Il valore aggiunto della radio locale nelle emergenze

Una premessa è doverosa: ogni radio ha un proprio format e, in quanto tale, ogni emittente ha una propria identità.

In queste ore di emergenza maltempo, tuttavia, sono tante le realtà territoriali impegnate nel raccontare ed aggiornare i propri ascoltatori su quanto sta accadendo in Emilia-Romagna.

Uno degli esempi virtuosi arriva da Radio Nettuno Bologna Uno, emittente talk generalmente dedicata allo sport e che oggi ha interrotto i propri programmi ‘abituali’ per creare un filo diretto con il pubblico su maltempo, emergenza e viabilità.

Come stanno dicendo in onda i conduttori, oggi “la cronaca prende il sopravvento sullo sport” e l’interazione con gli ascoltatori è continua, sia con telefonate in diretta sia con messaggi vocali.

Ma concentrati sull’emergenza sono anche le ‘big’ del territorio, da Radio Bruno a Radio Studio Delta, da Radio Gamma a Radio Sabbia (e non solo) che stanno affrontando il tema con frequenza, fornendo un servizio di pubblica utilità ai numerosi ascoltatori che li seguono ogni giorno.

Di maltempo ed esondazioni si parla anche fuori regione. Sul tema è intervenuta, per esempio, Radio Padova con un collegamento in mattinata alle 10.30 per aggiornare il pubblico veneto sugli eventi meteorologici della vicina Emilia-Romagna.

Tante realtà private che svolgono quindi servizio pubblico, in un momento drammatico che ha messo in ginocchio intere province, tuttora in forte difficoltà.

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Laura Pausini: il radio-tour che valorizza anche le emittenti locali

In questi giorni, Laura Pausini è al centro dell’attenzione mediatica, in primis per il recente matrimonio con Paolo Carta, ma anche per l’imminente tour mondiale che proseguirà fino al 2024.

Per promuovere il nuovo album, la nota artista sta portando avanti in parallelo un ‘tour radiofonico’.

Tante tappe che hanno preso il via dai network, senza tuttavia dimenticare le radio locali.

Ed è proprio questa la caratteristica che sta rendendo unico questo percorso della cantante da nord e sud, facendo diventare grandi protagoniste le emittenti areali.

Basta ‘sfogliare’ la stampa locale, regione per regione, per scoprire veri e propri bagni di folla davanti agli studi delle radio che la stanno ospitando, valorizzando il ruolo delle tante realtà del territorio e del loro stretto rapporto con il pubblico.

Un impegno importante, dunque, quello intrapreso dalla Pausini, che non manca tuttavia di darle grandi soddisfazioni, oltre ad un ritorno d’immagine per la sua vicinanza con i suoi fan e con le tante ‘piccole’ voci via etere che rendono unico e variegato il panorama mediatico italiano.

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A rischio il divieto di utilizzo di marchi radiofonici nazionali in ambito locale?

Dal 1999, in Italia è vietato l’utilizzo di marchi radiofonici nazionali in ambito locale, per evitare distorsioni di rilevazione dell’audience, con tutte le conseguenze che comporterebbe in ambito pubblicitario.

Ora, questo divieto potrebbe essere cancellato da un emendamento, presentato in merito al decreto legge “Sostegni Bis” in corso di esame alla Camera dei Deputati.

A renderlo noto è Aeranti-Corallo che, in una nota indirizzata al Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti “ha espresso la forte preoccupazione delle imprese radiofoniche locali del proprio sistema associativo con riferimento all’emendamento n. 67.19 che è stato presentato nell’ambito della discussione alla Camera dei Deputati del disegno di legge di conversione del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73 (decreto legge “Sostegni bis”)”.

“Tale emendamento, se approvato” – riporta la nota – “vanificherebbe, infatti, la portata dell’art. 2, comma 2-bis del decreto legge 30 gennaio 1999, n. 15, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n.78 che vieta l’uso, in ambito locale, di marchi radiofonici nazionali. Una norma molto importante posta a tutela del mercato pubblicitario radiofonico locale”.

“L’uso dei marchi radiofonici nazionali in ambito locale” – conclude Aeranti-Corallo – “creerebbe, peraltro, anche distorsioni nella rilevazione dell’audience, generando il cosiddetto fenomeno della duplicazione degli ascolti a danno della credibilità dell’intero sistema radiofonico”.

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“Non spegniamo la libertà”: le radio locali chiedono che venga riconosciuto il loro ruolo

Le radio locali chiedono maggior sostegno, mettendo in evidenza il ruolo che ricoprono sui singoli territori.

In una lettera inviata ai Presidenti della Camera e del Senato, al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, ai capigruppo della Camera e del Senato e a tutti i cittadini che vogliono un’informazione libera e plurale, le emittenti rivendicano l’importanza di tutelare il pluralismo che centinaia di realtà garantiscono in tutta Italia.

Questo il testo integrale delle radio aderenti.

Le radio libere a locali sono, nella storia e nella vita quotidiana degli italiani, una componente fondamentale del pluralismo delle voci nell’informazione, come voluto dai nostri Padri costituenti, ma risentono più degli altri media di un sistema sbilanciato sulla Tv, sui quotidiani cartacei, a loro volta sopraffatti ormai dai cosiddetti social media, con il loro carico di contraddizioni e rischi, rispetto alle quali le radio libere a locali sono presidio di democrazia.

Una visione miope del sistema della comunicazione sta condannando le Radio libere e locali all’estinzione. Gli ultimi Governi hanno prima rinviato e poi abbandonato l’idea di una legge di riforma del sistema dell’editoria; anzi a seguito di spinte demagogiche e populiste si è tentato di “punire” tutte le voci libere dell’informazione, tra queste ovviamente le radio locali. I dati ultimi sono allarmanti: la pandemia ha colpito in profondità il sistema economico e la crisi si è scaricata soprattutto sul sistema radiofonico, più che su altri mezzi.

Nel contempo, la risposta del governo è state parziale a insufficiente: lo stanziamento di 50 milioni di euro per la trasmissione di spot e comunicati di servizio pubblico, un sostegno che per l’85% dello stanziamento è per le emittenti televisive. In questi giorni è stato approvato dal Senato il disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto “sostegni”; il provvedimento è ora in attesa di conversione definitiva alla Camera. II decreto è addirittura peggiorativo prevedendo la riduzione del contributo da 50 a 20 milioni, di cui come sempre solo II 15% alle radio locali. Senza un intervento pubblico di sostegno che premi quelle aziende che fanno informazione libera e professionale, con giornalisti, non c’è alcun futuro per le radio locali.

Gli editori radiofonici non chiedono e non vogliono “mancette” ma contributi per lo sviluppo del sistema plurale delle voci. Interventi strutturali finalizzati alla transizione al digitale (in linea con il Next Generation Eu e il Piano nazionale di ripresa a resilienza), attesa da ben 20 anni, che permetterebbe un enorme risparmio energetico e un contributo decisivo di riduzione di ogni impatto ambientale, con una migliore qualità dei servizi e dei programmi.

E ancora un sostegno finalizzato dei prodotti delle agenzie di stampa, alle assunzioni di giornalisti e di personale tecnico qualificato. Occupazione giovanile, nuove risorse di uomini e donne, di artisti e professionisti dell’informazione e dell’intrattenimento, con una modernizzazione degli impianti a delle tecnologie, dentro il solco della transizione ecologica digitale, per recuperare i divari tra generi, generazioni e territori, come ci viene chiesto dall’Europa nelle azioni del Recovery Fund.

Gli editori radiofonici chiedono nell’immediato sostegni economici ma anche una Legge quadro per l’editoria e l’informazione dove la radio libera e locale, con le sue mille voci, possa continuare ad essere il medium della vita quotidiana di ciascun cittadino. Una strumento centrale nel sistema globale della comunicazione, per sottrarsi alle voci uniche e ai gruppi dominanti. Un sistema che riconosca e valorizzi tutti i diritti di autore e discografici in piena trasparenza, che abbia al più presto un efficiente sistema di rilevazione degli ascolti, vitale per reperire le risorse economiche. La Radio – e quella locale a piano titolo – deve essere un servizio fruibile su tutte le piattaforme di distribuzione per offrire i propri prodotti in ogni istante della vita quotidiana. FM, DAB, Internet e i nuovi aggregatori universali dei flussi streaming. Non si può più attendere.

Vi chiediamo di raccogliere il nostro appello, ve lo chiediamo per tutti i nostri ascoltatori, per i professionisti che lavorano nelle nostre aziende, per garantire il futuro di questo straordinario medium accessibile, democratico, costituzionale: la radio libera e locale.

Gruppo Radio Amore (SICILIA), Radio Azzurra (CALABRIA), Radio Potenza Centrale (BASILICATA), Radio Puglia (PUGLIA), Radio Ciccio Riccio (PUGLIA), Radio CRC targato Italia (CAMPANIA), RPZ Radio Punto Zero (CAMPANIA), Radio Club 91 (CAMPANIA), Radio Punta Nuovo (CAMPANIA), Radio Castelluccio (CAMPANIA), Radio Rock (LAZIO), Centro Suono 101e3 (LAZIO), Radio Città Futura (LAZIO), Radio Galileo (UMBRIA), Radio Max (UMBRIA), Radio ZaiNet (TOSCANA), Radio Nostalgia (TOSCANA), Radio 19 (LIGURIA), Radio Centrale (EMILIA ROMAGNA), Radio Number One (LOMBARDIA), Radio Lombardia (LOMBARDIA), Giornale Radio (Lombardia), Radio Nostalgia (PIEMONTE), Radio Mille Note (LOMBARDIA), Radio Bergamo (LOMBARDIA).

Per ulteriori adesioni e contatti: [email protected]

Radio Civita inBlu: oltre 600 podcast prodotti nel 2020

Radio Civita InBlu chiude il 2020 con una produzione di quasi 600 podcast pubblicati sul profilo ufficiale Spreaker e distribuiti sulle maggiori piattaforme audio.

Sono circa 200 le interviste realizzate nel corso di quest’anno così turbolento e che possono essere riascoltate da pc, smartphone e device. Contributi originali come il giornale radio locale quotidiano, i contributi audio di speaker e collaboratori, ma anche letture e progetti radiofonici come “Peccati di gola”, a cura della cooperativa sociale Nuovo Orizzonte di Formia, e “A noi la linea”, a cura dei ragazzi dell’Azione Cattolica dei Ragazzi della Arcidiocesi di Gaeta.

Soddisfazione da parte del direttore della radio, don Maurizio Di Rienzo: “Radio Civita InBlu è l’unica emittente radiofonica della provincia di Latina con un servizio professionale di podcast, avviato dal gennaio 2019. I podcast fanno parte della vita quotidiana di tutti noi e danno l’opportunità di riascoltare i contenuti di valore prodotti dai nostri speaker e collaboratori, che ringrazio per la passione e la qualità delle produzioni. Invito tutti ad ascoltare e condividere le nostre produzioni audio”. 

Radio Civita InBlu è la Radio on the Road, in onda nel basso Lazio e alta Campania dal 1988. Radio Civita InBlu si ascolta su www.radiocivitainblu.it, smart device, FM 90.7 nel golfo di Gaeta; FM 101.0 a Fondi e dintorni; FM 95.0 e 103.8 a Itri e Terracina; FM 91.9 in alta Campania. Da pochi giorni, è presente in visual radio sul sito e sulla app FM-WorldRadio Civita InBlu è diretta dall’ufficio per le comunicazioni sociali della arcidiocesi di Gaeta. I podcast sono distribuiti da Spreaker sulle maggiori piattaforme audio ed è presente sui social network più diffusi.

(Comunicato stampa)

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RadioTER: i commenti delle superstation e delle emittenti locali

Dopo aver pubblicato i comunicati delle emittenti nazionali, relativi ai dati RadioTER Secondo Semestre 2020, FM-world dà spazio alle radio locali/regionali/superstation.

Chi volesse inviare commenti e considerazioni, può scriverci a [email protected].

  • RADIO BRUNO

Ascolti in crescita per Radio Bruno: 809.000 le persone sintonizzate mediamente ogni giorno. Il dato emerge dall’indagine RadioTER relativa al secondo semestre 2020.

Si conferma l’emittente col maggior numero di ascolti in Emilia Romagna, davanti a tutti i principali network pubblici e privati; dati in rialzo anche in Toscana, Lombardia, Veneto, Piemonte e Marche. Gli ascoltatori settimanali sono ben 2.339.000.

“Grazie a tutti i nostri ascoltatori per l’affetto che ci dimostrano ogni giorno”.

  • RADIO BIRIKINA

Con la pubblicazione dei dati TER 2° Semestre 2020, Klasse Uno Network si riconferma campione di ascolti a Nord-Est in netta controtendenza con lo scenario nazionale e locale consolida ulteriormente i propri primati:

· 1.568.000 ascolti giornalieri (+11% vs anno 2019; +5% vs 2° semestre 2019)

· 4.554.000 ascolti settimanali (+4% vs anno 2019; in linea con il 2° semestre 2019)

· 187.000 nel quarto d’ora medio 06/24 (+30% vs anno 2019; +14% il 2° semestre 2019)

Un dato su tutti, Radio Birikina è la radio areale più ascoltata in Veneto e Friuli.

Il commento dell’editore Roberto Zanella: “Un grande risultato per il nostro network (Radio Birikina, Radio Bellla e Monella, Radio Piterpan, Radio Marilù, Radio Sorrriso, Radio Gelosa, Vibra FM) ottenuto grazie alla grande determinazione e coraggio della nostra squadra. Ognuno dei nostri collaboratori ha portato avanti con passione e forza il proprio lavoro, proponendo nuove idee e soluzioni per affrontare un anno così difficile. Nuovi programmi, nuovi progetti Radio-tv-web e social, nuovi progetti editoriali tra cui ‘Voci del Territorio’ e nuove azioni di partnership”.

  • CICCIO RICCIO

Con la pubblicazione dei dati TER 2° Semestre 2020, Ciccio Riccio si riconferma tra i leader, consolidando il suo posto sul podio degli ascolti in Puglia, in netta controtendenza con lo scenario nazionale e locale e consolidando ulteriormente i propri numeri:

· 182.000 ascolti giornalieri (+26% vs 2° semestre 2019)

· 620.000 ascolti settimanali (+5% vs 2° semestre 2019)

· 17.000 nel quarto d’ora medio 06/24 (+89% vs 2° semestre 2019)

Inoltre la nostra seconda rete: “Discobox – Ciccio Riccio 2” arriva a 6.000 ascolti giornalieri consolidando ulteriormente il successo del gruppo editoriale.

Il commento dell’editore Mino Molfetta: “Un grande sforzo editoriale ed economico in questo difficile momento storico, è stato premiato dall’amicizia e dall’affetto dei nostri affezionati radioascoltatori. I nostri ascoltatori sono i nostri amici, non sono di passaggio o occasionali, chi ascolta Ciccio riccio è cresciuto con noi, in alcuni casi nato e cresciuto, accompagnando con la nostra reciproca presenza molti dei momenti importanti della propria vita. Per questo Ciccio Riccio premia chi l’ascolta con la passione presenza e devozione che ci contraddistingue da oltre 37 anni. Un grazie a tutti i nostri ascoltatori: i nostri più cari amici”.

  • RADIO FRESH 

Si conclude il primo anno di rilevazione per i dati d’ascolto radiofonico a cura di Ter, Tavolo Editori Radio, l’unica indagine ufficiale riconosciuta in Italia.

Per il 2020, ben 7000 persone ogni giorno hanno scelto di ascoltare Radio Fresh e 9000 hanno risposto che almeno una volta nell’ultima settimana si sono sintonizzati sulla nostra emittente.

Avere questi dati, per il nostro bacino d’utenza che non comprende Bologna e con una diversità di ascoltatori suddivisi in modo non omogeneo, è un risultato di grande orgoglio. L’appennino bolognese è commercialmente ed economicamente vivo.

Il nostro unico impegno per i prossimi mesi sarà sempre quello di “dare voce al territorio”.

Dieci ore quotidiane di programmi in diretta, una capillare informazione locale e nazionale anche con il supporto del nostro portale radiofresh.it, le previsioni del tempo dedicate al territorio in collaborazione con il centro meteo Emilia Romagna: questi sono i punti cardine che ci hanno concesso di ottenere in meno di 12 mesi risultati fino a poco tempo fa insperati e mai raggiunti da nessuna emittente in appennino.

“Siamo felici di questo traguardo ma non ci possiamo certamente sederci sugli allori; è il momento di rimboccarsi le maniche per i prossimi grandi obiettivi di Radio Fresh”, così Emanuele Fabbri, editore dell’emittente, a caldo dopo la lettura dei dati d’ascolto.

Radio Fresh è pronta per un 2021 all’insegna della crescita ed a supporto di chi investe in appennino: 7000 grazie a tutti voi che ci avete scelto.

  • RADIO DOC

Oltre 33 milioni di ascoltatori nel giorno medio nel corso del secondo semestre del 2020. Numeri importanti per la radio, registrati nell’ultimo report di RadioTER, l’indagine realizzata con metodo CATI dal Tavolo Editori Radio e condotta da Gfk/Ipsos. Lo studio è pubblicato su sito ufficiale www.tavoloeditoriradio.it.

Il pubblico italiano, dunque, dimostra ancora una volta la sua passione per la radio, mezzo di comunicazione apprezzato per la sua grande capacità di adattarsi ad ogni genere di ascoltatore.

Gli ultimi mesi del 2020 sono stati ottimi anche per Radio DOC. Oltre 6.000 ascoltatori nel giorno medio da giugno a dicembre 2020, con un’ulteriore crescita nel corso dell’ultimo trimestre, sintomo di sempre maggior apprezzamento da parte dei radioascoltatori. Senza dimenticare i dati relativi a web e app, non rilevati nel rapporto, altro apporto importante agli ascolti dell’emittente di Capo d’Orlando, in provincia di Messina.

Un palinsesto sempre più ricco, delle voci ormai riconoscibili, l’informazione focalizzata sugli avvenimenti della provincia di Messina e le più importanti notizie a carattere regionale con il DOC News, una selezione musicale sempre aggiornata che strizza l’occhio ai successi del passato: queste sono solo alcune delle scelte editoriali vincenti di Radio DOC, come testimoniano i numeri.

Lo streaming audio sul sito internet www.radiodoc.it, l’applicazione gratuita scaricabile sul proprio smartphone, il canale YouTube e i profili social sono la ciliegina su una torta sempre più gustosa.

Radio DOC, “La Tua Radio” che continua costantemente a crescere.

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