Su RTR 99 arriva “Radio Story”: si parte da Gigi Marziali

Nuovo importante appuntamento su RTR 99, dedicato alla storia della radiofonia.

I dettagli nel seguente comunicato.

Martedì 4 ottobre, RTR 99 inizierà un lungo viaggio nella storia della radiofonia moderna italiana.

Sono passati quasi cinquant’anni dall’avvento delle radio agli inizi definite “libere”, è il momento di raccontare il fermento dei primi anni, quali furono le fonti di ispirazione, quanta passione fu profusa.

E per iniziare non potevamo che scegliere uno degli storici conduttori della trasmissione di Radio Rai che più di tutte tracciò il solco, a partire dal 1971.

La trasmissione era Supersonic, lui è Gigi Marziali.

Reperti audio della trasmissione, i brani che venivano selezionati, i dietro le quinte, gli aneddoti ma anche il racconto di una vita dedicata interamente alla divulgazione della musica, prima come conduttore di Supersonic e poi tre le tante altre cos come dirigente di Rai Stereo Due e Radio Verde Rai.

Gigi Marziali è stato nostra fonte di ispirazione, è parte della nostra storia, e Andrea Torre vi spiegherà bene perché.

A partire da martedì 4 ottobre tutti i martedì alle 18 c’è “Radio Story”, all’interno di Torre 99 su RTR 99 – Canzoni e parole fuori dal coro.

(Comunicato stampa)

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Quarantasei anni di “radio libere”

Se le radio “libere” hanno una data di nascita, questa può essere considerata ufficialmente quella di mercoledì 28 luglio 1976.

Erano già molte le emittenti operative all’epoca, ma soltanto in quella giornata arrivò l’attesa sentenza della Corte Costituzionale (la n.202) che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private via etere, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio RAI, mentre fiorivano in modulazione di frequenza emittenti private in tutta Italia, offrendo contenuti diversi rispetto a quanto finora proposto delle reti di Stato.

“Il fenomeno” – riporta una voce di Wikipedia – “fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un’evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche“.

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Regione Campania: nasce la Giornata Celebrativa delle Radio Libere

Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato all’unanimità la proposta di legge depositata dal capogruppo di Italia Viva Tommaso Pellegrino che istituisce, il 28 luglio, la Giornata Celebrativa delle Radio Libere.

Lo riporta un comunicato inviato alle redazioni.

Il consigliere Pellegrino commenta così la notizia:

“Sono soddisfatto per l’appoggio unanime dei Consiglieri regionali, che ringrazio, per aver sostenuto la mia proposta che va nella direzione di riconoscere tutto lo straordinario lavoro svolto dalle Radio libere che hanno rappresentato un baluardo a difesa della libertà di espressione. Anche nella nostra regione quella delle Radio libere, è stata una importante stagione di libertà di pensiero ed è giusto che fosse istituita una Giornata celebrativa che cadesse proprio il 28 luglio, data particolarmente importante per la radiofonia, in quanto si ricorda la storica sentenza della Corte Costituzionale che legittimò nel 1976 le trasmissioni radiofoniche, liberalizzando l’etere, chiudendo la stagione del monopolio radiofonico. Un ringraziamento particolare va alla R.E.A. (Radio televisioni europee associate) e al Presidente Antonio Diomede e a tutti coloro che operano con passione e impegno nelle radio della nostra regione”.

(Comunicato stampa)

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In Campania, si celebrerà la “Giornata delle radio libere”

Dedicare una giornata celebrativa alle radio libere: è la proposta avanzata nei mesi scorsi in Regione Campania da tre consiglieri, Tommaso Pellegrino, Vincenzo Santangelo e Andrea Volpe.

È notizia di queste ore – secondo quando riportano ANSA e testate giornalistiche locali – che la VI Commissione consiliare permanente, presieduta da Bruna Fiola, ha approvato all’unanimità la proposta di legge.

Il 28 luglio – giornata che richiama la data in cui la Corte Costituzionale pronunciò la sentenza n.202 e diede il via libera alle iniziative radiofoniche private in ambito locale – si terrà dunque la Giornata Regionale Celebrativa delle radio libere.

Soddisfazione da parte dei consiglieri interessati.

Per Pellegrino “le radio rappresentano nella storia del nostro Paese un grande patrimonio di cultura e di libertà”, mentre per la presidente Fiola “le radio libere oggi sembrano qualcosa di scontato ed, invece, anche per giungere ad esse c’è voluto l’impegno e il sacrificio di tante persone”.

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Quarantacinque anni di “radio libere”

Se le radio “libere” hanno una data di nascita, questa può essere considerata ufficialmente quella di mercoledì 28 luglio 1976.

Erano già molte le emittenti operative all’epoca, ma soltanto in quella giornata arrivò l’attesa sentenza della Corte Costituzionale (la n.202) che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private via etere, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio RAI, mentre fiorivano in modulazione di frequenza emittenti private in tutta Italia, offrendo contenuti diversi rispetto a quanto finora proposto delle reti di Stato.

“Il fenomeno” – riporta una voce di Wikipedia – “fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un’evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche“.

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Gli anni delle radio libere: Enzo Mauri rivive l’epoca pionieristica dell’FM

Gli anni ’70 sono stati un periodo storico di grande fermento culturale e artistico.

In un decennio dove si sono susseguite diverse ‘rivoluzioni’, anche la radiofonia ha rappresentato un fenomeno importante: la nascita delle emittenti libere.

Un’epoca indimenticabile, per chi l’ha vissuta da protagonista ma anche da ascoltatore, che ha permesso il fiorire di tante realtà locali, tutte diverse tra di loro e tutte fortemente legate al proprio territorio.

A confermarlo è Enzo Mauri, conduttore e giornalista che da quarant’anni lavora nel settore radiotelevisivo e che ha messo ‘nero su bianco’ le emozioni di un periodo rimasto nella storia scrivendo “Qui radio libera”.

Si tratta di un libro che trae spunto da un’altra passata pubblicazione: “Quelli della radio. Viaggio fra le voci delle prime radio libere italiane”.

Rispetto al precedente, che era concentrato sulle realtà romane e milanesi, Mauri ha esteso la panoramica, entrando in contatto con tanti protagonisti dell’epoca pionieristica, da nord a sud.

“L’idea è nata durante il lockdown – spiega a FM-world – “da un lato per ‘staccare’ dal periodo difficile che stavamo affrontando, ma soprattutto perchè volevo colmare le lacune del precedente testo”.

E le lacune (se vogliamo considerarle tali) sono state ampiamente compensate da conoscenze inaspettate.

“Uno dei vari protagonisti dell’epoca con cui sono entrato in contatto, dopo una lunga ricerca” – ci racconta Mauri – “è stato Marco Toni, il tecnico che accese Radio Parma il primo gennaio 1975 (prima di Radio Milano International, ndr) e che da lì, poi, avviò un’attività in ambito di alta frequenza che oggi gestiscono i figli”.

Enzo Mauri è stato ‘virtualmente’ in Puglia risalendo alle origini di Radionorba, in Sardegna ‘a casa’ di Radiolina e in tante altre zone d’Italia, senza dimenticare ovviamente Roma e Milano.

“Un lavoro complessivo di 34 interviste – sottolinea con orgoglio – “che offrono una panoramica rivolta sia a chi ha vissuto l’epoca, ma anche e soprattutto ai più giovani che oggi vedono la radio sotto un occhio completamente diverso”.

Mauri ci racconta che non ama vivere di rimpianti, ma “se c’è un qualcosa che mi manca di quei tempi è la spontaneità, la radio oggi è più inquadrata con clock ben precisi, una volta era più spontanea”.

Tutto questo (e molto altro), tra gli ‘appunti e racconti degli anni che sconvolsero l’FM’ raccontati da Enzo Mauri in “Qui radio libera”, con la prefazione di Claudio Astorri, in uscita proprio oggi: giovedì 26 novembre.

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