, quasi tutti afferenti al corso di Scienze della Comunicazione.

‘Musica Libera’ è un programma dedicato al Radiodramma ed è stato ideato, scritto e prodotto da Benjamin Cucchi. Il radiodramma è un format che è stato un po’ abbandonato nel corso degli anni: si tratta di una vera e propria fiction a puntate con attori, colonna sonora ed effetti speciali; in questo campo la Rai ha anche avuto gloriose tradizioni. ‘Musica Libera’, per la precisione, è un thriller ambientato nel mondo della musica.

Resta da riferire del Premio per una tesi di laurea intitolato ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski: lo ha vinto Valentina Codini con la sua tesi “Radio e spazi pubblicitari e approfondimento sulle Radio universitarie”.

Infine un plauso anche a “Pausacaffè”, il ‘buongiorno’ della nota (anche in Fm) RadioFrequenza – la Radio dell’Università degli Studi di Teramo, che si è aggiudicata il terzo posto del contest “Miglior Programma”. Il contenitore mattutino della Radio universitaria abruzzese è stato premiato per l’originalità dell’idea, l’innovazione dei contenuti, la creatività della realizzazione e la qualità del prodotto.

  • Epilogo per Radio Città del Capo?

Il ‘Corriere della sera’, edizione di Bologna, è tornato sul tema di Radio Città del Capo, l’emittente felsinea che da qualche tempo, dopo anni di grande impegno per ciò che riguarda l’informazione locale, sta progressivamente perdendo colpi, fino a far dubitare che possa esistere per lei un futuro.

Scrive in proposito, fra le altre cose, Fernando Pellerano:

“L’attuale proprietà, venduta nell’autunno scorso la prima frequenza a Rds, ora si appresta a cedere la seconda: è stato incaricato di trattare con gli editori del territorio un intermediario toscano. Una vicenda sulla quale è calato il silenzio, compreso quello della Radio, ridotta a semplice ripetitore di Popolare Network, con i giornalisti in cassa integrazione (prorogata fino alla fine di luglio), senza trasmissioni legate alla vita della città, fino a 9 anni fa fulcro del palinsesto”.

La questione è legata un complesso avvicendarsi nella proprietà di Città del Capo, iniziato nel 2011 quando la cooperativa di giornalisti che la gestiva dal 1987, la Not Available, fu inglobata nella coop Voli, poi Open Group, che non aveva mai operato nella radiofonia e si mosse non proprio brillantemente.

Quattro anni fa poi Open Group fece entrare l’emittente nel network Netlit (che possiede altre 4 emittenti), centro di produzione di Media Literacy. “La compagine, unita all’inizio, ora è agli sgoccioli e i soci si parlano per avvocati (risulterebbe anche una citazione in tribunale a ottobre). Si discute di soldi, di patti parasociali, di reciproche inadempienze e ora per far tornare i conti l’unica strada è spartirsi la vendita della seconda frequenza. A litigare sono Open Group (40%) e Mandragola (40%), a cui è stata affidata la guida di Netlit (il 20% è della Fondazione Sotto i Venti). Di rilancio della Radio non se ne parla. Open Group si è chiusa nel silenzio”.

Per Renato Truce di Mandragola, invece, «Open ha utilizzato la Radio per i suoi interessi politici nei primi anni, quindi ha optato per Netlit, ma nel tempo non ha rispettato i patti. Le soluzioni sono tre: o prendo tutto io o tutto loro o vendiamo a un terzo e chiudiamo tutto». Di mezzo ci sono tre redattori (che fanno riferimento a Netlit) e una sede tuttora chiusa.

  • Flash emittenti: Radio Brescia Sette

‘La Radio che dà voce al tuo mondo’: è questo il claim di Radio Brescia Sette, notissima e storica emittente radiofonica bresciana che da tempo è parte importante di un solido gruppo della città della Leonessa che comprende anche il quotidiano ‘Giornale di Brescia’ e la affermata Tv locale Tele Tutto. Non è finita qui, oltretutto, perché fa parte del gruppo, fra le altre cose, anche un’altra stazione in Fm (e non solo, naturalmente), ovvero Radio Classica Bresciana, uno dei pochi esempi di stazione specializzata appunto nella musica classica.

L’intero gruppo ha sede in via Solferino 22 a Brescia.

Una situazione particolare che riguarda Radio Brescia Sette è che lo scorso 24 febbraio doveva svolgersi una bella festa per il suo 43esimo compleanno (!) con un party trasmesso in diretta che doveva prendere il via alle 17 e concludersi alle 22.

Era previsto l’intervento al microfono di tutte le voci della Radio, ovvero Maddalena Damini, Ettore Ravelli, Davide Briosi, Carlo Zaniboni, Fabrizio Gorni, Donatella Valgonio, Giorgio Zanetti, Fulvio Marini, Andrea Lombardi, Federica Signorelli, Tony Biemmi, Ruggero Tavelli. Il supporto musicale e tecnico era affidato a Mark Ropes e Marco Gervasio e ai rispettivi team. Non potevano non essere della partita anche i giornalisti sportivi di ‘Linea Diretta’ e delle radiocronache di Brescia Calcio e Germani Basket Brescia.

Sul palco dovevano salire una gran quantità di ospiti, istituzionali, musicali e sportivi e non mancava il rituale taglio della torta.

Tutto inutile, però, perché a impedire tutto è arrivato, ospite stavolta indesiderato, il Coronavirus, che poi ha colpito molto duramente Brescia e ha comunque costretto ad annullare l’evento. Però i 43 anni di (gloriosa) vita restano e Radio Brescia Sette rimane, come di consueto, in vetta alle preferenze degli ascoltatori della città lombarda e della sua provincia.

  • Flash emittenti: Radio Etna Espresso

Fra le emittenti radiofoniche della provincia di Catania, uno spazio di primo piano va sicuramente riservato a Radio Etna Espresso di Acireale, città importante anche per l’intera Sicilia.

Radio Etna Espresso ha una storia di tutto rilievo, che risale addirittura agli anni ’70, come spiega bene l’autopresentazione dell’emittente presente sul suo sito:

“Abbiamo fatto la Radio resistendo ai tempi, sperimentando sulla nostra pelle, dimostrando professionalità e impegno. R.E.E…. nasce nel 1976 ad Acireale in provincia di Catania; inizia lì una fase di ricerca e di studio nel mondo della radiofonia che la porterà ad operare e a farsi apprezzare in tutta la Sicilia orientale (area compresa tra Siracusa e Taormina) e parte della Calabria meridionale.

Abbiamo detto no alle spersonalizzazioni, ai grandi network del Nord pronti a rilevare le nostre frequenze. Abbiamo tenuto alta la bandiera della radiofonia catanese, tutte le Radio nate qualche mese prima di noi non esistono più. L’esigenza di migliorare gli standard qualitativi e la produzione di programmi e servizi giornalistici è stata logica ed inevitabile, rifuggendo però dalla ‘spersonalizzazione’ scelta da altri che nel tempo hanno preferito aderire a syndication nazionali e quant’altro.

Nella sua tipologia R.E.E. ha sempre lavorato, a piccoli passi, in direzione di una crescente professionalità a tutti i livelli, restando fermo il principio di ‘voce territoriale’, sicuro punto di riferimento per svariate esigenze di un pubblico sempre attento e presente”. L’informazione, oltre alla musica e all’intrattenimento, ha uno spazio di primo piano, con varie edizioni del radio giornale e rubriche di informazione specifiche, con collegamenti e servizi.

Mica è finita qui, però, perché, in coerenza con questa impostazione, Radio Etna Espresso è da tempo legata anche al mondo televisivo e all’informazione più generale che riguarda Acireale. Non parliamo di una delle consuete ‘radiovisioni’ ma di un’emittente televisiva vera e propria, che è nata, attraverso varie fasi, diversi anni fa.

È stato infatti nel 2014 che la già esistente Tv locale Canale 9 di Acireale si lega definitivamente (anche nel nome) a Radio Etna Espresso, confluendo nel marchio Etna Channel, che però è conosciuta anche (proprio) come Etna Espresso Channel. E il programma principale della Tv è il ‘Tg Reporter’, Tg di riferimento per l’area acese e l’hinterland jonico-etneo.

Nel luglio 2019 Etna Espresso Channel (115 Lcn) ha poi ampliato la sua copertura televisiva ed è stata aggiunta anche al mux regionale di Teleone.

  • Lutto a Isernia, anche nel mondo della radiofonia

Cordoglio a Isernia, in Molise, dove nei giorni scorsi è scomparso a 83 anni padre Luigi Marro. Il religioso si è spento a San Giovanni Rotondo, dove viveva ormai da parecchio tempo.

Nato a Cervinara nel 1937, padre Luigi era stato Superiore del convento dei Frati Minori Cappuccini e definitore provinciale nel 1973, insegnò inoltre nel liceo classico ‘Fascitelli’. Parroco del ‘Sacro Cuore’, a Isernia, dal 1965 al 1985, aggregò i giovani intorno alla parrocchia.

Ma, per quel che ci riguarda più da vicino, nell’aprile 1977 fu proprio lui a fondare una delle prime Radio private del Molise, Radio Amica, di cui fu direttore e presidente. Nel 1988 però l’emittente si fuse con Radio Tau di Campobasso, dando vita a Radio Tau – La Voce di Padre Pio. Da questa piattaforma sono nate successivamente Teleradio Padre Pio e, infine, Padre Pio Tv.

  • Radio Studio Più anima Fano

Domenica 19 luglio in piazza Costa a Fano i disk-jockey di Radio Studio Più sono stati protagonisti di una serata a tutta musica, che si è svolta dalle 19 30 alle 22 30. Piazza Costa è stata di recente ‘restituita’ alla città marchigiana con una Ztl sperimentale, che consente di organizzare concerti e eventi con grandi artisti e intrattenitori, anche in tempi di Coronavirus.

Le tre ore di musica sono state ovviamente trasmesse in diretta radiofonica dalla notissima emittente dance lombarda. Sul palco centrale c’erano Walter Massa e Matteo Pietrelli.

“Questo evento – ha commentato Federico Arceci, responsabile eventi di Radio Studio Più per Marche ed Emilia-Romagna – servirà di riflesso anche per promuovere l’intero territorio in questa fase di ripresa economica, turistica e culturale. Un altro segnale di vicinanza alla Città della Fortuna dopo il Capodanno in piazza XX Settembre e le dirette dal Carnevale di Fano”.

  • Una Radio Web che… ricorda gli anni ‘70

Fra le Radio Web, ci piace segnalare questa volta la campana Crazy Radio di Morcone (Benevento). È una Radio, come si suol dire, di nuova generazione, ma con lo stile ‘libero’ tipico delle emittenti degli anni ’70.

Crazy Radio nasce ed opera nel territorio sannita e molisano (il cosiddetto Molisannio), con l’obiettivo di coinvolgere gli ascoltatori attraverso programmi di musica e informazione. È infatti una Radio musicale ma, anche qui, con una prerogativa: in ogni format di sua produzione racconta ciò che è accaduto, che accade o che accadrà nel proprio territorio.

Molti gli “speciali” in diretta: eventi culturali, gastronomici, religiosi, sportivi e tutto ciò che lega Crazy Radio appunto al proprio territorio. E in questo senso Crazy Radio, visto che opera nel Web, può rivolgersi facilmente anche a tutti quelli che, originari di questa parte d’Italia, vivono in altre aree del nostro Paese o all’estero, mantenendo così i legami con le proprie radici.

Il claim “Tutti i colori della musica” evoca le svariate ‘varianti musicali’ che trovano ospitalità nella Radio sannita.

  • Un [non]Festival con la collaborazione di Radio Nostalgia

La seconda edizione della manifestazione toscana ‘Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)’, in programma nel mese di settembre a Certaldo e Gambassi Terme, è stata anticipata, dal 23 giugno al prossimo 28 luglio, da “Ci sono sempre parole”, un programma radiofonico del MuDEV (Museo Diffuso Empolese Valdelsa) in 11 puntate, trasmesso su Radio Nostalgia Toscana, con appuntamento bisettimanale il martedì alle 19.00 e la domenica alle 11.00.

Si tratta di trasmissioni di approfondimento, condotte da Andrea Zanetti, che attraverso brevi interviste ad ospiti selezionati approfondisce le tematiche della manifestazione, dalla narrazione orale alla rigenerazione urbana e all’identità territoriale, con uno sguardo rivolto al futuro.

Promossa dall’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa e prodotta dal Sistema museale MuDEV e da YAB Young Artists Bay, la manifestazione si inserisce all’interno di un contesto in cui è considerata fondamentale la partecipazione delle comunità nella ridefinizione della missione culturale del territorio.

L’edizione 2020 sarà realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze, con media partner proprio Radio Nostalgia e Segnonline.

Salotto FM-world: “Le radio locali hanno ancora un grande valore per le comunità”

Le radio locali hanno ancora un grande valore per i singoli territori.

La conferma è emersa dall’ultimo appuntamento di “Salotto FM-world”, trasmesso dalla app e dalla pagina Facebook del nostro sito.

Al centro dell’incontro, dieci voci note dei propri territori di pertinenza.

Ognuno dei protagonisti della serata ha raccontato il proprio rapporto con il pubblico, che cosa significa fare radio locale oggi (in un settore sempre più ricco di concorrenza tra network e “native digitali”) e quali sono le prospettive del mezzo in futuro.

Ad alternarsi durante la diretta, sono stati Alessandro Masti (Radio Toscana), Jonathan Mensi (Radio Firenze 95.4 e Radio Toscana), Paolo Simonetti (Radio SempreViva, Radio Sound Piacenza e Radio Mambo), Roberto Bagazzoli (Radio Vela, Radio SempreViva e Radio Sound Piacenza), Matteo Sandri (Is Good For You, Radio Verona e Radio Vicenza), Rocco Foti (Top Italia Radio), Giuseppe Saponaro (Radio Enjoy), Ilaria Cuoci (Radio Pico), Andrea Secci (Radio Nostalgia) ed Enzo Sangrigoli (Radio Flash).

Come sempre, tanti gli spunti emersi grazie anche alle domande del pubblico.

In attesa del prossimo “Salotto” (in programma lunedì 6 luglio con una serata speciale), ecco ciò che è andato in onda da un insolito “trono” per il conduttore Nicola Franceschini.

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Le voci del territorio: le radio locali si raccontano nel “Salotto” di FM-world

Che ruolo hanno oggi le radio locali? Qual è il futuro delle emittenti che negli anni 70 hanno costruito l'”ossatura” del settore privato?

In un’epoca dove le reti nazionali fanno sempre più spesso gruppo, con iniziative quali ‘I love my radio’, “Salotto FM-world” rende protagoniste le voci areali dell’etere.

I dieci ospiti della serata (scelti da realtà tra di loro eterogenee per contenuti e location) ci racconteranno come si conquista il rapporto con il pubblico, perchè una parte consistente dell’ascolto radiofonico cerca un contenuto locale rispetto ad uno nazionale, qual è il significato di territorialità per un’emittente medio-piccola e molto altro.

A rompere il ghiaccio, due note voci di Radio Toscana – Alessandro Masti (già RTL 102.5) e Jonathan Mensi (che è anche direttore artistico di Radio Firenze 95.4) – insieme ad altri due professionisti dell’etere: Roberto Bagazzoli (Radio Sound Piacenza e Radio Vela) e Paolo Simonetti (Radio SempreViva),  entrambi con esperienze su diverse superstation.

A seguire, tre giovani protagonisti della radiofonia locale (e non solo): Matteo Sandri (editore di “Is Good For You” recentemente collegata in FM a Trieste, direttore artistico di Radio Vicenza e conduttore di Radio Verona), Rocco Foti (direttore artistico di Top Italia Radio di Aosta), Giuseppe Saponaro (editore della pugliese Radio Enjoy).

Infine, Ilaria Cuoci, giovane ma consolidata “voce” di Radio Pico, insieme a due editori-conduttori quali Andrea Secci di Radio Nostalgia ed Enzo Sangrigoli di Radio Flash (a sua volta conduttore della “Hit Chart”, classifica in onda su decine di emittenti locali in tutta Italia).

Tante esperienze ed aneddoti, dunque, in un “Salotto” che come sempre potrà essere commentato in diretta su www.facebook.com/fmworld, dando spazio alle opinioni di altre professionisti della radiofonia, ma anche dei tanti ascoltatori.

Il “Salotto FM-world” apre le porte al pubblico martedì 30 giugno, come sempre alle 21.00.

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MilleRegioni: le voci del territorio

Tutte le novità dalla radiofonia territoriale tornano anche questa settimana, come sempre curate da Mauro Roffi.

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  • Radio Radio: dati molto confortanti sull’attività Web e digitale

Sono tanti gli effetti della pandemia sul mondo radiofonico, come su tutti gli altri settori.

Nei giorni scorsi, in specifico, sono stati diffusi dati davvero significativi e interessanti che riguardano queste settimane a Radio Radio, l’importante emittente romana (‘calcistica’, ma certo non solamente a carattere sportivo e impegnata su tutti i fronti dell’informazione) che per molte iniziative ha fatto anche da ‘avanguardia’ a tante altre Radio.

Fra queste iniziative va assolutamente citato l’impegno sul fronte televisivo, prima sul satellite e poi sul digitale terrestre, con la creazione di una vera ‘doppia natura’ di Radio Radio. Quest’ultima, poi – va ricordato – è fra le pochissime emittenti di rilievo e molto ascoltate che ha scelto di non aderire all’indagine TER.

I dati di cui sopra riguardano invece soprattutto il fronte del Web, dove ugualmente Radio Radio si è messa in luce con radioradio.it. L’emittente che fa capo a Fabio Duranti e Ilario Di Giovambattista qui vanta “risultati straordinari, con una crescita nell’ultimo anno di dimensioni importantissime”.

In particolare, secondo i dati Google Analytics diffusi dal gruppo romano, il sito web dell’emittente, diretto da Luigi Vocalelli, ha raggiunto ad aprile in media 11 milioni di visualizzazioni di pagina a settimana e oltre 3 milioni di utenti in un mese. Molto bene anche il canale YouTube Radio Radio Tv, cui vengono attribuite 500 mila visualizzazioni medie al giorno e 20 milioni nell’ultimo mese.

Come riportato da primaonline e da newslinet.com, Duranti e Di Giovambattista sono molto soddisfatti. Ecco la parole di quest’ultimo: “La cosa più bella è ritrovare su radioradio.it l’anima della Radio, lo spirito di seria informazione e la voglia di un dibattito di qualità. Ogni giorno Radio Radio si impegna per dare il massimo ai suoi ascoltatori e lo stesso stiamo facendo sul Web, fornendo tanti contenuti unici e di alto livello”.

Per Duranti, invece, “a prescindere dalla straordinarietà dei numeri raggiunti, la maggiore soddisfazione proviene dal gradimento, che si attesta oltre il 96%. La qualità dei commenti, e quindi la possibilità per gli utenti di intraprendere un’interazione costruttiva per il tramite dei nostri contenuti, è il raggiungimento della nostra missione, che è quella di informare e di favorire un costruttivo dibattito pubblico”.

  • Salta l’edizione 2020 del Festival Show

Le tappe previste erano Padova, Caorle, Jesolo, Bibione, Lignano Sabbiadoro, Mestre e Trieste. Ma il Festival Show 2020, il formidabile evento estivo musicale delle seguitissime emittenti venete Radio Birikina e Radio Bella & Monella (con le rispettive Tv), non ci sarà, non essendoci le condizioni per garantire i sette grandi appuntamenti previsti citati prima. Ora si punta direttamente al 2021.

La comunicazione ufficiale è stata data il 27 aprile scorso e profondo è il rammarico, anche nel pubblico, fino a oggi sempre presente con grande entusiasmo. L’evento, che nelle varie edizioni aveva saputo resistere anche ai più turbolenti agenti atmosferici, stavolta viene sconfitto da un virus tremendo. Ma naturalmente conta di tornare con forza il prossimo anno.

  • Puglia: Studio 100 cambia proprietà. Quali prospettive per la Radio?

Come ho specificato in un lungo articolo su newslinet.com, ci sono novità importanti nel mondo televisivo pugliese, con la recente assegnazione dell’importante emittente Studio 100 da parte del Tribunale fallimentare di Taranto alla società BD Editore. Quest’ultima fa riferimento a Luigi Blasi per il 55% e a Domenico (meglio noto come Mino) Distante per il 45%. Studio 100 aveva fatto capo per molti anni a Gaspare Cardamone.

Per ciò che riguarda la Radio, il gruppo di Cardamone era stato a lungo importante per una bella fetta della Puglia, con diverse emittenti di successo. Ma quella realtà radiofonica è stata mano a mano smembrata, con una serie di cessioni nel tempo, fino a quando l’originaria Radio Studio 100 ha perso anche l’ultima frequenza.

Successivamente però, soprattutto in rapporto all’esigenza di mettere in onda le radiocronache del Taranto calcio, per Radio Studio 100 è stata recuperata la frequenza dei 92.300 MHz, su cui in precedenza era diffusa Radio Taranto Uno. Ora si spera che la nuova gestione del gruppo possa rilanciare anche la storica presenza radiofonica di Studio 100.

  • Il Salone del Libro di Torino in edizione virtuale, anche grazie a RadioTre

Il Salone del Libro di Torino in queste settimane non si è potuto svolgere nella sua consueta versione ‘fisica’, per ovvi motivi, e allora è stata ideata un’dizione ‘virtuale’, che si svolge sino a domenica 17 maggio ed è stata dedicata alle vittime del virus, ai loro parenti, al personale medico e paramedico. Sul sito del Salone e sui canali social della manifestazione è così attualmente in atto un programma di eventi gratuiti in live streaming.

Alcuni degli appuntamenti di venerdì 15 maggio sono stati trasmessi in diretta su Rai RadioTre (nei programmi ‘Tutta la città ne parla’, ‘Radio3Mondo’, ‘Radio3Scienza’, ‘Fahrenheit’, ‘Hollywood Party’, ‘Radio3Suite’). La Rai è infatti presente, anche in questa ‘edizione straordinaria’, come main media partner.

Su un ‘fronte analogo’, caro anch’esso a RadioTre, ossia il Festivaletteratura di Mantova, va purtroppo segnalata, invece, la prematura scomparsa di Luca Nicolini, che della nota manifestazione virgiliana era stato l’ideatore. Nicolini, libraio notissimo non solo a Mantova, aveva manifestato i primi segni della malattia che l’ha portato alla morte durante l’edizione dello scorso settembre del Festival.

  • Focus emittenti: Radionova (provincia di Reggio Emilia)

Dal 10 maggio scorso il pubblico che segue l’emittente dell’Appennino reggiano Radionova (un bell’esempio di ‘stazione di una certa importanza a livello sociale’ per un’area particolare e specifica del territorio della provincia emiliana) sui 94.3 MHz e in streaming su radionova.it può godere di una programmazione debitamente rinnovata.

Il tutto è frutto di un ritrovato slancio attorno a questa storica emittente che, di recente, oltre a programmi di produzione locale, ha permesso di condurre in porto anche collaborazioni con speaker che operano su Radio nazionali e locali.

“Devo ringraziare le persone che ogni giorno lavorano in Radio come Marco e Simone – commenta il presidente della Cooperativa Novanta (cui fa riferimento l’emittente) Gabriele Arlotti – , gli speaker che ci hanno messo tempo e voce in queste lunghe giornate di lockdown e Maria Grazia Vasirani, che, oltre che sul portale on line Redacon, si è attivata nel coordinare queste importanti novità che, comunque, non saranno le ultime. C’è chi si attiva per studiare il futuro digitale, chi il potenziamento dello streaming, chi per cercare nuove trasmissioni. Un bel lavoro di squadra degno dei 36 anni della nostra storia”.

Moltissime le trasmissioni segnalate da Radionova, con la precisazione che il nuovo palinsesto sarà dinamico: varierà cioè nel tempo in base alle esigenze e alle richieste del pubblico e alle opportunità che si paleseranno.

Ricordiamo dunque ‘Nova Playlist’ e ‘Nova by night’, con la musica selezionata da Marco Notari e Simone Tapognani, coordinati da Milano da Claudio Chierici. Si spazia dalla musica pop e frizzante del mattino alle coccole sonore della notte, con note di blues, jazz e smoth jazz.

Diego Costetti cura invece ‘Nova Top Ten’ con le canzoni ‘di grido’ del momento, il martedì alle 12:32 e in replica il venerdì alle 23:30 e la domenica alle 16.

Prosegue in diretta la S. Messa domenicale proposta alle 10 dalla parrocchia di Castelnovo ne’ Monti (paese in cui ha sede Novaradio), mentre durante il mese di maggio alle 20:30 viene recitato anche il Rosario.

‘Tg neMonti’ è il Radio Telegiornale della Montagna e viene diffuso il venerdì sera in diretta (e poi riproposto in replica nei giornate successivi), a cura di Ornella Coli e Cecilia Tondelli. Tutte le sere alle 18:30 ci si può ‘scatenare’ con “Liscio e dintorni’, mentre fa il suo ingresso su Radionova ‘Nima show live’, in onda dal lunedì al sabato in diretta alle 11:20 grazie alla collaborazione con Nicola Marchese: viene trasmesso un mix di musica da ballo, informazioni, appuntamenti nei locali, circoli, feste. Infine Alessandra Sassa alle 20 conduce il notiziario quotidiano ‘Nova News’.

Il citato Redacon (acronimo che sta per Redazione della Cooperativa Novanta) è un portale on line gestito interamente da una redazione e una rete di collaboratori attivi nel mondo dell’informazione che incentrano il proprio interesse e punto di riferimento nel territorio dell’Appennino reggiano e nei dintorni. È di proprietà della già menzionata cooperativa sociale Novanta, che comprende appunto anche Radionova, ‘decollata’ il 20 ottobre 1984, e ReggioEmiliaMeteo. Tutte queste attività sono portate avanti senza scopo di lucro. L’emittente radiofonica è gestita con l’apporto di diversi volontari, ruotati nel corso dei suoi 36 anni di vita.

Redacon e Radionova sono media che, pur nell’indipendenza dell’informazione, fanno riferimento ai princìpi cristiani: le attività sono infatti sorte all’interno del mondo parrocchiale di Castelnovo ne’ Monti.

(ringrazio Giampaolo Mirandola per la segnalazione)

  • Radio Macomer Centrale e il Coronavirus

Grazie a Pierpaolo e Giuseppe Podda, continuiamo il nostro giro della Sardegna per sentire come gli editori radiofonici hanno affrontato e stanno affrontando l’emergenza dettata dal Coronavirus. Questa volta abbiamo fatto quattro chiacchiere con Roberto Salvatore Melis, editore e direttore di Radio Macomer Centrale di Macomer, paese del Marghine, nel centro-ovest dell’isola.

Roberto, come ha affrontato l’emergenza Coronavirus nella sua emittente? Ha intrapreso particolari contromisure, nel senso che ha dovuto licenziare o porre in cassa integrazione il suo personale?

Ho dovuto, purtroppo, mettere in cassa integrazione 2 dipendenti da marzo, anche se però sino ad oggi non si è ancora visto un Euro…

Dunque a gestire l’emittente è rimasto solamente Lei?

Diciamo di sì, anche se ormai con le nuove tecnologie la Radio la si può gestire benissimo da casa…

Per tenere legati i suoi ascoltatori e magari trovarne altri ha escogitato qualcosa di nuovo?

Qualcosa di nuovo no, ma ho potenziato l’informazione con notiziari in lingua sarda in 2 edizioni giornaliere da 3 minuti ciascuna. Poi, sempre legato all’uso della “limba”, ho creato degli approfondimenti che vanno il martedì, giovedì, sabato e in replica la domenica mattina. Inoltre abbiamo 12 edizioni del gr Area, poi io ogni giorno continuo ad occuparmi della rassegna stampa con le prime pagine dell’Unione e di La Nuova Sardegna.

A quanto pare, i suoi concittadini e gli ascoltatori in generale possono usufruire di una buona copertura informativa. Questo alla lunga la ripaga degli sforzi compiuti, nel senso che gli ascoltatori lo apprezzano?

Cerchiamo, nel nostro piccolo, di tenere informata la popolazione e non solo. Noi ce la mettiamo tutta affinchè la gente possa sapere ciò che sta accadendo. I risultati si vedranno più avanti, anche se ho già notato che ci seguono…

Immagino che in questo periodo stia sfruttando in modo maggiore i social, le app…

Sì! Li stiamo sfruttando, così pure internet, le app sui telefonini ed anche il Dab (ricordiamo che RMC appartiene al consorzio Ria Sardegna Dab e trasmette sul ch 10 C in Dab+ da Monte Serpeddì; N.d.R.), ma non è questo il problema. Il problema è la mancanza di pubblicità, derivante dalla chiusura delle attività commerciali. Il vero dramma è che se non si riparte al più presto moltissime attività purtroppo saranno costrette alla chiusura, perché sono ferme, ma le tasse da pagare arrivano ugualmente. A che serve spostarle in avanti se poi quando arrivano ti trovi a dover pagare 4 bollette anziché una?

  • Piemonte: altre Radio locali che aderiscono a ‘Scuola in Onda’

Nuove segnalazioni dal Piemonte per ciò che riguarda il progetto ‘Scuola in Onda’, di cui abbiamo scritto anche nelle scorse settimane, nato sotto la guida della ormai nota E.F.T. (Équipe Formativa Territoriale).

Questa volta sono interessati, in prima battuta, gli istituti comprensivi di Robilante, Demonte, Ceva, Cuneo Oltrestura e Mondovì 1, mentre sul versante radiofonico è stata coinvolta Luisella Mellino, responsabile delle emittenti radiofoniche Radio Piemonte Sound e Amica Radio, che ha recepito con entusiasmo la proposta delle docenti Barbara Baldi e Anna Nervo della provincia di Cuneo. “Scuola in Onda” è così su Radio Piemonte Sound (101.400 MHz) e Amica Radio (88.350) dal 4 maggio dal lunedì al venerdì alle ore 10.45.

Nell’Astigiano invece è stata coinvolta Radio Vega, riferimento per sette istituti scolastici (ad Asti la Direzione Didattica Quinto Circolo e l’Istituto Comprensivo 2; in provincia gli Istituti Comprensivi di Rocchetta Tanaro, Villanova, Moncalvo, San Damiano, Montegrosso). Almeno fino alla fine di giugno, le scuole coinvolte hanno quindi a disposizione su Radio Vega (88.500 MHz, oppure tramite l’app gratuita Radio Vega Italia e in streaming su radiovega.it.), dal lunedì al venerdì alle 12.05 e alle 15.35 alcuni minuti di trasmissione. Ogni giorno è protagonista una scuola diversa, che partecipa con interventi di insegnanti o studenti che spaziano sugli argomenti più svariati.

  • A Genova la Web Radio dei ragazzi con autismo

Una ventina tra ragazzi e ragazze con diagnosi di spettro autistico, seguiti dall’associazione genovese Philos, danno ora vita nel capoluogo ligure all’emittente digitale Radio Philos, un’iniziativa di rilievo da seguire con attenzione.

L’attore Andrea Carretti insegna a usare gli strumenti, fa da speaker e realizza i podcast, facendo in modo di trasformare il divertimento dei ragazzi in cura per aumentare autostima e sicurezza di sé.

Il progetto è nato subito dopo il recente lockdown.

  • In Umbria il turismo si rilancia con Radio Gallano

Il settore del turismo e dell’ospitalità è senza dubbio fra i più colpiti dalla crisi legata all’emergenza sanitaria.

In Umbria il gruppo della famiglia italo-lussemburghese Becca ha però deciso di provare il rilancio, continuando a investire nel made in Italy e nelle eccellenze della propria regione.

“Quella della famiglia Becca è una storia di grande capacità imprenditoriale e dedizione al lavoro ma è anche una storia di ritorno alle origini – scrive umbria24.it – . Aldo Becca, figlio di un macellaio di Valtopina, negli anni ’50 lasciò il piccolo comune umbro per cercare fortuna in Lussemburgo, dove iniziò a lavorare come operaio per poi aprire un piccolo ristorante e sviluppare un passo alla volta un business che oggi conta oltre 80 aziende”.

I Becca oggi sono proprietari in Umbria di un sistema di imprese attive nel settore agro-alimentare e in quello dell’ospitalità. E proprio perché la famiglia Becca è convinta dell’importanza della comunicazione, è nata Radio Gallano, l’emittente del gruppo, prima in Italia a trasmettere da un resort. La Radio diffonde attraverso il web il meglio della musica italiana degli ultimi 50 anni, i grandi successi del repertorio internazionale e news ad ogni ora, promuovendo il territorio umbro e i suoi prodotti d’eccellenza.

«È una realtà dinamica e in espansione, ascoltabile attraverso tutti i dispositivi digitali – ha spiegato Flavio Becca – che ora più che mai sta assolvendo al compito primario della Radio (rasserenare e fare compagnia) ma che è anche un importante strumento di comunicazione per il made in Italy e per tutte quelle attività del territorio che si stanno rimettendo in piedi dopo il lockdown».

Mauro Roffi