Quarantotto anni fa nascevano ufficialmente le ‘radio libere’

Il 28 luglio 1976 rappresenta una data storica per la radiofonia italiana.

In quella giornata, arrivò l’attesa sentenza della Corte Costituzionale (la n.202) che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private via etere, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio Rai, sebbene fossero già diverse le emittenti operative in tutta Italia da almeno un anno e mezzo, che cercavano una ufficialità della loro esistenza.

“Il fenomeno” – riporta una voce di Wikipedia“fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un’evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche“.

Dalla sentenza della Corte Costituzione, le ‘radio libere’ si moltiplicarono ulteriormente, per poi ridimensionarsi in maniera graduale sulla base del mercato che le alimentava.

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Su RTR 99 arriva “Radio Story”: si parte da Gigi Marziali

Nuovo importante appuntamento su RTR 99, dedicato alla storia della radiofonia.

I dettagli nel seguente comunicato.

Martedì 4 ottobre, RTR 99 inizierà un lungo viaggio nella storia della radiofonia moderna italiana.

Sono passati quasi cinquant’anni dall’avvento delle radio agli inizi definite “libere”, è il momento di raccontare il fermento dei primi anni, quali furono le fonti di ispirazione, quanta passione fu profusa.

E per iniziare non potevamo che scegliere uno degli storici conduttori della trasmissione di Radio Rai che più di tutte tracciò il solco, a partire dal 1971.

La trasmissione era Supersonic, lui è Gigi Marziali.

Reperti audio della trasmissione, i brani che venivano selezionati, i dietro le quinte, gli aneddoti ma anche il racconto di una vita dedicata interamente alla divulgazione della musica, prima come conduttore di Supersonic e poi tre le tante altre cos come dirigente di Rai Stereo Due e Radio Verde Rai.

Gigi Marziali è stato nostra fonte di ispirazione, è parte della nostra storia, e Andrea Torre vi spiegherà bene perché.

A partire da martedì 4 ottobre tutti i martedì alle 18 c’è “Radio Story”, all’interno di Torre 99 su RTR 99 – Canzoni e parole fuori dal coro.

(Comunicato stampa)

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Quarantasei anni di “radio libere”

Se le radio “libere” hanno una data di nascita, questa può essere considerata ufficialmente quella di mercoledì 28 luglio 1976.

Erano già molte le emittenti operative all’epoca, ma soltanto in quella giornata arrivò l’attesa sentenza della Corte Costituzionale (la n.202) che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private via etere, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio RAI, mentre fiorivano in modulazione di frequenza emittenti private in tutta Italia, offrendo contenuti diversi rispetto a quanto finora proposto delle reti di Stato.

“Il fenomeno” – riporta una voce di Wikipedia – “fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un’evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche“.

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Regione Campania: nasce la Giornata Celebrativa delle Radio Libere

Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato all’unanimità la proposta di legge depositata dal capogruppo di Italia Viva Tommaso Pellegrino che istituisce, il 28 luglio, la Giornata Celebrativa delle Radio Libere.

Lo riporta un comunicato inviato alle redazioni.

Il consigliere Pellegrino commenta così la notizia:

“Sono soddisfatto per l’appoggio unanime dei Consiglieri regionali, che ringrazio, per aver sostenuto la mia proposta che va nella direzione di riconoscere tutto lo straordinario lavoro svolto dalle Radio libere che hanno rappresentato un baluardo a difesa della libertà di espressione. Anche nella nostra regione quella delle Radio libere, è stata una importante stagione di libertà di pensiero ed è giusto che fosse istituita una Giornata celebrativa che cadesse proprio il 28 luglio, data particolarmente importante per la radiofonia, in quanto si ricorda la storica sentenza della Corte Costituzionale che legittimò nel 1976 le trasmissioni radiofoniche, liberalizzando l’etere, chiudendo la stagione del monopolio radiofonico. Un ringraziamento particolare va alla R.E.A. (Radio televisioni europee associate) e al Presidente Antonio Diomede e a tutti coloro che operano con passione e impegno nelle radio della nostra regione”.

(Comunicato stampa)

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In Campania, si celebrerà la “Giornata delle radio libere”

Dedicare una giornata celebrativa alle radio libere: è la proposta avanzata nei mesi scorsi in Regione Campania da tre consiglieri, Tommaso Pellegrino, Vincenzo Santangelo e Andrea Volpe.

È notizia di queste ore – secondo quando riportano ANSA e testate giornalistiche locali – che la VI Commissione consiliare permanente, presieduta da Bruna Fiola, ha approvato all’unanimità la proposta di legge.

Il 28 luglio – giornata che richiama la data in cui la Corte Costituzionale pronunciò la sentenza n.202 e diede il via libera alle iniziative radiofoniche private in ambito locale – si terrà dunque la Giornata Regionale Celebrativa delle radio libere.

Soddisfazione da parte dei consiglieri interessati.

Per Pellegrino “le radio rappresentano nella storia del nostro Paese un grande patrimonio di cultura e di libertà”, mentre per la presidente Fiola “le radio libere oggi sembrano qualcosa di scontato ed, invece, anche per giungere ad esse c’è voluto l’impegno e il sacrificio di tante persone”.

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Quarantacinque anni di “radio libere”

Se le radio “libere” hanno una data di nascita, questa può essere considerata ufficialmente quella di mercoledì 28 luglio 1976.

Erano già molte le emittenti operative all’epoca, ma soltanto in quella giornata arrivò l’attesa sentenza della Corte Costituzionale (la n.202) che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private via etere, purché a diffusione locale.

Terminava così il monopolio RAI, mentre fiorivano in modulazione di frequenza emittenti private in tutta Italia, offrendo contenuti diversi rispetto a quanto finora proposto delle reti di Stato.

“Il fenomeno” – riporta una voce di Wikipedia – “fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un’evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche“.

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